Gen 13 2015

COSA CERCANO GLI ITALIANI SU GOOGLE

Cosa si può imparare dalle ricerche degli italiani su Google

 

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Grafica di Armando Aiello.

 

 

In Italia il campanilismo è una faccenda seria, e lo si nota anche su Google Trend.

Partendo da un post di Estately sui termini che ogni stato americano ha cercato più spesso di ogni altro, ho deciso di intraprendere un viaggio di query in query per capire come anche nel nostro paese le chiavi di ricerca possano descrivere il substrato sociale e culturale di ogni regione

 

Per chi non conoscesse il funzionamento dell’esplorazione delle tendenze di Google Trend, vi basterà sapere che la nostra ricerca non si basa sui termini più cliccati in assoluto, ho passato al vaglio una lista di parole, semplici domande e intere frasi, rilevando di volta in volta quale fosse la regione in cui queste erano più ricercate. Per farlo mi sono affidato un po’ all’intuito, spaziando in un lasso temporale che copre gli ultimi 12 mesi, con un occhio alle ricerche effettuate dal 2004 ad oggi. Alla fine però sono usciti dei profili regionali con una coerenza quasi poetica.

 

I risultati sono stati sia esaltanti che profondamente inquietanti.

 

 

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Gen 13 2015

GIULIETTO CHIESA: DECALOGO DELL’IMPERO PADRONE DEL MONDO.

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Giulietto Chiesa

 

 

Padroni del Mondo con l’aiuto dei traditori, dei media ed anche con la forza

  

Come tenere in pugno il mondo. E’ «il decalogo che ha creato l’Impero e che ci ha portato alla guerra, anzi alla Superguerra», dice Giulietto Chiesa, rispolverando le pagine scritte nel 2002 per il profetico “La guerra infinita”, edito da Feltrinelli.

Dieci regole d’oro, anzi: di ferro.

 

La prima: “Fai in modo che la tua moneta sia l’insostituibile moneta di riserva per tutti, o quasi tutti, gli altri paesi”.

 

La seconda: “Non tollerare alcun controllo esterno sulla tua creazione di moneta. Potrai così finanziare i tuoi deficit commerciali con il resto del mondo, rendendoli praticamente illimitati”.

 

La terza: “Definisci la tua politica monetaria in base, esclusivamente, ai tuoi interessi nazionali e mantieni gli altri paesi in condizioni di dipendenza dalla tua politica monetaria”.

 

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Gen 13 2015

FRANCIA: VIETATO INGRESSO OSPEDALE AI PRETI, ‘TURBANO’ GLI ISLAMICI

Category: Islam,Società e politica internazionalegiorgio @ 00:08

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Saumur

 

 

La Francia non finisce più davvero di stupire. E non solo per le stragi, che l’hanno purtroppo ferita al cuore. Ma anche per quell’humus sociale e culturale, in cui probabilmente han trovato in parte terreno fertile quelle idee, di cui si nutre l’intolleranza fondamentalista.

 

E’ davvero sconcertante la situazione denunciata pubblicamente dall’Observatoire de la Christianophobie. Cui è pervenuta una segnalazione incredibile. Da alcuni mesi ai cappellani cattolici sarebbe stato vietato di far visita ai pazienti – per lo più loro fedeli – ricoverati presso l’ospedale pubblico di Saumur, nel Dipartimento di Maine-et-Loire. La ragione, se confermata, sarebbe ancor più inaaccettaibile: pare che i medici musulmani del nosocomio, tra i quali figura anche il locale imam, abbiano ottenuto dai vertici della struttura tale disposizione. Senza neppure informarne il pubblico, i malati, né i loro familiari.

 

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Gen 12 2015

LETTERA DA UN MUSULMANO. PERCHÉ LA RELIGIONE NON C’ENTRA NULLA.

Category: Islam,Società e politica internazionalegiorgio @ 13:12

 

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Ho fatto una domanda a Rami K., musulmano che vive in medioriente. Vi riporto la sua risposta.

 

Qui in Europa si parla sempre di più di una guerra di religione e di Islam. Come la vedete dalle vostre parti?

 

Potrebbe esserlo se questi terroristi fossero musulmani. Ma la realtà è che non sono veri musulmani. Non so quale religione seguano, ma ti posso garantire che non è l’Islam. Quindi ritengo che affrontare questo problema dal punto di vista religioso rappresenta un approccio sbagliato. Al contrario, analizzare il contesto geopolitico di questa tragedia è più interessante.

Oggi la politica si nasconde dietro alla maschera della religione perché i politici sanno che si possono smuovere e controllare milioni di persone attraverso le loro emozioni, mentre ciò non è possibile con un popolo che usa la testa. Così, alimentano rabbia e razzismo in modo da ottenere i loro obiettivi politici.

