Apr 08 2009

Porta a porta/ Giuliani ad Affari italiani: Boschi era in difetto, ha riattaccato il telefono…

Enzo Boschi

Mercoledí 08.04.2009 10:21

 

Boschi ha riappeso il telefono perché Vespa sapeva la verità, ovvero che era falso quello che avevano armato nei miei confronti”. All’indomani di Porta a Porta, che ha visto un confronto poi interrotto con il presidente dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia,Giampaolo Giuliani si sfoga a tutto campo con il quotidiano online Affaritaliani.it. Il tecnico che aveva previsto il terremoto a L’Aquila afferma: “Ho contestato a Boschi che era falso quello che ha detto il sindaco (di Sulmona, ndr). O lui ha capito male o il sindaco era un bugiardo. Perché io ho detto esattamente il contrario di ciò che lui ha dichiarato”.

Ovvero?
”Io ho detto alle 15 e 30 al sindaco che poteva rassicurare tutti perché fino alla mezzanotte non ci sarebbero state scosse, neanche di assestamento. Avrei continuato a monitorare la situazione e se avessi trovato qualcosa di pregiudizievole li avrei chiamati io stesso. Dalle 15 e 30 non li ho più chiamati perché stavo controllando invece la situazione che andava crescendo a L’Aquila, dove ci sarebbe stato il giorno dopo il sisma di quarto grado. Quindi ho detto loro: ‘Non vi preoccupate, se dovessi vedere delle anomalie vi richiamo io. Ma rassicurate la popolazione, possono rientrare alle case perché fino alla mezzanotte non ci saranno a Sulmona altri eventi’. Così come è stato. Come si fa da queste parole – ‘non ci saranno altri eventi, rassicurate la popolazione’ – a dire ci sarà un evento catastrofico?”.

E Vespa sapeva come sono andate le cose?
”Vespa la sapeva la verità. E’ stato Boschi a mettere giù il telefono”.

Perché non voleva il confronto?
”No, perché sono stati smascherati. Qualcuno ha detto al sindaco di denunciarmi per procurato allarme”.

Chi è stato?
”E secondo lei chi è stato? Tutti quanti mi hanno telefonato per dirmi ‘abbiamo capito come stanno le cose’. Non mi faccia dire altro… Già ho un avviso di garanzia, che sono convinto che dopo la trasmissione di ieri sera sarà ritirato e spero che non sarà nemmeno presentato. Comunque, se la cosa dovesse andare avanti, il mio avvocato li denuncerà per falso, per ricatto, per tutto. Ci sono anche testimoni”.

Cioè?
”Un testimone della Commissione Grandi Rischi mi ha confermato che ha ascoltato ciò che avrebbero dovuto fare nei miei confronti. E il mio avvocato tirerà in ballo tutte quelle persone di cui siamo a conoscenza che hanno tirato su questa cosa. Non mi faccia dire cose però che mi si possano…”.

Quindi Vespa non ha interroto il confronto?
”No, gli ha riappeso in faccia il telefono, Boschi a Vespa. Così è andata”.

E il ministro La Russa (presente in studio)?
”Prima cercava di mantenere un equilibrio tra i ricercatori e me, dopo si è reso conto anche lui, perché non è uno stupido, di come effettivamente stavano le cose”.

Quindi il ministro della Difesa è d’accordo con lei?
”Non me lo faccia dire a me, io sono stanco… sono tre giorni che non dormo. Mi hanno telefonato tutti, anche tantissime persone che hanno seguito la trasmissione e mi hanno chiesto scusa a nome loro”.

A nome di Boschi?
”A nome di Boschi, di Bertolaso e di tutti quelli che hanno parlato contro di me. Non solo. La Caen di Viareggio è al corrente di tutto, mi hanno supportato fino a quando non sono stati messi in condizione di abbandonarmi perché sapevano che la nostra scoperta era valida”.

 

Fonte: Affari italiani.it


Apr 08 2009

TERREMOTO: AMBROSIO (INFN), GIAMPAOLO GIULIANI HA RAGIONE SU GAS RADON

Conosco bene Giampaolo Giuliani perche’ ho lavorato quattro anni con lui. Negli ultimi tempi ci siamo scambiati dati sulla possibile correlazione terremoti-emissioni di gas Radon. Nei laboratori del Gran Sasso c’e’ un interferometro laser che registra gli spostamenti della roccia perche’ il laboratorio e’ attraversato da una faglia sismica: questa e’ una cosa nota. 

Lo afferma Michelangelo Ambrosio, Dirigente Ricerca Infn (Istituto Fisica Nucleare) di Napoli, in una lettera all’associazione ‘Giuseppe Dossetti’ in cui nota “trascurare con superficialita’ le applicazioni di nuove tecnologie solo perche’ proposte  da ricercatori non appartenenti allo establishment preposto a tale funzione e’ una negligenza criminale di cui oggi paghiamo le conseguenze”

Insomma, una conferma della teoria di previsione del terremoto di Giampaolo Giuliani. “Le tragiche sequenze di queste ore del terremoto in Abruzzo rendono piu’ che mai attuali le indicazioni degli scienziati – si aggiunge nella nota – che compiono studi di vulcanologia come il Dott. Giuliani tecnico e ricercatore del laboratorio di fisica del Gran Sasso”. Quindi a supporto della tesi Giuliani c’e’ l’intervento ora di Ambrosio dell’Infn di Napoli e del responsabile dell’Osservatorio per la Tutela e lo Sviluppo dei Diritti dell’Associazione, “Giuseppe Dossetti”, Corrado Stillo. 

“Chiediamo che quanto prima si apra un serio dibattito sul perche’ studi di previsione ricercatori italiani sulla possibile previsione di terremoti non sono presi in considerazione. Non e’ l’ora delle polemiche ma e’ opportuno che in un Paese sismico come il nostro – sostiene Stillo – gli studi sulle previsioni basate sull’emissione di gas radon siano valutate come avviene in altri Paesi, tra cui il Giappone, dove da tempo i dati sul radon vengono presi ed analizzati dagli esperti”.

 

Fonte: La Repubblica.it del  7 aprile 2009


Apr 07 2009

Frigo Giuseppe: N’A TRISTE E LIETA REALTA’

Category: Gli ultimi,Verona pensieri e parolegiorgio @ 21:37

Un giorno vado, par mi l’è tradission, 

in un asilo de buteleti

par portarghe con amor e con passion 

tanti bei zugatoleti

 

Adesso ve conto, col magon, 

de stò asilo de butini,

l’è, n’à bruta situassion.

quà par lori, no ghè confini.

 

Jè tuti quanti trovatei

sensa mama ne papà,

ghe parsin du bei gemei

ch’ el so destin no se sà come el sarà

 

L’era el giorno de Santa Lussia, 

no i pianze più, jè ben contenti 

ma, quando riva suor Letissia, 

i vien muti e i bate i denti

 

Me presento col sorriso, 

i me varda un pochetin, 

con dolcessa mi ghe diso 

el mè nome, l’è Bepin

 

Vado vissin a n’ à butina 

la gà tanti lagrimoni

l’è ben bona e anca carina 

con du grandi bei ocioni,

 

ghe regalo n’ à bambolona,

quasi grande come ela,

la me sorride così a la bona 

disendome, mi de nome san Pamela!

 

Vado vissin ai gemeleti,

i me varda, no i fa n’à mossa,

gò caramele e du sciopeti 

n’à littorina tuta rossa

 

un de lori el me dà la man, 

quel che l’era un dì scapà 

el se sforsa e li pian pian

sito tì el mè Papà?!

 

La me noIa la se struca

l

me vien voja de sigar,

mi me bloco, son n’à suca, 

no riesso più a parlar.

 

I ciapo in brasso tuti dù,

me li strucco forte al peto,

quanti basi …   “ottantadù”,

penso subito a un progeto.

 

Ghe rispondo al gemeleto: 

el tò papà l’è via…lontan,

ma te giuro,  che fra un pocheto 

el vien a torve con l’areoplan!

 

Quando a casa son tornado

ò messo soto tuti quanti

parsin quei del Vescovado,

e…gò pregado tanto tuti i Santi.

 

A la fine le stà ‘n sucesso, 

gira, cori, jò trovadi,

son contento, lo diga adesso, 

che dù sposi i l’ à adotadi! !

 

 

Frighetto (agosto 2007)


Apr 06 2009

Terremoto a L’ Aquila: Giampaolo Giuliani, l’uomo che annunciò la scossa devastante

 

Giampaolo Giuliani sostiene ormai da molti anni di aver elaborato un metodo in grado di prevedere l’arrivo degli eventi sismici. E oggi il suo allarme, lanciato esattamente una settimana fa, risulta tragicamente premonitore.

