Feb 13 2024

GRANO ITALIANO VS GRANO CANADESE

Category: Alimentazione e gastronomia,Salute e benesseregiorgio @ 20:35

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 A sinistra grano italiano, a destra grano canadese importato e scaricato nel porto di Manfredonia (FG).

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Oggettivamente il grano canadese sembrerebbe quasi marcio.

Non è marcio. È bruciato perché è pieno di glifosfato. A cosa serve e cos’è il glifosfato (giusto per fare chiarezza)? È un erbicida per impedire alle piante infestanti di crescere tra ed intorno il grano.

 Una volta si usava? No. Fino al 1975 il grano era alto 1 metro e 80 e le piante infestanti non erano un problema. Che poi si chiamano piante spontanee… Siccome un grano così alto in caso di tempesta si abbatte al suolo, allora modificandolo lo hanno abbassato a 50 cm…ma così basso le piante infestanti sono un problema. Quindi glifosfato, che ha anche un’ altra funzione. Quella di accorciare i tempi di maturazione, praticamente viene essiccato chimicamente. 

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Dic 29 2023

LA CHITINA  AVVIA  L’INFIAMMAZIONE POLMONARE INNATA DI TIPO 2 . ATTRAVERSO PERCORSI NON  COMPLETAMENTE DEFINITI 

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STUDIO  DEL 2007 SULLA CHITINA, DI CUI COMPOSTI GLI ESOSCHELETRO DEGLI INSETTI 

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Chitina, la sostanza contenuta negli insetti. I media ne esaltano le qualità, ma Nature: “Avvia l’infiammazione polmonare”

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La sostanza contenuta negli insetti e non completamente digeribile, negli anni è stata oggetto di studio di diverse riviste e studi. Tutti collimano verso un unico risultato: la chitina è dannosa verso chi la utilizza

Tra le sostanze presenti negli insetti, verso cui l’Ue è sempre più indirizzata per farli arrivare nei nostri piatti, c’è la chitina: questa è una sostanza, non completamente digeribile, conosciuta anche per essere il principale componente dell’esoscheletro degli artropodi. Uno studio di Nature del 2007 illustra come questa avvii “l’infiammazione polmonare innata di tipo 2 attraverso percorsi non completamente definiti”. Eppure diversi giornali fanno a gara a lodarne le qualità, smentendo o provando a smentire fatti inconfutabili.

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Nov 12 2023

NON MANGIATE GLI INSETTI, MALGRADO LE FALSE ASSICURAZIONI …..

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L’agenda WEF dei mangiatori di insetti rende gli esseri umani suscettibili ai virus ingegnerizzati  (dai laboratori militari e di Big Pharma) – 27 febbraio 2023

Gli esseri umani sono destinati a diventare dei parassiti ambulanti se l’élite globale farà in modo che tutti rinuncino alla carne e inizino a mangiare insetti e grilli.
La ricerca scientifica rivela che questi insetti contengono la perfetta “armatura” che i parassiti e gli agenti patogeni usano per infettare gli esseri umani e gli animali e diffondere le malattie al loro interno.
Se iniziate a mangiare regolarmente insetti, perché credete che questo salverà la Terra dal riscaldamento globale o dal “cambiamento climatico”, potreste mettere voi stessi (e i vostri eventuali figli) direttamente in pericolo, aiutando l’agenda malvagia dei globalisti che vogliono spopolare il pianeta.
Se si esaminano le ricerche scientifiche pubblicate negli ultimi decenni, prima che le élite e i media iniziassero a promuovere insetti e cimici come cibo, emergono subito alcuni fatti preoccupanti.

Il principale è che gli insetti sono tossici per l’uomo: Gli insetti sono tossici per l’uomo.


Uno studio del 2019, intitolato A parasitological evaluation of edible insects and their role in the transmission of parasitic diseases to humans and animals (Valutazione parassitologica degli insetti commestibili e del loro ruolo nella trasmissione di malattie parassitarie all’uomo e agli animali), ha rilevato che il consumo di insetti comporta gravi rischi per la salute dell’uomo a causa della trasmissione di malattie parassitarie.

