Nov 11 2014

SERGIO SAVIANE, NOSTRO MAESTRO – RIPESCATO DALL’OBLIO UN GRANDISSIMO CHE HA CAMBIATO IL VOLTO DEL GIORNALISMO

Nuovo libro di Stefano Lorenzetto – Dalla genialità e alle staffilate che lo portavano da un giornale all’altro, al dramma della morte della figlia Caterina – La passione per i soprannomi e quella, mai sopita, per l’irriverenza con la quale addestrò un’intera generazione di giornalisti…

 

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Sergio Saviane

 

Il quarto veneto notevole entrato nella mia vita fu quel cronista di razza e inarrivabile scrutatore di umane debolezze che rispondeva al nome di Sergio Saviane. Non riesco a darmi pace per aver maldestramente cancellato il messaggio di benvenuto della sua segreteria telefonica, che avevo tenuto per anni inciso nella mia; una registrazione effettuata pochi giorni dopo la sua morte, avvenuta nel 2001, quando, telefonando al numero 0423 563676, ti rispondeva ancora lui, come se fosse vivo: «Non sono in casa. Potete lasciare un messaggio dopo il segnale acustico».

 

E qui – ecco il genio assoluto, l’irriverenza fatta persona – invece del banale bip elettronico ascoltavi Saviane che gorgheggiava soavemente, tale e quale il fringuello che si sentiva in sottofondo nel motivetto L’uccellino della radio cantato da Silvana Fioresi negli anni Quaranta. Nella scelta di imitare il cinguettio che dalle onde medie prima dell’Eiar e poi della Rai tenne compagnia a tre generazioni d’italiani, c’era una totale identificazione con quello che era stato il suo lavoro di critico televisivo, sempre attento anche ai significati apparentemente più trascurabili di ciò che si spandeva nell’etere.

 

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Nov 11 2014

BRUNO VESPA SMASCHERA I COMPAGNI SEGUACI DEL DUCE

Scrittori, giornalisti e artisti: erano molti quelli che volevano collaborare alla rivista fondata nel 1940 da Giuseppe Bottai, gerarca illuminato ma anche il più feroce sostenitore delle leggi razziali

 

 

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In quegli anni, Bottai poté contare sulla fervida collaborazione del meglio della cultura italiana: Giorgio Vecchietti (condirettore), Nicola Abbagnano, Mario Alicata, Corrado Alvaro, Cesare Angelini, Giulio Carlo Argan, Riccardo Bacchelli, Piero Bargellini, Arrigo Benedetti, Carlo Betocchi, Romano Bilenchi, Walter Binni, Alessandro Bonsanti, Vitaliano Brancati, Dino Buzzati, Enzo Carli, Emilio Cecchi, Luigi Chiarini, Giovanni Comisso, Gianfranco Contini, Galvano Della Volpe, Giuseppe Dessì, Enrico Emanuelli, Enrico Falqui, Francesco Flora, Carlo Emilio Gadda, Alfonso Gatto, Mario Luzi, Bruno Migliorini, Paolo Monelli, Eugenio Montale, Carlo Muscetta, Piermaria Pasinetti, Cesare Pavese, Giaime Pintor, Vasco Pratolini, Salvatore Quasimodo, Vittorio G. Rossi, Luigi Russo, Luigi Salvatorelli, Sergio Solmi, Ugo Spirito, Bonaventura Tecchi, Giovanni Titta Rosa, Giuseppe Ungaretti, Nino Valeri, Manara Valgimigli, Giorgio Vigolo, Cesare Zavattini. Musicisti come Luigi Dallapiccola e Gianandrea Gavazzeni. Artisti come Amerigo Bartoli, Domenico Cantatore, Pericle Fazzini, Renato Guttuso, Mino Maccari, Mario Mafai, Camillo Pellizzi, Aligi Sassu, Orfeo Tamburi.

 

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Nov 04 2014

«IO, VINCENZO IMPERATORE, DIRIGENTE BANCARIO PENTITO VI SVELO I TRUCCHI DELLE BANCHE»

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di Luciano Pignataro

 

ROMA – «Due sono i peccati che può compiere un banchiere: uno, veniale, è fuggire con la cassa, l’altro, mortale, è parlare».