Domenica scorsa, dopo la prima scossa di terremoto che ha avuto come epicentro la zona di Sulmona l’uomo avrebbe telefonato prima al commissariato del capoluogo peligno e poi alla polizia municipale sostenendo che nel pomeriggio ci sarebbe stata una scossa di una intensità superiore alla precedente, creando allarmismi tra la popolazione.

La notizia indusse il sindaco di Sulmona, Fabio Federico, a un rientro precipitoso da Roma dove stava partecipando al congresso fondativo del Pdl. Lo stesso sindaco aveva poi parlato telefonicamente con il tecnico ricevendo la conferma dell’alta probabilità che nella stessa serata la Valle Peligna sarebbe stata interessata dal sisma. 

Nel frattempo sulla vicenda è intervenuto anche il direttore dell’Istituto nazionale di fisica nucleare del Gran Sasso, Eugenio Coccia: «I Laboratori del Gran Sasso non si occupano di ricerca sui terremoti e il tecnico non è un nostro dipendente, che frequenta la nostra struttura scientifica in quanto il suo istituto, l’istituto nazionale di Astrofisica di Torino, collabora in uno dei nostri esperimenti sui neutrini. Nessuna ricerca è in atto nella nostra struttura sulla previsione dei terremoti».

Sta di fatto che da diversi giorni si registrano segnalazioni in merito a notizie diffuse da qualcuno su presunte nuove scosse. E da più parti si moltiplicano anche gli avvisi alla calma e ala tranquillità perché nessuno può prevedere scosse future. Così anche Bertolaso ha oggi minacciato denunce a chi avesse diffuso notizie infondate e alimentato il panico ingiustificato.

 

Fonte: http://www.primadanoi.it/ del 06/04/2009 6.24


Apr 06 2009

ISIDE REGINA CAELI LAETARE

Category: Religioni e rasiegiorgio @ 09:53

ISIDE REGINA DEL CIELO RALLEGRATI

 

I nomi della Grande Madre sono tanti: Inanna per i Sumeri, Ishtar per gli Accadi, Anat ad Ugarit, Atargatis in Siria, Artemide-Diana ad Efeso, Baubo a Priene, Aphrodite-Venere a Cipro, Rea o Dictinna a Creta, Demetra ad Eleusi, Orthia a Sparta, Bendis in Tracia, Cibele a Pessinunte, Ma in Cappadocia, Bellona a Roma.

In Egitto il suo nome è Iside. Figlia di Nut, dea del Cielo, e di Geb, dio della Terra. Sposa di Osiride, ucciso da Seth, dio del deserto, e risorto per opera della stessa Iside.

Iside è la madre di Horus, il dio fanciullo che appare in numerose rappresentazioni in braccio ad Iside che lo allatta. Osiride si reincarna in Horus, nato dall’unione con Iside dopo la resurrezione.

La triade Iside, Osiride ed Horus rappresenta la continuità della vita, la vittoria sulla morte, la vita oltre la morte.

Con l’avvento della dinastia tolemaica (323 a.C.) il culto di Iside si diffuse in tutto il Mediterraneo. Iside divenne il prototipo della Madre e del Figlio.

Si trovano testimonianze del culto di Iside ad Atene, a Titorea presso Delfo (dove si trovava il più sacro dei santuari greci di Iside), in molti centri della Grecia, nelle isole dell’Egeo (in particolare a Delo), in Asia Minore, in Africa settentrionale, in Sicilia, in Sardegna, in Spagna, in Italia (soprattutto in Campania a Pompei, Pozzuoli, Ercolano), in Gallia e in Germania.

A Roma il culto ebbe un grande successo. Verso l’88 a.C. era in funzione a Roma un collegio di pastophori: una confraternita di sacerdoti che portavano nelle processioni piccole edicole con le immagini divine.

Nel 65 a.C. un altare dedicato ad Iside sul Campidoglio venne distrutto per ordine del Senato.

I seguaci di Iside, appartenenti a tutte le classi sociali, furono coinvolti nelle lotte politiche e sociali degli ultimi tempi della Repubblica. Il Senato ordinò la distruzione di templi, altari e statue della dea nel 58, nel 54, nel 50 e nel 48 a.C.

Nel 50 a.C. il console Emilio Paolo non trovò nessun operaio disposto ad abbattere il santuario di Iside.

Nel 43 a.C. i triumviri (Antonio, Ottaviano e Lepido) promisero di consacrare un tempio isiaco a spese della Repubblica. Ma la promessa non venne mantenuta.

Dopo la battaglia di Azio (31 a.C.) e la morte di Cleopatra (69 a.C.-30 a.C.) e di Antonio (81 a.C.-30 a.C.) le persecuzioni contro i culti greco-egiziani ripresero.

Nel 28 a.C. Augusto (63 a.C.-14 d.C.) proibì il culto di Iside entro il recinto sacro della città (pomoerium).

Nel 21 a.C. Agrippa, in assenza di Augusto, proibì i culti alessandrini entro un chilometro e mezzo dalla città.

Nel 19 d.C. Tiberio (42 a.C.-37 d.C.) fece demolire il tempio di Iside e gettare nel Tevere la statua della dea.

La situazione cambiò con Caligola (12-41), pronipote di Augusto e di Antonio, che costruì un grande tempio dedicato ad Iside in Campo Marzio: l’Iseo Campense.

Claudio (10 a.C.-54 d.C.), Nerone (37-68) e Vespasiano (9-79) diedero il loro appoggio al culto della dea. Vespasiano, prima di festeggiare insieme al figlio Tito la vittoria sugli ebrei ribelli, trascorse una notte di preghiera nell’Iseo per ringraziare la grande dea. Nel 71 venne coniata una medaglia con l’Iseo Campense.

Domiziano (51-96) si salvò dai partigiani di Vitellio nascondendosi in una processione isiaca. Quando l’Iseo Campense venne distrutto da un incendio nell’80 d.C. Domiziano lo ricostruì.

Nel secondo secolo d.C. Roma divenne il centro della religione di Iside: divenne la sacrosancta civitas secondo la denominazione di Apuleio nelle Metamorfosi.

Adriano (76-138) volle costruire nella sua villa imperiale di Tivoli un Canopo in miniatura culminante in un Serapeo. Nel 126 inaugurò un santuario dedicato ad Iside a Luxor. Nel 127 fece costruire ad Ostia un Iseo.

Marco Aurelio (121-180) invocò l’ausilio degli dei egiziani per salvarsi durante una crisi militare in Bosnia.

Commodo (161-192) si fece rasare come un pastoforo. Le monete del suo tempo lo mostrano in compagnia di Iside e di Serapide.

Settimio Severo (146-211) favorì il culto isiaco. Sulle monete di Julia Domna, seconda moglie dell’imperatore, si vede Iside che allatta Horus.

Caracalla (188-217) riammise il culto isiaco entro i confini sacri della città di Roma. La religione della grande dea raggiunse il suo apogeo.

Alessandro Severo (208-235) restaurò l’Iseo Campense e gli altri templi della dea.

Diocleziano (245-316), che regnò fino al 305 d.C. quando decise di abdicare, costruì probabilmente l’Iseo della III Regio (quartiere) di Roma. Fece coniare molte monete con la dea Iside.

In tutto l’Impero Romano si ritrovano simboli della dea su gioielli, spille, fermagli, anelli. Vennero costruiti santuari, statue e monumenti in molte località.

Due solenni festività legate a Iside venivano celebrate nell’Impero Romano: il Navigium, o vascello di Iside, il 5 marzo e l’Inventio di Osiride, dal 29 ottobre al 1° novembre.

Questa felice era ebbe termine nel 312 con l’avvento al trono di Costantino (280-336).

Dopo l’editto di Costantino (313 d.C.) i cristiani iniziarono a perseguitare le altre religioni.

Nel 380, con l’editto di Tessalonica, Teodosio (347-395) dichiarò il cristianesimo religione di stato. Tutti gli altri culti furono proibiti, i templi distrutti, le statue abbattute, i sacerdoti e i fedeli processati dalle autorità o linciati dalle folle guidate da vescovi e monaci fanatici.

Nel 391 Teofilo, il patriarca cristiano di Alessandria, chiamò i monaci a “purificare” la città del Serapeum.

Nel 394 vennero celebrati gli ultimi riti ufficiali in onore di Iside a Roma.

