Apr 22 2024

NELLA SCIENZA È TUTTO RELATIVO, ANCHE LA VERITÀ

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Giusto per ricordare la differenza fra la “scienza” dei media e percepita come reale dalle persone, e la scienza reale, ricordo che anche la nota teoria della relatività generale di Albert Einstein (in realtà fu definita dall’italiano Olinto De Pretto, anche se i correligionari del capellone hanno nei decenni eliminato molte tracce di questo plagio) non funziona nè sulla piccola nè sulla grande scala.

Insomma, funzionicchia.

Gran parte di quello che crediamo di sapere è semplicemente non vero, in buona parte questo è normale perchè la Scienza non è mai definita, ma negli ultimi decenni il fenomeno della soppressione intenzionale delle informazioni e della ricerca sta diventando insostenibile.

➡️ Un nutrizionista italiano in Australia: t.me/italiaaustralia


Apr 21 2024

ORIANI FALLACI….QUANDO FUI LICENZIATA

Category: Media e informazione,Persone e personaggigiorgio @ 01:28

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A diciassette anni fui assunta come cronista in un quotidiano di Firenze. E a diciannove o giù di lì fui licenziata in tronco (…).

Mi avevano ingiunto di scrivere un pezzo bugiardo su un comizio d’un famoso leader nei riguardi del quale, bada bene, nutrivo profonda antipatia anzi avversione(..).

Pezzo che, bada bene, non dovevo firmare. Scandalizzata dissi che le bugie io non le scrivevo, e il direttore (…) rispose che i giornalisti erano pennivendoli tenuti a scrivere le cose per cui venivan pagati. “Non si sputa nel piatto in cui si mangia”. Replicai che in quel piatto poteva mangiarci lui, che prima di diventare una pennivendola sarei morta di fame, e subito mi licenziò.

(…). No, nessuno è mai riuscito a farmi scrivere una riga per soldi. Tutto ciò che ho scritto nella mia vita non ha mai avuto a che fare con i soldi.

Oriana Fallaci


Mar 07 2024

IL PROGRAMMA DI VACCINAZIONE PEDIATRICA HA PORTATO AL «MAGGIOR DECLINO DELLA SALUTE PUBBLICA NELLA STORIA UMANA

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

Le agenzie sanitarie pubbliche si sono rifiutate di studiare o di rendere pubblici i dati che confrontano i risultati sanitari dei bambini vaccinati e non vaccinati, secondo gli esperti intervenuti durante la tavola rotonda del Senato degli Stati Uniti di lunedì su «Agenzie sanitarie federali e cartello COVID».

Le agenzie sanitarie pubbliche si sono rifiutate di studiare o di rendere pubblici i dati che confrontano i risultati sanitari dei bambini vaccinati e non vaccinati, secondo gli esperti intervenuti durante la tavola rotonda del Senato di lunedì su «Le agenzie sanitarie federali e il cartello COVID».

La tavola rotonda, ospitata dal senatore Ron Johnson, si è concentrata anche sulla contaminazione del vaccino COVID-19, sullo sviluppo di vaccini COVID-19 come parte della ricerca sulle armi biologiche e sulla censura di giornalisti e scienziati.

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Set 21 2023

LIBERTA’ DI PAROLA IN PERICOLO IN TUTTO IL MONDO

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I leader delle nazioni, i rappresentanti delle organizzazioni internazionali e i filantropi dicono di essere impegnati a creare società libere e aperte. L’amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg, ha dichiarato che Facebook dispone di verificatori indipendenti, è aperto a tutti i punti di vista e non interferisce nelle elezioni. In risposta alle domande di un collega di Public, un rappresentante della Open Society Foundations di George Soros ha ribadito che la filantropia sostiene la libertà di parola.

“In risposta al vostro sforzo di confondere qualsiasi tentativo di affrontare il discorso dell’odio come un attacco frontale alla libertà di parola stessa”, ha detto il portavoce di Soros, “forse le parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite saranno utili per illuminare una distinzione cruciale: ‘Affrontare il discorso dell’odio non significa limitare o proibire la libertà di parola’”. 