 

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Gen 12 2015

CEREGNANO (RO): 65ENNE TROVA LADRO IN CASA. FINISCE A BIRRE E BRISCOLA

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Storia che ha rischiato di avere un finale non troppo divertente, quella capitata ieri nel cuore della Provincia di Rovigo e, più precisamente, a Ceregnano, globalmente riconosciuta come la città della felicità, e forse è proprio per questo che la vicenda che stiamo per raccontarvi ha avuto un lieto fine.

Ecco come sono andati i fatti:

Verso le ore 15.30, T.P. 65 enne residente proprio in piazza a Ceregnano, si trovava nella frazione di Lama Polesine, lungo lo scolo Brugnolo, a tentare di catturare qualche pescegatto per la cena utilizzando come esche le cosiddette corbole.

Sarà stata la temperatura non molto favorevole o l’alta marea, ma di pesci gatti se ne sono visti pochi tant’è che, approfittando di un disturbo intestinale causato dall’umidità circostante, il 65enne ha preso la sua bicicletta ed è tornato a casa.

Ed è qui che avviene il fattaccio. Aprendo il garage, lo sfortunato pescatore si è trovato di fronte ad un uomo alto in passamontagna che stava rovistando tra cassettiere e scaffali, e che alla vista del proprietario di casa ha iniziato a bestemmiare con una riconoscibilissima cadenza veneta.

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Gen 12 2015

LA MAPPA DEI DIALETTI ITALIANI

 

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Tanti dialetti in un paese che sta riscoprendo gli idiomi locali, non più come lingue esclusive, ma come strumento espressivo aggiuntivo.

 

 

Paese dei campanili e dei frammenti orgogliosi di sé, l’Italia porta ancora oggi nei suoi dialetti la storia di una terra che da centro dell’Europa è diventata crocevia di culture diverse.

Dopo oltre un secolo e mezzo di unità, i dialetti resistono a testimonianza della ricchezza culturale del nostro paese e della provenienza delle sue genti che, stando ad uno studio condotto alla Sapienza di Roma, hanno contribuito a fare dell’Italia il paese geneticamente più eterogeneo d’Europa. A ciò si aggiungono le caratteristiche morfologiche del nostro paese, le cui barriere naturali nei tempi antichi hanno contribuito a caratterizzare culturalmente le comunità locali.

 

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Secondo la più recente indagine dell’Istat sull’argomento, datata 2006, diminuisce progressivamente l’uso esclusivo del dialetto, mentre aumenta il numero di coloro che in casa o con gli amici parla un misto di lingua locale e nazionale. Considerate le variabili di sesso, età e titoli di studio, parlano maggiormente il dialetto gli uomini, le persone anziane e quelle incolte. Geograficamente, invece, il dialetto è più diffuso nel Sud Italia e nel Nord Est.

Ciò che però risulta più interessante è, come venne osservato sul magazine Treccani, il fenomeno di progressivo sdoganamento del dialetto, che non è più percepito come lingua del ghetto e degli emarginati, ma come conoscenza che, arricchendo, è utile acquisire.

 

La maggior parte degli idiomi diffusi in Italia è di provenienza romanza, ma neLle zone di confine sono diffuse anche lingue germaniche (il tedesco nel Triveneto) e slave (Trieste, Gorizia e Udine). Minoranze diffuse nel Sud Italia portano ulteriore ricchezza linguistica al paese parlando idiomi greci (Salento e Calabria), albanese ed indo-arii (il romanì di sinti e rom).

 

 

Fonte: visto su SCIENZE FANPAGE del 1 luglio 2014

Link: http://scienze.fanpage.it/la-mappa-dei-dialetti-italiani/

 


Gen 12 2015

ADDIO NEVIO BOTAZZI, FU IL “PERLASCA” BERICO:
SALVÒ DAI LAGER 11MILA PERSONE

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Nevio Bottazzi

 

Nevio Bottazzi, eletto cittadino illustre, aveva raccontato il suo “segreto” solo qualche anno fa. Aveva cestinato o cambiato indirizzo alle cartoline-precetto

 

 

VICENZA – E’ scomparso ieri a Vicenza, all’età di 96 anni, Nevio Bottazzi, uno dei cittadini illustri della città berica. La morte è avvenuta all’ospedale San Bortolo, dove era stato ricoverato da qualche giorno per l’aggravarsi di alcune patologie.