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Gen 27 2023

COSA SONO I GRANI ANTICHI

Category: Alimentazione e gastronomia,Mondo vegetalegiorgio @ 07:45

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In quest’ultimo periodo il tema dei grani antichi è molto dibattuto sui canali social, in modo non sempre obiettivo e/o documentato.

Si fa a gara per stabilire se una varietà può essere inserita nell’elenco di quelle appartenenti ai grani antichi o se la varietà x o y sia stata bombardata da raggi gamma, raggi x, etc.

La disinformazione è molto diffusa.

Ad oggi non esiste una definizione univoca ed accettata su cosa siano igraniantichi.

Nel giugno del 2018, a Bologna, ha avuto sede la Prima Conferenza Internazionale sui grani antichi, a pagamento (costo di partecipazione 400 €) organizzata da Kamut (?), Ifoam e Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, partecipata da molti dei più grandi esperti mondiali del settore.

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Nov 24 2022

RICETTA FAVE DEI MORTI VENEZIA DOLCI TIPICI VENETO

Category: Alimentazione e gastronomia,Veneto e dintornigiorgio @ 22:54

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Le Fave dei Morti sono un dolce tipico veneziano che affonda le proprie origini in un’antica tradizione: ha sostituito le fave arrostite che si mangiavano in passato in occasione della ricorrenza dei morti. Le autentiche fave dovevano essere confezionate con i soli pinoli perché le mandorle le rendevano più pesanti. Oggi, dato il costo dei pinoli, si preparano quasi esclusivamente con le mandorle.

Le Fave dei Morti veneziane si caratterizzano per essere di tre colori (marrone, pesca e panna). Ma perché questo dolce deve essere simile alle fave? Le fave erano considerate da Plinio un “incantesimo protettore”, il simbolo dei morti e della loro prosperità.

La tradizione di mangiare questo legume durante la “Festa dei morti” pare abbia origini molto antiche e, alcune fonti, le fanno risalire ad un’usanza da cui deriverebbe anche il nome “Calle della fava” a Venezia. Già nel VII – VI sec. a.C. nell’area del Mediterraneo le fave erano legate al mondo dei morti in quanto il fiore di questo legume è bianco ma macchiato al centro di nero (simbolo di morte). Inoltre, se le fave secche vengono lasciate nell’acqua, esse la tingono di colore rosso e ricordano quindi il sangue.

Anche con l’avvento del Cristianesimo, il legame tra le fave e i morti non venne scordato tanto che, fino ai tempi più recenti, era usanza mettere sul davanzale e sugli angoli delle strade ciotole colme di fave. Oggi la fava naturale è stata sostituita con le deliziose Fave dei Morti!

Qui proponiamo la ricetta considerata l’originale.

INGREDIENTI


• 400 g di pinoli
• 400 g di zucchero
• 6 albumi d’uovo
• vaniglia
• 2 bicchierini di liquore (rosolio bianco e alchermes)
• cioccolato grattugiato.

PREPARAZIONE


Tritare i pinoli e impastarli con lo zucchero, la vaniglia e gli albumi d’uovo sbattuti a neve soda. Dividere l’impasto in tre parti, per preparare le fave di tre colori: bianche con l’aggiunta del rosolio, rosa con l’alchermes, marrone mescolando il cioccolato grattugiato. Formare delle palline della grossezza di una noce, e disporle su carta oleata in una teglia. Farle cuocere nel forno tiepido per il tempo necessario.

Fonte: internet  varie


Set 30 2022

COME DIVENIMMO “POLENTONI”

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Fu certamente anche grazie all’OFFICIO delle BIAVE, una Magistratura veneta, che nel XVI secolo, come misura per prevenire carestie dovute a cattivi raccolti, incoraggiò la coltivazione del granturco, in alternativa al grano, abbinandolo anche al riso. Il granturco, introdotto nel 1550, forniva un raccolto più abbondante di quello che era stato possibile ottenere prima e si diffuse in tutto il Veneto nel giro di tre generazioni per diventare infine il prodotto principale. 

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Mag 24 2022

VI SIETE MAI CHIESTI COS’È ESATTAMENTE LA COCA-COLA?

