Gen 31 2017

LE FLOTTE DELL’ANTICO MEDITERRANEO DISTRUSSERO LE FORESTE CAUSANDO ALLUVIONI E MALARIA

Category: Geografia e ambiente,Storia e dintornigiorgio @ 10:34

nave-romana

Nave romana

 

 

Mano a mano che le vicende della prima guerra punica (264-241 a. C.) andavano persuadendo i romani che non sarebbero mai riusciti a domare la città rivale, se non infliggendole una decisiva sconfitta sul mare, essi posero mano alla costruzione di alcune gigantesche flotte da guerra, in un tempo straordinariamente breve.

 

Fino a quel momento, i romani non avevano che delle triremi da commercio e da sbarco, mentre i cartaginesi possedevano delle poderose quinqueremi da guerra. Alcuni  storici latini ci informano che Roma riuscì a costruire una intera flotta composta da 100 quinqueremi e 20 triremi, sul modello cartaginese (una nave nemica era stata gettata sulla costa calabrese dalla tempesta), in soli 60 giorni. Se si pensa che una simile flotta richiedeva l’opera di non meno di 30.000 rematori esperti (che, secondo la testimonianza di Polibio, dovettero essere addestrati a terra, dato che le navi erano ancora in allestimento), si può comprendere quale prezzo fu imposto al manto boschivo degli Appennini centro-meridionali per realizzare una simile opera. Migliaia e migliaia di alberi d’alto fusto dovettero essere abbattuti per la costruzione degli scafi, dei ponti, delle alberature e dei remi, oltre che per i corvi, i rostri, le catapulte, ecc.; e un grandissimo numero di pini e di abeti subirono la stessa sorte, per fornire la resina con la quale calafatare gli scafi, in modo da renderli impermeabili all’acqua.

Continua a leggere”LE FLOTTE DELL’ANTICO MEDITERRANEO DISTRUSSERO LE FORESTE CAUSANDO ALLUVIONI E MALARIA”


Gen 30 2017

SIAMO TUTTI UN PO’ NEANDERTHALIANI

Category: Archeologia e paleontologia,Natura e scienzagiorgio @ 00:14

nea-big.786

Lo schema che spiega come (e dove) i geni del Neanderthal sopravvivono in noi ancora oggi 

 

 

Un team internazionale di scienziati ha sequenziato il genoma dell’uomo di Neanderthal e lo ha confrontato con quello di 5 persone provenienti da diverse parti del mondo. Scoprendo così che sapiens e Neanderthal si sono incrociati.

 

L’uomo di Neanderthal, estinto circa 30 mila anni fa, “vive” dentro di noi: tutti gli uomini moderni, a eccezione degli africani, hanno infatti nel proprio Dna dal 1 al 4 % del suo patrimonio genetico. In altre parole, ci furono incroci fra Homo sapiens e uomo di Neanderthal. Grazie ad antiche coppie miste i geni dei Neanderthal hanno potuto così sopravvivere.

 

È uno dei dati più sorprendenti emersi da una ricerca scientifica che per se stessa non ha precedenti: gli studiosi del Max Planck Institute for Evolutionary Antropology di Lipsia hanno annunciato di avere sequenziato per la prima volta il patrimonio genetico dell’uomo di Neandherthal.

 

Continua a leggere”SIAMO TUTTI UN PO’ NEANDERTHALIANI”


Gen 29 2017

PER UNA VITA MIGLIORE. L’IMPEGNO AL QUALE TUTTI SIAMO CHIAMATI

marina perlato

Marina Perlato, alla sua sinistra Andrea Conti

 

 

Sei anni fa, quando io e altri amici fondammo il GSC GIAMBENINI, non avevamo idee ben chiare su quello che stavamo facendo. Eravamo un gruppo che condivideva un passatempo, un hobby diverso dalla lettura, dalle chiacchiere al bar, e uno sponsor generoso e appassionato come noi di sport e bicicletta.

