Ott 03 2024

LE TRE GUERRE GIUDAICO-ROMANE

.

LE TRE GUERRE GIUDAICO-ROMANE

Le tre guerre giudaico-romane: una guerra mondiale autodistruttiva ebraica inasprita durante l’Impero romano che portò alla distruzione della Giudea (4 a.C.-200 d.C.). Una lezione per il futuro…

Essendo la Giudea a quel tempo duramente repressa dall’Impero Romano, così come ora Israele sta duramente reprimendo ogni narrazione e politica occidentale politicamente corretta

.

.

Prima guerra giudaico-romana 66-73:

.

.

La grande rivolta

La Grande Rivolta non fu una ribellione contro la tirannia romana. Inizialmente i Giudei protestarono contro una decisione romana di ristrutturare la geopolitica della regione contro se stessi. Ciò si trasformò rapidamente in una ribellione.

.

.

.

Alla fine della guerra, il Tempio era in rovina e le mura di Gerusalemme erano ridotte in macerie.

.

.

IUDAEA CAPTA latino per GIUDAEA CONQUISTATA

Seconda guerra giudaico-romana 115-117:

La guerra di Kitos Nelle fonti ebraiche, questa è anche chiamata la “Guerra della Diaspora” o la “Guerra degli Esiliati”. In alcune fonti romane è conosciuta come il “Tumulto degli Ebrei”.

.

La guerra di Kitos (: polmus shel Kitos) iniziò come una rivolta ebraica nella provincia della Giudea alla fine degli anni 110 e divenne presto una guerra mondiale dell’antichità.

Continua a leggere”LE TRE GUERRE GIUDAICO-ROMANE”


Set 26 2024

MONSIGNOR GIUSEPPE CAPPELLETTI, LO STUDIOSO DEL TAUCIAS GAREIDA

Don Giuseppe CappellettI

.

Don Giuseppe Cappelletti, nativo di Giazza (1871-1958), fu professore di matematica presso il Seminario vescovile ed in seguito al Liceo vescovile pareggiato. Profondo amante della sua Lessinia, le dedicò numerosi studi, scritti e poesie. Rimase sempre a fianco dei suoi compaesani con aiuti spirituali e materiali, specialmente durante l’epidemia di spagnola che scoppiò nel 1918. 

Proprio questo drammatico evento potrebbe aver contribuito alla nascita del sodalizio con Luigi Messedaglia, il quale, tenente colonnello medico, fu mandato a Giazza per valutare la situazione sanitaria e programmare eventuali provvedimenti. Qui, terminato il lungo e drammatico lavoro si intratteneva spesso a discutere con don Cappelletti dell’antica parlata dei coloni bavaro- tirolesi che si erano insediati sui nostri monti. Discorsi che lo affascinavano enormemente.

Continua a leggere”MONSIGNOR GIUSEPPE CAPPELLETTI, LO STUDIOSO DEL TAUCIAS GAREIDA”


Set 09 2024

QUANDO I RUSSI GUARDANO IN UNA STANZA E VEDONO CHE NON C’È NESSUNO….

Category: Cultura e dintorni,Popoli e nazionigiorgio @ 00:57

.

Quando i russi guardano in una stanza e vedono che non c’è nessuno, dicono “non c’è un’anima”. Cioè, per i russi la cosa principale in una persona è l’anima.

Gli anglosassoni in questo caso dicono “nobody” letteralmente “nessun corpo”.

Questo riflette molto accuratamente le differenze tra due culture, tra i valori differenti, tra la visione di se stessi e del mondo circostante.

Per gli anglosassoni una persona è un corpo fisico, per i russi è soprattutto un’anima.

N. L.


Ago 16 2024

I BAGNI DI MARE NEL GIORNO DI SAN LORENZO

.

I 7 BAGNI IN MARE A SAN LORENZO

.

