Apr 30 2016

IL PCI E LO STALINISMO

Category: Libri e fonti,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:18

il pci e lo stalinismo

 

 

Roma, 21 dicembre 2007 (Velino)

 

C’è in libreria un testo di rara importanza per la storia della sinistra italiana. Ma nessun giornale, tranne Libero, ne ha sinora parlato in modo visibile e comprensibile e si fa fatica a trovarlo nei moderni, antichi e famosi bookshop delle città italiane. È come se i librai avessero strane reticenze nell’ordinarlo e venderlo.

 

Certo, è un libro per storici, per iniziati e appassionati, ma il titolo dovrebbe far riflettere anche il più smarrito lettore di storia contemporanea e di politica: “Il Pci e lo stalinismo” edito dagli Editori Riuniti, con un cd allegato che riporta gli interventi del Comitato centrale comunista del 10 e 11 novembre del 1961. La pubblicazione è stata curata con scrupolosa attenzione da Maria Luisa Righi. Si obietterà che un dibattito del 1961 ha poca importanza. Eppure quello non fu un dibattito qualunque e sembrava irreperibile. In effetti è il dibattito che si tenne al ritorno da Mosca della delegazione italiana che partecipò al ventiduesimo congresso del Partito comunista dell’Unione Sovietica, il momento più importante della destalinizzazione operata da Nikita Kruscev.

 

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Apr 29 2016

STORIA DI FOIBE: MAFALDA CODAN (PARENZO, 1926)

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:09

 

foibe

 

 

Dopo il mio ricordo sui nostri fratelli Profughi Veneti Oltramarini, ho ricevuto questa testimonianza diretta che volentieri porto a conoscenza affinchè si sappia chi erano i “partigiani” comunisti e i comunisti stessi.

 

Per ricordare e capire la tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano – dalmata vi consiglio di leggere questa storia che ha dell’incredibile. 
Lo consiglio soprattutto a chi ancora oggi nega i fatti o li giustifica. 
La verità dei fatti non si può negare la si può solo occultare.

Non aggiungo nessun commento

 

 

Mafalda Codan (Parenzo, 1926) è un’insegnante italiana. 

Figlia di famiglie di commercianti e proprietari che ebbe ben sette trucidati nelle foibe. Arrestata il 7 maggio 1945 a Trieste, a guerra finita, durante il periodo di occupazione jugoslava. Autrice di uno straordinario diario di sopravvissuta a quattro anni di deportazione in Jugoslavia, liberata nel 1949. Maestra elementare. Attualmente vive a Bibione, Provincia di Venezia.

 

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Apr 28 2016

TUTTA LA TRAGEDIA DELL’ISTRIA È RACCHIUSA IN QUESTA OSCURA PAROLA: FOIBE

foibe

 

 

F ò i b e: 


Tutta la tragedia dell’Istria è racchiusa in questa oscura parola, che riassume in sè le vicende dolorose degli ultimi tre anni e l’ansia di un temuto destino. Paurosa parola: mette il brivido, a pronunciarla, in chi ha avuto l’amara ventura di veder risalire alla luce, dall’ abisso delle foibe istriane i cadaveri dei fratelli massacrati.

 

Fu nel settembre dell’ armistizio che gli slavi giocarono la loro facile carta, armando con le nostre armi bande affrettatamente raccolte fra l’elemento slavo delle campagne istriane con lusinghe di immaginari vantaggi, da agitatori locali e d’oltre confine. E bastò meno di un mese, ai nuovi venuti, per compiere il loro antico disegno: colpire l’ italianità dell’ Istria eliminando i suoi uomini migliori.

In venti giorni essi inflissero agli italiani sofferenze e lutti indescrivibilmente più gravi di quanti non abbiano sopportati gli slavi dell’ Istria, per colpa del fascismo, in venti anni. In venti giorni!

Basti, per farsene un’ idea, questa cifra: più di 600 morti. Una media spaventosa: trenta vittime al giorno. Né si sarebbero fermati, se non avessero dovuto abbandonare il campo. Lo dimostrarono infatti al loro ritorno, nel maggio 1945: da allora ad oggi quasi cinquemila persone mancano in Istria, secondo un calcolo inevitabilmente approssimativo ma attendibile. Cinquemila, fra arrestati, deportati, massacrati la loro fine è avvolta nel mistero.