 

Con l’handbike abbiamo scoperto una disciplina accessibile a tutti, uno sport paritario, bastavano questo mezzo, simile ad una bicicletta, e un po’ di voglia di muoversi, per permetterei di percorrere le strade del nostro paese, poi della città, della nazione e infine dell’Europa, così i nostri orizzonti si sono allargati, e conoscere un sacco di gente di ogni nazionalità… Gente tosta, che non si piange addosso, che non molla mai, fino al traguardo, spalle incassate, gente che non si lamenta di diritti negati, di barriere architettoniche, di servizi inesistenti, di persone maleducate che non ti aiutano abbastanza, di soldi non sufficienti. Gente che ha fede in se stessa e dentro di se trova tutte le risorse per far fronte alle difficoltà della vita, più presenti per chi è in carrozzina, ma fondamentalmente difficoltà che prima o poi tutti incontrano.

 

In questi anni, tutti noi abbiamo imparato a stringere i denti, a non lamentarci e affrontare i problemi di petto, cercando di non deviare e tanto meno abbatterei. Il team, i compagni di viaggio, erano lì, pronti a cogliere il minimo segno di scoraggiamento, di “fatica”, pronti a spronarci e a darei una “spinta” in senso lato. Nessuno di noi è stato lasciato indietro.

 

Continua a leggere”PER UNA VITA MIGLIORE. L’IMPEGNO AL QUALE TUTTI SIAMO CHIAMATI”


Gen 28 2017

VERONA. IL MURO VISCONTEO CHE HA BLOCCATO I GARAGE IN LUNGADIGE CAPULETI

scavi lungadige capuleti

Il muro visconteo in Lungadige Capuleti

 

 

VERONA, 1 AGOSTO 2010

 

Giunto al termine l’intervento sull’antico reperto emerso oltre due anni fa dopo i primi scavi per realizzare il parcheggio pertinenziale: Oggi sopralluogo delle due Soprintendenze insieme al Comune e ai responsabili dell’impresa: i tempi sono molto stretti

 

Correva l’anno 2008, era l’11 febbraio, quando il cantiere di lungadige Capuleti, per la costruzione di un parcheggio pertinenziale sotterraneo di 250 posti, apriva i battenti. Appena una settimana più tardi, i lavori venivano però stoppati a causa della scoperta delle fondazioni di un muro che delimitava lungo il fiume la cittadella viscontea.

Ora, a distanza di oltre due anni, nel cantiere si procede ancora con scalpello e paletta, anziché con le ruspe. Ma questa situazione ha finalmente e, sembra una volta per tutte, i giorni contati.

 

Continua a leggere”VERONA. IL MURO VISCONTEO CHE HA BLOCCATO I GARAGE IN LUNGADIGE CAPULETI”


Gen 27 2017

ANDREA CONTI: DA UN GIOVANE UNA LEZIONE DI VITA.

Category: Lessinia,Persone e personaggigiorgio @ 00:20

andea-conti-e-veronica.750

Andrea  Conti con la figlia Veronica

 

 

Paralizzato da un incidente ma pieno di gioia di vivere.  La bontà da premiare di un atleta mancato

 

Cerro Veronese. Il fisico atletico, una faccia cordiale che invita alla confidenza. Una buona dose  di autoironia e, soprattutto, la capacità di sdrammatizzare sempre.

Sulla sedia a rotelle, che da tre anni è diventata il suo posto di comando, un adesivo spiritoso: “la bestemmia, gira gira, casca in testa a chi la tira”. Un modo per dire che ad arrabbiarsi non si risolve nulla. L’importante è avere delle ragioni e degli ideali con i quali far fronte alle emergenze della vita. E quella di Andrea Conti, come vedremo, è qualcosa di più di un’ emergenza.

Già da bambino, Andrea è nato nel 1970, dimostra doti atletiche non comuni. Si impegna nel podismo e nell’ atletica leggera. A Cerro, il paese dove è nato e dove risiede, lo chiamano il “Cova veronese”.

