Feb 28 2014

ADELARDO, IL PRIMO CARDINALE VERONESE

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:08

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Sarcofago del cardinale veronese Adelardo, Vescovo di Verona e Legato Pontificio in Terra Santa. Chiostro abazia di San Zeno in  Verona.

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO   VI

 

SOMMARIO. – Origine e prima educazione di Adelardo – Promozione alla porpora cardinalizia – Sua nomina a vescovo di Verona – Viaggio in Francia ed in Inghilterra – Prende parte alla terza Crociata – Un giudizio su la sua vita episcopale – Atti del suo episcopato – Sua operosità all’infuori della sua chiesa – Si ritira nel monastero di S. Zeno – Sua morte – Due ricognizioni del suo sepolcro – La mitra di S. Zeno.

 

Tra i favori largiti ai veronesi dal Pontefice Lucio III  nella sua breve dimora a  Verona  il più distinto fu la elevazione di un nostro cittadino alla dignità cardinalizia. (a)

 

Secondo l’opinione più comune tra i nostri scrittori, Adelardo  è oriundo della famiglia dei Cattaneo, detti anche i Da Lendinara, (1)  famiglia assai ricca di quella terra allora appartenente al distretto di Verona, e che vantava diritti anche sulla terra di Zevio, ad essa riconosciuti dal vescovo Ognibene, dal podestà Sauro e dai consoli veronesi l’anno 1181. Secondo alcuni però, Adelardo spetterebbe alla famiglia degli Aleardi, nobile famiglia, già da lungo tempo abitante in Verona presso la chiesa di S. Benedetto, dove ancor prima del dominio scaligero era una contrada detta degli Aleardi.  Secondo i primi, Adelardo sarebbe veronese in senso un po’ lato; secondo gli altri, sarebbe vero cittadino veronese in senso stretto. A noi poco interessa definire la questione. (b)

 

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Feb 26 2014

CHIESE ROMANICHE

Category: Chiesa Veronese Storia Pighigiorgio @ 19:34

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Chiesa romanica inferiore di S. Fermo e Rustico, cominciata nel secolo XI, e precisamente nell’anno 1065 per opera dei monaci Benedettini, ai quali già il vescovo sant’Annone sulla fine del secolo VIII  avea  affidato la custodia delle reliquie dei santi martiri.  La chiesa attuale fu terminata, quanto sembra  nell’anno 1143

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO  V

 

 

SOMMARIO. – Caratteristiche dello stile romanico – Artisti romanici – Cattedrale –  S. Giovanni in Fonte – Basilica di S. Zeno – S. Lorenzo – S. Stefano –  SS. Fermo e Rustico – S. Maria in Organo – San Giovanni in Valle – Chiese romaniche della diocesi. (a)

 

È incredibile lo slancio, con cui i buoni veronesi si diedero a fabbricare nuove chiese ed a restaurare ed abbellire le già esistenti, tostoché il concordato di Worms restituì alla chiesa la sua libertà: ché anzi ne abbiamo alcune fabbricate od incominciate nel secolo XI, durante la lotta funesta delle investiture.

Causa di tale slancio dovette essere l’aumento delle popolazioni, il miglioramento delle condizioni economiche, e, nella diocesi, la costituzione delle plebanie e dei parrochi ai quali era commessa la cura delle parrochie: si aggiunga che molte chiese erano rovinate od assai deperite per il terremoto del 7 gennaio 1117(1). Ma questo fatto prova altresì che era tra noi ben viva la fede cristiana ed ardente l’amore al culto religioso.

 

Stile comune alle chiese di quest’epoca è quello detto romanico, a noi venuto nella sua sostanza dalla Francia meridionale e rabbellito nella forma delle condizioni proprie delle nostre regioni. Principali caratteristiche di questo stile in Verona e nella diocesi sono le seguenti: esso in massima ritorna al piano dell’antica basilica cristiana: una navata di mezzo con altre due laterali più basse e più strette: le navate  son divise mediante colonne di color rosso, spesso delle cave di Sant’Ambrogio; talvolta son divise da pilastri croceiformi  imitanti la muratura delle pareti;  talvolta da colonne e pilastri alternati.  La chiesa è chiusa ad oriente da un abside, prima del quale si ha la cuba, divisa dalla parte anteriore della chiesa mediante un transept.