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Apr 26 2023

JESSE OWENS  CURIOSITÀ STORICHE  

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Tutti sanno come Hitler abbia ignorato Jesse Owens durante le Olimpiadi di Berlino perché era negro.

Bella favoletta, peccato che non sia vera e sia sempre stata smentita anche dallo stesso Owens, che racconta di aver scambiato un cortese saluto con Hitler dopo aver vinto il suo primo oro.

Fu invece il presidente USA ad ignorarlo completamente, ed anzi invitando alla Casa Bianca solo atleti bianchi.

Hitler non mi snobbò, fu Roosevelt a snobbarmi. Il Presidente non mi mandò nemmeno un telegramma” furono le parole di Owens.

Ma se ripeti una bugia un numero sufficiente di volte, (quasi) tutti ci crederanno.


Giu 02 2022

CAPISCI CHE QUALCOSA NON VA….


Mag 29 2022

UCRAINA, NON POSSIAMO STARE A GUARDARE

Girava l’anno  2014 

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di  Paolo Ferrero

In Ucraina per la prima volta da dopo la fine del franchismo, un governo europeo sta sdoganando ed inglobando nell’apparato repressivo dello stato i nazisti che operano in quanto nazisti, con i metodi dei nazisti e con gli obiettivi dei nazisti. Il rogo di Odessa e le decine di morti ne sono l’esempio tangibile.

06 Luglio 2014

In Ucraina si sta decidendo il futuro dell’Europa. La scelta del governo ucraino di utilizzare l’esercito e le squadracce naziste contro le popolazioni russe sta portando alla guerra civile su larga scala, con tutto quello che ne consegue. La scelta degli USA di favorire la destabilizzazione dell’Ucraina, di appoggiare un governo di cui fanno parte forze naziste e di favorire la repressione nei territori dell’est dell’Ucraina è una scelta criminale.

La posta in gioco è la collocazione geopolitica dell’Europa e la fine del tratto antifascista ed antinazista che aveva caratterizzato larga parte dei paesi europei dopo la seconda guerra mondiale e l’olocausto. Tra gli altri, due aspetti sono particolarmente gravi e rilevanti. Il primo aspetto dell’offensiva degli USA riguarda l’allargamento ad Est della NATO e l’innalzamento di un muro tra la Russia e l’Europa per vincolare completamente l’Europa all’asse atlantico. Entrambi questi elementi rafforzano il peso contrattuale degli USA nella trattativa sul Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), che gli USA vogliono concludere rapidamente. Infatti se si rompono rapporti commerciali tra Russia e Europa, quest’ultima diventa strategicamente dipendente dagli area USA per l’energia.

Gli USA stanno giocando in modo spregiudicato una partita contro l’Europa, per impedire che l’Europa possa assumere una propria politica estera e possa rafforzare il commercio e l’interscambio con la Russia. Gli USA vogliono impedire che l’esito della globalizzazione sia un mondo effettivamente multipolare e stanno agendo per ricostruire un equilibrio bipolare in cui il “mondo occidentale” si contrapponga a Cina e Russia. È una politica criminale che cerca la guerra civile oggi in Ucraina ma che apre scenari di guerra e da equilibrio del terrore a livello mondiale. La seconda partita è la ripresa in grande stile dell’azione dei nazisti in Europa. In Ucraina non solo i nazisti stanno al governo, non solo hanno le loro squadracce paramilitari, ma una parte delle loro squadre paramilitari è stata inglobata nelle forze di polizia e nell’esercito. Un governo che utilizza palesemente i nazisti per gestire un attacco militare contro una parte della propria popolazione considerata a tutti gli effetti un nemico interno.

In Ucraina per la prima volta da dopo la fine del franchismo, un governo europeo sta sdoganando ed inglobando nell’apparato repressivo dello stato i nazisti che operano in quanto nazisti, con i metodi dei nazisti e con gli obiettivi dei nazisti. Il rogo di Odessa e le decine di morti ne sono l’esempio tangibile. Questa doppia partita è condotta dagli USA che trovano terreno facile nella sudditanza dei governanti dei paesi europei. In questa doppia partita gli USA mettono in conto che si possa scatenare una guerra limitata che sancirebbe il raggiungimento di tutti i loro obiettivi. Gli USA sono dei criminali e i governanti europei, a partire da Renzi, dei servi compiacenti.

