Ott 03 2024

LE TRE GUERRE GIUDAICO-ROMANE

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LE TRE GUERRE GIUDAICO-ROMANE

Le tre guerre giudaico-romane: una guerra mondiale autodistruttiva ebraica inasprita durante l’Impero romano che portò alla distruzione della Giudea (4 a.C.-200 d.C.). Una lezione per il futuro…

Essendo la Giudea a quel tempo duramente repressa dall’Impero Romano, così come ora Israele sta duramente reprimendo ogni narrazione e politica occidentale politicamente corretta

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Prima guerra giudaico-romana 66-73:

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La grande rivolta

La Grande Rivolta non fu una ribellione contro la tirannia romana. Inizialmente i Giudei protestarono contro una decisione romana di ristrutturare la geopolitica della regione contro se stessi. Ciò si trasformò rapidamente in una ribellione.

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Alla fine della guerra, il Tempio era in rovina e le mura di Gerusalemme erano ridotte in macerie.

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IUDAEA CAPTA latino per GIUDAEA CONQUISTATA

Seconda guerra giudaico-romana 115-117:

La guerra di Kitos Nelle fonti ebraiche, questa è anche chiamata la “Guerra della Diaspora” o la “Guerra degli Esiliati”. In alcune fonti romane è conosciuta come il “Tumulto degli Ebrei”.

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La guerra di Kitos (: polmus shel Kitos) iniziò come una rivolta ebraica nella provincia della Giudea alla fine degli anni 110 e divenne presto una guerra mondiale dell’antichità.

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Set 21 2024

PERCHE’ I VENETI NON SONO ITALIANI?

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DALL’ACCADEMIA DELLA CRUSCA:

Così scrive il geografo O.Marinelli (1923): ….Il nome antico “Venetia” è tratto dall’etnico veneto “Veneti o anche Venedi o Vendi” e vuol dire “terra o luogo dei veneti”…..

Il corrispondente greco Ένετοί….Enetoi-eneti-venetoi-veneti.

Un tempo (all’epoca di Cesare Augusto) con tale denominazione “la Venetia” si indicava tutta l’area popolata dai veneti, dall’Istria, alla Carinzia, all’Adda poi intorno al VII/VIII sec. d.C. con tale termine si è incominciato a indicare la città lagunare propriamente detta.

Successivamente l’area complessiva dei veneti adriatici si è indicata anche con il plurale “le venetie” da cui “triveneto e trevenezie”.

Oggi Venezia è in lingua italiana quello che Venesia o Venessia è in lingua veneta.

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Set 11 2024

DOPO LA MORTE DEL MARITO AMENHOTEP III

Category: Bibbia ed Egitto,Storia e dintornigiorgio @ 06:08

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AMENHOTEP III cede come regalo di nozze a sua moglie Tiye, figlia Yuya la fortezza Zaru, quella che era stata la Avaris degli Hykos, (i semitici Hyksos i RE PASTORI) che domina la terra di Geshen e dove gli Hyksos avevano avuto il permesso di stabilirsi e ne fece la sua città. 

La regina Tiye, dopo la morte di AMENHOTEP III prese il potere in nome del figlio Amenophis IV, a cui aveva trasmesso la sua cultura … 

Il piccolo principe ereditario, all’età di 12 anni, fu fatto sposare con una fanciulla nubiana di nome Nefertiti (“la bella che viene da lontano”), di due o tre anni più giovane, perché il trono avesse al più presto un erede 

Salito al potere, il faraone fanciullo per prima cosa si cambiò il nome, e da Amenophis, che significa “Pace di Amon”, divenne Akhenaton, cioè “Aton è soddisfatto “. 

Inizia la rivoluzione di ATON 

(nella lingua egiziana T e D hanno lo stesso valore fonetico, pertanto la pronuncia è indistinguibile tra Aton e Adon) pertanto “Adonai” …e il resto viene da sé. 

AMENHOTEP IV (AKHENATEN) 

SEMENEKHKARA 

TUT’ ANKHAMON 

AYE 

Questi quattro faraoni In seguito essi verranno cancellati dalla memoria storica di tutto l’Egitto. 