 

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Feb 25 2014

DUE PAPI A VERONA

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:25

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Lapide sepolcrale di Papa Lucio III. Duomo di Verona

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO IV

 

SOMMARIO. – Venuta di Lucio III – Concilio in Verona – II vescovo Riprando: suo viaggio in Oriente – Favori di Lucio III alla Chiesa Veronese – Morte di Lucio III.  Sepoltura – Iscrizione sepolcrale – Iscrizione gibertina – Un uragano del 1879 – Scoperta preziosa – Elezione di Urbano III – Suoi atti in favore della Chiesa Veronese – L’Abate Gioacchino a Verona – Conflitti fra il Pontefice e l’Imperatore – Partenza di Urbano da Verona e sua morte.

 

 

A motivo dei torbidi suscitati in Roma dalle fazioni popolari contro l’autorità dei papi, Lucio III nel marzo del 1182 dovette fuggire dalla città eterna.  Dopo qualche sosta in Velletri ed in altre città dello Stato Pontificio, venne a Bologna; indi passò a Modena, dove consacrò la cattedrale; e finalmente venne a Verona, dove trovavasi pure Federico Barbarossa, divenuto alquanto benevolo, almeno nell’ esterno, verso la Chiesa.

Entrò in città il 22 luglio del 1184: « Lucius apostolicus ab omni populo civitatis veronensis receptus et in lectica cum gaudio magno in civitatem portatus »(1). In tale occasione Ognibene concesse al papa ed ai cardinali una conveniente residenza nel nuovo palazzo vescovile; ed egli si ritirò in alcune case dei canonici. Insieme col vescovo tutti i veronesi furono concordi nell’onorare il Vicario di Gesù Cristo; talmente che Lucio se ne lodava altamente, e fu udito più volte ripetere le parole di Gesù Cristo: « Non inveni tantam fidem in Israel ».

 

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Feb 24 2014

IL VESCOVO OGNIBENE

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 15:11

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Tratto di parete  tra la porta del campanile e l’altare di Sant’Agata, dove il Biancolini lesse l’iscrizione incisa sul muro: « Die X exeunte Octubri obiit Episcopus Omnebonus MCLXXXV ».  Duomo di Verona

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO III

 

SOMMARIO. – Ognibene canonista. – Sua elezione. – Ingerenza nelle lotte politiche. – Fu sempre fedele alla causa della Chiesa. – Lettera di Alessandro III  ad Ognibene. – Congresso di Venezia, e pace di Costanza. – Vantaggi che ne ebbe Verona. – Atti di Ognibene per la chiesa veronese. – Lucio III a Verona. – Morte di Ogni bene.

 

 

A Tebaldo II successe nella sede di Verona Ognibene, detto latinamente Omnibonus, Omnebonum, Omnebene: nella serie dei nostri vescovi egli è il 78°, e resse la chiesa veronese dall’anno 1157 all’anno 1185.

 

Oriundo della nobile famiglia « de Nogarolis »,  Ognibene studiò diritto a Bologna insieme con Rolando (Alessandro III) sotto il celebre giurisconsulto  Graziano, e fu forse il più celebre canonista dei suoi tempi dopo il maestro. È pur sua l’opera Sententiae quas collegit ex diversis auctoribus Omnebene; nella quale, per quanto spetta alla materia dei sacramenti, partecipa alquanto delle idee abelardiane(1): quest’opera pare sia stata composta verso l’anno 1141(2).

 

Una lettera di Valdarico patriarca di Aquileja (1162-1182) parla della elezione di un vescovo di Verona fatta dai canonici con voto unanime « concorditer ». Tenuto calcolo dell’epoca di Valdarico, il vescovo qui indicato dovrebbe essere Ognibene(3): avremmo un altro frutto del concordato di Worms.

 

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Feb 23 2014

LA CHIESA VERONESE SOTTO LA PROTEZIONE DEL PONTEFICE

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:06

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Simbolo  Papale,  Duomo di Verona

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO II

 

SOMMARIO. – Prenozioni  storiche. – La bolla  Piae  postulatio  voluntatis. – Conferme della stessa. – Limitazioni posteriori.

 

 

Il vescovo Tebaldo nell’aprile o maggio dell’anno 1145 andò a Viterbo, dove allora si trovava il pontefice Eugenio III.   Vi andò per comporre una lite che si agitava tra lui e l’abate Nonantolano a riguardo di alcuni diritti su Nogara; ma vi andò insieme per porre la chiesa veronese ed il suo vescovo sotto la protezione della Sede Apostolica, (a) affine di tutelarne i diritti sia spirituali, sia giurisdizionali e materiali sul territorio veronese.