Nel 396 il barbaro Alarico, re dei Goti, al cui seguito erano gli “uomini vestiti di nero” (i monaci cristiani), incendiò il santuario di Eleusi.

Nel 415 un gruppo di monaci cristiani, seguaci del patriarca di Alessandria, Cirillo, linciò Ipazia (370-415), donna che aveva raggiunto una grande fama nella filosofia e nella matematica, figura rilevante della scuola neoplatonica, esponente del mondo intellettuale pagano. Con la sua morte iniziò il declino di Alessandria come centro culturale.

Nel 536 l’imperatore Giustiniano (483-565) ordinò la chiusura dell’ultimo tempio di Iside, situato nell’isola di File sul Nilo ai confini con la Nubia, e lo fece trasformare in una chiesa cristiana.

Era finito per sempre il culto della “Dea dai molti nomi”?

Nel 431 i vescovi cristiani si erano riuniti ad Efeso, la città sacra alla dea Artemide, una delle manifestazioni della Grande Madre. Il Concilio decretò che Maria, madre di Gesù, doveva essere chiamata Theotokos, Mater Dei, Madre di Dio. L’antico titolo della grande dea Iside.

 

Fonte: Maat


Apr 06 2009

INNO A ISIDE

Category: Religioni e rasiegiorgio @ 09:34

 

Tu, invero, santa e sempre pronta 

a venire in soccorso di tutti gli uomini, 

sempre generosa nei confronti dei mortali, 

ai miseri in disgrazia accordi l’amore dolce della madre. 

 

Neanche un giorno o una notte e neanche un solo momento,

per quanto breve possa essere, 

passa privo della tua benedizione, 

senza che tu protegga gli uomini in terra e mare

e offra la tua destra che offre soccorso, 

allontanate le tempeste dell’esistenza, 

grazie alla quale sciogli anche i lacci

inestricabilmente aggrovigliati di ogni destino, 

calmi le tempeste della fortuna e arresti i crudeli corsi degli Astri.

 

Gli Dei superstiti ti venerano, 

gli inferi ti onorano, 

tu fai ruotare la sfera del cielo, 

illumini il sole, 

governi il mondo e calchi il Tartaro.

 

Grazie a te le stelle diventano propizie, 

grazie a te tornano le stagioni, 

gli Dei si rallegrano e gli elementi sono tuoi schiavi. 

Ad un tuo cenno soffiano i venti, le nubi danno nutrimento,

i semi germogliano, i germogli crescono.

 

Gli uccelli che attraversano il cielo, 

le fiere che si aggirano suoi monti, 

i serpenti che si nascondono sul terreno, 

i mostri che nuotano nel mare temono la tua maestà.

 

Ma le mie capacità sono troppo deboli

per far riecheggiare le tue lodi, 

né sono così ricco da poterti offrire dei sacrifici,

né ho una così grande fecondia da poter dire

quelle cose che provo per la tua maestà, 

né sarebbero sufficienti mille bocche ed altrettante lingue, 

né una concatenazione senza fine di un sermone instancabile. 

Pertanto cercherò di fare soltanto quello che invero può fare

uno che è devoto ma per il resto è povero: 

contemplerò le tue sembianze divine e il tuo santissimo nume

riposti nei più segreti recessi del mio cuore custodendoli in eterno”.

 

 

 Apuleio, Metamorphoses, XI, 25


Apr 05 2009

Iside Regina

Category: Religioni e rasiegiorgio @ 07:08

 

(Apuleio, Metamorfosi XI, 5)

 

Io sono la genitrice dell’universo,

la sovrana di tutti gli elementi,

l’origine prima dei secoli,

la totalità dei poteri divini,

la regina degli spiriti,

la prima dei celesti;

l’immagine unica di tutte le divinità maschili e femminili:

sono io che governo

col cenno del capo

le vette luminose della volta celeste,

i salutiferi venti del mare,

i desolati silenzi degli inferi.

 

Indivisibile è la mia essenza,

ma nel mondo io sono venerata ovunque sotto molteplici forme,

con riti diversi, sotto differenti nomi.

 

Perciò i Frigi, i primi abitatori della terra, 

mi chiamano Madre degli Dei (Grande Madre, Cibale),

adorata in Pessinunte;

 

gli Attici autoctoni, Minerva Cecropia;

 

i Ciprioti bagnati dal mare, Venere di Pafo;

 

i Cretesi abili arcieri, Diana Dictinna;

 

gli abitanti dell’antica Eleusi,
 Cerere Attea;

 

alcuni Giunone; altri Bellona;

 

Ma le due stirpi degli Etiopi,

gli uni illuminati dai raggi nascenti

del dio Sole all’alba,

gli altri da quelli morenti al tramonto,

e gli Egiziani valenti per l’antico sapere,

mi onorano con riti che appartengono a me sola, e mi chiamano

col mio vero nome:

Iside Regina.

 

Fonte: (Apuleio, Metamorfosi XI, 5)


Apr 05 2009

Iside Regina del cielo

Category: Religioni e rasiegiorgio @ 06:46

 

(Apuleio, Metamorfosi XI, 2)

 

O Regina del cielo,

tu feconda Cerere,


prima creatrice delle messi,


che, nella gioia di aver ritrovato
tua figlia,

eliminasti l’antica usanza
di nutrirsi di ghiande come le fiere,

rivelando agli uomini un cibo più mite,

ora dimori nella terra di Eleusi

 

tu Venere celeste,

che agli inizi del mondo congiungesti

la diversità dei sessi

facendo sorgere l’Amore

e propagando l’eterna progenie

del genere umano,

ora sei onorata nel tempio di Pafo

che il mare circonda;

 

tu [Diana] sorella di Febo,

che, alleviando con le tue cure il parto alle donne incinte,

hai fatto nascere tanti popoli,

ora sei venerata nel tempio illustre di Efeso;

 

tu Proserpina,


che la notte con le tue urla spaventose
e

col tuo triforme aspetto


freni l’impeto degli spettri
e

sbarri le porte del mondo sotterraneo,


errando qua e là per le selve,


accogli propizia
le varie cerimonie di culto;

 

tu [Luna] che con la tua femminile luce rischiari ovunque le mura delle città

e col tuo rugiadoso splendore

alimenti la rigogliosa semente

e con le tue solitarie peregrinazioni spandi il tuo incerto chiarore;

 

con qualsiasi nome, con qualsiasi rito,

sotto qualunque aspetto è lecito invocarti:

concedimi il tuo aiuto 
nell’ora delle estreme tribolazioni,

rinsalda la mia afflitta fortuna,


e dopo tante disgrazie che ho sofferto dammi pace e riposo.

 

Fonte: Apuleio, Metamorfosi XI, 2; /Maat;


Apr 04 2009

Preghiera ad Iside

Category: Bibbia ed Egitto,Religioni e rasiegiorgio @ 00:10

Ave Iside, gloriosa Dea,

Il giorno è finito

e la notte è giunta,

il sole è tramontato

e le stelle sorgono.

Questo è il rito della sera,

il rito per terminare

il giorno di luce.

Lascia che il tuo strumento suoni

salutandoti con tutti gli onori,

Iside, gloriosa Dea.

Con il fiammifero accendo il fuoco sull’altare preparato per te,

Iside, gloriosa Dea,

E l’incenso notturno sale, dolcemente mischiato,

per mettermi nell’animo per percepire te,

Iside, gloriosa Dea,

Che sorge dietro di me come una fiamma d’oro

e sfiora la mia schiena con le sue abili ali.

Rendo accessibile la base del mio collo a Te.

Lascia che il tuo portale ti dia il benvenuto,

O Iside, Grande e Gloriosa dea.

Sollevo le mie mani e sostengo il curvo inchino dell’esaltazione,

E mi alzo ancora una volta all’acuto angolo dell’invocazione.

Vieni, o grande e gloriosa Dea,

Vieni nella pienezza di forza e amore,

lascia che il tuo indumento per un attimo vesta Te,

O Iside, dea Grande e Gloriosa.

 

 Fonte: Piramide di Unas nella Piana di Giza, Egitto.


Apr 03 2009

IL TUONO, MENTE PERFETTA: CANTO DI ISIDE

 

La Femmina Sacra, Prostituta e Santa

Una delle più strane belle e meravigliose  poesia mai scritte

Questa poesia misteriosa fu scoperta fra i manoscritti gnostici di Nag Hammadi ed è narrata da un divino rivelatore di natura femminile.