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Apr 27 2016

SASSUOLO, UNA STRAGE INEDITA. UNA DELLE TANTE STRAGI EFFETTUATE DAI PARTIGIANI CENSURATA DALLE ISTITUZIONI

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Sassuolo – Una delle tante stragi effettuate dai partigiani nel dopoguerra, totalmente censurata dalle Istituzioni e dagli organi d’informazione “democratici”, di Modena e Reggio.

 

SASSUOLO UNA STRAGE INEDITA

 

A Sassuolo, nel tardo pomeriggio del 23 aprile 1945 cessavano gli ultimi combattimenti tra tedeschi, che s’andavano addossando sulla sponda del Secchia nel tentativo di attraversarlo, e Alleati che premevano da Sud. I partigiani, moltiplicatisi negli ultimi mesi, si cimentavano alla caccia di tedeschi in fuga e lo testimonierà Ermanno Gorrieri, il partigiano Claudio: “Parte di coloro che impugnavano le armi contro i tedeschi in fuga, erano persone che non avevano praticamente mai fatto niente o quasi niente nel movimento di Resistenza. Non a caso la gente, più tardi li chiamerà ‘i partigiani della domenica’ o ‘del lunedì’ – a seconda della zona – cioè i partigiani entrati in azione solo il giorno della liberazione”. Ma il comandante Claudio dirà anche che “sarebbero esplosi odii e vendette, insanguinando ancora una volta la terra emiliana”.

 

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Apr 26 2016

LA PREMONIZIONE DI OSHO – OMOSESSUALITÀ… LA CRUDA VERITÀ

Category: Conoscenza variegiorgio @ 00:21

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L’omosessualità è un prodotto di un mondo maschile. E probabilmente l’omosessualità andrà crescendo sempre più – perfino stati, governi e religioni inizieranno a raccomandarla. Nei prossimi cinquant’anni lo vedrete accadere. Allo stesso modo in cui i governi ora raccomandano il controllo delle nascite e l’aborto, in futuro lo faranno con l’omosessualità – perché la popolazione raggiungerà livelli tali che l’omosessualità rappresenterà un metodo per impedire la nascita di nuovi esseri umani. Prima o poi, ogni governo autorizzerà i matrimoni tra omosessuali – matrimoni tra due uomini o tra due donne. Accadrà. Già ora ci sono molte più persone che diventano omosessuali.

 

Solo una società rilassata, in cui le cose funzionano bene, c’è cibo in abbondanza e non ci sono guerre, diventa eterosessuale. In caso contrario, quando c’è la guerra, uno stato conflittuale permanente, la società diventa patriarcale.

 

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Apr 25 2016

VERONA 25 APRILE 1886: PER IL RITORNO DEL LEONE DI S. MARCO IN PIAZZA ERBE.

Category: Veneto e dintorni,Verona storia e artegiorgio @ 00:21

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25 aprile 1886:  il  ritorno del Leone  di San Marco in Piazza Erbe

 

Per non dimenticare…

 

Per antichissima usanza – forse d’origine romana – sui luoghi di mercato, si solevano elevare colonne e capitelli,  cosi anche Venezia, volle nelle piazze delle città e paesi a lei sottomessi la fiera insegna del Leone di San Marco.

E questa colonna fu voluta dalla città nel 1523: sul capitello sono gli stemmi del doge Gritti, del podestà Marcello, del capitano Tron e della città di Verona.

Nel 1797 il leone venne abbattuto dai giacobini veronesi, nell’euforia rivoluzionaria dei tempi nuovi; l’attuale venne rimesso il 25 aprile, festa di San Marco, del 1886.

 

Ma ecco come tale ristabilimento venne ricordato dai giornalisti del tempo su « L’Illustrazione popolare» del 30 maggio 1886.

 

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Apr 24 2016

NAPOLEONE E IL PROCLAMA DI NIZZA DEL 31 MARZO DEL 1796

Category: Storia e dintorni,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:20

napoleone bonaparte

Napoleone Bonaparte

 

 

Ecco un proclama che si legge   poche volte sui libri di scuola italiani

 

Siete nudi e mal nutriti. Il governo ha con voi molti obblighi e nulla può fare per voi. La pazienza, il valore mostrato fra queste montagne sono mirabili, ma non vi procacciano gloria, né illustrano il vostro nome.