Quanto al primo scopo, la lite, come già vedemmo, fu composta alla presenza del pontefice stesso; il  quale poi con la bolla Quae judicii veritate del 18 maggio sanzionò quella composizione(1).

Quanto al secondo, il Pontefice emanò la celebre bolla Piae postulatio voluntatis in data 17 maggio(2), della quale ci occupiamo al presente.

Pubblicata inesattamente da Ughelli, fu poi ripubblicata correttamente da Biancolini; e, siccome questa è l’unica pubblicazione che se ne abbia, attesa la grande importanza del documento per la storia della chiesa veronese, crediamo opportuno riprodurla integralmente in questo nostro lavoro. In pari tempo  vedremo di illustrarla con brevi note; le quali, oltre qualche notizia storica su alcune chiese della nostra diocesi, daranno un po’ di toponomastica del territorio veronese nel Medioevo: ometteremo i nomi di quelle località che, non ostante una qualche piccola differenza, evidentemente rispondono agli attuali. (b)

 

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Feb 22 2014

I PRIMI FRUTTI DELLA LIBERTÀ NELLE SACRE ELEZIONI

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 12:33

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Lapide che ricorda la riconsacrazione della Chiesa di San Giorgio e Zeno,  detta di Sant’Elena, da parte del patriarca di Aquilea Pellegrino nel 1140, dopo che l’altar maggiore era stato profanato da alcuni sconosciuti;  Presso Duomo di Verona.

 

VOLUME  II – EPOCA TERZA – CAPO  I

 

SOMMARIO. – Vantaggi generali nella Chiesa. – Il vescovo Bernardo. – Sacerdoti di vita comune nell’ex-monastero di S. Giorgio in Braida. – Chiese restaurate o nuovamente erette. – Verona con regime comunale. – Lotte civili. – Il vescovo Tebaldo. – Controversia per la chiesa di Sant’ Alessandro. – Controversia per la chiesa di S. Giorgio. – Controversia per i diritti sulla corte di Cerea e su quella di Porcile. – La bolla di Eugenio III. – Tebaldo per la sua Verona. – Morte di Tebaldo e giudizi sulla sua condotta.

 

La  fermezza dei romani pontefici nella lotta per la libertà delle sacre elezioni inaugurata da Gregorio VII,  continuata poi dai suoi successori, nonostante le effimere incertezze di Pasquale II,  ebbe il completo trionfo nel  Concordato di Worms conchiuso il 23 settembre dell’anno 1122, confermato poi l’anno seguente nel concilio Lateranese I.

Quali frutti ne sian venuti alla chiesa lo accenna con brevi parole un cronista tedesco, scrivendo pochi anni dopo: « Exhinc (dal concordato) ecclesia, libertate ad plenum recuperata, paceque ad integrum reformata, in magnum montem crevisse invenitur »(1).  Di tali frutti partecipò pure la chiesa veronese, quanto le fu consentito dalle sue condizioni politiche determinate soprattutto dalla posizione di Verona sui confini tra l’ Italia e la Germania. Certamente essa ebbe quindi innanzi una serie non interrotta di vescovi dotti ed intemerati, tutti dediti alla restaurazione religiosa e morale del clero secolare e regolare, e quindi  al bene spirituale dei fedeli alla loro cura affidati.

Diremo dei due primi vescovi:

 

76° Bernardo (1122-1135).

77° Tebaldo II(1135-1157).

 

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Feb 21 2014

DAL CONCORDATO DI WORMS ALLA RIFORMA. LIBRO II – EPOCA TERZA

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:16

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Crocifissione;  affresco di drammatica composizione attribuito  all’Altichiero (1320-1395) o, secondo altri al Turone (secolo XIV).   Sopra la porta d’ingresso della Chiesa di San Fermo Maggiore, Verona.