Mag 24 2024

L’IMPATTO DISASTROSO DI 12.000 ANNI FA

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Una gigantesca catastrofe ha cancellato molte civiltà circa 12.000 anni fa, e potrebbe accadere ancora. Questo è quanto hanno scoperto diversi ricercatori recentemente. Cerchiamo di capire di cosa parliamo. 

Abu Hureyra è uno dei siti archeologici più importanti al mondo. Situato a Nord della Siria, è il sito archeologico dove si trovano le più antiche tracce di attività agricola da parte dell’uomo. Gli archeologi vi hanno trovato i resti di diversi tipi di cereali, inclusa la segale. Il sito è datato a circa 13.000 anni fa. Dai resti ritrovati, si nota che circa 1.300 anni dopo che era stata abitata, di colpo la popolazione di Abu Hureyra è andata via, o per qualche motivo, gran parte di essa non esisteva più.

Fino a poco tempo fa non si capiva cosa potesse aver causato tutto questo. Analizzando i resti di Abu Hureyra, recentemente i ricercatori hanno trovato delle microsfere di vetro fuso presenti praticamente su ogni cosa, sia nei resti biologici, sia nei resti in muratura, sia sul terreno. Hanno anche trovato nanodiamanti e tracce di suessite, un minerale raro sulla Terra, ma comune nei meteoriti. Sono state rinvenute tracce di minerali ricchi di cromo, ferro, nichel, solfuri, titanio, ferro, platino e iridio, minerali che tipicamente compongono gli asteroidi.

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Mag 19 2024

SCOPERTO UN RAMO PERDUTO DEL NILO, SCORREVA VICINO ALLE PIRAMIDI. 

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Immagine: Il Ramo di Ahrmat confina con un gran numero di piramidi risalenti all’Antico Regno fino al 2 ° Periodo Intermedio e che abbracciano le Dinastie 3 e 13.

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Quindi ci sono nuove ipotesi sulla costruzione della catena di Piramidi.

Alcune costruzioni potrebbero essere inizialmente sorte accanto a questo ramo, oramai secco, del fiume Nilo. Il ramo perduto potrebbe essersi seccato a causa di un maggiore accumulo di sabbia portata dal vento.

Utilizzando l’imaging satellitare e l’analisi dei nuclei di sedimenti, un nuovo studio pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment ha mappato un ramo prosciugato del Nilo lungo 64 chilometri a lungo sepolto sotto i terreni agricoli e il deserto. 

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Mag 08 2024

UNA CULTURA INASPETTATA HA COSTRUITO GLI INSEDIAMENTI PIÙ ANTICHI AL MONDO

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I siti archeologici di Amnya furono ufficialmente portati alla luce dal 1987 in poi, ma la recente datazione al radiocarbonio ha trovato la fossa principale nel sito I di Amnya e le sue fortificazioni risalgono a circa 8.000 anni fa. L’antico edificio ora è solo un’ampia avvallamento nel terreno, ma un tempo era protetto da un fossato e forse anche da un’altra fossa. La datazione al radiocarbonio suggerisce che sia stata costruita nell’ultimo secolo del settimo millennio a.C. Successivamente, nel VI millennio a.C., furono costruiti altri due fossati sul retro del sito. Insieme a molti altri edifici, sponde e recinzioni, queste caratteristiche rappresentano un periodo in cui il sito era occupato in modo più consistente. 

Secondo un team internazionale di archeologi, guidato da ricercatori della Libera Università di Berlino, entrambi i siti mettono in discussione la nozione tradizionale di ciò di cui erano capaci i gruppi di cacciatori-raccoglitori. 