Vergognoso è il ruolo dei media occidentali che operano una disinformazione quotidiana su quanto accade. Questa disinformazione comincia addirittura dall’uso delle parole: mentre i nazisti di Kiev erano combattenti per la libertà, la minoranza russa che vive nell’est dell’Ucraina è appellata come “filorussa”. Mentre siamo impegnati quotidianamente a combattere questa disinformazione, proponiamo a tutte le forze pacifiste, antifasciste, di sinistra, di concordare unitariamente i modi e le forme di una rapida mobilitazione politica per l’immediata l’apertura di una vera trattativa che porti alla trasformazione dell’Ucraina in uno stato federale con la più ampia autonomia per ogni regione.

Una mobilitazione contro la violazione dei diritti umani, contro l’uso dell’esercito contro la minoranza russa, contro il governo di Kiev, il fascismo e quindi contro chi ha la regia di quanto sta avvenendo: il governo degli USA.

Fonte: da huffingtonpost.it/ del  6 luglio 2014

Link: https://www.huffingtonpost.it/paolo-ferrero/ucraina-nazisti-rogo-di-odessa_b_5272537.html


Apr 14 2022

SE RIPETI UNA BUGIA ABBASTANZA SPESSO, ESSA DIVENTA…..GIORNALISMO

Category: Dominio Potere e Violenza,Media e informazionegiorgio @ 08:03


Mag 31 2021

LE 10 STRATEGIE DELLA MANIPOLAZIONE ATTRAVERSO I MASS MEDIA.

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“È un falso. Non ne conosco l’origine. Alcune parti sono copiate, o sono simili, a cose che ho detto. Ma non è  un mio scritto”  (Noam Chomsky)

Ma vi è tutto il suo pensiero

Noam Chomsky, uno dei piu’ importanti intellettuali oggi in Vita,  “ha  elaborato” la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media. 

Vi dedico alcuni  minuti ….. non foss’altro per ampliare le mie conoscenze. 

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1-La strategia della distrazione 

L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. 

La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. 

Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

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Mar 04 2021

DISINFORMAZIONE NO TAV

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Durante una trasmissione  a    favore dei NO TAV,   Crozza disse: 

“per portare le merci a Lione basta un Doblò ogni 15 giorni”

Nessuno lo informò che lʼattuale traffico è già  oggi oltre 42 milioni di tonnellate di merci/anno.

Di Doblò ce ne vogliono almeno 100 di milioni…. infatti solo in Valsusa passano 800.000 TIR allʼanno. 

Altri 2 milioni passano in Liguria e in Val dʼAosta. 

Senza contare camion, furgoni e anche “qualche Doblò”.


Feb 02 2021

ELON MUSK: IL 99,9% DEI MEDIA È DI PROPRIETÀ DEL “NUOVO ORDINE MONDIALE”

Category: Media e informazionegiorgio @ 00:13

Elon Musk

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DA NICOLA ZEGRINI

Elon Musk ha recentemente pubblicato una serie di tweet sottolineando che il “Nuovo Ordine Mondiale” controlla e influenza il 99,9% dei media mainstream.

Il miliardario fondatore di Tesla ha sollevato il coperchio su come i giornalisti dei media mainstream coprano di zucchero le bugie “ottenere il massimo dei clic e guadagnare dollari pubblicitari” per i loro padroni globalisti. Musk non ha perdonato i media, definendoli ipocriti e sottolineando che il pubblico non si fida più di loro.

Musk dice che vuole che i cittadini comuni si “sveglino” e si rendano conto di chi possiede veramente i media che sono costretti a consumare.

Thefreethoughtproject.com riporta: Musk Ha detto che non fa pubblicità per Tesla, la sua compagnia di auto elettriche, il che significa che non contribuisce con denaro ai media, che dipendono dai soldi della pubblicità per rimanere in attività.