Io vi condurrò nelle più fertili pianure del mondo; città grandi, doviziose province, verranno colà, in vostra mano; colà troverete onore, gloria, ricchezze.”,

 

Rompe gli indugi e  invade l’Italia…

 

 

E non credete che fosse a capo di una armata di uomini “brancaleone”, erano sì di meschine condizioni esteriori, scarse le dotazione di materiali e di denaro, ma soldati valentissimi che Bonaparte potè arruolare da tutti gli eserciti della Francia, compresi quelli provenienti dal battaglione elvetico, ma soprattutto ricchi di valenti ufficiali.

 

Ma soprattutto non credete che Napoleone venne in Italia per portare i principi della rivoluzione francese.

Niente di più falso!

La sua Parigi è al tracollo economico, dissanguata dalla Rivoluzione, devastata dalla crisi economico-finanziaria, non c’è più ordine e pace sociale, l’economia è bloccata e servono soldi, soldi, soldi….e il generale corso, che discende da una famiglia di rivoluzionari che avevano lottato affinché la loro isola fosse liberata dalla dominazione di Genova, ha ben chiaro in quale modo recuperarli.

 

 


Apr 23 2016

ONETO: BIANCHI, ROSSI E VERDI, I CONDOMINI DI BANDIERA

Category: Padania e dintorni,Società e politicagiorgio @ 00:01

 

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di GILBERTO ONETO

 

– I Verdi vivevano nelle loro case, lavoravano sodo, stavano bene ma avrebbero potuto stare meglio se non avessero dovuto pagare i dazi e le gabelle che imponevano loro i vicini Bruni, che si erano organizzati in strutture più efficienti. I Verdi non vedevano l’ora di liberarsi da queste tutele per godersi in libertà il frutto del loro lavoro.

I Bianchi stavano poco più in là nei loro villaggi, erano rilassati, si godevano la vita con calma e facevano il minimo indispensabile per vivere bene. Si davano meno da fare dei Verdi ma si contentavano di poco e mettevano da parte tutti i loro guadagni: nel tempo sotto le mattonelle dei pavimenti avevano accumulato dei discreti gruzzoli.

 

I Rossi erano dei furbacchioni che non avevano voglia di lavorare, però avevano girato il mondo e imparato tutte le più abili tecniche per fregare il prossimo. Inoltre erano abilissimi nel raccontare balle e nel convincere la gente che il bianco è nero e viceversa. Arrivati in zona, si erano subito accorti che i Verdi sgomitavano per diventare più ricchi e liberi dei loro vicini Bruni, e che i Bianchi avevano dei bei mucchietti di monete nascosti da qualche parte. Hanno subito capito che avrebbero potuto trarre grassi vantaggi dalla situazione e si sono inventati una bella storiella secondo la quale tutti e tre i gruppi familiari, i Bianchi, i Rossi e i Verdi, discendevano da antenati comuni, che costituivano una grande famiglia che – unita – sarebbe stata più grande, forte e ricca non solo dei Bruni, ma anche di tutti i Grigi, Viola, Celeste, eccetera della terra.

 

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Apr 22 2016

DANZA LENTA

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 09:54

goccia

 

 

Hai mai guardato i bambini in un girotondo?

O ascoltato il rumore della pioggia

quando cade a terra?

O seguito mai lo svolazzare

irregolare di una farfalla?

O osservato il sole allo

svanire della notte?

 

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Apr 21 2016

GLI UOMINI PERDONO LA SALUTE PER FARE SOLDI

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 00:02

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Gli uomini perdono la salute per fare soldi, e poi perdono i soldi per tentare di recuperare la salute.

Pensano tanto ansiosamente al futuro dimenticando di vivere il presente.

Così facendo, non riescono a vivere né il presente né il futuro.

Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto”

 

Dalai Lama

 


Apr 20 2016

UN UOMO E IL SUO GATTO IL PARADISO DEGLI ANGELI

Category: Monade satira e rattatuje,Mondo animalegiorgio @ 10:07

un uomo un gatto

 

 

Un uomo amava moltissimo il suo gatto. Quando il gatto morì, per l’uomo fu un colpo durissimo, che gli fece rendere conto che quel micio era l’unico essere vivente che l’avesse amato in modo davvero incondizionato.