 

Il Tuono, Mente Perfetta

 

Io fui mandata dal Potere,

ed io sono venuta presso coloro che riflettono su di me,

ed io sono stata trovata tra quelli che mi cercano.

Cercatemi, voi che meditate su di me,  e voi uditori, ascoltatemi!

Voi che mi state aspettando,  portatemi a voi.

E non allontanatemi dalla vostra vista.

E non fate in modo che la vostra voce mi possa odiare,

e neppure il vostro ascolto.

Non ignoratemi, ovunque ed in ogni tempo.

State in guardia!

Non ignoratemi.

Perché Io sono la prima e l’ultima.

Io sono l’onorata e la disprezzata.

Io sono la prostituta e la santa.

Io sono la sposa e la vergine.

Io sono la [madre] e la figlia.

Io sono le membra di mia madre.

Io sono la sterile

E molti sono i miei figli.

Io sono colei il cui matrimonio è grande, eppure io non ho marito.

Io sono la levatrice e colei che non partorisce.

Io sono il conforto dei miei dolori del parto.

Io sono la sposa e lo sposo, ed è mio marito che mi generò.

Io sono la madre di mio padre e la sorella di mio marito.

Ed egli è la mia progenie.

Io sono la schiava di lui, il quale mi istruì.

Io sono il sovrano della mia progenie.

Ma egli è colui il quale mi generò prima del tempo,  nel giorno della nascita.

Ed egli è la mia progenie, a suo tempo,

ed il mio potere proviene da lui.

Io sono l’appoggio del suo potere nella sua giovinezza,

ed egli il sostegno della mia vecchiaia.

E qualsiasi cosa egli voglia, mi succede.

Io sono il silenzio che è incomprensibile,

e l’idea il cui ricordo è costante.

Io sono la voce il cui suono è multiforme

e la parola la cui apparizione è molteplice.

Io sono la pronuncia del mio nome.

Perché, voi che mi odiate, mi amate,

ed odiate quelli che mi amano?

Voi che mi rinnegate, mi riconoscete,

e voi che mi riconoscete, mi rifiutate.

Voi che dite la verità su di me, mentite su di me,

e voi che avete mentito su di me, dite la verità.

Voi che mi conoscete, ignoratemi,

e quelli che non mi hanno conosciuta,

lasciate che mi conoscano.

Perché Io sono il sapere e l’ignoranza.

Io sono la vergogna e l’impudenza.

Io sono la svergognata; Io sono colei che si vergogna.

Io sono la forza e la paura.

Io sono la guerra e la pace.

Prestatemi attenzione.

Io sono la disonorata e la grande.

Prestate attenzione alla mia povertà e alla mia ricchezza.

Non siate arroganti con me quando io sono gettata fuori sulla terra,

e voi mi troverete in quelli che stanno per giungere.

E non cercatemi nel mucchio di letame

Non andate lasciandomi esiliata fuori,

e voi mi troverete nei regni.

E non cercatemi quando sono gettata fuori

tra coloro che sono disgraziati

e nei luoghi più miseri,

Non ridete di me.

E non lasciatemi fuori tra quelli che sono uccisi nella violenza.

Ma io sono compassionevole ed io sono crudele.

State in guardia!

Non odiate la mia obbedienza

E non amate il mio auto controllo.

Nella mia debolezza,  non abbandonatemi,

e non siate spaventati del mio potere.

Perché voi disprezzate la mia paura e maledite la mia gloria?

Ma io sono colei che esiste in tutti i timori e la forza nel tremare.

Io sono quella che è debole,

ed io sto bene in un luogo piacevole.

Io sono la dissennata ed io sono la saggia.

Perché mi avete odiata nelle vostre assemblee?

Perché io dovrò essere silenziosa tra quelli che sono silenziosi,

ed io dovrò apparire e parlare?

Perché quindi mi avete odiata, voi Greci?

Perché Io sono una barbara tra i barbari?

Perché Io sono la saggezza dei Greci ed il sapere dei Barbari.

Io sono il giudizio dei Greci e dei barbari.

Io sono quella la cui immagine è grande in Egitto

e quella che non ha immagine tra i barbari.

Io sono quella che è stata odiata ovunque e quella che è stata amata in ogni luogo.

Io sono quella che essi chiamano Vita, e che voi avete chiamato Morte.

Io sono quella che essi chiamano Legge, e voi avete chiamato Illegalità.

Io sono quella che voi avete inseguito, ed io sono colei che avete afferrato.

Io sono quella che avete dispersa, eppure mi avete raccolta insieme.

Io sono quella di cui prima vi siete vergognati, e voi siete stati svergognati verso di me.

Io sono colei che non riceve festeggiamenti, ed io sono quella le cui celebrazioni sono molte.

Io, io sono senza Dio, ed io sono quella il cui Dio è grande.

Io sono quella sui cui avete meditato, eppure voi mi avete disprezzata.

Io sono incolta, ed essi imparano da me.

Io sono quella che voi avete disprezzata, eppure riflettete su di me.

Io sono quella dalla quale vi siete nascosti, eppure voi apparite a me.

Ma se mai vi nascondeste, io stessa apparirò.

Perché se mai voi appariste, io stessa mi nasconderò da voi.

Quelli che hanno(…) ad esso (…) insensibilmente.

Prendetemi ( …conoscenza ) dal dolore

Ed accoglietemi

Da ciò che è conoscenza e dolore.

Ed accoglietemi dai luoghi che sono brutti e in rovina,

e sottratti da quelli che sono buoni

anche se in bruttezza.

Fuori dalla vergogna, portatemi a voi sfacciatamente,

e fuori dalla sfrontatezza e dalla vergogna,

riprendete le mie membra in voi.

E venite a promuovermi, voi che mi conoscete

E voi che conoscete le mie membra,

e stabilite la Grande tra le prime piccole creature.

Venite ad appoggiarmi presso l’infanzia,

e non disprezzatela perché è piccola e piccina.

E non distaccate le grandezze in diverse parti dalle piccolezze,

perché le piccolezze sono conosciute dalle grandezze.

Perché mi maledite e mi venerate?

Voi avete recato offesa e voi avete avuto misericordia.

Non separatemi dai primi che avete conosciuto.

E non allontanate, né scacciate alcuno

[…] scacciare voi e […conoscer] io per niente.

[…].

Ciò che è mio […].

Conosco quelli che vennero per primi e quelli dopo di loro conoscono me.

Ma io sono la Mente [Perfetta] ed il riposo di […].

Io sono la conoscenza della mia domanda,

e la scoperta di quelli che aspirano a me,

e il comando di quelli che di me domandano,

e il potere dei poteri nella mia scienza

degli angeli, che sono stati mandati al mio ordine,

e degli dei nelle loro ere dal mio consiglio,

e degli spiriti di ogni uomo che esiste con me,

e delle donne che dimorano dentro di me.

Io sono quella che è venerata, e che è pregata,

e che è disprezzata sdegnosamente.

Io sono la pace, e la guerra è venuta per causa mia.

E io sono uno straniero e un compatriota.

Io sono la sostanza e quello che non ha sostanza.

Quelli che sono senza unione con me sono ignari di me,

e quelli che sono nella mia sostanza sono quelli che conoscono me.

Quelli che sono vicini a me sono stati ignari di me,

e quelli che sono distanti da me sono quelli che mi hanno conosciuto.

Nel giorno in cui io sono vicino a te, tu sei distante da me,

e nel giorno in cui Io sono distante da te, io sono vicino a te.

[Io sono …] dentro.

[Io sono …] delle nature.

Io sono […] della creazione degli spiriti.

[…] preghiera delle anime.

Io sono il controllo e l’incontrollabile.

Io sono l’unione e la dissoluzione.

Io sono ciò che è perenne ed Io sono la dissoluzione della materia.

Io sono quella sotto, ed essi vengono sopra di me.

Io sono il giudizio e l’assoluzione.

Io, Io sono senza peccato, e la radice del peccato deriva da me.

Io bramo avidamente l’apparenza esteriore,

e il proprio controllo interiore esiste dentro di me.

Io sono l’ascolto accessibile a tutti

E il discorso che non può essere capito.

Io sono un muto che proprio non parla,

e grande è la moltitudine delle mie parole.

Ascoltatemi in grazia, e imparate di me con approssimazione.

Io sono colei che urla,

e io sono rigettata sopra la faccia della terra.

Io preparo il pane e la mia mente dentro.

Io sono la conoscenza del mio nome.

Io sono quella che grida, ed io ascolto.

Io appaio e [… ] cammino in [… ] sigillo del mio [… ].

