Dic 07 2014

SLOGAN FASCISTI

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“Il popolo italiano ha creato col suo sangue l’Impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque con le sue armi.”

Citato  su una abitazione presso la Pieve di Cadellara di Colognola ai Colli, Verona. Tratto dal discorso pronunciato da Benito Mussolini il 9 maggio 1936 dal balcone di Palazzo Venezia a Roma in occasione della proclamazione dell’Impero in Africa Orientale.

 

 

 

Gli slogan fascisti sono uno strumento di propaganda usato dal Fascismo, attribuiti o coniati da Benito Mussolini e scritti sulle facciate delle abitazioni per iniziativa di Achille Starace.

 

 

Abbiamo dei vecchi e dei nuovi conti da regolare: li regoleremo.[1]

 

Alle sanzioni militari risponderemo con misure militari.[2]

 

Anche con l’opera quotidiana, minuta ed oscura si fa grande la Patria.[3]

 

Andremo contro chiunque, di qualunque colore, tentasse di traversarci la strada.[4]

 

A noi![5][6]

 

Ardisco ad ogni impresa. (da Ludovico Ariosto, Orlando furioso, canto XX, ottava LXXI, verso 2)

 

Audace e cauto è di pattuglia. Saldo nella difesa, rapido all’attacco. Tornerai vittorioso alla tua dolce casa.[7]

 

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Dic 07 2014

DIETRO LE QUINTE LIBRARIE: CIÒ CHE NON SVELA UNO SCHIAVO LETTERARIO

Category: Cultura e dintorni,Media e informazionegiorgio @ 00:03

schiavo letterario

 

 

Non è un segreto che molti libri di famosi autori siano stati scritti da un’intera squadra di scrittori a pagamento, i quali sotto la benedizione di Dumas-padre furono battezzati “nègre littéraire“. La loro professione gli obbliga a celare il proprio nome, ma un fantasma del pennino che si nasconde dietro le iniziali K.V. ha raccontato a La Voce della Russia la propria vita.

 

– Qual è stato l’inizio della Sua carriera come “fantasma” letterario?

– All’epoca mio figlio era piccolo, si ammalava spesso e io non ero compatibile con il lavoro in ufficio. Ero in cerca di un’opportunità di lavoro da casa. Tramite un annuncio trovato sulla Rete ho conosciuto una committente che pensava di scrivere un romanzo. Aveva definito perfino una breve trama, erano stati fatti piccoli abbozzi, ma non aveva sufficiente maestria per dare il tocco finale a tutto quanto. Ci siamo incontrate, ci siamo piaciute e io mi sono messa all’opera. Quando il romanzo era finito, la committente l’ha spedito a una casa editrice e qualche tempo dopo ha firmato un contratto per una serie di romanzi, uniti da movente e atmosfera comuni. E la cosa è andata avanti. Tutti i libri seguenti bisognava inventare di sana pianta.

 

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