Il futuro è carico di promesse: primo nei campionati provinciali studenteschi, 4° in quelli assoluti del Veneto, un’azienda veronese che lo sponsorizza e che lo porta in una grande “scuderia”, insieme a Gelindo Bordin.  Lo sport sembra essere la nota emergente della vita di Andrea.

Continua a leggere”ANDREA CONTI: DA UN GIOVANE UNA LEZIONE DI VITA.”


Gen 26 2017

LA STORICA CORSA AUTOMOBILISTICA STALLAVENA-BOSCO CHIESANUOVA: L’ETERNA CORSA

Category: Lessinia,Sport e tempo liberogiorgio @ 10:12

raduno automobilistico ai Tracchi di Boscochiesanuova

I precursori: raduno automobilistico ai Tracchi di Boscochiesanuova all’inizio

 

 

Dal 1958 al 1968 la corsa Stallavena-Boscochiesanuova rappresentò l’evento motoristico più atteso. L’automobile era privilegio di pochi e non faceva parte del trantràn lavorativo: si andava in auto per il piacere della scoperta. C’era la voglia di riscattarsi da due guerre mondiali, da vite grame e secolari miserie. L’auto allargò gli orizzonti e divenne simbolo di progresso e benessere. I piloti da corsa interpretavano la sfida della velocità e dell’ardimento impiegando minuti e secondi per superare distanze e dislivelli che, fino a pochi anni prima, richiedevano intere giornate. Non è solo questione di strade, ma di gente e passione, testimoniate da un dato inoppugnabile: ancora oggi su oltre 700 piloti veronesi con licenza sportiva, più dell’80% risiede in provincia.

 

Continua a leggere”LA STORICA CORSA AUTOMOBILISTICA STALLAVENA-BOSCO CHIESANUOVA: L’ETERNA CORSA”


Gen 25 2017

IL CONO GELATO? LA GENIALE INVENZIONE DI UN BELLUNESE EMIGRATO

 

Italo-Marchioni

Italo Marchioni.

 

 

In pieno revanscismo ideologico musulmano anche l’invenzione del cono gelato è stata rivendicata da loro. Dicono che fu un emigrato siriano negli States, a proporlo per primo, negli anni Venti del ‘900, ma non è così. La paternità indubbia va a un veneto di Belluno (Patria indiscussa del gelato artigianale,del resto) che si chiamava Italo Marchioni. Ecco in breve la vicenda, tratta da un articolo di Marco De Biasi, comparso nella bella rivista “Storia veneta” (nr. 39).

Continua a leggere”IL CONO GELATO? LA GENIALE INVENZIONE DI UN BELLUNESE EMIGRATO”


Gen 24 2017

FUMANE DI VERONA, GROTTA SOLINAS: RIVENIMENTO DI UN DENTE DI 40MILA ANNI FA. ERA DELL’UOMO DI NEANDERTHAL

frammento di dente fumane grotta solinas

Il frammento di dente trovato nella grotta Solinas di Fumane

 

 

L’ultimo rinvenimento negli scavi nella grotta è ora allo studio degli esperti delle università di Torino e Ferrara.  È un rarissimo frammento di premolare con una marcata usura dello smalto che fornisce nuove ipotesi per le ricerche

 

Gli scavi alla Grotta di Fumane hanno portato alla scoperta di un dente appartenuto a uno degli ultimi uomini di Neanderthal vissuto tra i 40 e i 50mila anni fa.

 

Si tratta di un rarissimo frammento di dente umano, un premolare, trovato nei cosiddetti livelli Uluzziani, nello strato A3, che presenta una marcata usura dello smalto e dei solchi verticali. Questo dimostra che i neanderthaliani usavano molto la bocca e i denti per rompere e strappare, oltre che per mangiare. Il dente è ora allo studio del professor Giacomo Giacobini dell’Università di Torino e di Marco Peresani dell’Università di Ferrara, che ha proprio in questi giorni aperto la campagna di scavi per l’anno 2010.