Io sono [… ] la difesa [… ].

Io sono quella che è chiamata Verità

e ingiustizia [… ].

Voi mi onorate [… ] e voi mormorate contro di me.

Voi che siete conquistati, giudicate loro (chi conquista voi)

prima che essi esprimano sentenza contro di voi,

perché il giudizio e la parzialità risiedono in voi.

Se voi siete condannati da questo, chi vi affrancherà?

Oppure, se voi sarete liberati da questo, chi sarà in grado di tenervi in custodia?

Perché ciò che è dentro di voi è quello che a voi è fuori,

e quello che vi avvolge all’esterno

è quello che dà la forma all’interno di voi.

E quello che voi vedete fuori di voi,

voi lo vedete dentro di voi;

esso è evidente ed è il vostro vestito.

Ascoltatemi, voi che mi udite,

e imparate le mie parole, voi che mi conoscete.

Io sono la conoscenza che è accessibile a chiunque:

Io sono il discorso che non può essere compreso.

Io sono il nome del suono

e il suono del nome.

Io sono il segno della lettera

e la destinazione della separazione

Ed io […].

(3 linee mancanti)

[…] luce […].

[…] ascoltatori […] a voi

[…] il grande potere.

E […] non rimuoverà il nome.

[…] all’entità che mi ha creato.

E io dirò il suo nome.

Fate attenzione allora alle sue parole

e a tutte le scritture che sono state composte.

Prestate attenzione allora, voi che ascoltate

ed anche voi, gli angeli e quelli che sono stati inviati,

e voi spiriti che vi siete levati dai morti.

Perché Io sono quella che da sola esiste,

ed non ho alcuno che mi giudicherà.

Perché sono molti i gradevoli aspetti che esistono in numerosi peccati

e smoderatezze

e passioni scandalose

e piaceri momentanei

che (gli uomini) assaporano finché non diventano equilibrati

e salgono al loro luogo di riposo.

E loro mi troveranno lì

ed essi vivranno

ed essi non moriranno di nuovo.

Fonte: NR dig da int.

 


Apr 02 2009

Tutti i manoscritti trovati nel 1945 a Nag – Hammadi

Category: Libri e fonti,Religioni e rasiegiorgio @ 23:11

I manoscritti

Gli atti di Pietro e dei dodici apostoli

Allogeni

Apocalisse di Adamo

Prima apocalisse di Giacomo

Seconda apocalisse di Giacomo

Apocalisse di Paolo

Apocalisse di Pietro

Apocrifo di Giacomo

Apocrifo di Giovanni

Asclepio 21-29

L’insegnamento autorevole

Il libro di Tommaso, il contendente

Il concetto del grande potere

Il dialogo del Signore

Il discorso dell’otto e del nove

Eugnostos il Santo

Esegesi dell’anima

Il Vangelo degli Egiziani

Il Vangelo di Filippo

Il Vangelo di Tommaso

Il Vangelo di Verita’

Ipostasia degli arconti

Hypsiphrone

L’interpretazione della conoscenza

La lettera di Pietro a Filippo

Marsanes

Melchizedek

Sulla unzione

Sul battesimo parte A

Sul battesimo parte B

Sull’eucarestia parte A

Sulleucarestia parte B

L’origine del mondo

La parasfrasi di Shem

Platone: La Republica 588A-589B

La preghiera dell’apostolo Paolo

La preghiera di Ringraziamento

Il secondo trattato del Grande Seth

Le sentenze di Sesto

La Sophia di Gesu’   Cristo

L’insegnamento di Silvano

La testimonianza di Verita’

L’insegnamento di Norea

Le tre steli di Seth

Il Tuono, perfetta mente

Il trattato della resurrezione

Protennoia trimorfica

Il trattato tripartito

Una esposizione Valentiniana

Zostrianos


Apr 02 2009

Elenco dei Manoscritti Apocrifi del Nuovo Testamento

Category: Libri e fonti,Religioni e rasiegiorgio @ 07:10

 

Codex Askewianus, alias Pistis Sophia


(data: V secolo). 

Redatto in lingua copta tebana o saidica.  Si trova al
British Museum dal 1785.



 

Codex di Bruce


(data: IV o V secolo). 

Comprende il Libro del gran trattato secondo il
Mistero. Si trona nella Bibliothèque Bodlèienne. E’ scritto in copto
tebano e fu scoperto nel 1769.



 

Codex Beroliniensis 8502


(data: V secolo). In copto tebano. Fu acquistato al Cairo nel 1896. Nel
1945 si trovava ancora a Berlino. Conteneva un Vangelo di Maria, il
Libro segreto di Giovanni, La Sophia di Gesù, gli Atti di Pietro.



 

Protovangelo di Giacomo.


Ricostruito dagli esegeti con l’aiuto di manoscritti ripartiti tra il V
ed il XV secolo. Manoscritti dispersi in numerose biblioteche.



 

Vangelo di Pietro


(data: VIII secolo). Redatto in greco. Scoperto nell’Alto Egitto nel
1887.



 

Apocalisse di Pietro


(data: VIII secolo). Redatto in greco. Scoperto nell’Alto Egitto nel
1887.



 

Vangelo dello pseudo-Matteo


(data: VI o VII secolo). Non è che un rimaneggiamento del Protovangelo
di Giacomo.



 

Racconti dell’Infanzia del Signore
 detto anche Pseudo-Tommaso 

(data: V secolo). Ha dato origine al Libro
armeno dell’Infanzia, del VI secolo, ed al Vangelo arabo dell’Infanzia,
del VIII secolo.



 

Vangelo di Nicodemo
detto anche Atti di Pilato 

(data: IV secolo). In varie versioni copte e
sirine.



 

Vangelo di Gamaliel


(data: secondo i manoscritti, almeno del VII secolo). Scritto in lingua
copta e etiopica.



 

Testamento di Galilea, del N.S.J.C.


(data: secondo i manoscritti, dell’VIII secolo). Versioni in copto e in
etiopico.



 

I Miracoli di Gesù


(data: secondo i manoscritti, almeno dell’IX secolo). Redattto in
etiopico.



 

Vangelo dei Dodici Apostoli


(date: diverse, secondo i manoscritti). E’ citato in quelli di Rufino (V
secolo), traduttore di Origene, come uno dei più antichi vangeli
apocrifi.



 

Vangelo di Bartolomeo


(data: V secolo). Non ne restano che dei frammenti, redatti in copto.



 

Atti di Giovanni


(data: IV secolo). Redatto in greco. Non ne rimangono che i due terzi.



 

Atti di Pietro


(data: V secolo). Redatto in greco. Non se ne possiede che la fine.
L’inizio ci è noto per un frammento copto, e gli Atti, detti di
Vercelli, in latino.



 

Atti di Paolo
detti anche Atti di Paolo e di Tecla


(data: VI secolo nelle loro versioni sirina, slava e araba). Esiste una
pergamena del V secolo con frammenti della versione greca.



 

Atti di Andrea


(data: VI secolo). Redatto in latino. Esistono frammenti manoscritti in
greco.



 

Atti di Tommaso


(data: VI secolo per la versione latina). Esistono delle versioni greche
e sirine anteriori, probabilmente del V secolo.



 

Apocalisse di Paolo


(data: V secolo). Redatta in greco. Ne esiste una versione posteriore,
in latino.




 

Omelie Clementine


(data: V secolo). Redatte in greco. Il testo greco delle Omelie ci è
stato conservato, ma quello delle Riconoscenze (la sua seconda parte) è
andato perduto. Non se ne possiede che la versione latina di Rufino.


 

 

Fonte: il tredicesimoapostolo


Apr 02 2009

Tutti i manoscritti del Nuovo Testamento e degli Apocrifi

Category: Libri e fonti,Religioni e rasiegiorgio @ 05:54

Elenco dei  più antichi manoscritti e frammenti  del Nuovo Testamento  e Apocrifi

 

 

Frammenti del nuovo testamento su papiro.


 

Le più antiche versioni complete della bibbia conosciute sono nel  Codex Vaticanus e nel Codex Sinaiticus. 

I manoscritti più antichi sono frammenti di versi o di capitoli dei libri biblici. 

A molti di essi é stato attribuito un nome ma altri sono stati semplicemente numerati da P1 (papiro numero 1) al  P5300. 

Ecco la lista dei più antichi:

 

Papiro di Rylands (P52)

E’ uno dei più vecchi frammenti di papiro del Nuovo Testamento, é in forma di codice (scritto da ambo il lati) e contiene Giovanni 18:31-33 and 37-38. 