Oggigiorno la notte di San Lorenzo è per tutti la notte delle stelle cadenti ma un tempo, in Romagna, anziché esprimere desideri guardando il cielo, la gente si recava in spiaggia per fare bagni in mare. Si credeva infatti che in questo particolare giorno dell’anno l’acqua marina avesse poteri miracolosi.

Secondo un’antica tradizione romagnola nel giorno di San Lorenzo ci si deve immergere sette volte nelle acque del mare a scopo propiziatorio, o comunque fare almeno un bagno.

Anche chi al mare non andava mai il 10 agosto affollava le spiagge. Intere famiglie, specie del contado, vi si recavano sin dal mattino presto caricando sui carri anziani, bambini e vettovaglie, dominati dalla credenza che l’acqua di mare possegga in quel giorno la miracolosa virtù di guarire mali di ogni specie.

Continua a leggere”I BAGNI DI MARE NEL GIORNO DI SAN LORENZO”


Mag 08 2024

UNA CULTURA INASPETTATA HA COSTRUITO GLI INSEDIAMENTI PIÙ ANTICHI AL MONDO

.

I siti archeologici di Amnya furono ufficialmente portati alla luce dal 1987 in poi, ma la recente datazione al radiocarbonio ha trovato la fossa principale nel sito I di Amnya e le sue fortificazioni risalgono a circa 8.000 anni fa. L’antico edificio ora è solo un’ampia avvallamento nel terreno, ma un tempo era protetto da un fossato e forse anche da un’altra fossa. La datazione al radiocarbonio suggerisce che sia stata costruita nell’ultimo secolo del settimo millennio a.C. Successivamente, nel VI millennio a.C., furono costruiti altri due fossati sul retro del sito. Insieme a molti altri edifici, sponde e recinzioni, queste caratteristiche rappresentano un periodo in cui il sito era occupato in modo più consistente. 

Secondo un team internazionale di archeologi, guidato da ricercatori della Libera Università di Berlino, entrambi i siti mettono in discussione la nozione tradizionale di ciò di cui erano capaci i gruppi di cacciatori-raccoglitori. 

Continua a leggere”UNA CULTURA INASPETTATA HA COSTRUITO GLI INSEDIAMENTI PIÙ ANTICHI AL MONDO”


Apr 26 2024

LA GRANDE GERUSALEMME 

.

Dal torrente d’Egitto al fiume Eufrate “Secondo Rabbi Fischmann,” la terra promessa si estende dal fiume d’Egitto fino all’Eufrate, comprende parti di Siria e Libano. ” 

.

In quel giorno l’Eterno fece alleanza con Abramo, dicendo: “Io do alla tua progenie questo paese, dal fiume d’Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate

.

Prima di rompere  i zebedei  a mezzo mondo,  cercate di far pace con i vostri neuroni e mettervi d’accordo con i vostri archeologi  perché  qualcosa  di sicuro storicamente non funziona ….se arrivano a dire:

Dopo 70 anni di scavi intensivi nella Terra d’Israele, gli archeologi hanno scoperto che: gli atti dei patriarchi sono leggendari, gli israeliti non soggiornarono in Egitto né fecero un esodo, non conquistarono la terra. Non si fa nemmeno menzione di dell’impero di Davide e di Salomone, né della fonte della fede nel Dio di Israele. Questi fatti sono noti da anni, ma Israele è un popolo testardo e nessuno ne vuole sapere.”

” (Ze’ev Herzog  , 29 ottobre 1999)

.

” Tutti questi eventi [nei libri biblici dell’Esodo e di Giosuè] sono praticamente contraddetti dall’archeologia. ” 

( Ze’ev Herzog , 23 dicembre 1999)


Mar 16 2024

GRANDE ISRAELE: IL PIANO SIONISTA PER IL MEDIO ORIENTE

.