 

 

LIBRO II – EPOCA TERZA

 

 

Fonte:  srs di Giovanni Battista Pighi, da CENNI STORICI SULLA CHIESA VERONESE, volume II

 

 

 


Feb 21 2014

CENNI STORICI SULLA CHIESA VERONESE VOLUME II

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:04

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STUDI E DOCUMENTI DI STORIA E LITURGIA

m/2

 

GIOVANNI BATTISTA PIGHI 

CENNI STORICI

SULLA

CHIESA  VERONESE 

VOLUME II

VERONA

Archivio Storico Curia Vescovile

Piazza Duomo, 19

CMLXXXVIII

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Feb 19 2014

SPIGOLATURE NELL’EPOCA SECONDA

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:02

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Interno della Chiesa di San Zeno, Verona

 

 

EPOCA II – CAPO XIX

 

SOMMARIO. – La basilica di S. Zeno – Corpo di S. Zeno – Devozione alle sacre reliquie – Reliquie un po’ dubbie nelle nostre chiese – Furti di reliquie – Un furto nella chiesa di S. Maria « in organo» – Memorie di funzioni liturgiche – Processioni – Stazioni – Un codice prezioso inedito: et Carpsum » – Altri codici liturgici – Scrittori veronesi – Importanza politica di Verona – Verona nell’anno 1090 – I veronesi alla prima crociata.

 

 

Come appare dal titolo intendiamo di raccogliere qui alcuni fatti particolari, che, o ci sono sfuggiti nella narrazione cronologica o non aveano una connessione naturale con la materia dei singoli capi.

 

Inauguriamo queste spigolature con qualche accenno alla storia della basilica di S. Zeno, la quale è certamente la più antica tra le nostre chiese maggiori ed una gloria artistica per Verona. Senza dubbio la basilica zenoniana ebbe principio entro i limiti di quest’epoca seconda: ma pur troppo nulla sappiamo dei primi suoi inizi, e ben poco delle sue interrotte costruzioni e ricostruzioni.

Sappiamo come una chiesa ad onore di S. Zeno fu eretta per opera del re Pipino, del vescovo Ratoldo e dell’arcidiacono Pacifico: essa non era né la basilica attuale né la sua cripta: solo si ritiene che fosse nel medesimo luogo e che di essa rimanga forse qualche avanzo in una muraglia della basilica.

L’attuale basilica pare abbia avuto principio nel secolo X; essendo ché dopo i danni, che essa dovette subire in qualche scorreria degli Ungheri l’imperatore Ottone nell’anno 961 diede una somma al vescovo Raterio, perché  essa venisse compita. Quella somma, a quanto pare, fu dal vescovo devoluta ad altro scopo; e la chiesa non vide allora il suo compimento: la sua ulteriore costruzione dovrebbe riferirsi al secolo XI, quando i monaci di quel monastero ebbero offerte conspicue dagli imperatori.

In una iscrizione, che dovrebbe essere dell’anno 1185 circa, è detto che nell’anno 1178 « confluxerant anni a renovatione  et  ecclesiae  augmentatione XL» (1).  Dunque verso l’anno 1138 la chiesa era stata rinnovata, forse per i danni sofferti nel terremoto dell’anno 1117, ed anche accresciuta di una aggiunta, forse verso occidente, ossia verso la porta maggiore. Tuttavia, il suo compimento definitivo nelle singole parti, secondo i cultori dei nostri monumenti storici, si deve ancor differire sino al secolo XIII e forse anche al XIV. Le porte, ossia le preziose formelle di bronzo, (torneranno al loro posto?) spettano, parte al secolo XI, parte al secolo XII.

 

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Feb 18 2014

VITA CRISTIANA NEI SECOLI IX-XI

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 13:06

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ALTARE DI S. FRANCESCO O DELLA TORRE. Con pala di Giambattista Bellotti (prima metà XVIII sec.) raffigurante la Vergine col Bambino e S. Francesco. Sotto la mensa, le reliquie dell’eremita S. Gualfardo morto a Verona nel 1127;  CHIESA DI SAN FERMO, VERONA

 

 

EPPOCA II – CAPO XVIII

 

SOMMARIO. – Chiese in città e nel territorio – Parrocchie in città e nel territorio: le « Plebes » – Attribuzioni dei «Plebani » – Vita comune – Monastero di S. Zeno – S. Maria in «organo » – Ss. Nazaro e Celso – Ss. Fermo e Rustico – S. Giorgio in Braida – SS. Trinità – Monastero della Vangadizza – Ospedali – S. Gualfardo.

 

 

Nonostante le turbolenze religiose e politiche di questi tre secoli, abbiamo prove sufficienti a dimostrare che nei medesimi secoli era ben radicata e vigorosa la vita cristiana in Verona e nel suo territorio.

 

Frutto di questa vita sono le molteplici chiese erette in quest’epoca. Della città, a quanto riferisce lo Stato personale, oltre le quarantotto chiese già esistenti verso la metà del secolo X, altre diciotto furono erette dalla metà del secolo X fin verso la fine del secolo XII.

