Lug 21 2014

L’INTERCETTAZIONE CHE (FORSE) INCHIODA I SEPARATISTI UCRAINI

aereo-malesia-ucraina- abbattuto

 

 

ANSA –  “Abbiamo buttato giù un aereo… è visibile del fumo”.

 

Sarebbe questa la pistola fumante in mano al governo ucraino che inchioderebbe i separatisti filorussi alla responsabilità per l’abbattimento dell’aereo della Malaysia Airlines ieri nell’est del Paese. Quelle che vengono presentate come conversazioni fra i miliziani – e fra i ribelli e i russi – sono state intercettate e diffuse dall’intelligence ucraina e messe online dai principali media internazionali. E’ però difficile verificarne l’autenticità.

Nel primo brano intercettato, all’incirca 30 minuti dopo lo schianto del volo MH 370, un certo Igor Bezler, identificato dall’Agenzia per la sicurezza ucraina come “un ufficiale dell’intelligence militare russa e leader della autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk” parla con il colonnello dell’intelligence russa Vasyl Geranin.

 

“Abbiamo buttato giù un aereo che è caduto fuori Yenakievo. L’aereo si è spaccato in pezzi in aria” dice Bezier che poi spiega che i suoi sono andati sul posto a verificare.

Segue un’altra conversazione tra un ribelle filorusso dal nomignolo “Major” ed un altro identificato dalle autorità ucraine con il nome “Greek”.

Un’intercettazione a dir poco agghiacciante, perché i due uomini che parlano si rendono conto che ad essere abbattuto è stato un aereo civile.

 

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Lug 21 2014

BRESCIA, IL SINDACO DEL PD FA SPARIRE IL BIGIO, LA STATUA CHE PIACEVA A BENITO MUSSOLINI

Category: Architettura e urbanistica,Arte,Società e politicagiorgio @ 04:45

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Il Bigio in Piazza Vittoria a Brescia  

 

Può una statua mettere paura alla Leonessa d’Italia?

 

A raccontare la storia del Bigio, scultura in marmo di Carrara nata dal genio di Arturo Dazzi nel 1932 e posizionata in Piazza della Vittoria a Brescia, si direbbe proprio di sì.

Il colosso, che venne elogiato da Benito Mussolini come raffigurazione dell’Era fascista (nome che divenne poi quello ufficiale dell’opera), riposa in un magazzino comunale, abbandonato dall’amministrazione di centrosinistra insediatasi lo scorso anno. Del resto il Bigio non è nuovo alle contestazioni: nell’immediato dopoguerra fu oggetto di numerosi assalti antifascisti, fino alla deposizione del 1945.

 

Dopo quasi settant’anni di oblio e proposte sul suo recupero, nel 2013 la giunta guidata dall’allora sindaco Pdl, l’onorevole Adriano Paroli, aveva dato il via al restauro del colosso in vista di un ricollocamento collegato all’apertura della fermata “Vittoria” della metropolitana di Brescia. Ma il Bigio non aveva fatto i conti con il Pd e i suoi alleati “partigiani”. Così, subito dopo aver vinto in Comune, Emilio Del Bono (Pd, già ultimo segretario bresciano della storia della Dc) ha bloccato subito il progetto.

 

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