 Maurizio Blondet  18 Agosto 2020 

Il famigerato “Piano Oded Yinon”. Introduzione di Michel Chossudovskys
di Israel Shahak e Prof Michel Chossudovsky

Ripubblichiamo questo articolo alla luce dei recenti sviluppi in Libano segnati dalla tragica esplosione di Beirut del 4 agosto 2020

Il Libano fa parte del progetto “Grande Israele” come delineato in questo importante articolo:
“Il Grande Israele creerebbe una serie di stati proxy. Includerebbe parti del Libano, Giordania, Siria, Sinai, nonché parti dell’Iraq e dell’Arabia Saudita “.

“La Palestina è andata! Andato! راحت فلسطين. La difficile situazione palestinese è selvaggiamente dolorosa e il dolore è aggravato dallo sconcertante licenziamento e cancellazione da parte delle potenze occidentali di quel dolore, Rima Najjar, Global Research, 7 giugno 2020

Introduzione

Il seguente documento relativo alla formazione del “Grande Israele” costituisce la pietra angolare di potenti fazioni sioniste all’interno dell’attuale governo Netanyahu, il partito Likud, nonché all’interno dell’establishment militare e dell’intelligence israeliana.

Continua a leggere”GRANDE ISRAELE: IL PIANO SIONISTA PER IL MEDIO ORIENTE”


Mar 14 2024

COME FURONO INVENTATI I PALESTINESI

.

Nel 1948, il nascente Stato di Israele sconfisse gli eserciti di Egitto, Iraq, Siria, Transgiordania, Libano, Arabia Saudita e Yemen che volevano distruggerlo completamente. Il jihad contro Israele proseguì, ma lo Stato ebraico tenne duro, sconfiggendo ancora Egitto, Iraq, Siria, Giordania e Libano nella guerra dei Sei Giorni nel 1967 e l’Egitto e la Siria ancora una volta nella guerra dello Yom Kippur del 1973. Nell’ottenere queste vittorie contro enormi difficoltà, Israele riscosse l’ammirazione del mondo libero, vittorie che comportarono l’attuazione più audace e su più ampia scala nella storia islamica del detto di Maometto: “La guerra è inganno”.

Continua a leggere”COME FURONO INVENTATI I PALESTINESI”


Feb 17 2024

GLI EBREI CHE VIVONO IN ISRAELE NON HANNO IL DNA EBRAICO ANTICO 

Category: Popoli e nazioni,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 11:03

.

.

Secondo la ricerca genetica della Johns Hopkins, il 97,5% degli ebrei che vivono in Israele non hanno il DNA ebraico antico e quindi non sono semiti e non hanno antichi legami di sangue con la terra di Palestina.

Mentre l’80% dei palestinesi porta con sé l’antico DNA ebraico e quindi sono veri semiti. 


Gen 28 2024

USA: TSUNAMI AUTISMO (ECCETTO GLI AMISH)

Category: Popoli e nazioni,Salute e benesseregiorgio @ 17:57

Uno studio peer-reviewed lancia l’allarme su una crisi in atto negli Stati Uniti, che gli scienziati descrivono come uno “tsunami autistico”. 

.

Articolo su luogocomune.net

.

Uno studio  peer-reviewed lancia l’allarme su una crisi in atto negli Stati Uniti, che gli scienziati descrivono come uno “tsunami autistico”. I ricercatori hanno iniziato a lanciare l’allarme sui futuri casi di autismo già nel 2021.

Essi prevedono che il costo per il trattamento di questa crisi vertiginosa ammonterà a milioni di miliardi di dollari all’anno, la maggior parte dei quali andrà all’industria farmaceutica.

Tuttavia, l’aumento dei tassi di prevalenza e la mancanza di servizi pubblici dimostrano che la crisi prevista è già in corso.

Secondo uno studio pubblicato il mese scorso si prevede che il costo sociale del disturbo dello spettro autistico (ASD) negli Stati Uniti raggiungerà i 589 miliardi di dollari all’anno entro il 2030, 1,36 trilioni di dollari all’anno entro il 2040 e 5,54 trilioni di dollari all’anno entro il 2060, se non si interverrà per prevenire questi disturbi.