E’ stato ritrovato in Egitto ed é stato datato intorno al 125 A.D. 

E’ attualmente conservato presso il Giovanni Rylands Library di Manchester, Inghilterra.

 

Il papiro di Bodmer (P66, P72-75)

E’ una collezione costituita da una cinquantina di manoscritti in greco scoperti da   M. Martin Bodmer nel 1955-56, é sono stati datati al intorno al 200 A.D. 

La parte principale della collezione é conservata presso la Bibliotheca Bodmerianasi Colonia (nei pressi di Ginevra). 

L’unica eccezione é costituita dal papiro VIII (che contiene Pietro 1 e 2), che fu offerto in dono a Papa Paolo VI nel 1969; il testo é conservato nella libreria Vaticana. La raccolta fu scoperta in Egitto . 

Essa contiene sia codici (scitti da ambo i lati) che rotoli (scritti su una sola facciata); la maggior parte di essi sono papiri, mentre tre di essi sono pergamene (Pap. XVI, XIX, and XXII). 

I manoscritti comprendono brani del vecchi e del nuovo testamento insieme a scritti della chiesa delle origini.

Il papiro P75 (vangelo di Luca e Giovanni) appare virtualmente identico al testo del   Codex Vaticanus.

Esso sembra richiamare Giovanni 6:58-71

 

Il papiro di  Chester Beatty  P45 

Datato al 200-250 A.D.,

Fu reso pubblico nel 1931, contiene i quattro Vangeli e gli Atti, in quaderni da due fogli. Purtroppo è in pessimo stato di conservazione;

Non rimane che: Matteo (XX, da da 24 a XXI, 19; XXV, da 41 a XXVI, 33),

Marco (IV, da 36 a IX, 31; XI, da 27 a XII, 28), Luca (VI, da 31 a VII,

7; IX, da 26 a XIV, 33).

 

Il papiro di Magdalen (P64)

Il papiro é stato conservto nella biblioteca del Magdalen College per più di 90 anni. 

Esso fu donato alla biblioteca dal cappellano inglese, Rev. Charles Huleatt, che lo aveva acquistato in un antico percato di Luxor in Egitto. 

Utilizzando un microscopio a scansione accompagnato dalla analisi papirologica convenzionale, il prof. Thiede lo ha ridatato intorno alla metà del secondo secolo, tra il 30 and 70 A.D.

In questo papiro il nome di Gesù é scritto  “KS”, abbreviazione delle parola greca  Kyrios, cioè Signore. 
Matteo 26

 

Il papiri Oxyrhynchusi 

Metà del secondo secolo, 

Contiene detti di Gesù che sono paralleli a quelli dei quattro vangeli. 

Più di 200o papiri provenienti dall’ Oxyrhynchus in Egitto, sono stati pubblicati, molti di essi non sono testi biblicil. 

I passaggi biblici si pensa siano stati copiati da un antico manoscritto databile, probabilmente, al 110-130 D.C.

 

 

Qumran Grotta 7

 

7Q4 1,2 

Attribuito alla prima lettera a Timoteo 3:16-4:3, successivamente unito ai frammenti 8 e 12 dal papirologo E.Muro é stato, invece, attribuito a 7Q4I Enoch 103:3-8 

 

7q8 

Attribuito alla epistola di Gicomo 1:23-24 é, come detto, stato assembrato insieme a 7Q4 1,2 e riattribuito ad Enoch

 

7q6 1,2 

is Marco 4:8 and Atti 27:38

Restano ancora in piedi le ipotesi:

 

7Q61 

Marco 4,28

 

7Q62 

Atti 27,38

 

7Q9 

Romani 5,11-12

 

7Q10 

Pietro 2 1,15

 

7Q15 

Marco 6,48

 

Rese varie, 

A questo punto, improbabili le datazione per  le  ridottissime dimensioni e dai lavori di Puech e Muro sui rimanenti frammenti, oltre che dalla difficoltà storica della collocazione del NT in area esseno-qumramiana

 

 

Qumran grotta 7

 

7q5 

E’ stato attribuito a  6:52-53 

ma anche a Gen 10:10
Gen 46:20
Gen 46:21
Deu 1:36
Jos 21:12
1Sa 26:7
1Es 6:26
Hos 5:7
Joh 9:32

L’attribuzione più probabile sembra esser Ge. 46:20 anche se Muro contesta, attraverso una complessa analisi, tutte le attribuzioni sostenendo che il papiro in questione é frutto di una sovrapposizione di più papiri.

 

 

Varie 

 

P67

 Barcelona; datato 200D.C. ; contiene (Mt 3:9, 3:15, 15:20-22, 15:25-28).  

 

P1 

università della Pensilvania a Filadelfia;terzo secolo; contiene (Mt 1:1-9, 1:12-20, 1;23).  

 

P3 

 (data: VI secolo). Contiene Luca (capitolo VII, da 36 a 45 e X, da38 a 42).  

 

P4 

Biglioteca nazionale di Parigi;terzo secolo; contiene brani del Vangelo di Luca. 

Secondo altre fonti classificato come parte del P64 insieme al papiro P67

 

P37 

 (data: III o IV secolo). Università del Michigan Biblioteca Ann Arbor; terzo o quarto secolo; contiene 33 versi tratto dal capitolo 26 di Matteo (capitolo XXVI, da 19 a 52).

 

 

Elenco completo dei frammenti di papiro del Nuovo Testamento

 

Pap.  –  Secolo  –  Conservato presso  –  Contenuto

 

P1  –  III  – Filadelfia   – Matteo 1:1-9, 12 and 13, 14-20

 

P2  –  VI – Firenze – Parte di Giovanni

 

P3 – VI/VII- Vienna Parte di Luca

 

P4 –  III –Paris- Parte di Luca…secondo un’altra ricostruzione é parte di P64 insieme a P67

 

P5- III –London- Giovanni 1:23-31, 33-41; 16:14-30; 20:11-17, 20:19-25.

 

P6 –IV Stasburgo Parte di Giovanni

 

P7 –IV/VI(?)- Kiev- Parte di Luca

 

P8 –IV –Berlino –Parte di Atti

 

P9 –III –Cambridge, Mass. – I Giovanni 4:11-12, 14-17

 

P10- IV –Cambridge. Mass. – Parte di Romani

 

P11 –VII –Leningrad –Parte di I Corinzi

 

P12 –III –New York –Ebrei 1:1.

 

P13 –III/IV –Londra e Firenze – Ebrei 2:14-18; 3:1-19; 4:1-16; 5:1-5; 10:8-22, 29-39; 11:1-13, 28-40; 12:1-17.

 

P14 –V –Sinai –Parte di I Corinzi

 

P15 –III –Cairo –I Corinzi 7:18-40 (verso) aned 7:40 – 8:1-4 (recto).

 

P16 –III/IV –Cairo – Filippesi 3:9-17 (recto) e Philippians 4:2-8 (verso).

 

P17 –IV –Cambridge –Ebrei 9:12-19.

 

P18- III/IV –London –Apocalisse 1:4-7

 

P19 –IV/V –Oxford –Parte di Matteo

 

P20 –III –Princeton –Giacomo 2:19-3:2 (recto) e Giacomo 3:3-9 (verso).

 

P21 –IV/V –Allentown, Pa. – Parte di Matteo

 

P22 –III –Glasgow – Giovanni 15:25-16:2 e Giovanni 16:21-32

 

P23 – III –Urbana  Ill.-  Giacomo 1:10-12 (verso) e Giacomo 1:15-18 (recto).

 

P24 –IV –Newton Center Mass. –Apocalisse  5:5-8 (recto) e 6:5-8 (verso).

 

P25 –IV – Berlino – Parte di Matteo

 

P26 – ca. 600 – Dallas – Parte di Romani

 

P27 – III – Cambridge – Parte di Romani

 

P28 – III – Berkeley – Parte di Giovanni

 

P29 – III – Oxford – Parte di Atti

 

P30 – III Client – Parte di I and II Tessalonicesi

 

P31 – VII-  Manchester – Parte di Romani

 

P32 – ca. 200 – Manchester – Tito 1:11-15 (recto) and Tito 2:3-8 (verso).