 

Continua a leggere”FUMANE DI VERONA, GROTTA SOLINAS: RIVENIMENTO DI UN DENTE DI 40MILA ANNI FA. ERA DELL’UOMO DI NEANDERTHAL”


Gen 23 2017

PIO XII, LE STORICHE SCUSE DELLA BBC: «ABBIAMO DETTO IL FALSO, AIUTÒ GLI EBREI»

bbc-pio-xii

 

 

di Federico Cenci

 

da Zenit, 21/12/16

 

Un nuovo piccolo ma significativo passo verso la verità storica della seconda guerra mondiale è stato compiuto in Gran Bretagna, ad opera della prestigiosa Bbc. Con un gesto di onestà intellettuale, l’emittente inglese ha ammesso che un suo servizio televisivo che accusava la Chiesa cattolica di essere rimasta inerte dinanzi alle persecuzioni degli ebrei da parte dei nazisti, era basato su false notizie.

 

Il servizio in questione è andato in onda lo scorso 29 luglio, nel tg serale, durante la visita di Papa Francesco ad Auschwitz in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. Il giornalista che stava seguendo l’evento per conto della Bbc ha così commentato: “Il silenzio fu la risposta della Chiesa cattolica quando la Germania nazista demonizzò la popolazione ebraica e poi tentò di sradicare gli ebrei dall’Europa”.

 

Continua a leggere”PIO XII, LE STORICHE SCUSE DELLA BBC: «ABBIAMO DETTO IL FALSO, AIUTÒ GLI EBREI»”


Gen 22 2017

L’APOCALISSE VERONESE DEL 3 GENNAIO 1117. IL PRIMO TERREMOTO CHE FU MISURATO

Quell’apocalisse nove secoli fa. Con i suoi 9 gradi Mercalli seminò morte da Cividale a Milano, da Bergamo a Pisa

 

distruzione.1200

di Gian Antonio Stella

 

 

«Fu il terremoto assai terribile. Per cui crollarono molte chiese coi campanili, e innumerevoli case e torri e castelli e moltissimi edifici, sia antichi che nuovi; per il quale anche i monti con le rupi crollarono e devastarono e in molti luoghi la terra si aprì ed emanava acque solfuree…»

 

La scossa

La cronaca degli Annales Venetici breves offre un’immagine nitida di cosa fu lo spaventoso scossone del 3 gennaio 1117. Nove secoli fa. «Fu il più antico evento sismico del mondo per il quale si abbia un quadro dei danni tale da consentire oggi di stimarne l’area epicentrale e la magnitudo con tecniche analitiche rigorose, le stesse usate per analizzare terremoti di secoli più vicini», spiega Emanuela Guidoboni, tra i promotori del convegno di oggi all’Istituto Veneto di Venezia sul tema «Novecento anni dal più grande terremoto dell’Italia Settentrionale».

 

L’area padana

Fu così devastante quel cataclisma, coi suoi 9 gradi di intensità della scala Mercalli-Cancani-Sieberg e «una magnitudo calcolata, a partire dal quadro complessivo del danneggiamento, tra 6.5 e 6.9» (quello in Friuli del 1976 fu di «appena» il 6,4 e ogni aumento di 0,2 punti di magnitudo corrisponde al raddoppio della potenza) da seminare morte e rovine il tutta l’area padana, da Cividale a Milano, da Bergamo a Pisa.