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Apr 26 2024

LA GRANDE GERUSALEMME 

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Dal torrente d’Egitto al fiume Eufrate “Secondo Rabbi Fischmann,” la terra promessa si estende dal fiume d’Egitto fino all’Eufrate, comprende parti di Siria e Libano. ” 

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In quel giorno l’Eterno fece alleanza con Abramo, dicendo: “Io do alla tua progenie questo paese, dal fiume d’Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate

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Prima di rompere  i zebedei  a mezzo mondo,  cercate di far pace con i vostri neuroni e mettervi d’accordo con i vostri archeologi  perché  qualcosa  di sicuro storicamente non funziona ….se arrivano a dire:

Dopo 70 anni di scavi intensivi nella Terra d’Israele, gli archeologi hanno scoperto che: gli atti dei patriarchi sono leggendari, gli israeliti non soggiornarono in Egitto né fecero un esodo, non conquistarono la terra. Non si fa nemmeno menzione di dell’impero di Davide e di Salomone, né della fonte della fede nel Dio di Israele. Questi fatti sono noti da anni, ma Israele è un popolo testardo e nessuno ne vuole sapere.”

” (Ze’ev Herzog  , 29 ottobre 1999)

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” Tutti questi eventi [nei libri biblici dell’Esodo e di Giosuè] sono praticamente contraddetti dall’archeologia. ” 

( Ze’ev Herzog , 23 dicembre 1999)


Apr 18 2024

IL SUDARIO

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Il sudario è tessuto di lino, realizzato da un tessitore di qualità professionale, che probabilmente era di proprietà solo di un uomo ricco (ad es. Giuseppe di Arimatea).

Le fibre di lino sono rintracciabili al Mediterraneo orientale o al Medio Oriente.

La cucitura è identica a un artefatto trovato a Masada in Israele, datato tra il 40 a.C. e il 73.

E il tessuto è stato altrimenti datato tra il 300 a.C. e il 300 d.C.

I test chimici e biologici dimostrano che ci sono macchie di sangue sul sudario, del gruppo sanguigno AB e del gruppo antigene MNS. Inoltre, non ci sono pigmenti di vernice di alcun tipo sul sudario, eliminando la possibilità che il sudario sia una sorta di falsificazione artistica estremamente intelligente.

Il sudario porta l’immagine di un uomo alto più o meno,

1,80 cm, con barba e capelli lunghi, muscoloso, visto di fronte e posteriormente.

Un uomo che aveva subito la crocifissione.


Apr 04 2024

ISCISCRIZIONE DI SERSE I

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Iscrizione di Serse I (486–465 aC), a Van; Anatolia – Asia Minore (Turchia) 

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Serse nacque nel 519 a.C. circa ed era figlio di un altro grande re persiano: Dario I. Entrambi facevano parte della dinastia degli Achemenidi.

Serse governò il popolo dei persiani a partire dal 485 a.C., quando venne a mancare il padre, e iniziò ad assumere la figura del despota brutale che mirava alla conquista della Grecia. 

Nel 481 a.C. il nuovo re persiano iniziò a preparare un nuovo attacco in grande stile contro gli avversari greci: con un enorme esercito (forse di centomila uomini) avrebbe dovuto attraversare l’Ellesponto su un colossale ponte di barche, raggiungere la Macedonia e da qui attraversare la Tessaglia per puntare direttamente su Atene. Una flotta di oltre mille navi avrebbe accompagnato l’avanzata militare muovendosi lungo la costa. 

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Dic 31 2023

TOTILA, IL GENERALE OSTROGOTO CHE LASCIO’ ROMA CON 500 ABITANTI

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Nell’anno 546 d.C, la città eterna di Roma giacque in rovina, vittima della furia e dell’ambizione di Totila, fiero capo dei Goti. La storia, tramandataci dalle voci del passato, in particolare quelle di Procopio, storico romano d’Oriente, narra di un’epoca oscura e disperata.

Roma, una volta magnifica e imperiosa, si trovò assediata. Le sue maestose mura, che avevano resistito al tempo e alle guerre, ora piangevano sotto l’assedio degli Ostrogoti. 

Gli abitanti, intrappolati come uccelli in gabbia, soffrivano la fame più nera. Le loro bocche, un tempo saziate da vino e cibi prelibati, ora masticavano in disperazione carne di cavallo, cani, gatti e persino topi. 

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Dic 26 2023

SEI DI PESCANTINA SE ….