Continua a leggere”USA: TSUNAMI AUTISMO (ECCETTO GLI AMISH)”


Dic 17 2023

PRIMO CONTATTO

.

Un messaggio Navajo.

Quando la NASA addestrò gli astronauti ad andare sulla luna negli anni ’60, parte dell’addestramento ebbe luogo nei deserti dell’Arizona nella riserva indiana Navajo.

Una volta un vecchio indiano e suo figlio stavano pascolando le pecore e si imbatterono in una di queste squadre. Il vecchio, che parlava solo navajo, chiese tramite suo figlio, che parlava inglese: “Cosa stanno facendo quelle persone con i grandi abiti bianchi?” Uno dei membri della squadra di accompagnamento gli disse che si stavano esercitando per un volo sulla Luna.

Il vecchio chiese se poteva inviare un messaggio con loro sulla Luna. I dipendenti della NASA hanno percepito una buona pubblicità e hanno subito accettato. Hanno dato al vecchio un registratore e lui ha registrato un breve messaggio in navajo. Il figlio si rifiutò di tradurlo in inglese.

Più tardi, i rappresentanti della NASA fecero ascoltare il messaggio ad altri indiani Navajo. Tutti risero, ma nessuno di loro volle tradurre il messaggio del vecchio in inglese, citando difficoltà di traduzione. Alla fine, i rappresentanti della NASA si sono rivolti a un famoso professore linguista, uno specialista in lingue indiane. Ascoltò il messaggio, rise e tradusse:

“Fratelli della luna! Tenete d’occhio queste persone: sono venute per portarvi via le vostre terre!”


Nov 20 2022

IN BOCCA AL LUPO! … MA I LUPI NON C’ENTRANO PER NULLA. LE NAVI DI VENEZIA, SÌ…

Bocca di lupo

.

Quando un amico affronta un esame, una prova difficile, una partita decisiva, l’augurio più frequente è “In bocca al lupo“. Al quale una volta si rispondeva “Crepi” mentre adesso l’ignobile dittatura del politicamente ed ecologicamente corretto impone di rispondere “Viva il lupo”.

Bocca di lupo

Pochi sanno, però, che nell’augurio “in bocca al lupo“, i lupi non c’entrano per nulla, neppure di striscio. C’entrano invece, Venezia, la Serenissima, e le sue navi.

“In bocca al lupo”: augurio, non avvertimento

Dall’Accademia della Crusca alla Treccani, molti dizionari e molti repertori di “modi dire” si sono interessati all’augurio “in bocca al lupo“. E tutti riportano a profusione detti, in uso in mezzo mondo, che citano il lupo e l’ancestrale paura del predatore. Ma sono tutti modi dire in negativo: “andare in bocca al lupo”, “cascare in bocca al lupo”, “guarda che finisci in bocca al lupo” sono avvertimenti, non auguri. Invitano a fuggire un pericolo, non certo ad andarci incontro.

Perché “in bocca al lupo” è indubitabilmente un augurio. E non è, ovviamente, l’augurio di venir mangiato dai lupi. E’ un augurio marinaresco: non c’entra con i lupi, non c’entra con la montagna e le foreste, ma con il mare. Con un mare, in particolare: e cioè l’Adriatico. E con lo Stato che per secoli e secoli ha dominato questo mare, imponendo ai traffici commerciali norme, burocrazie e regole ferree. E questo stato fu la Serenissima.

Le norme della Serenissima

Venezia, lo sappiamo, ha dominato l’Adriatico. E ha legittimato questo potere affermando che, essendo Venezia nata sul mare, il mare era il suo territorio. Il mare, tutto: da Venezia in giù, su entrambe le sponde, fino alle bocche di Otranto. L’Adriatico tutto si chiamava allora Golfo di Venezia, e con questo nome è riportato nelle carte. E tutti i traffici che vi si svolgevano dovevano rispettare le norme imposte dalla Serenissima.