 

C’è questo detto di Enrico Cuccia, uno dei pochissimi di cui si ha notizia, in testa al libro di Vincenzo Imperatore, bancario pentito che confessa pubblicamente le sue colpe ai clienti e ai lettori. Lui dunque ha fatto peggio che parlare, ha scritto, un po’ come in «Storia di un impiegato» di De Andrè si rivolta al sistema e lancia la sua bomba al «ballo mascherato della celebrità».

La bomba è un libro, «Io so e ho le prove, confessioni di un ex bancario» (edizioni Chiarelettere).

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Ott 23 2014

PER GESTIRE UN MONDO COMPLESSO BASTANO REGOLE SEMPLICI

Category: Libri e fontigiorgio @ 00:09

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di PAOLO MARINI

 

Alla contrapposizione “semplicità-complessità” si può accostare per convincente analogia quella di “leggerezza-peso” che apre le “Lezioni americane” di Italo Calvino. E un inno alla semplicità, audace e suggestivo, ci arriva dal libro del giurista newyorchese Richard Epstein (“Regole semplici per un mondo complesso”, pp. XVI+480, € 22,00) edito da Liberilibri, casa editrice che in questi anni sta animando, in un ambiente tradizionalmente ostile ai diritti individuali, una autentica contro-cultura. Il bersaglio è qui la complessità delle leggi, frutto di un’iper-regolazione che pretende di accompagnarci ‘dalla culla alla bara’ generando una marcata deresponsabilizzazione.

 

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Ago 21 2014

L’ULTIMA LETTERA: CAPIRE LA DITTATURA GIACOBINA, SIMILE A QUELLA ITALIANA

Category: Libri e fonti,Storia e dintornigiorgio @ 04:09

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di PAOLO L. BERNARDINI

 

Un mio illustre collega storico ripete da anni, in pubblico e in privato, che ai propri figli, come viatico per comprendere la vita, e la sua durezza certamente, farà leggere le ultime lettere dei condannati a morte della resistenza italiana. Ora che l’indipendenza per alcuni si avvicina e dunque sarà possibile rileggere la storia italiana con maggior equilibrio, sarebbe da suggerire magari anche la lettura delle ultime lettere dei condannati a morte dalla resistenza italiana, che di morti innocenti anche i vincitori, si sa, riempirono le fosse (e la Storia), almeno quando ebbero cura di seppellirli.

 

Ma forse sarebbe il caso di far leggere — a grandi e piccini — le lettere dei condannati a morte della prima grande dittatura democratica che il mondo abbia per sua sciagura conosciuto, quella del terrore giacobino. L’occasione viene dall’imminente ricorrenza dei trent’anni dalla pubblicazione di un lancinante libro di Olivier Blanc, “La dernière lettre”, appunto, che, uscito in Francia nel 1984, fu prontamente tradotto in italiano da SugarCo nel 1985, “L’ultima lettera. Le prigioni della Rivoluzione francese e le ultime lettere dei condannati a morte durante il Terrore”.

 

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Lug 22 2014

GIUSEPPE GARIBALDI, IL PRIMO FASCISTA

 

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di GILBERTO ONETO

 

Garibaldi resta la più intoccabile delle icone sacre dell’italianità: resiste a ogni ricerca storiografica, a ogni rivisitazione o analisi – come si dice oggi – revisionista.

La sua posizione resta solida per la resistenza della vulgata “ufficiale” (favorita dalla scarsa diffusione di cultura storica che per la stragrande maggioranza dei cittadini si limita a quella acriticamente assorbita sui banchi di scuola), per il relativo splendore del personaggio rispetto alle meschine angustie di tutti gli altri padri, zii e cugini della Patria, ma soprattutto per la sua versatilità ideologica.

L’immagine di Garibaldi è andata bene per massoni e anticlericali (ed è facile capirne le ragioni) ma anche per socialisti e comunisti (che nel 1948 ne hanno usato l’effige come simbolo elettorale), fascisti e nazionalisti, e qualche volta (e questo risulta davvero difficile da capire) addirittura per certi cattolici di stomaco buono.

 

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Lug 12 2014

L’ANTISEMITISMO: STORIA E CAUSE

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Titolo originale “L’Antisemitisme, son histoire er ses causes” di Bernarde Lazare*, 1884

 

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Per scrivere una storia completa dell’antisemitismo, senza trascurare nessuna delle manifestazioni di questo sentimento e seguendone le varie fasi e i mutamenti, è necessario incominciare la storia di Israele dal momento della sua dispersione, o per meglio dire, dal tempo della sua diffusione fuori dal territorio della Palestina.
In tutti i luoghi dove gli Ebrei si sono stabiliti, cessando di costituire una nazione pronta a difendere la propria libertà e la propria indipendenza, si è sviluppato l’antisemitismo, o meglio, l’antigiudaismo, perché antisemitismo è un termine improprio che ha trovato la sua ragione di essere soltanto ai nostri tempi, quando si è voluto allargare questa lotta tra l’Ebreo e i popoli cristiani e darle una filosofia e una ragione più metafisiche che materiali.