 

P33 – VI – Vienna Parte di Atti

 

P34 – VII – Vienna – Parte di I and II Corinzi

 

P35 – IV(?) – Firenze – Parte di Matteo

 

P36 – VI – Firenze – Parte di Giovanni

 

P37 – III/IV – Ann Arbor. Mich. – Parte di Matteo

 

P38 – ca. 300 – Ann Arbor. Mich. – Parte di Atti

 

P39 – III Chester, Pa. – Parte di Giovanni

 

P40 – III Heidelberg – Portions Romani

 

P41 – VIII – Vienna – Parte di Atti

 

P42 – VII/VIII – Vienna – Parte di Luca

 

P43 – VI/VII – London – Parte di Apocalisse

 

P44 – VI/VII – New York – Parte di Matteo and Giovanni

 

P45 – III – Dublin – Parte di Matteo, Marco, Luca, Giovanni and Atti

 

P46 – ca. 200 – Dublin – Parte di Romani, I and II Corinzi, Galatians, Ephesians,Colossesi, I Tessalonicesi and Hebrews

 

P47 – III – Dublin – Parte di Apocalisse

 

P48 – III – Firenze – Parte di Atti

 

P49 – III – New Haven, Conn. – Parte di Ephesians

 

P50 – IV/V – New Haven, Conn. – Parte di Atti

 

P51 – ca. 400 – Oxford – Parte di Galatians

 

P52 – II – Manchester – Parte di Giovanni

 

P53 – III – Ann Arbor – Parte di Matteo and Atti

 

P54 – V/VI – Princeton – Parte di Giacomo

 

P55 – VI/VII – Vienna – Parte di Giovanni

 

P56 – V/VI – Vienna – Parte di Atti

 

P57 – IV/V – Vienna – Parte di Atti

 

P59  –VI –New York – Parte di Giovanni

 

P60 – VII – New York – Parte di Giovanni

 

P61 – ca. 700 – New York – Parte di Romani, I Corinzi, Filippesi. Colossesi. I Tessalonicesi, Tito and Filemone

 

P62 – IV – Oslo – Parte di Matteo

 

P63 – ca. 500 – Berlino – Parte di Giovanni

 

P64 – ca. 200 – Oxford  e Barcelona – Parte di Matteo

 

P65 – III – Firenze – Parte di I Tessalonicesi

 

P66 – ca. 200 – Colonia – Parte di Giovanni

 

P68 – VII(?) – Leningrado – Parte di I Corinzi

 

P69 – III – Oxford – Parte di Luca

 

P70 – III – Oxford – Parte di Matteo

 

P71 – IV – Oxford – Parte di Matteo

 

P72 – III/IV – Colonia – Parte di I and II Pietro, and Giuda

 

P73 – ? – Colonia-  Parte di Matteo

 

P74 – VII – Colonia – Parte di Atti, I and II Pietro, Giacomo, I, II and III Giovanni and Giuda

 

P75 – III – Geneva – Parte di Luca

 

P76 – VI – Vienna – Parte di Giovanni

 

P77 – II/III – Oxford – Parte di Matteo

 

P78 – III/IV – Oxford – Parte di Giuda

 

P79 – VII – Berlino – Parte di Hebrews

 

P80 – III – Barcelona – Parte di Giovanni

 

P81 – IV – Barcelona – Parte di I Pietro

 

P82 – IV/V – Stasburgo – Parte di Luca

 

P83 – VI – Louvain – Parte di Matteo

 

P84 – VI – Louvain – Parte di Marco and Giovanni

 

P85 – IV/V – Stasburgo – Parte di Apocalisse

 

P86 – IV – Colonia – Parte di Matteo

 

F87 – III – Colonia – Parte di Filemone

 

P88 – IV – Milano – Parte di Marco

 

P90 – II – Oxford – Recto: Giovanni 18:36 – 19:1. Verso: Giovanni 19:2-7.

 

P91-  III – Milano –  Atti 2:30-37, 46-47; 3:1-2.

 

P92 – III/IV – Cairo – Efesini 1:11-13, 19-21. II Tessalonicsi 1:4-5, 11-12.

 

P93 – V/VI-  Firenze-

 

P94 – V/VI – Cairo-

 

P95 – III – Firenze – Giovanni 5:26-29, 36-38.

 

P96 – VI – Vienna-

 

P97 – VI – Dublino-

 

P98 – II-  Cairo-

 

P99 – V – Dublino – Apocalisse  1:13-2:1.

 

P100 – III/IV-  Oxford – Verso, Giacomo 4:9 – 5:1. Recto, Giacomo 3:13 – 4:4.

 

P101 – III – Oxford – Verso, Matteo 3:10-12. Recto, Matteo 3:16 – 4:3.

 

P102 – III/IV – Oxford – Recto, Matteo 4:11-12. Verso, Matteo 4:22-23.

 

P103 – II/III – Oxford – Recto, Matteo 13:55-56. Verso, Matteo 14:3-5.

 

P104 – II – Oxford – Recto, Matteo 21:34-37. Verso, Matteo 21:45?.

 

P105 – V/VI-  Oxford-

 

P106 – III – Oxford – Verso, Giovanni 1:29-35. Recto, Giovanni 1:40-46.

 

P107 – III – Oxford – Verso, Giovanni 17:1-2. Recto, Giovanni 17:11.

 

P108 – III – Oxford – Verso, Giovanni 17:23-24. Recto, Giovanni 18:1-5.

 

P109 – III – Oxford – Verso, Giovanni 21:18-20. Recto, Giovanni 21:23-25

 

P110 – IV – Oxford-

 

P111 – 3 – Oxford – Luca 17:11-13; 22-23

 

P112 – 3 – Oxford-

 

P113 – 3 – Oxford – Romani 2:12-13, 29.

 

P114 – 3-  Oxford – Ebrei 1:7-12

 

P115 – 3-  Oxford – Apocalisse 2:1-3,13-15,27-29; 3:10-12; 5:8-9; 6:5-6; 8:3-8,11-13; 9:1-5,7-16,18-21; 10:1-4,8-11; 11:1-5,8-15,18-19; 12:1-5,8-10,12-17; 13:1-3,6-16,18; 14:1-3,5-7,10-11,14-15,18-20;15:1,4-7

 

 

 

I più antichi codici completi del nuovo testamento

 

Codex Sinaiticus

Datato alla metà del quarto secolo, conteneva in origine, sia il Nuovo che l’Antico,   insieme alle epistole di Barnaba ed Il pastore di Hermas, tutti scritti in greco .

Ritrovato da Tischendorf  nella biblioteca dell monastero di Santa Caterina, sul Sinai, nel 1844 fu portato a San Pietroburgo. 

Nel 1933 fu venduto al British Museum di Londra ove é attualemnte conservato.

 

Codex Vaticanus

Codice del quarto secolo contenente il vecchio ed il Nuovo testamento.

L’originale é conservato in Vaticano

Il codice fu condotto in Vaticano da Costantinopoli come dono del papa é entrato in Vaticano fra il 1475 e il 1481..

Del vecchio testamento riporta Gen.1-46:28;, una porzione del secondo libro dei Re, ed i Salmi 105.137. 

Del Nuovo testamento contiene tutto eccetto Ebrei 9,14, la prima e seconda lettera a Timoteo, l’epistola a Tito e l’Apocalisse.

Non é stato reso disponibile agli studiosi fino al 1889..

Ne il Sinaiticus nè il  Vaticanus contengono gli ultimi dodici versi di Marco (Marco 16:9-20). Questi sono i soli due manoscritti in greco(Sinaiticus and Vaticanus), su un totale di  620 contenenti il Vangelo di Marco che omettono questi versi..

 

 

I codici dal quarto secolo in poi

 

Codex Alexandrinus 


(data: 400 A.D.). 

Contiene il Vecchio Testamento ed il Nuovo cominciando
da quello di Matteo, XXV, 6. Testo meno buono di quello precedente,
specialmente per i Vangeli. Si trova nel British Museum di Londra.



 

Codex Ephraemi Rescriptus


(data: 400 A.D.). 

Palinsesto. Nel XII secolo il testo biblico é stato
ricoperto da una versione greca dei trattati di Sant’Efraim. 

E’ di
origine egiziana, portato a Parigi da Caterina dé Medici, è conservato
alla Biblioteca Nazionale.



 

Codex Bezae, o Codex Cantabrigensis


(data: 450 A.D.+). 

Contiene, con qualche lacuna, i quattro Vangeli e
gli atti. Manoscritto bilingue greco-latino. 

Dal IX secolo, si trovava a
Lione. 

Nel 1581 fu donato da Teodoro di Bèze all’Università di Cambrige,
dove si trova tuttora.



 

Codex Freer


(data: V secolo). 

Contiene i quattro Vangeli, con delle lacune, e
un’aggiunta da Marco, XVI, 14. 

