Lug 15 2014

THE ITALIAN DISASTER

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Perry Anderson

Europe is ill. How seriously, and why, are matters not always easy to judge. But among the symptoms three are conspicuous, and inter-related. The first, and most familiar, is the degenerative drift of democracy across the continent, of which the structure of the EU is at once cause and consequence. The oligarchic cast of its constitutional arrangements, once conceived as provisional scaffolding for a popular sovereignty of supranational scale to come, has over time steadily hardened. Referendums are regularly overturned, if they cross the will of rulers. Voters whose views are scorned by elites shun the assembly that nominally represents them, turnout falling with each successive election. Bureaucrats who have never been elected police the budgets of national parliaments dispossessed even of spending powers. But the Union is not an excrescence on member states that might otherwise be healthy enough. It reflects, as much as it deepens, long-term trends within them. At national level, virtually everywhere, executives domesticate or manipulate legislatures with greater ease; parties lose members; voters lose belief that they count, as political choices narrow and promises of difference on the hustings dwindle or vanish in office.

 

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Lug 15 2014

ZAIA: SOLO IN ITALIA VENGONO TASSATI I RIMBORSI DEI VOLONTARI

Category: Monolandia,Roba da Italia,Società e politicagiorgio @ 10:41

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“Lo Stato italiano deve essere l’unico al mondo ad aver tassato anche chi dona il suo tempo per salvare delle vite. Non ci sono più parole sufficienti per esprimere il nostro sdegno”. 

 

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta l’introduzione di una nuova tassa di 32 euro che i volontari del Soccorso Alpino dovranno versare ogniqualvolta richiederanno il rimborso per una giornata di lavoro dedicata ad una richiesta d’aiuto.

 

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“In 142 giorni di annunci roboanti – incalza Zaia – da Renzi e i suoi Ministri abbiamo visto ben poco di concreto per la ripresa e per la gente, ma un diluvio di tasse: Tasi, Tares, tasse sui risparmi messi da parte dalla gente per bene e tanti altri balzelli odiosi, ma come questo non se n’erano ancora visti. 32 euro che gridano vendetta e meritano una battaglia senza quartiere”.

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Lug 15 2014

L’ITALIA E’ FINITA

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 09:45

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di Fabrizio Fiorini

 

Con tutto il rispetto dovuto alla figura del Presidente della Repubblica, per imprescindibile senso civico nonché ai sensi dell’art. 278 del codice penale, nonché per la riverenza dovuta alla sua carica istituzionale e costituzionale che – dice la stessa Carta – dovrebbe avere come caratteristica primaria quella di “rappresentare l’unità nazionale”, quindi tutte le componenti sociali, anche i proscritti, gli esclusi, i diseredati, è tuttavia d’obbligo contestare all’ottuagenario Capo dello Stato una qualche lentezza nelle sue constatazioni, una vagamente scarsa avvedutezza nella rilevazione dei fenomeni sociali, politici ed economici che riguardano non già l’ovattato mondo dei mercati finanziari, bensì la vita e spesso, purtroppo, la mera sopravvivenza di milioni di connazionali.

 

Nel corso della recente visita nella Venezia Giulia, il presidente ha affermato, lapidario: “se i giovani non trovano lavoro, l’Italia è finita”.

E se ne accorge ora, signor Presidente?

Lei è nella politica e nelle istituzioni da oltre sessant’anni e se ne accorge ora?

Non potrà dire anche lei: “eh, ma è la crisi”; non è stato un fenomeno istantaneo, che uno si sveglia la mattina e “c’è la crisi”.

Non c’è stata una guerra lampo, non hanno bombardato le fabbriche, non hanno chiuso le università e le scuole, non hanno spruzzato il diserbante sui campi e avvelenato i pozzi da un giorno all’altro.

L’Italia, signor Presidente, è finita da un bel po’.

Non è facendo assumere un migliaio di giovani al call-center o all’Ikea che si risolve tutto.

 

A voler essere pignoli, Eccellenza, l’Italia è già “finita” centinaia di volte

da quando Lei abita le stanze del potere.

 

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Lug 15 2014

LONDON REVIEW OF BOOKS: “L’EX FASCISTA GIORGIO NAPOLITANO È UN PERICOLO PER LA DEMOCRAZIA”

Category: Dominio Potere e Violenza,Società e politicagiorgio @ 00:09

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Napolitano è un pericolo per la democrazia in Italia“: parole e musica non di un Beppe Grillo qualsiasi ma della prestigiosa London Review of Books, dove storici e ricercatori britannici hanno condannato l’operato di re Giorgio. A cui stanno già fischiando le orecchie: avviso di sfratto in corso.

 

L’avviso di sfratto a Giorgio Napolitano arriva da Londra, regno dell’alta finanza europea, per mezzo della prestigiosa rivista London Review of Books.

 

Gli storici e i ricercatori inglesi, accademici di statura internazionale, che compongono il board della rivista hanno ospitato e recensito il nuovo saggio di Perry Anderson, storico di fama mondiale, la cui conclusione è inequivocabile: “Giorgio Napolitano è la vera minaccia per la democrazia italiana”.

 

Altro che il salvatore della patria, altro che “roccia su cui fondare la Terza Repubblica”, come scrivono i pennivendoli di fiducia. Secondo Anderson, “Napolitano è una vera pericolosa anomalia, un politico che ha costruito tutta la carriera su un principio: stare sempre dalla parte del vincitore“.

 

Il saggio, intitolato “The Italian Disaster”, racconta – con stile british, asciutto e senza fronzoli – la vera storia di Re Giorgio.

A cominciare da un fatto incontrovertibile, che pochi conoscono e che potrebbe scatenare un putiferio: da studente Napolitano ha aderito al GUF, il Gruppo Universitario Fascista. Lo ha frequentato il tempo necessario per capire che l’aria stava cambiando e bisognava prendere le contromisure: salto della quaglia et voilà, Napolitano diventa comunista sfegatato, plaudendo all’intervento sovietico in Ungheria e asserendo che “solo i folli e i faziosi possono davvero credere allo spettro dello stalinismo“.

 

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