Category: Alimentazione e gastronomia,Salute e benesseregiorgio @ 14:09

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La Coca Cola è il marchio più prezioso della storia e ′′ Coca-Cola ′′ è la seconda parola più conosciuta al mondo dopo ′′ciao”, però, la bevanda in sé è un veleno assoluto per il metabolismo umano. Molto acido, il valore del pH è un punto superiore all’acido della batteria. Di conseguenza, è adatto per pulire le superfici (e spesso meglio) per le quali abbiamo usato prodotti tossici per la pulizia della casa.

Più economico e più facile da comprare in alcuni paesi del terzo mondo rispetto all’acqua pulita. La Coca-Cola sta utilizzando la ′′ propaganda PR ′′ per convincere i consumatori e intere nazioni che si tratta di una ′′ società eco-friendly “, quando le sue attività sono effettivamente legate all’inquinamento, alla carenza d’acqua e alla malattia.

Con chi beve bevande morbide come Coca-Cola, il rischio di infarto e ictus è superiore del 48 % rispetto a chi non beve affatto tali bevande o almeno le beve ogni giorno. Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Respirology, bere soft drink può essere accompagnato anche da disturbi polmonari e respiratori, tra cui asma e malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO).

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Giu 12 2021

IL COLORE DELLA PASTA

Category: Alimentazione e gastronomiagiorgio @ 00:18

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Inquinamento tecnologico della pastasciutta 

Il colore svela il procedimento tecnologico adottato nella produzione della pasta asciutta! 

Il colore della pasta è dato dalla pigmentazione delle semole di partenza. 

Nelle paste essiccate lentamente a bassa temperatura (massimo 65 ° C) il colore è proprio quello delle semole ovvero giallo paglierino. 

Se invece il processo di essiccazione viene realizzato ad alte temperature (fino a 105 ° C con tempi molto più brevi) si ha: 

1 – produzione di FUROSINA 

(molecola aggressiva sulla parete intestinale e sull’intero organismo) 

2 – AMIDO RESISTENTE (responsabile meteorismo intestinale)

3 – formazione di un COLORE GIALLO

4 – resistenza alla cottura della pasta (la pasta resta sempre al dente). Nella cottura l’acqua deve diventare bianca per il passaggio dell’amido dalla pasta nell’acqua. 

5 – durante la cottura della pasta, l’acqua resta chiara perché l’amido della pasta è trattenuto dal glutine 

Tutti contenti! 

Ma il nostro intestino poi si ammala, si ribella a questo modello di alimentazione. 

Non si sta bene. 

La tecnologia applicata alla produzione della pasta permette di ottenere una apparente buona pasta, anche se la semola utilizzata non è eccellente. 

Certo esistono pastifici qualificati. 

Ma la qualità dei prodotti deve essere dimostrata con analisi eseguite dalle strutture pubbliche.

Buona giornata in salute.

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Fonte: srs di  Pier Luigi Rossi, da Facebook del 30 maggio 2021

Link: https://www.facebook.com/dottorpierluigirossi/photos/a.252110694995262/1821237744749208


Mag 16 2021

KEFIR MANUALE MANUALE D’USO

Kefiring   

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COSA SONO I GRANI DI KEFIR DA LATTE E I GRANI DI KEFIR D’ACQUA

– I Grani di Kefir sono fermenti vivi che permettono di ottenere bevande fermentate con un processo del tutto naturale.

–  Ad ogni fermentazione, della durata di circa 24 ore, i Grani di Kefir crescono e si moltiplicano garantendo una produzione continua ed in costante crescita.

– I Grani di Kefir da latte permettono di ottenere un latte fermentato simile allo yogurt (Latte di Kefir), i Grani di Kefir d’acqua trasformano l’acqua zuccherata in una bevanda leggermente frizzante e dal sapore fruttato (Acqua di Kefir).