Fu acquistato dal Freer nel 1906 da un
mercante arabo. 

Si trova attualmente a Washington.



 

Codex Koridethi


(data dal VII al IX secolo). 

E’ conservato a Tiflis, ma proviene,
secondo alcune note marginali, dal monastero di Koridethi nel Caucaso.

Codex Regius detto anche Codex Parisiensis
(data: VIII secolo). 

Ha numerose correzioni e note marginali. 

Si trova
nella Biblioteca Nazionale di Parigi.



 

Codex Beratimus


(data: VI secolo).

Contiene i Vangeli di Marco e Matteo, su pergamena
porpora. 

Si trova a Bèrat, in Albania.



 

Codex Athusiensis


(data VIII o IX secolo).

 Contiene il Nuovo Testamento, eccetto Matteo,
Marco (I, da 1 a IX, 4 ) e l’Apocalisse.


 


Codex Vercellensis


(data IV secolo). 

In latino. Si trova a Vercelli.



 

Codex Veronensis


(data: IV o V secolo).  

In latino. E’ a Verona.



 

Codex Culbertinus


(data: XII secolo). 

In latino. Si trova a Parigi.



 

Codex Sangermanensis


(data: VIII secolo). 

In latino. A Parigi.



 

Codex Brixianus


(data: VI secolo). 

In latino E’ a Brescia



 

Codex Palatinus


(data: V secolo). I

n latino. A Dublino.



 

Codex Bobiensis

(data IV o V secolo). 

In latino. Non contiene che Marco (da VIII, 3, a
XVI, 8 ) e Matteo (da I, 1 a XV, 36) con delle lacune.



 

Codex Monacensis


(data: VI o VII secolo). In Latino.


 

Codex Curetonianus

(data: IV secolo). 

In sirico. Scoperto in un monastero del deserto di
Nitria (Egitto) nel 1842.



 

 

Elenco dei Manoscritti Apocrifi del Nuovo Testamento

 


Codex Askewianus, alias Pistis Sophia


(data: V secolo). 

Redatto in lingua copta tebana o saidica. 

Si trova al
British Museum dal 1785.



 

Codex di Bruce


(data: IV o V secolo). 

Comprende il Libro del gran trattato secondo il
Mistero. Si trona nella Bibliothèque Bodlèienne. E’ scritto in copto
tebano e fu scoperto nel 1769.



 

Codex Beroliniensis 8502


(data: V secolo). In copto tebano. Fu acquistato al Cairo nel 1896. Nel
1945 si trovava ancora a Berlino. Conteneva un Vangelo di Maria, il
Libro segreto di Giovanni, La Sophia di Gesù, gli Atti di Pietro.



 

Protovangelo di Giacomo.


Ricostruito dagli esegeti con l’aiuto di manoscritti ripartiti tra il V
ed il XV secolo. Manoscritti dispersi in numerose biblioteche.



 

Vangelo di Pietro


(data: VIII secolo). Redatto in greco. Scoperto nell’Alto Egitto nel
1887.



 

Apocalisse di Pietro

(data: VIII secolo). Redatto in greco. Scoperto nell’Alto Egitto nel
1887.



 

Vangelo dello pseudo-Matteo


(data: VI o VII secolo). Non è che un rimaneggiamento del Protovangelo
di Giacomo.



 

Racconti dell’Infanzia del Signore
 detto anche Pseudo-Tommaso 

(data: V secolo). Ha dato origine al Libro
armeno dell’Infanzia, del VI secolo, ed al Vangelo arabo dell’Infanzia,
del VIII secolo.



 

Vangelo di Nicodemo
detto anche Atti di Pilato 

(data: IV secolo). In varie versioni copte e
sirine.



 

Vangelo di Gamaliel


(data: secondo i manoscritti, almeno del VII secolo). Scritto in lingua
copta e etiopica.



 

Testamento di Galilea, del N.S.J.C.


(data: secondo i manoscritti, dell’VIII secolo). Versioni in copto e in
etiopico.



 

I Miracoli di Gesù


(data: secondo i manoscritti, almeno dell’IX secolo). Redattto in
etiopico.



 

Vangelo dei Dodici Apostoli


(date: diverse, secondo i manoscritti). E’ citato in quelli di Rufino (V
secolo), traduttore di Origene, come uno dei più antichi vangeli
apocrifi.



 

Vangelo di Bartolomeo


(data: V secolo). Non ne restano che dei frammenti, redatti in copto.



 

Atti di Giovanni


(data: IV secolo). Redatto in greco. Non ne rimangono che i due terzi.



 

Atti di Pietro


(data: V secolo). Redatto in greco. Non se ne possiede che la fine.
L’inizio ci è noto per un frammento copto, e gli Atti, detti di
Vercelli, in latino.



 

Atti di Paolo
detti anche Atti di Paolo e di Tecla

(data: VI secolo nelle loro versioni sirina, slava e araba). Esiste una
pergamena del V secolo con frammenti della versione greca.



 

Atti di Andrea


(data: VI secolo). Redatto in latino. Esistono frammenti manoscritti in
greco.



 

Atti di Tommaso


(data: VI secolo per la versione latina). Esistono delle versioni greche
e sirine anteriori, probabilmente del V secolo.



 

Apocalisse di Paolo


(data: V secolo). Redatta in greco. Ne esiste una versione posteriore,
in latino.




 

Omelie Clementine


(data: V secolo). Redatte in greco. Il testo greco delle Omelie ci è
stato conservato, ma quello delle Riconoscenze (la sua seconda parte) è
andato perduto. Non se ne possiede che la versione latina di Rufino.


 

 

Fonte: il tredicesimoapostolo/


Apr 01 2009

Abramo, Re d’Egitto

Category: Bibbia ed Egittogiorgio @ 06:30

Primo cartiglio

pronuncia fonetica: AaBManRa

 

Becondo cartiglio 

pronuncia fonetica Aa B Ra Man

 

Se ti dicessi che il biblico Abramo era un Re del Basso Egitto, mi  diresti  che è  il frutto di  una mente malata!

Ma è solo perché abbiamo una conoscenza della storia religiosa impostata su una genesi Biblica ortodossa, tanto da dimenticare che l’Abramo biblico fu un uomo molto potente.

Giuseppe Flavio, lo storico ebraico del I secolo disse di Abramo:

Il faraone Necho, a quel tempo re d’Egitto (dell’alto Egitto) arrivò su questo territorio con un immenso esercito e fece prigioniera la principessa Sara, madre della nostra Nazione. E cosa fece il nostro progenitore Abramo? Si vendicò dell’offesa con la forza delle armi? Egli aveva 318 ufficiali sotto di lui, con una forza di uomini illimitata a sua disposizione…..

Trecentodiciotto ufficiali che erano a capo  di un esercito di alcune migliaia di uomini. Quante altre nazioni in questa epoca avevano un esercito così potente? Questa semplice domanda ha con se’ la chiave della risposta.

La dinastia di  re conosciuta come “Faraoni Pastori“, faraoni di origine semitica che regnarono nel Basso Egitto ( nella zona del delta del Nilo) dopo aver invaso l’Egitto settentrionale, dominandolo dalla XIV alla XVI dinastia. (dal 1750 al 1600 a.C)..

Questi sovrani erano conosciuti come “gli Hyksos”, un termine che si traduce proprio come “Re Pastore”

La Bibbia menziona una stirpe molto speciale di “pastori” di cui dice “Re verranno da te” e, nello stesso modo, i documenti storici ci raccontano di faraoni dell’Egitto settentrionale che erano chiamati Re pastori.

Di questi non se ne conoscono le tombe, sembra certo che non si facessero mummificare. Di essi abbiamo solo alcune liste di nomi di faraoni.

Spulciandoli  a uno a uno, ne è venuto fuori uno che ci ha fatto esclamare “eureka “ Si tratta del Faraone Sheshi Ma-ye-bra (1660 a.C. circa) il cui cartiglio ha una duplice grafia e si pronuncia pertanto  in  duplice modo.

Primo cartiglio: pronuncia fonetica: AaBManRa

Secondo cartiglio:pronuncia fonetica Aa B Ra Man

Variazione che rispecchiano  pienamente il seguente passo biblico

Non ti chiamerai più Abram ma ti chiamerai Abraham per che padre di una moltitudine di popoli ti renderò. E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te nasceranno dei Re” (Gen 17,5). ….

pertanto  se non  è Abramo  e il suo alians

 

Fonte: liberamente  tratto da srs di  Ralph Ellis


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