 

Continua a leggere”L’APOCALISSE VERONESE DEL 3 GENNAIO 1117. IL PRIMO TERREMOTO CHE FU MISURATO”


Gen 21 2017

VERONA: NEL GIALLO DELLE SELCI BLU ORA ENTRA ANCHE IL RIS

 

Girava sempre l’estate 2010 e a Verona si “vendeva tutto” e tutti  i “sassi diventavano blu”

 

Bardolino 06/07/2010 mostre e musei deposito del museo di storia naturale all'arsenale con assessore Mimma Perbellini e Angelo Brugnoli photo Giorgio Marchiori foto per Pignatti

All’assessore Erminia Perbellini vengono mostrate le selci che hanno preso il colore blu. (FOTO MARCHIORI) 

 

 

L’assessore alla Cultura Perbellini, in sopralluogo all’Arsenale, replica alle accuse di incuria:  «I reperti conservati in modo ottimale».  Ma a chiarire il mistero sono stati chiamati i carabinieri del nucleo scientifico

 

Reperti archeologici accatastati ad ammuffire in scantinati semidiroccati? «Falsità che offendono prima di tutto chi lavora alla conservazione di un patrimonio di enorme valore». L’assessore alla Cultura Erminia Perbellini replica piccata alle accuse piovute dal maggiore quotidiano italiano. E nel pomeriggio, a sorpresa, apre le porte a giornalisti e fotografi dei locali dell’ex palazzina comando dell’Arsenale, dove sono depositati centinaia di migliaia di resti.

 

«Non mi arrabbio quasi mai, ma di fronte a certe affermazioni non posso non indignarmi» esclama l’assessore. Sulla sua scrivania è aperto a pagina 23 il Corriere della Sera, con un articolo di fuoco, a firma Gian Antonio Stella, iniziato in prima pagina.

Continua a leggere”VERONA: NEL GIALLO DELLE SELCI BLU ORA ENTRA ANCHE IL RIS”


Gen 20 2017

VERONA: A PIAZZA CORRUBIO DOPO LE TOMBE ORA SPUNTA UN’ABSIDE

Girava l’estate 2010

 

piazza-corrubio-apside-chiesa-san-zeno-

L’abside di  Piazza Corrubio

(p.s.g.: che sarebbe quello della prima chiesa di Verona, quella di San Zeno)

 

 

VERONA – Nuove cartucce da sparare per il comitato di San Zeno che controlla costantemente gli scavi di piazza Corrubbio.

In superficie è emerso un nuovo ritrovamento sul quale gli archeologici hanno già a lungo lavorato, mettendo ora completamente in luce i resti di una struttura absidata, in muri di grossi ciottoli di fiume, probabilmente la base di una tomba monumentale o di una piccola chiesa, nella parte dello scavo vicina alla pasticceria sotto la quale era già stata trovata  un’altra struttura simile. Le mura sono circondate da altre sepolture non in semplici coppi di cotto, come tante altre ritrovate (sono circa duecento le tombe emerse fino a questo momento), ma in pietra di Prun.

 

Si tratta; come in tutti gli altri ritrovamenti di piazza Corrubbio di una struttura di cui resta appunto solo la base  perché  come in altre occasioni ha spiegato la Soprintendenza ai Beni Archeologici, tutta la necropoli si trova ad un livello molto superficiale tanto da essere stata in passato profondamente danneggiata e completamente tagliata in superficie.  Ma se questo è visibile ad occhio nudo, ciò che il comitato contesta, sostenuto da Alberto Solinas, appassionato conoscitore di archeologia e di storia veronese, è appunto la decisione di fermare gli scavi ad un livello così superficiale.

 

Continua a leggere”VERONA: A PIAZZA CORRUBIO DOPO LE TOMBE ORA SPUNTA UN’ABSIDE”


Gen 19 2017

CHIARA COLTRI: SE CADI TI RIALZI, PAROLA MIA

Category: Persone e personaggigiorgio @ 00:04

chiara_coltri.400

Chiara Coltri

 

 

Aveva quindici anni Chiara Coltri quando capitò l’incidente. Era il 31 ottobre 2003, la sera di Halloween. “Eravamo stati a una festa vicino a Caprino”, racconta, “ed avevamo noleggiato una videocassetta, al ritorno pioveva. Sull’auto, una Renault Clio, stavamo in quattro. Quando siamo finiti fuori strada, rotolando giù da una scarpata, solo io ho subito gravi conseguenze. Il ragazzo che guidava non si è fatto nulla. Una ragazza è rimasta tre mesi in ospedale con le vertebre offese, ma poi se l’è cavata. A me è andata peggio perchè da allora ho perso l’uso delle gambe. Per tirarci fuori chiamarono i Vigili del fuoco. Ho dei ricordi molto annebbiati, qualche flash mentre sono in ambulanza.