La « ecclesia sancti Benedicti» è nominata in un diploma (non del tutto certo) di Corrado II l’anno 1036; così pure in un breve di Gregorio VII dell’anno 1078, ed in altro di Callisto II dell’anno 1124: pare che fosse officiata da monaci benedettini (1). Anche la chiesa di S. Matteo risale al secolo XI, essendo nominata in un atto di donazione fatta il 30 ottobre 1105 da Gisla col suo figlio Magnifredo a favore del monastero di S.  Maria Pomposa (2). Alla stessa epoca appartiene la chiesa di S. Cecilia, che con breve di Callisto II dato l’anno 1122 fu confermata ai canonici della cattedrale.  Anche la chiesa dei SS. Simone e Taddeo, che era nel vicolo dietro la chiesa di Giovanni in foro, si trova nominata in un documento del 6 aprile 1141(3).  E così potremmo enumerare parecchie altre, oltre quelle già esistenti all’epoca del Ritmo pipiniano.

 

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Feb 16 2014

IL CULTO DI MARIA

Category: Chiesa Cattolica,Libri e fontigiorgio @ 18:25

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Annunciazione della Vergine  in atto di filare: secondo il Giuliari, l’idea è presa da qualche scritto neotestamentario apocrifo. Chiesa di San Giovanni in fonte, Duomo di Verona.

 

 

EPOCA II – CAPO XVII

 

SOMMARIO. – S. Zeno – Raterio – « Le Laudes » – Chiese ad onor di Maria in Verona – Pitture e sculture – Chiese nel territorio veronese – S. Maria «in stele » – Pieve di Cisano – S. Maria alla Bassanella.

 

 

Il culto di Maria, naturalmente connesso col culto del divino suo Figlio, apparisce tale anche di fatto a chiunque studii la storia della chiesa, sia negli scritti dei padri, sia nelle antiche memorie delle catacombe.  Tra queste memorie sono celebri l’immagine di Maria col bambino in braccio segnata dal profeta Isaia, e l’altra di Maria salutata dall’angelo Gabriele: ambedue appartengono alla prima metà del secolo II (1).

Perciò è ben naturale che anche la chiesa veronese sino dai suoi primordi abbia onorato Maria quale Madre del Figlio di Dio, eccitando i fedeli ad amarla ed invocarla qual loro amorosissima Madre. Del culto tributato dalla chiesa veronese a Maria nelle prime due epoche della sua storia daremo brevi accenni, riproducendo forse qualche notizia datane altrove, secondo che esigeva la materia che avevamo fra le mani.

 

Primo documento del culto di Maria in Verona abbiamo i Sermones del nostro vescovo e patrono S. Zeno.  Egli saluta Maria quale Vergine predestinata e fiorentissimo domicilio di  castità, quale reintegrazione di Eva: la celebra quale santuario, in cui si compiacque abitare il Figlio di Dio, quale vera Madre di Dio, quale Vergine illibata e prima e dopo del parto immacolato (2).

 

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Feb 16 2014

LA LOTTA DELLE INVESTITURE

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 02:45

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Madonna con bambino  sul trono con due devoti; Chiesa  di San Giovanni in Valle, Verona

 

 

EPOCA II – CAPO XVI

 

SOMMARIO. – Vescovi della seconda metà del secolo XI – Incertezze – Brunone – Siginboldo – La chiesa veronese aderisce allo scisma – Vescovi dei primi due decenni del secolo XII -Incertezze – Walfredo – Bertoldo – Zufeto – Bemone – Bernardo.

 

Dalla morte del vescovo Walterio (1052) al concordato di Worms (1122), ossia dai primi inizi di reazione contro il servaggio imperiale alla ricuperata libertà della chiesa, entro lo spazio di appena settant’anni, secondo il Biancolinì, tra certi ed incerti si avrebbero quindici o diciotto vescovi.

 

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Feb 14 2014

L’AUTORITÀ VESCOVILE UN PO’ SCOSSA

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 13:22

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Elenco delle reliquie in occasione della Consacrazione della Chiesa di S. Giorgio/S. Elena  da parte di Andrea, patriarca di Aquilea (842-847).  Chiesa di S. Elena, presso il  Duomo di Verona

 

 

EPOCA II – CAPO XV

 

SOMMARIO. – I Canonici – Contese col vescovo Raterio – Contese col vescovo Milone – La « Canonica S. Mariae et S. Georgli» – Il prevosto «custos et rector S. veronensis ecclesiae» – Congregazioni del clero – Rilassamento della disciplina – Vescovi eletti dal clero, altri dagli imperatori – L’elezione dei vescovi dopo la lotta delle investiture – Autorità del Patriarca di Aquileia in Verona – Abbazia di S. Zeno.