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Apr 20 2021

LA STORIA DEL RISO

Category: Alimentazione e gastronomiagiorgio @ 09:14

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La storia del riso è lunga quanto è il mondo

Su questo cereale, che ha informato di sé non soltanto l’aspetto alimentare della civiltà ma anche quello religioso, filosofico e culturale, di tradizioni e di notizie ce ne sono tante, alcune contrastanti. Tra tutte, si cercherà di seguire una via alquanto lineare che si basa sulle notizie sicure o, comunque, su quelle più probabili. È sicuro, ad esempio, che il vocabolo riso è un derivato della denominazione di lingue orientali con esiti fonetici differenti. Quel che pare certo è che dalle specie primordiali di questa graminacea se ne siano differenziate una ventina. Solo due di queste hanno tuttoggi una certa rilevanza a scopo alimentare: Oryza sativa, di origine asiatica, e Oryza glaberrima, di origine africana. 

Dalla specie asiatica (Oryza sativa L) sono derivati tre tipi: 

1) Japonica, differenziatosi in Cina, adatto a zone temperate, caratterizzato da un chicco corto, da un contenuto in amilosio tendenzialmente basso e da scarsa sensibilità al fotoperiodo. Si tratta del più diffuso nelle nostre risaie. 

2) Indica, differenziatosi in India, caratterizzato da chicco lungo, sottile, cristallino, da un contenuto in amilosio tendenzialmente alto e da sensibilità al fotoperiodo. Da questo tipo derivano i long grain americani e il Basmati. 

3) Javanica o Tropical Japonica, caratterizzato da varietà con caratteristiche intermedie ai due tipi precedenti, poco conosciuto in Italia.

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Mar 27 2020

I GHIRI NELLA CUCINA VENETA

Category: Alimentazione e gastronomia,Veneto e dintornigiorgio @ 08:33

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Parlavo stamattina col mio dirimpettaio di bosco (lui ha la proprietà del bosco di fronte alla casa), e mi assicurava che il “gir in tecia” (ghiro in tegame, in umido), era considerato una prelibatezza da contendere al gatto di casa. Hanno gli ossicini piccoli (intendeva che finiva tutto sotto i denti) ma la carne delicatissima e tenera, a differenza dello scoiattolo, che ce l’ha legnosa. Oggi è un tipo di cucina non più praticato, almeno credo, con somma gioia dei simpatici animaletti che nutro io stesso con le mele del “pomaro” di casa, ma fino a una quarantina di anni fa tutto concorreva a placare la fame, e se era buono di sapore, era particolarmente gradito.

Come potete leggere sopra, oggi la caccia è vietata, e il povero ghiro può finire  come preda  solo di gatti domestici, volpi, faine. Chi  abita in mezzo al bosco deve stare però attento: è un animale infestante e se trova un pertugio si infilerà dentro casa vostra, specie in soffitta che diventerà un breve una nursery di simpatici ghiretti che vi lorderanno però con gli escrementi il pavimento e vi terranno svegli con tossicchiamenti vari e salti di contentezza (la loro) tutte le notti. Sono animali non molto veloci, per cui un gatto adulto ne può catturare anche più di due o tre per sera. Lo testimoniano le code che trovo intorno casa.

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Fonte : srs di  Millo  Bozzolan, da Veneto storia  del 1 dicembre 2015

Link: https://www.venetostoria.com/?p=5857&fbclid=IwAR37MG3a6togTEQg_KLzkW_EveGo6pGlVpw-4UHLBqqDUsS_Y95uomL2zkE


Mar 08 2020

PERCHE’ DICIAMO CIN CIN

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Il termine Cin-Cin deriva dal cinese: Ch’ing Ch’ing che significa prego-prego. 
Secondo la tradizione, i marinai inglesi negli anni imperiali del fiorente commercio con la Cina, portarono in Europa questo termine come saluto cordiale e scherzoso. 

Con il tempo venne associato al brindisi per somiglianza onomatopeica.

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Fonte:  Cantina F.lli Lozzo

Link: https://www.dalozzovini.it/?fbclid=IwAR1id0nYOVjoPFuJGg1BfL6HaNHni4rQnief_pHEtErPGevhjTT9FoMsJHA


Set 15 2019

MITILLA LA COZZA DI PELLESTRINA DAL “SAPORE DI MARE”

Category: Alimentazione e gastronomia,Veneto e dintornigiorgio @ 22:47

 

 

Il segreto è la produzione diradata, il mitile si nutre meglio e diventa più buono

Si chiama Mitilla e brilla tra la laguna e il mare. E’ la cozza di Pellestrina, pittoresca isola della laguna di Venezia che Pierpaolo Pasolini definì “selvaggia e arsa”… Una cozza – Mitilla – che nasce diversa perché è frutto di una selezione attenta, di sperimentazione e di passione.