.

Continua a leggere”IN BOCCA AL LUPO! … MA I LUPI NON C’ENTRANO PER NULLA. LE NAVI DI VENEZIA, SÌ…”


Ott 13 2021

LE 36 .. REGIONI .. ITALIANE

Category: Geografia e ambiente,Popoli e nazionigiorgio @ 22:33

.


Mar 07 2021

GLI ZAIA IN VENETO DA 15 GENERAZIONI MA LE RADICI SI TROVANO IN CROAZIA

Luca Zaia

.

La vicenda della famiglia del governatore diventa simbolo dei veneti contadini ed emigranti. Il cognome? Nei Balcani richiama lepri e cavalli

VILLORBA (Treviso) — Piccolo quiz agostano a cavallo tra le due sponde dell’Adriatico. Domanda multipla a risposta unica: in lingua slava significa «lepre»; nei dialetti dell’Istria designa una cesta di vimini; più giù nei Balcani, dove Croazia e Bosnia si toccano nell’entroterra di Spalato, indicava qualcuno che aveva a che fare con le mandrie dei cavalli (attenzione, questo è un indizio importante); secondo i turchi, che da quelle parti si sono trattenuti a lungo, vorrebbe dire «gente dal capello riccio»; in veneto non ha un significato proprio, ma tutti, vecchi e bambini in età prescolare compresi, hanno sentito quella parola di quattro lettere almeno una volta. Cos’è? Soluzione: la risposta giusta a tutte le domande è «zaia». Divenuta nel frattempo «Zaia» con la maiuscola, poiché nel tragitto dalle terre dalmate alla Sinistra Piave veneta, la parolina è diventata, consolidandosi in cognome, identificativa di una famiglia che – grosso modo tra Quattrocento e Cinquecento – aveva compiuto lo stesso percorso in direzione nordovest. Magari proprio per sottrarsi al pericolo turco. 

Continua a leggere”GLI ZAIA IN VENETO DA 15 GENERAZIONI MA LE RADICI SI TROVANO IN CROAZIA”


Gen 26 2021

OLOCAUSTO AFRICANO, DIMENTICATO DAGLI OCCIDENTALI.

.

OLOCAUSTO AFRICANO, DIMENTICATO DAGLI OCCIDENTALI.

Il volto nascosto della schiavitù.

.

Si chiama Maafa, è l’equivalente del termine Shoah, riferito all’Olocausto africano, detto anche Olocausto della schiavitù, o Black Holocaust. Deriva dallo swahili e significa “disastro, tragedia”. Si riferisce ai 500 anni di schiavitù, imperialismo, colonialismo, apartheid. Tutto il continente ne porta ancora le conseguenze, sia sociali che economiche.

Il colonialismo non è terminato, come sostengono i libri di scuola, con il ritiro degli eserciti occidentali dalle colonie. Bensì ha cambiato forma.


Il “colonialismo post-moderno” avviene mediante dei governanti locali che rispondono agli interessi stranieri e lobbistici, e non a quelli del proprio popolo e della propria terra. Regimi autoritari che mantengono il popolo nella miseria, reprimendo ogni forma di dissenso, anche la più pacata.
“Se noi europei non andavamo a saccheggiarli, oggi non sarebbero in condizioni di povertà”“Li abbiamo colonizzati, schiavizzati, abbiamo depredato le risorse e ce ne siamo andati lasciandoli morire di fame“.
Concetti simili, tutti giusti nel merito, ma sbagliati in quanto riferiti ad una epoca coloniale che parrebbe appartenga al passato e terminata con il ritiro delle truppe.

Continua a leggere”OLOCAUSTO AFRICANO, DIMENTICATO DAGLI OCCIDENTALI.”


Pagina successiva »