 

Era considerato il “Perlasca vicentino” in quanto salvò 11 mila persone dai campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale: lo fece con un’idea ingegnosa, buttando via le cartoline-precetto destinate ai vicentini da arrestare e deportare in Germania oppure cambiando gli indirizzi, in modo che il pacco con le cartoline destinate non arrivasse mai a destinazione. La particolarità sta nel fatto che mantenne questo segreto per oltre 60 anni, raccontando pubblicamente questa vicenda solo pochi anni fa.

 

Dopo questa sua testimonianza, l’attuale sindaco di Vicenza, Achille Variati, lo insignì del titolo di cittadino illustre. I funerali di Bottazzi si terranno domani mattina in città.

 

 

 

Fonte: visto su il gazzettino del 9 gennaio 2014

Link: http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VICENZA/vicenza_morto_nevio_bottazzi_campi_di_concentramento/notizie/1110399.shtml

 

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SALVÒ DAI LAGER 11MILA PERSONE”


Gen 11 2015

TRAMONTO DELLA LEGA NORD: DI LOMBARDO RIMANE SOLO L’EX GOVERNATORE SICILIANO

Category: Padania e dintorni,Società e politicagiorgio @ 23:55

 

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di MARCO FORMENTELLI

 

La smobilitazione leghista dal Nord passa, metaforicamente, dalla messa in vendita della sede di via Bellerio e dalla discesa sempre più a Sud di Salvini.

 

Come scrive il Corriere della Sera, “Via Bellerio addio. Il quartier generale della Lega non ha ancora riaperto dopo le vacanze di Natale. Il portone sormontato dal Sole delle Alpi resterà sbarrato fino a lunedì prossimo. Ma, alla riapertura, non sarà un ritorno alla normalità: la storica della sede del Carroccio, orgoglio e vanto di Umberto Bossi, è giunta alla sua conclusione. Tutta l’attività sarà provvisoriamente concentrata in pochi, pochissimi locali in quella che fu la sede della Padania, già chiusa dallo scorso primo dicembre. Sempre nel complesso di via Bellerio, ma in una palazzina separata. Il movimento potrà così risparmiare su riscaldamento, pulizie e altre spese correnti, ormai insostenibili dopo la riduzione del finanziamento pubblico ai partiti che, nel 2017, si esaurirà definitivamente”.

 

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Gen 11 2015

NON È LA TOLLERANZA CHE PERMETTE LA CONVIVENZA

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La strage di Parigi è il risultato di una superficialità della Civiltà occidentale nei confronti di culture intrise di fondamentalismi incapaci di una convivenza con altri criteri culturali e religiosi. L’Europa ha sottovalutato e sottovaluta un doveroso accompagnamento di chi proviene da culture e società integraliste e che rifiutano  dialogo e integrazione.

 

La tolleranza non porta ad una rispettosa convivenza. È il dialogo e la rilettura della dignità della persona nei suoi diritti e doveri (sia uomo o donna, bambino o anziano) che i responsabili del vivere civile devono curare.

 

La satira è un linguaggio da sempre presente, anche nella Roma antica, che può essere compreso solo da chi sa che l’integralismo è figlio della paura dell’altro o di un narcisismo sterile ed aggressivo. La  satira educata sdrammatizza ed offre un sorriso liberatorio.

 

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Gen 11 2015

ECCO IL QUARTO SEGNALE DELLA RIPRESA: LICENZIAMENTI RECORD IN LOMBARDIA

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 22:47

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di LUIGI CORTINOVIS

 

“Ora le aziende non hanno più alibi per non investire”. Dal vangelo secondo Matteo, idolo dei liberali italiani. Ci pensano i numeri a mettere le cose al loro posto: “Licenziamenti collettivi in Lombardia verso il record storico. Sono oltre28.500 i lavoratori messi in mobilità nel 2014 nelle aziende sopra i 15 dipendenti, oltre il 10% in più rispetto all’anno precedente”. Il dato emerge dalle stime elaborate dal dipartimento mercato del lavoro della Cisl Lombardia, sulla base dei dati regionali relativi alle iscrizioni alla lista di mobilità.

 

Carramba, stiamo parlando un drammatico record storico per la Regione più produttiva d’Italia. I licenziamenti collettivi nel 2014 finora registrati sono stati 26.028, contro i 25.789 del 2013. Mancano però ancora i dati di dicembre, per i quali si stimano oltre 2.500 licenziamenti, di male in peggio insomma.

 

Se questo è solo l’inizio dell’anno, ci aspettiamo una forte ripresa… dei licenziamenti, che comunque fan rima con investimenti.