 

E’ frutto della scommessa fatta da Lorenzo Busetto, erede di ben due generazioni di allevatori di mitili pellestrinotti. Busetto per ottenere questa qualità seleziona il seme, ‘dirada’ la produzione negli allevamenti a mare… in sostanza viene ridotto il numero di cozze appese ad ogni ‘grappolo’, così che ogni mitile possa godere al meglio il proprio habitat marino ed esprimere il massimo in termini di consistenza e sapore. Meno cozze ‘respirano’ meglio il mare… si ossigenano in modo più naturale ed equilibrato, assorbono dal movimento delle onde quell’energia che si traduce in una migliore consistenza e in un sapore più spiccato. Il palato lo coglie subito. La trattoria Laguna di Cristian Scarpa – uno dei locali più caratteristici di Pellestrina – declina il prodotto in più modi, dal cassopipa al sugo per gli spaghetti, al fritto (una piacevolissima novità), rispettando la tradizione schietta dell’isola.

 

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Set 09 2019

GUARISCI I PAZIENTI? E IO TI LICENZIO!

Category: Alimentazione e gastronomia,Salute e benesseregiorgio @ 04:43

 

È successo alla dott.ssa Michela De Petris licenziata dal San Raffaele di Milano.

 

Qualche settimana fa, ad un convegno di medicine complementari svoltosi a Sirmione, ho conosciuto personalmente Antonio, guarito da un tumore al cervello grazie all’alimentazione prevalentemente vegana-crudista.

 

E stato accompagnato in questo percorso dalla dottoressa Michela De Petris, un medico chirurgo specializzato in nutrizione oncologica, che lavora sia privatamente, sia come specialista all’IRCCS San Raffaele di Milano.

 

“Le iene” il 5 marzo scorso, hanno trasmesso un servizio ben documentato in cui raccontavano la storia di Antonio e nell’intervista, la dott.ssa De Petris affermava che “non c’è malattia che non si giovi del miglioramento alimentare. In tanti casi, cambiando alimentazione è possibile guarire da patologie quali:  allergie, patologie reumatologiche, eczemi, irritazioni, dermatiti, diabete, patologie infiammatorie, intestinali come il morbo di Crohn, ipercolesterolemia, calcolosi, malattie auto-immuni e molto spesso anche patologie tumorali, soprattutto quelli ormono-sensibili (mammella, colon, prostata)”

 

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Lug 09 2019

PROSPERO ALPINI , IL VENETO CHE SCOPRI’…. IL CAFFE’

 

 

Il 21 settembre 1580 il botanico Prospero Alpini, scienziato nato a Marostica, parte per un viaggio di quattro anni in Egitto, al seguito dell’ambasciatore della Repubblica Veneta al Cairo, N.H. Giorgio Emo.

Durante le sue ricerche raccoglie i materiali per due suoi libri, pieni di illustrazioni: il “De Plantis Aegypti liber” ed il “De Medicina Aegyptorum”; le sue scoperte parlano, tra l’altro, della pianta del caffè e dell’uso locale di tostarne i semi. “Turchi e Arabi con questi semi, chiamati ‘bon’, o ‘ban’, preparano un decotto assai diffuso che essi bevono al posto del vino.

Questo decotto è venduto nelle pubbliche bettole, come da noi il vino”. Spiega che lo bevono caldo, a sorsi, soprattutto le donne contro i dolori mestruali.

 

La scoperta apre la strada all’introduzione del caffè in Europa, a partire da Venezia dove   apre a metà Settecento  il  “Caffè Florian” (in origine “Alla Venezia trionfante”), e frequentato tra gli altri da Carlo Goldoni.

Morì a Padova nel 1617.

 

Fonte:  da Veneto Storia

Link: https://www.venetostoria.com

 


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