D’altra parte, l’industria automobilistica tradizionale e le società di combustibili fossili sono tra i più grandi inserzionisti del mondo, il che significa che sono una delle industrie primarie che mantengono in attività i media mainstream. Quando arriva il momento di coprire una storia che coinvolge queste industrie, i giornalisti e le organizzazioni dei media hanno un evidente pregiudizio e conflitto di interessi che influenzerà la loro copertura della storia anche se non hanno ricevuto ordini espliciti di creare propaganda.

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Ott 15 2019

IL 12 OTTOBRE 1866 USCIVA IL PRIMO NUMERO DE L’ARENA DI VERONA

Tipografia de L’Arena

 

Verona 11 ottobre 2016, Il giornale L’Arena di Verona compie 150 anni

 

Il 12 ottobre 1866 a Verona esce il primo numero del quotidiano L’Arena, «il più antico d’Italia»; quando le notizie arrivavano in redazione sulle ali dei piccioni e i direttori si sfidavano a duello; la collaborazione di Emilio Salgari, il manifesto del Futurismo; l’Arena fascista, Bisaglia e gli anni del boom; giornali, radio, televisioni del gruppo Athesis; Bertani, Galtarossa, Fedrigoni, Armellini, Grigolini, Ferro, Rana, Pedrollo, Veronesi; chi comanda oggi e il tempo della crisi.

 

Quando esce il primo numero del giornale L’Arena è il 12 ottobre 1866, una data importante per Verona perché segna, al termine della Terza guerra di Indipendenza, l’annessione del Veneto al Regno d’Italia. Gli austriaci stanno per abbandonare la città e il giorno 16 dello stesso mese i bersaglieri arrivano da Viale Venezia e passano porta Vescovo acclamati dalla folla. Editori di quel quartino, che a Verona e provincia costa 7 lire e 12 all’estero, sono Gaetano Franchini Carlo Vicentini, direttore è Alessandro Pandian, condirettore Giusto Ponticaccia, mentre nella sede di via Monte 303, oggi via Sant’Egidio, lavorano due giornalisti.

 

In redazione le notizie da pubblicare arrivano per posta e tramite i colombi viaggiatori mentre il telegrafo viene utilizzato con parsimonia perché costa molto. A capo della tipografia, dove le pagine vengono realizzate ponendo a mano i caratteri nei telai di composizione e dove si stampano a torchio alcune centinaia di copie al giorno, è Antonio Todeschini, che per 52 anni rivestirà il ruolo di proto, oltre che di puntuale commentatore sul suo taccuino di tutto ciò che riguarda il giornale. Nel 1870 muore l’editore Vicentini e al posto di Pandian assume l’incarico di direttore Dario Papa, fautore della seconda edizione delle 17 (la prima esce alle 9). Nel 1879 arriva da Parigi una nuova macchina tipografica a vapore, la Marinoni, che consente la stampa di migliaia di copie.

 

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Ott 10 2019

LA SERVITÙ, IN MOLTI CASI, NON È UNA VIOLENZA DEI PADRONI, MA UNA TENTAZIONE DEI SERVI

Cervi e Montanelli

 

Questo volume segna il capolinea della nostra Storia dell’Italia contemporanea. Mario Cervi, di parecchi anni più giovane di me, potrà, se vorrà (e io spero lo voglia) continuare da solo. Io debbo prendere congedo dai nostri lettori. E non soltanto per ragioni anagrafiche, anche se di per sé abbastanza evidenti e cogenti. Ma perché il congedo l’ho preso negli ultimi tempi dalla stessa Italia, un Paese che non mi appartiene più e a cui sento di non più appartenere. 