 

Continua a leggere”CHIARA COLTRI: SE CADI TI RIALZI, PAROLA MIA”


Gen 18 2017

LE OSSA FOSSILI: UNA DIFFICILE CONSERVAZIONE

Category: Archeologia e paleontologia,Natura e scienzagiorgio @ 00:07

laboratorio

Tecnico di laboratorio

 

 

Secondo una recente ricerca le ossa fossili andrebbero conservate refrigerate ed in condizioni di sterilità per evitare di contaminarne il DNA. Le procedure tradizionali di scavo e conservazione potrebbero avere causato danni irreparabili al materiale sin qui raccolto.

 

D’ora in poi i ricercatori impegnati negli scavi dei reperti fossili dovranno imparare a comportarsi come gli investigatori della Scientifica.

 

Questo è quanto emerge da un recente articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista Americana PNAS.

 

Fino ad ora le ossa fossili erano manipolate da una quantità di persone, lavate collettivamente in ampie vasche, ripulite e spazzolate, e perfino lucidate con speciali vernici, prima di essere esposte nelle teche dei musei.

 

Queste procedure potrebbero aver causato danni irrimediabili ai reperti fin qui raccolti.

 

Continua a leggere”LE OSSA FOSSILI: UNA DIFFICILE CONSERVAZIONE”


Gen 17 2017

L’UOMO DI NEANDERTHAL IN TERRA PADANA: INTERVISTA A LAURA LONGO CONSERVATORE DI PREISTORIA DEL MUSEO DI STORIA NATURALE DI VERONA

occipitale-neandertal-riparo-mezzena.750

L’occipitale  neandertaliano  del riparo Mezzena.

 

 

La Dottoressa Laura Longo, Conservatore di Preistoria del Museo di Storia Naturale di Verona, è la coordinatrice delle ricerche sui Neandertaliani e gli Uomini anatomicamente moderni (H. sapiens) convissuti in terra padana per circa 3/5000 anni. La abbiamo intervistata per voi.

 

Quando l’uomo di Neanderthal si stabilì in terra padana?

 

Abbiamo notizie della presenza neandertaliana nel nord Italia a partire da almeno 150.000 anni fa, forse anche un po’ prima.

 

Cosa attirò i Neandertaliani, e poi gli Uomini anatomicamente moderni (H. sapiens), sui monti veneti?

 

I Monti Lessini, i Berici, gli Euganei e le prealpi venete più in generale, sono disposti in modo che il sole li illumina e riscalda durante tutto l’arco della giornata. E durante i periodi glaciali questo aspetto non era certo da sottovalutare. Poi sono ricchi di strati calcarei in cui il carsismo ha scavato grotte e ripari, che sono i naturali ricoveri dei gruppi umani preistorici. Sono tutte aree ricche di selce, la roccia a frattura concoide che l’uomo preistorico ha sempre usato per costruire i propri strumenti. Sono zone ricche di acqua e quindi attiravano gli animali che diventavano facile preda dei cacciatori e raccoglitori preistorici. Insomma i monti veneti erano una specie di paradiso per Neandertaliani e Uomini anatomicamente moderni.

 

Continua a leggere”L’UOMO DI NEANDERTHAL IN TERRA PADANA: INTERVISTA A LAURA LONGO CONSERVATORE DI PREISTORIA DEL MUSEO DI STORIA NATURALE DI VERONA”


Pagina successiva »