Vedrete che – come faceva Berlusconi – un giorno Renzi dirà all’universo mondo che qualcuno non lo aveva capito! Lui non ha mai detto quelle cose di cui sopra…

 

 

Fonte: visto su MIGLIOVERDE del 10 gennaio 2014

Link: http://www.miglioverde.eu/ecco-il-quarto-segnale-della-ripresa-licenziamenti-record-in-lombardia/

 


Gen 11 2015

SE PURE I CRISTIANI UCCIDESSERO CHI INSULTA IL LORO DIO, LE OSTERIE VENETE SAREBBERO UN CIMITERO

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 11:19

se pure i cristiani uccidessero chi insulta il loro dio

 

 


Gen 11 2015

ECCO DOVE DANTE AVEVA MESSO MAOMETTO

Category: Cultura e dintorni,Religioni e rasiegiorgio @ 11:14

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C’è una satira anti-Maometto più feroce di quella di Charlie Hebdo. Circola liberamente in Europa e non solo da secoli. A scriverla fu uno dei più grandi scrittori della storia dell’Occidente. E la si studia anche in tutte le scuole. Mette il profeta musulmano e Alì, suo cugino, genero e successore come Califfo, nientemeno che all’inferno, nel canto XXVIII dedicato ai seminatori di discordia. Lui, l’anti-Maometto, è nientemeno che Dante e l’opera è la Divina Commedia. In cui Maometto viene messo nella bolgia più “sozza” che si possa immaginare, piena di corpi mutilati e orrendamente sfigurati.

 

C’è che secondo le convinzioni dell’epoca, condivise evidentemente da Dante, l’islam era il risultato di uno scisma nell’ambito della cristianità: come riporta il Corriere della Sera, il cardinale o monaco Maometto, amareggiato per non aver conseguito il papato, avrebbe fondato una nuova dottrina. Per questo Dante lo immagina nella nona bolgia, squarciato dal mento all’ano, “infin dove si trulla” (ovvero dove si scorreggia). Alì con la faccia spaccata dal mento alla fronte. Questo perchè, secondo Dante, i seminatori di discordia nell’aldilà erano condannati a subire il contrappasso adeguato, soffrendo nel loro corpo le stesse mutilazioni di cui sono stati artefici in vita.

 

Fonte: visto su Libero Quotidiano.it del 10 gennaio 2015-01-10

Link: http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/11740978/Dante-aveva-gia-capito-tutto-.html

 


Gen 11 2015

MAOMETTO, IL PROFETA DELL’ISLAM

Category: Islamgiorgio @ 00:39

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Maometto (in araboﺍﺑﻮ ﺍﻟﻘﺎﺳﻢ محمد بن عبد الله بن عبد ﺍﻟﻤﻄﻠﺐ ﺍﻟﻬﺎﺷﻤﻲ , Abū l-Qāsim Muḥammad ibn ʿAbd Allāh ibn ʿAbd al-Muţţalīb al-Hāshimī;

 

 

Il fondatore dell’Islam quando aveva quarant’anni ricevette attraverso l’arcangelo Gabriele le prime rivelazioni di Dio, poi riportate sul Corano, il libro sacro dei musulmani.

Secondo l’Islam Maometto è l’ultimo dei profeti, inviato da Dio per rivelare la sua parola e per dare vita a una società e a uno Stato a essa conformi. Nonostante le sue qualità di sommo profeta, condottiero, stratega, diplomatico e uomo di profonda fede, Maometto è considerato un essere mortale senza alcuna dote soprannaturale.

 

Appartenente alla potente tribù dei Quraysh, nasce intorno al 570 a Mecca, un florido centro commerciale della Penisola Arabica, sede di uno dei principali santuari pagani, la Ka‘ba. La tradizione riporta che Maometto rimane orfano molto giovane e viene affidato alle cure dello zio, Abu Talib, un ricco commerciante. Una volta cresciuto, viaggia con le carovane verso la Siria e inizia a lavorare per conto della ricca vedova Khadija, anch’essa della tribù dei Quraysh.

Nonostante le differenze economiche, Khadija – probabilmente attratta dall’intelligenza e dall’onestà di Maometto – decide di sposarlo. Il matrimonio dura circa venti anni, fino alla morte di Khadija, che gli darà sette figli ma sopravvivranno solo quattro femmine. Durante questi anni Maometto amministra con generosità il cospicuo patrimonio di Khadija, al punto di essere chiamato Amin, ossia fidato.

 

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Gen 10 2015

IO NON SONO CHARLIE. IO SONO AHMED IL POLIZIOTTO MORTO

IO SONO AHMED


Gen 10 2015

SE AVESSI SAPUTO CHE STARE IN PENSIONE ERA COSÌ BELLO, NON AVREI MAI LAVORATO!

Category: Monade satira e rattatuje,Veja migiorgio @ 00:18

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Con ardente desiderio vorrei che i miei amici

si trovassero un momento qui con me

per poter gioire alla vista che mi sta innanzi

(Goethe)

 

 

 


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