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Dalle memorie di padre Leone de’ Minori nato a Pescantina prima dell’unità d’Italia:

<<< A proposito poi di una sua permanenza nella città di Bologna, il frate descrive il seguente fatterello: 

” Una volta nel nostro convento di S. Antonio, in via Guido Guinizelli n.3, m’incontrai con l’insigne pittore Giacomo conte Gianni, il quale , come seppe che ero di Pescantina, così scherzando disse, davanti a una corona di frati:

– Oh! il Padre Leone è dunque di Pescantina? Quei de Pescantina, soggiunse, sono tremendi:

Domandano una pipa di tabacco, poi danno un colpo di coltello e mettono le budella nelle mani…. il primo galantuomo di Pescantina ha fatto 25 anni di galera…. e il Padre Leoncino, se non avesse la grazia della vocazione, a quest’ora sarebbe in prigione….-. 

Ma il nobile uomo trovò in me un estremo difensore della sua patria, e gli dimostrai come i Pescantinati non sono un popolo di briganti o di asassini; ma un popolo evoluto, civile e degno dell’altezza dei tempi…. Tutti i presenti risero saporitamente ….. >>>>

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Fonte: Tratto da ” Pescantina tra ‘800 e ‘900 ” scritto da Giannantonio Conati ………


Set 19 2022

LA PITIMA

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Venezia

Temutissima presenza storica con un rigoroso ruolo nella Serenissima: non era un esattore diretto dei debiti ma uno che ne sollecitava il pagamento in modo pubblico. Coloro che avevano un credito e non riuscivano a riscuotere, si rivolgevano ai servigi della Pitima: questa allora seguiva in continuazione il debitore vestita di rosso (un colore facilmente riconoscibile affinché tutti sapessero che il perseguitato era debitore moroso) gridando a gran voce e additando l’insolvente così da gettarlo nell’imbarazzo e farlo cedere per sfinimento fino a saldare le proprie pendenze.

Era una figura istituzionale commissionata dello Stato, reclutata tra le persone povere ed emarginate le quali godevano di assistenza pubblica in mense e ostelli a loro riservati in cambio della disponibilità su richiesta delle istituzioni. Nonostante la comprensibile insofferenza, il perseguitato non poteva in alcun modo nuocere alla Pitima pena pesante condanna.

Per la Serenissima, la cui prosperità era basata sul commercio, la credibilità dei mercanti e armatori, gli impegni tra privati compresi i debiti di gioco, il rispetto delle regole e gli impegni assunti, venivano considerati obblighi primari facenti parte della struttura stessa dello Stato. 

Pur essendo una democrazia avanzata aperta a tutti e a tutte le idee, vigeva un rigore ferreo delle regole sulle quali non si transigeva.

Dagli antichi fasti di Venezia a tutt’oggi, è un termine ancora usato per indicare una persona insistente e molesta: “ti xe na pitima”


Giu 24 2021

IL RISORGIMENTO…TUTTA UN’ALTRA FACCENDA. ECCO LA PROVA!

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ORA BUTTATE IN DISCARICA LA VOSTRA MISTICA RISORGIMENTALE E TUTTO IL RESTO!

I “30 denari “con cui Londra pagó il mercenario Garibaldi, utile idiota, che servì per distruggere l’Italia come idea geografica e culturale unitaria e affossare per sempre la possibile unità federale, che pur muoveva i primissimi passi. 

Ed ecco come un ladro di cavalli ed uno stupratore, che viveva di rapine, tanto da avere un orecchio mozzo che lui copriva a mala pena con i suoi capelli lunghi (in argentina usavano tagliare un orecchio per individuare più facilmente ladri e stupratori), si mise al soldi di uno stupro storico… e da ladro dei due mondi, di là e di qua dell’oceano, lo hanno fatto eroe, impavido e bello. 

Adesso spuntano anche prove DOCUMENTATE che incassava direttamente dagli inglesi i soldi per la “missione” nelle Due Sicilie. Del resto, gli inglesi sono molto bravi a maneggiare denaro e se spendevano tali cifre da capogiro vuol dire che tesoro c’era sotto… .