 

Se questa ostilità, che è addirittura una sorta di ripugnanza, si fosse manifestata nei confronti degli Ebrei soltanto in un periodo e in un solo paese, sarebbe facile scoprire le cause specifiche di quell’avversione, invece, la razza ebraica è stata oggetto dell’odio di tutti i popoli in mezzo ai quali si è stabilita. Si deve pertanto dedurre che le cause generali dell’antisemitismo siano sempre state insite nello stesso Israele e non nei popoli che lo combatterono. Infatti i nemici degli Ebrei appartenevano alle razze più disparate, vivevano in terre assai lontane tra loro, non avevano né gli stessi costumi né le stesse tradizioni, erano guidati da principi diversi che facevano sì che diversi fossero anche i loro giudizi; ne consegue che le cause generali dell’antisemitismo sono sempre state insite in Israele stesso e non in coloro che lo combattevano.

 

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Lug 11 2014

UN EBREO CHIAMATO CRISTOFORO COLOMBO

Category: Libri e fonti,Storia e dintornigiorgio @ 00:03

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Vittorio Giunciuglio

 

(Genova, s.d., ma 1993/1994)

 

 

Episteme è lieta di presentare ancora una volta ai suoi lettori un testo “raro”, prodotto delle ricerche personali (e anche dello sforzo economico, visto che il libro è stato stampato “in proprio”) di uno di quei veri studiosi, appassionati e non-integrati, i quali spesso sanno vederla assai più lunga di legioni di ben pagati accademici eruditi. Il volume (ca. 260 pp.) risulta pubblicato a Genova – città ove è reperibile presso alcune librerie – senza indicazione né di editore né di data. Indizi interni lo collocano però al 1993/1994 (e vi si ringrazia la” gloriosa stamperia Casamara”).

 

L’autore è Vittorio Giunciuglio, un semplice operaio che, una volta andato in pensione, si è dedicato all’hobby della ricerca storica, passando molto del suo tempo libero a consultare archivi e biblioteche. L’effetto dei suoi approfondimenti è stata una sorprendente delusione, ma vediamo con quali parole lui stesso ce la descrive nella “Premessa” al suo lavoro:

 

Sono un genovese che considerava i testi scolastici come Vangeli e quindi credeva che la storia fosse insegnata nelle scuole con assoluta verità. Però quattro anni or sono ebbi modo di ricredermi, quando mi capitò di leggere per caso i famosi Annali del Caffaro, unico storico della prima Crociata, dai quali attinsero tutte le enciclopedie italiane. Però questi annali furono manomessi dal potere religioso (durante la tremenda guerra secolare tra guelfi e ghibellini) per sminuire il contributo determinante dei genovesi, facendo capire ch’essi andarono in Terra Santa perché avevano interesse a farlo e così da quel momento in poi, furono bollati di attaccamento solo al danaro! Invece le cose si svolsero ben diversamente […] Sospettando che altri grossi fatti storici, siano tuttora insegnati falsamente nelle nostre scuole, ho proseguito le mie ricerche presso le biblioteche cittadine…”

 

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Giu 14 2014

LA MALATTIA DELL’ALZHEIMER COINVOLGE LE CELLULE NERVOSE

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di Adriano Panzironi

 

Dal Libro “VIVERE 120 ANNI Le verità che nessuno vuole raccontarti”

 

Il Morbo di Alzheimer, prende il nome dal suo scopritore (Dottor Alois Alzheimer descrisse per la prima volta la malattia nel 1907) ed è una forma di degenerazione neuronale progressiva. Essa coinvolge l’1% delle persone prima dei 65 anni, l’11% delle persone dai 65 agli 80 anni e il 35% delle persone dagli 80 ai 90 anni ed annovera attualmente in Italia 492.000 pazienti in cura. La malattia rappresenta un grave problema sociale perché diminuisce notevolmente l’autosufficienza delle persone colpite, le quali riscontrano sintomi invalidanti, in peggioramento progressivo.