 

È stato proprio l’impegno profuso nella stesura di questi volumi, nei quali la storia si confonde con la testimonianza diretta, anche questa condivisa pienamente da Cervi, a rendermi consapevole che quello nostro era qualcosa di mezzo tra il resoconto di un fallimento e l’anamnesi di un aborto. Uno dei primi volumi usciti dalla nostra collaborazione, nonostante il titolo L’Italia della disfatta, reca i segni della speranza e delle illusioni con cui ne avevamo vissute le drammatiche ma esaltanti vicende. Credemmo che l’Italia avesse liquidato, sia pure a carissimo prezzo e grazie a forze altrui (ma questo è il leitmotiv della nostra Storia non soltanto di questo secolo), un regime che le aveva impedito di essere se stessa. Ed invece gli eventi che abbiamo seguito passo passo coi volumi successivi ci dimostravano che non era affatto cambiata con il cambio del regime. Erano cambiate le forme, ma non la sostanza. Era cambiata la retorica, ma era rimasta retorica. Erano cambiate le menzogne, ma erano rimaste menzogne. Erano soprattutto cambiate le mafie del potere e della cultura, ma erano rimaste mafie. 

 

Al referendum istituzionale del 2 giugno ’46, Cervi ed io ancora non ci conoscevamo, e ci trovammo su posizioni opposte. Cervi si pronunciò per la Repubblica, io per la Monarchia. Ma entrambi eravamo convinti che quella fosse la data d’inizio di una “vita nova”, molto diversa da quella che avevamo vissuto, o meglio subito; e di questa grande speranza fummo entrambi (anche se io forse un po’ meno di Cervi) partecipi. Essa ci sostenne, e in certi momenti forse anche ci esaltò, fino agli anni del “miracolo”, che furono i primi Cinquanta. Poi… 

 

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Ago 24 2019

PAOLO BERNARD. VERSIONE FINALE DI: NON POSSO PIU’ ESSERE GIORNALISTA. MOTIVI.

Category: Media e informazionegiorgio @ 15:53

 

Io ero giornalista quando potevo fare quello che vedete in foto. Era un altro universo, secolo, epoca, oggi scomparsi per me.

 

C’è un mio video che è circolato molto e in cui lascio una specie di “testamento“, indicato nel mio recente articolo sui metodi ‘fai-da-te’ di procurarsi eutanasia quando il morire ci riduce il fine-vita a un insulto alla dignità e ad un’agonia per nulla, mentre né medici né familiari sanno o possono aiutarci a spegnerci degnamente. Il video si conclude con un addio ai lettori, nel mio rammarico di non aver potuto fare di più come giornalista (si legga però l’ultimo paragrafo).

 

Per coloro che non si danno pace su come sia possibile che un Paolo Barnard getti la spugna del giornalismo, a prescindere da ciò che mi accade nella vita privata, è mio dovere ripetere, molto più in sintesi, ciò che già scrissi mesi fa. Eccovelo e un abbraccio a tutti.

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Apr 14 2019

BARNARD: JULIAN ASSANGE VERSO LA MORTE. E VOI CODARDI, ZITTI

 Julian Assange 

 

Ci ha rivelato verità indicibili, rendendoci più consapevoli e quindi più liberi. Ma ora Julian Assange può crepare, nella sua stanzetta-prigione, senza che nessuno muova un dito per salvarlo: giornali, attivisti, intellettuali, politici, governi. Si è immolato per tutti, con le esplosive rivelazioni affidate a WikiLekas. Sperava di suscitare un’ondata di protesta capace di scuotere il potere. E immaginava che l’indignazione lo avrebbe protetto dalla vendetta dell’establishment. Ma si sbagliava: Julian Assange sta morendo giorno per giorno: l’ambasciata ecuadoregna di Londra, che finora l’ha tenuto al riparo dall’estradizione, potrebbe non tutelarlo più. È così forte, la pressione degli Usa – sull’Ecuador, e sulle autorità britanniche – che le teste di cuoio inglesi potrebbero fare irruzione nella sede diplomatica e caricare Assange, il martire dell’informazione libera, sul primo volo per Washington. È sconvolgente il report che Paolo Barnard fornisce da Londra, dove ha trascorso le feste natalizie presidiando il “carcere” di Assange, agitando vistosi cartelli. Desolazione e solitudine. Peggio: i giornalisti del “Guardian”, i primi a presentare Assange come un eroe, ora confessano di essere intimiditi e ricattati. Per questo nessuno rimetterà in prima pagina il direttore di WikiLeaks. Julian Assange è praticamente già morto. Alla faccia dei diritti civili e dei diritti umani di cui l’Occidente si vanta.

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