 

 

Da quanto abbiamo detto nei capi precedenti è chiaro che la vita religiosa della nostra chiesa dal principio del secolo X alla metà del secolo XI rimase sopraffatta ed attutita dalle vicende politiche. Le stesse vicende forse trassero seco un’altra conseguenza, un rallentamento nel clero e nei fedeli di quello spirito di sommissione, che dovrebbe stringere i sudditi ai loro superiori: così in quest’epoca troviamo nelle corporazioni del clero regolare e secolare una tendenza a sottrarsi alla giurisdizione del vescovo di Verona (a).

 

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Feb 13 2014

LA CHIESA VERONESE ASSERVITA ALL’IMPERO

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:07

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Particolare dell’affresco di San Celso;  dal sacello dei Santi Nazzaro e Celso sotto il monte Costiglione o Castiglione.  Attualmente si trovano al museo degli affreschi di Verona.

 

 

EPOCA II – CAPO XIV

 

SOMMARIO. – Condizioni generali – Milone invasore; legittimo – Dieta Imperiale a Verona – Ilderico – Un vescovo immaginario – Otberto – la chiesa dei santi Nazaro e Celso – Otberto ai servigi di Ottone III – Ildeprando – Giovanni – Walterio – Un pontefice veronese.

 

Le tristi condizioni della chiesa durante il secolo X ebbero funeste conseguenze nello stato servile, a cui la chiesa stessa dovette sottostare nel secolo seguente.

Fu un secolo di pressione esercitata dagli imperatori di Germania; i quali, mentre largheggiavano di favori e di privilegi verso i vescovi, insensibilmente se li rendevano vassalli, e di sovente si attribuivano il diritto di nominarli (investiture), di regolarne il regime spirituale, di esigerne prestazioni di servigi anche militari, e finalmente di deporli a loro capriccio (1).

A tale servaggio fu ridotta pure la chiesa veronese, che per la sua posizione era più legata agli interessi degli imperatori germanici. Per tutto il secolo X  la chiesa nostra dovette accettar vescovi dagli imperatori, beneficati dagli stessi con concessioni territoriali, giurisdizionali e materiali, e quasi tutti di origine teutonica; i quali dovettero prestare agli imperatori gli uffici di vassallaggio, seguirli nelle loro spedizioni, intervenire alle loro diete, sostenere le loro pretese con danari e con armi.

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Feb 12 2014

CONDIZIONI CIVILI DI VERONA NEL SECOLO X

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:03

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Affreschi del X – XI  secolo, proveniente  dal sacello  dei Santi Nazzaro e Celso sotto il monte Costiglione o Castiglione,  dietro l’attuale chiesa di San Nazzario e Celso.  Attualmente si trovano al museo degli affreschi di Verona

 

 

 EPOCA II – CAPO XIII

 

SOMMARIO. – Importanza della città di Verona – Sua annessione al regno germanico – Preludi all’indipendenza comunale – Privilegio del « Mundeburdium » – Potere dei vescovi – Privilegi della chiesa veronese – Concessione ad alcuni uomini di Lazise – Gli « urbani » veronesi giudici in una causa contro il vescovo Raterio – Invasione degli Ungheri – « Iconografia rateriana » – Quale fosse Verona – Cinte murali – Cultura letteraria – Scuola calligrafica – Inizii della Lingua italiana – Alcuni affreschi.

 

Sotto questo appellativo « condizioni civili », intendiamo comprendere tutte quelle, che per sè sono estranee alla religione; spettanti sia alla politica od alla topografia, sia alla cultura letteraria ed artistica, ecc.

 

Sotto l’aspetto politico il secolo X è uno dei più importanti nella storia di Verona; sia, perchè  in essa ed attorno di essa si svolsero molteplici e varie vicende di lotte politiche: sia,  perché  in tal secolo essa acquistò una specie di preminenza sulle altre città dell’Italia superiore, ed in essa si radicarono quei germi di autonomia comunale, che ebbero poi il loro completo sviluppo nei secoli posteriori.

 

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