 

Il malato di Alzheimer accusa inizialmente fasi di perdita di memoria a breve, cambiamento della personalità e del carattere. Con il progredire dei sintomi, si assiste alla perdita di attenzione cognitiva, ad un aumento dell’aggressività, al disorientamento, a disordini del linguaggio, ad allucinazioni e ad agitazione psicomotoria. Nella fase più acuta si assiste a fenomeni di vagabondaggio, disorientamento cognitivo di se e degli altri (confusione sull’identità personale), impossibilità di svolgere con sufficiente autonomia anche i compiti più semplici. Il grande problema sociale di questa malattia, riguarda l’assistenza ai malati, che necessitano di una sorveglianza costante da parte di personale specializzato o della famiglia, rappresentando (e lo sarà ancora di più nel futuro) un costo ingente per la comunità.

 

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Giu 11 2014

LE MALATTIE DELL’INTESTINO DIPENDONO DAI BATTERI PRESENTI

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di Adriano Panzironi

 

Se qualcuno vi chiedesse quale parte del nostro corpo è la più esposta agli attacchi di batteri o sostanza nocive, vi verrebbe spontaneo rispondere ‘la pelle’. La risposta esatta è il nostro intestino. Bisogna considerate che la superfice della pelle a contatto con agenti esterni è di circa tre metri quadrati mentre quella del nostro intestino è di circa quattrocento metri quadrati. Pensate, che nel nostro organismo convivono normalmente cinquecento tipi di batteri diversi, per una quantità totale cento volte superiore alle nostre cellule.

La popolazione microbiotica del nostro intestino è composta principalmente di batteri eubiotici (Gram+ in simbiosi con l’organismo) che svolgono funzioni importantissime, tenendo sotto controllo i batteri disbiotici (Gramnocivi per l’intestino). Purtroppo però dieta e stile di vita errati (ed altri fattori esterni che vedremo più avanti) e l’assenza di micronutrienti distruggono il nostro delicato equilibrio.

 

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Giu 05 2014

IL NOSTRO STILE DI VITA INCIDE SULLA LONGEVITÀ

Category: Libri e fonti,Salute e benesseregiorgio @ 00:06

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di Adriano Panzironi

Ognuno di noi si sarà posto questa domanda, senza riuscire a trovare una risposta precisa. Siamo a conoscenza di migliaia di persone sparse per il pianeta che hanno superato i 100 anni e una di esse è arrivata a 135 anni. Direttamente conosciamo persone decedute parecchio prima (70 80 anni). Molti ricercatori cercano di trovare il miracoloso gene, responsabile della longevità e non di rado, leggiamo sui giornali delle ricerche sul Dna, effettuate su popolazioni dove il numero dei centenari è notevolmente superiore alla media. In realtà la longevità è legata allo stile di vita ed alla giusta alimentazione. Esiste anche un modo per verificare se il nostro organismo è sulla giusta via della longevità o se al contrario stiamo precorrendo i tempi per una vecchiaia prematura.

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Mag 31 2014

I CEREALI SONO UN PROBLEMA PER LA NOSTRA SALUTE: LE VERITÀ CHE NESSUNO VUOLE RACCONTARTI

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Dal Libro “VIVERE 120 ANNI Le verità che nessuno vuole raccontarti

 

di Adriano Panzironi

 

Ognuno di noi è consapevole che la fonte dei nostri guai di salute dipende da ciò che mangiamo, beviamo o respiriamo.

È spontaneo pensare che i cibi non sono più genuini come una volta, così ricchi di fertilizzanti, coloranti e conservanti. Lo stesso problema è riscontrabile nelle polveri sottili presenti nell’aria che respiriamo o nell’arsenico sospeso nell’acqua. Potremmo pensare, che le malattie moderne dipendano da tutto questo. Ahinoi, la verità non è mai stata così lontana. Anche se tali elementi hanno una qualche influenza sul nostro stato di salute, sono ben poca cosa a confronto del cataclisma alimentare che si è abbattuto sulle nostre teste, qualche millennio fa. Voltiamo lo sguardo indietro, risalendo alla notte dei tempi.