Il libero e sovrano Stato che gli Inglesi si prestavano a saccheggiare era nato nel 1130, ed era lo Stato più antico della Penisola (fatto salvo lo stato della Chiesa ..( e la Repubblica Veneta)). Il Regno era talmente ricco da sfamare l’Italia intera e alimentare la fame della massoneria internazionale.

CANALE DI SUEZ

Il delinearsi della nuova via, che avrebbe sconvolto la navigazione mondiale, incontrava un problema… il Regno delle Due Sicilie: una banchina nel mezzo del Mediterraneo! 

Agli Inglesi, padroni del mondo, Malta non bastava più, troppo piccola, troppo isola… e avere le Due Sicilie nel bel mezzo del MARE NOSTRUM, voleva dire avere un formidabile competitor! 

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Mag 05 2021

NAPOLEONE? UN MACELLAIO, UN PREDATORE, UN RAPINATORE, UN REGICIDA, FALSO E INGANNATORE, UN GIACOBINO

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5 MAGGIO, NELL’ANNIVERSARIODELLA SUA MORTE RICORDIAMO BREVEMENTE CHI FU NAPOLEONE PER VENEZIA, PER IL VENETO E PER I VENETI

Ciò che non vi hanno fatto vedere e non vi hanno detto.

Se il buon Gerard Depardieu si offende nell’apprendere che Bossi ha detto che Napoleone fu un dittatore, allo stesso ribadisco che non solo fu un dittatore, ma anche un rapinatore della peggiore specie, vile – in quanto “ammazzò” una Repubblica già vecchia e quasi morta. Che Napoleone sia stato un dittatore è fuori dubbio; che abbia cambiato la storia d’Europa: anche; ma che sia stato un macellaio, un predatore, un rapinatore, falso e ingannatore? anche! Taluni agiografi moderni esaltano le sue (scarse) virtù e i suoi meriti, in parte veri, come quello di aver dato impulso alla scienza ed alla ricerca e l’aver reintrodotto il Diritto Romano con i suoi nuovi codici civili (peraltro scopiazzati dalle Leggi della Repubblica di Venezia), ma la sostanza rimane.

Fu un generale oltremodo fortunato, specie nelle battaglie campali contro l’Austria la Prussia e la Russia (non va dimenticata una sua celebre frase: “non voglio generali esperti e capaci, voglio generali fortunati!!”), in quanto si trovò davanti eserciti guidati da condottieri vecchi di età e di cognizione della guerra moderna da lui ideata con grandi manovre a tenaglia. Per il resto, come uomo, non aveva assolutamente alcun ritegno morale e alla parola data dava un peso relativo…

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Apr 25 2021

CHI LIBERÒ VERAMENTE L’ITALIA

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Si può celebrare in tanti modi la Liberazione dell’Italia nel 1945 ma ci sono dati, numeri e vite che non si possono smentire e che sono la base necessaria e oggettiva per dare una giusta dimensione storica all’evento. Dunque, per la Liberazione dell’Italia morirono nel nostro Paese circa 90mila soldati americani, sepolti in 42 cimiteri su suolo italiano, da Udine a Siracusa. Secondo i dati dell’Anpi, l’associazione dei partigiani, furono 6882 i partigiani morti in combattimento.

Ricavo questi dati da una monumentale ricerca storica, in undici volumi raccolti in cofanetto, dedicata a La liberazione alleata d’Italia 1943-45(Pensa ed.), basata sui Report of Operations di diversi reggimenti statunitensi, gli articoli del settimanale Yank dell’esercito americano e i reportage dell’Associated press. E naturalmente la ricerca storica vera e propria. Più un’ampia documentazione fotografica. L’autore è lo storico salentino Gianni Donno, già ordinario di Storia contemporanea, che ha analizzato i Reports of Operations in originale, mandatigli (a pagamento) da Golden Arrow Military Research, scannerizzati dall’originale custodito negli Archivi nel Pentagono. L’opera ha una doppia, autorevole prefazione di Piero Craveri e di Giampiero Berti e prende le mosse dallo sbarco di Salerno.

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