Così quando anche l’uomo morì, il suo ultimo pensiero fu di gioia, perché avrebbe rivisto il suo gatto. E infatti, lui era lì ad aspettarlo, tutto ronfante e felice di rivederlo.

E così l’uomo e il suo gatto si trovarono su una lunga strada di campagna. L’uomo vede un cartello che dice “Paradiso” per di qui. E cammina e cammina. Dopo un po’ supera una fattoria. All’orizzonte vede il riflesso di un enorme cancello bianco e sente che finalmente è arrivato.

Arriva al cancello, stanchissimo. La luce che emana dalla città è abbagliante e lui completamente stupefatto. Anche il gatto è piuttosto entusiasta… finalmente appare un uomo vestito di bianco. “Benvenuto in Paradiso” gli dice. “Tutto quello che hai sempre voluto qui c’è, ogni tuo desiderio sarà esaudito. Che cosa desideri?” L’uomo sorride.

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Apr 19 2016

SIMMACO QUINTO AURELIO: CHE IMPORTA SE OGNUNO CERCA LA VERITÀ A SUO MODO?

Category: Pensieri e parole,Religioni e rasiegiorgio @ 09:31

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“Dobbiamo riconoscere che tutti i culti hanno un unico fondamento.

Tutti contemplano le stesse stelle,

un solo cielo ci è comune,

un solo universo ci circonda.

Che importa se ognuno cerca la verità a suo modo?

– domandò Simmaco –.

Non si può seguire una sola strada per raggiungere un mistero così grande.”

 

(Quinto Aurelio Simmaco, Relatio de ara Victoriae)

 


Apr 18 2016

E’ L’ITALIOTA LA VERA ROVINA DELL’ITALIA E DELLA GENTE PERBENE

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 00:06

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Apr 17 2016

VERONA – L’AREA DEL CAPITOLIUM: RICERCHE STORICHE E ARCHEOLOGICHE DEL CAMPIDOGLIO DI VERONA

Category: A. Hotel Verona Cittàgiorgio @ 12:00

 

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Di Almalinda Giacemmo

 

La storia di Verona città preromana e romana è piuttosto nota, mentre al grande pubblico  manca probabilmente una buona conoscenza dei suoi resti, se non per la notorietà di cui gode soprattutto l’Arena.

 

La dottoressa   Giuliana Cavalieri Manasse    è da diversi anni a capo del Nucleo di Verona della Soprintendenza Archeologica per i Beni Culturali ed ha completato la “cura di” un poderoso volume sulla topografia e l’archeologia del Capitolium, dal punto di vista religioso e politico, il monumento più significativo di tutta la città romana.

Si trattava del tempio più importante della città, ove si venerava la triade capitolina composta da Giove, Giunone e Minerva, e che soprattutto nel caso di Verona dominava il panorama con la sua mole, per diversi chilometri tutt’intorno.

 

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Apr 16 2016

VERONA: SOTTO PIAZZA CORRUBIO LE TOMBE DEI PRIMI CRISTIANI

Category: Verona archeologia e paleontologiagiorgio @ 00:08

E’ passato più di un lustro da quando iniziarono i lavoro del parcheggio di Piazza Corrubio, lavori che portarono alla distruzione della probabile prima chiesa di San Zeno. Riporterò qualche post di allora per non dimenticare la lotta che fecero i san zenati e molti veronesi in difesa della loro storia.

 

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Alberto Solinas e Giorgio Vandelli

 

DUE LIBERI RICERCATORI SFIDANO LA VERSIONE UFFICIALE: « NON SI SCAVI»

 

VERONA – Una vecchia leggenda raffigurata anche sulle fornelle della facciata della chiesa di San Zeno, narra di come Teodorico il Grande abbia un giorno incrociato gli occhi di brace di un cervo mentre era ammollo nelle acque dell’Adige. Gli scagliò contro i suoi cani, invano. Così, prese a rincorrerlo, finche riuscì a salirvi in groppa. Ma il cervo era un emissario del Diavolo, e lo condusse all’inferno attraverso la bocca dello Stromboli, come punizione per aver violato alcunetombe paleocristiane.

 

Dio non voglia che la stessa tremenda punizione inflitta al re barbaro tocchi in sorte a chi oggi scava in piazza Corrubbio per realizzare un garage sotterraneo.

 

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