 

L’evoluzione dell’uomo ha origine diversi milioni di anni fa, da quando il mondo animale iniziò a differenziarsi ed una di queste linee evolutive, ha rappresentato l’inizio del percorso che ha portato ai primi ominidi. Si può incominciare a parlare di uomini (sapiens) a partire da due/tre milioni di anni fa e grazie alla loro evoluzione (con la crescita della dimensione del cervello) ci ha condotto fino ad oggi. Fino a circa 10.000 anni fa, la dieta alimentare (per i mammiferi onnivori) era rappresentata da carne, uova, pesce, frutta e verdura, ovvero da tutto ciò che era reperibile in natura. L’uomo formò tribù di nomadi, dediti alla caccia ed alla raccolta.

 

10.000 anni fa qualcosa iniziò a cambiare. Alcuni clan incominciarono a praticare l’agricoltura, piantando i primi cereali. Indubbiamente tale scelta, ha permesso alla nostra civiltà di evolversi, difatti la semplicità di trasporto ed il mantenimento dei cereali, hanno consentito la costruzione delle prime città (immaginate infatti se al giorno di oggi dovessimo lasciare in massa la città per andare a caccia per assicurarci il pranzo).

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Apr 11 2014

CENNI STORICI SULLA CHIESA VERONESE: INDICE DEGLI ARTICOLI E DEI LINK.

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 03:14

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 Reliquia di San Zeno

 

 

CENNI STORICI SULLA CHIESA VERONESE: PIANO  DELL’OPERA E INDICE DEI LINK

CENNI DELLA CHIESA VERONESE: BREVI PAROLE AL LETTORE

 

 

CENNI DELLA CHIESA VERONESE: BREVI PAROLE AL LETTORE – PIANO DELL’OPERA E INDICE DEI LINK

CENNI STORICI SULLA CHIESA VERONESE GIOVANNI BATTISTA PIGHI

 

 

LIBRO I –  EPOCA PRIMA  (I )

 

 

Volume I – Epoca I – Capo I          

PRIMI INIZII DEL CRISTIANESIMO IN VERONA

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo II                     

FONDAZIONE DELLA CHIESA VERONESE

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo III                   

I SS. MARTIRI FERMO E RUSTICO

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo IV       

S. PROCOLO E TRE SUCCESSORI – SANT’ARCADIO

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo V         

EPISCOPATO DI S. ZENO

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo VI       

S. ZENONE «PADRE DELLA CHIESA»

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo VII      

SE S. ZENO SIA MARTIRE

 

 

Volume I  -Epoca I – Capo VIII      

STORIA E LEGGENDE INTORNO A S. ZENONE

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo IX        

IL CULTO DI S, ZENO

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo X         

LA CHIESA VERONESE SULLA FINE DEL SECOLO IV

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo XI        

SUBORDINAZIONE METROPOLITICA DELLA CHIESA VERONESE

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo XII      

LA CHIESA VERONESE DURANTE IL SECOLO V

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo XIII     

EPISCOPATO DI S. TEODORO (502 – 522)

 

 

Volume I  -Volume I  – Capo XIV  

LA NOSTRA CHIESA SULLA FINE DEL REGNO DEI GOTI (522 – 569)

 

 

Volume I  – Volume I  – Capo XV  

LO SCISMA ISTRIANO

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo XVI     

CHIESE E VITA MONASTICA

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo XVII    

LA CHIESA VERONESE DURANTE IL REGIME LONGOBARDO

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo XVIII  

IL VESCOVO SANT’ANNONE

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo XIX     

SPIGOLATURE NELL’EPOCA PRIMA

 

 

Volume I  – Epoca I – Capo XX       

IL VELO DI CLASSE

 

 

LIBRO I –  EPOCA  SECONDA (II)

 

 

Volume I  – Epoca II – Capo 0

EPOCA II: DAL REGNO DEI FRANCHI ALLA LOTTA DELLE INVESTITURE

 

 

Volume I  – Epoca II – Capo I

LA NOSTRA CHIESA DURANTE IL REGNO DI PIPINO

 

 

Volume I  – Epoca II – Capo II

IL RITMO PIPINIANO

 

 

Volume I  – Epoca II – Capo III

IL VESCOVO RATOLDO

 

 

Volume I  – Epoca II – Capo IV

LA CHIESA VERONESE NEI TORBIDI DEL REGNO FRANCO (840-887)

 

 

Volume I  – Epoca II – Capo V

SULLA CONDIZIONE DEGLI STUDI ECCLESIASTICI IN VERONA NELL’EPOCA CAROLINGICA

 

 

Volume I  – Epoca II – Capo VI

L’ARCIDIACONO PACIFICO

 

 

Volume I  – Epoca II – Capo VII

MONACHESIMO ED ASCETISMO

 

 

Volume I  – Epoca II– Capo VIII

IL VESCOVO ADELARDO I

 

 

Volume I  – Epoca II– Capo IX

LA CHIESA VERONESE ALL’EPOCA DI BERENGARIO I

 

 

Volume I  – Epoca II – Capo X

IL VESCOVO RATERIO

 

 

Volume I  – Epoca II  – Capo XI

RATERIO SCRITTORE ECCLESIASTICO

 

 

Volume I  – Epoca II  – Capo XII

CONDIZIONI RELIGIOSE DI VERONA NEL SECOLO X

 

 

Volume I  – Epoca II – Capo XIII

CONDIZIONI CIVILI DI VERONA NEL SECOLO X

 

 

Volume I  – Epoca II – Capo XIV

LA CHIESA VERONESE ASSERVITA ALL’IMPERO

 

 

Volume I  – Epoca II – Capo XV

L’AUTORITÀ VESCOVILE UN PO’ SCOSSA

 

 

Volume I  – Epoca II – Capo XVI

LA LOTTA DELLE INVESTITURE

 

 

Volume I  – Epoca II-Capo XVII

IL CULTO DI MARIA

 

 

Volume I – Epoca II-Capo XVIII

VITA CRISTIANA NEI SECOLI IX-XI

 

 

Volume I  – Epoca II-Capo XIX

SPIGOLATURE NELL’EPOCA SECONDA

 

 

CENNI STORICI SULLA CHIESA VERONESE  VOLUME II

CENNI STORICI SULLA CHIESA VERONESE VOLUME II

 

 

LIBRO II – EPOCA TERZA (III)

DAL CONCORDATO DI WORMS ALLA RIFORMA. LIBRO II – EPOCA TERZA

 

 

VOLUME  II – EPOCA TERZA – CAPO  I

I PRIMI FRUTTI DELLA LIBERTÀ NELLE SACRE ELEZIONI

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO II

LA CHIESA VERONESE SOTTO LA PROTEZIONE DEL PONTEFICE

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO III

IL VESCOVO OGNIBENE

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO IV

DUE PAPI A VERONA

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO  V

CHIESE ROMANICHE

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO   VI

ADELARDO IL PRIMO CARDINALE VERONESE

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO VII

LA CHIESA VERONESE VERSO LA FINE DEL SECOLO XII

 

 

 VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO VIII

LA CHIESA VERONESE NELL’EPOCA DELLE FAZIONI

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO IX

ORDINI RELIGIOSI MASCHILI

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO X

ORDINI RELIGIOSI FEMMINILI (a)

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO XI

MODELLI DI SANTITÀ CRISTIANA (a)

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO XII

GLI ERETICI PATARENI (a)

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO XIII

DUE FATTI DEPLOREVOLI: L’ESEQUZIONE DEGLI ERETICI NEL 1233 E 1278

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO XIV

UNO STADIO DI INCERTEZZE

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO XV

FRUTTI DELLA RICONCILIAZIONE CON LA S. SEDE

 

 

VOLUME II –  EPOCA III – CAPO XVI

CONDIZIONI RELIGIOSE E MORALI DI VERONA NEL SEC. XIII

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO XVII

LA CHIESA VERONESE E LA SIGNORIA SCALIGERA

 

 

VOLUME II –  EPOCA III – CAPO XVIII

UN PO’ DI RISVEGLIO

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  –  CAPO XIX

CONSEGUENZE DELLE MUTAZIONI POLITICHE

 

 

VOLUME II –  EPOCA III – CAPO XX

LA CHIESA VERONESE ASSERVITA ALLA SIGNORIA VENETA

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  –  CAPO XXI

NUOVE FONDAZIONI RELIGIOSE E BENEFICHE

 

 

VOLUME II –  EPOCA III – CAPO XXII

ALCUNE GLORIE VERONESI

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  –  CAPO XXIII

SPIGOLATURE NELL’EPOCA TERZA

 

 

LIBRO II –  EPOCA  QUARTA (IV)

EPOCA IV: DALLA RIFORMA AI PRIMORDII DEL SECOLO XX. (a)

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO  I

GIOVANNI MATTEO GIBERTI: UN VESCOVO PROVVIDENZIALE

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO II

TRE VESCOVI LIPPOMANI

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO III

ALCUNE GLORIE VERONESI

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO IV

ISTITUZIONI RELIGIOSE (a)

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO V

OPERE DI BENEFICENZA

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO VI

CONTRIBUTI DELLA CHIESA VERONESE AL CONCILIO DI TRENTO

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO VII

LA CHIESA VERONESE ALLA FINE DEL CONCILIO DI TRENTO

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO VIII

I DUE VESCOVI VALIER

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO IX

LA CHIESA VERONESE AL PRINCIPIO DEL SECOLO XVII

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO X

CULTORI DI SCIENZE ED ARTI SACRE

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO XI

VESCOVI DELLA CHIESA VERONESE (XVII SECOLO)

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO XII

ISTITUZIONI RELIGIOSE (NELLA SECONDA META’ DEL SECOLO XVII)

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO XIII

CONTROVERSIE ED ABUSI

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO XIV

ECCLESIASTICI ILLUSTRI

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO XV

VESCOVI NELLA PRIMA METÀ DEL SECOLO XVIII

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV –  CAPO XVI

LA CONGREGAZIONE DELL’ORATORIO DI S. FILIPPO

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV –  CAPO XVII

IL SECOLO D’ORO DELLA LETTERATURA ECCLESIASTICA. (a)

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV – CAPO XVIII

IL CAPITOLO DELLA CATTEDRALE SOGGETTO ALLA GIURISDIZIONE DEL VESCOVO DI VERONA

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV –  CAPO XIX

IL CAPITOLO DELLA CATTEDRALE SOGGETTO ALLA GIURISDIZIONE DEL VESCOVO DI VERONA

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV –  CAPO XX

DUE VESCOVI CASSINESI

 

 

 

Fonte:  srs di Giovanni Battista Pighi, da CENNI STORICI SULLA CHIESA VERONESE, volume II.

 

 


Apr 11 2014

DUE VESCOVI CASSINESI

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:01

giovanni morosini

Giovanni Morosini, vescovo di Verona dal 1772 al 1789, fece parte della compagnia del Santissimo nel 1780. Opera di Saverio Dalla Rosa realizzata nel 1785

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV –  CAPO XX

  

SOMMARIO. – Nicolò Antonio Giustiniani – Decreto per il clero – Capitolo – Visite pastorali – Coronazione della Madonna del Popolo – Il mese di Maggio – Giovanni Morosini – Visite – Giubileo – Sinodo Diocesano – Seminario – Salone dei vescovi – Biblioteca Capitolare – Una pastorale servile – L’assenza del vescovo nella venuta di Pio VI – Malattia e morte del Morosini – Morte ed iscrlzione del card. Colonna Panfili – S. Benedetto G. Labre a Verona.

  

Nella seconda parte del secolo XVIII la chiesa veronese ebbe due vescovi, che erano stati monaci benedettini  cassine si nel cenobio di S. Giustina in Padova; e sono:

119° Nicolò Antonio Giustiniani (1759 – 1772): 1

20° Giovanni Morosini (1772 – 1789):

altri due cassinesi ressero la chiesa nostra nel secolo seguente: Innocenza Liruti ed Aurelio Mutti.

 

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Apr 10 2014

IL CAPITOLO DELLA CATTEDRALE SOGGETTO ALLA GIURISDIZIONE DEL VESCOVO DI VERONA

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 08:19

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Il salone sinodale dell’ episcopio adorno dai ritratti di 111 vescovi, dei quali 108 sono del Brusasorzi; palazzo vescovile di Verona

 

 

VOLUME  II –  EPOCA  IV –  CAPO XIX

 

SOMMARIO. – Preludii alla soluzione definitiva – Una consuetudine dei canonici – Enciclica Cum semper – Breve Praeclara decora – Bolla Suprema dispositione – Opuscoli pro e contra – Bolla Regis pacifici – Pubblicazione ed esecuzione della bolla – Lettera del vescovo Giustiniani al clero ed al popolo veronese.

 

Abbiamo detto altrove delle controversie agitatesi tra il capitolo della cattedrale ed i vescovi di Verona, a motivo dei privilegi che il capitolo si attribuiva, e particolarmente di quello dell’ esenzione dalla giurisdizione del vescovo di Verona e della soggezione immediata al patriarca di Aquileia.  Queste controversie ordinariamente si componevano in via precaria con qualche transazione tra il vescovo ed i canonici: ma non ebbero mai una soluzione definitiva.

 

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