Apr 18 2009

VERONA INAUGURAZIONE PARCHEGGIO NELLA ROCCIA A VERONETTA

Category: Verona architettura e urbanistica,Verona lavoragiorgio @ 08:09

Verona: 14/12/2007

Mercoledì 12 Dicembre ore 18.00 in Via Damiano Chiesa taglio del nastro alla nuova autorimessa moderna con sistemi di parcheggio meccanici e sovrastante giardino moderno. 

Lo studio di Architettura ABW in collaborazione con Idealpark srl e Del Miglio Comunicazione e con l’intervento delle autorità del Comune di Verona, inaugura il parcheggio nella roccia, magnifico esempio di riqualificazione di area in abbandono e creazione di posti auto tramite tecnologia di parcheggio.

In questo progetto è stato risolto il problema del posto auto tramite sistemi innovativi, creata un’autorimessa moderna e migliorata la zona residenziale con un giardino contemplativo moderno: un perfetto esempio di miglioramento della vivibilità delle città.

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Apr 17 2009

Da Berlinguer alla Moratti il grande disastro dell’Università


Category: Scuola e universitàgiorgio @ 05:44

 

Da Berlinguer alla Moratti il grande disastro dell’Università



I cambiamenti introdotti da Luigi Berlinguer, fatti propri dal ministro
Moratti, hanno abbassato ogni livello.


Dopo la laurea breve ci sono i due anni di studio specializzato che
dovrebbero permettere di insegnare nelle medie o nei licei.


Il primo inconveniente è che il corso di studi abbreviato non è veramente
riuscito a ridurre i cosiddetti studenti fuori corso.


Porre un tetto ai testi da studiare, poche righe di Tolstoj o della
Dickinson, induce a evitare l¹acquisto di libri.


I classici e i saggi firmati da grandi autori sono stati sostituiti da
 librettini che in sessanta pagine spiegano tutto Dante.



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”


Apr 16 2009

Neppure durante il fascismo un sistema così

Category: Società e politicagiorgio @ 13:17

Al confrontola tanto denigrata legge Acerbo del Ventennio appare come un esercizio  di democrazia. Un solo partito anche con il 10% dei voti avrebbe la maggioranza assoluta

Sciacallo in questo momento è chi specula sui morti, sugli sfollati e sulla tragedia dell’Abruzzo per ottenere un incostituzionale, e mai verificatosi prima, accorpamento di un referendum abrogativo con un’elezione a suffragio universale diretto.

Ma, lasciando da parte le sciocchezze dei professori di Agraria, sorprende che chi ha esaltato il ruolo ed il valore della Resistenza possa oggi sostenere una truffa costituzionale  per garantite così il quorum di un referendum che porterebbe ad una legge elettorale che probabilmente si è vista soltanto nel Cile e che fa apparire la tanto denigrata legge Acerbo del Ventennio come un esercizio di democrazia.

Una legge come questa, che consentirebbe ad una lista di maggioranza relativa, paradossalmente anche soltanto con il 10% dei consensi. di ottenere fino a155% dei seggi, è infatti una cosa che non si è vista neppure nel Ventennio.

E dal 55% arrivare ai due terzi, in caso di un forte successo elettorale o di alleanze successive alle elezioni, il passo è breve, così come altrettanto breve è il passo che porterebbe ad una modifica della Costituzione poi non sottoponibile ad un referendum popolare, senza contare anche l’impossibilità, magari, di modificare l’introduzione di un re o, perché no, di un dittatore con lo ius sanguinis.

Ricordiamoci che in molti sono morti per difendere la democrazia, una democrazia che oggi si tenta di svendere. Ma non esiste un prezzo per la democrazia, che ancora di più non può essere messa a rischio con una truffa costituzionale, una truffa ai danni della Costituzione stessa e della buona fede dei cittadini.

Fonte: lib. trat. da srs di R.C.


Apr 16 2009

LA DIDACHE’

Category: Chiesa Cattolica,Libri e fonti,Religioni e rasiegiorgio @ 00:16

 

 

La Didaché è uno scritto antichissimo: si tratta del primo testo in assoluto del Cristianesimo, ed è stata scritta verso il 50 d.C., in Oriente (Siria, Palestina o Egitto),l’autore è sconosciuto ma è certamente qualcuno che aveva seguito le predicazioni di Gesù Cristo ed è probabilmente antecedente agli stessi Vangeli di Matteo, Marco e Luca.

 

La si può ritenere “la regola della comunità”, un riassunto delle massime morali più importanti ad uso dei Catecumeni. E’ una sorta di compendio dei precetti insegnati da Cristo e contiene in sintesi tutti i principi trasmessi dall’Antico e dal Nuovo Testamento.

 

E’ l’esaltazione della semplicità: con un linguaggio estremamente lineare ed in pochissimi tratti passa dalla Genesi all’Apocalisse, cioè dall’inizio della vita caratterizzata dal dono di Dio che è la libertà al ritorno di Cristo che è misericordia e giustizia.

 

Ci fa vedere quale era il vero spirito dei cristiani delle primissime comunità, dandoci la possibilità di assimilarci ad esso, semplicemente seguendo i suoi essenziali insegnamenti.

 

La DIDACHE’ è citata da Erma nel Pastore, Clemente Alessandrino ed Origene che ritengono Scrittura Sacra. Sant’Atanasio la consiglia per istruire i catecumeni.

All’inizio del V secolo è incorporata nelle Costituzioni Apostoliche.

 

itenuta perduta da secoli, fu riscoperta  nel 1873 dal metropolita di Nicomedia, Filoteo Bryennios, a Costantinopoli in un codice greco, scritto nel 1056 contenente la DIDACHÉ, le due Lettere di San Clemente Romano e l’ Epistola di Barnaba.

 

Fu pubblicata nel 1883 in “L’editio princeps della DIDACHÉ”

In uno studio di Jean-Paul Audet si afferma che la DIDACHÉ è:

” Una raccolta d’istruzioni e di usanze della Chiesa primitiva, fatta da un ministro itinerante del Vangelo”, datandola nel 50 d.C., periodo in cui si iniziano a scrivere  i Vangeli e le Lettere di S. Paolo. Il luogo della sua composizione è indicato in Antiochia (Siria) e l’autore è un cristiano di provenienza giudaica

 

 

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Apr 15 2009

Il giuramento a Maat

Category: Bibbia ed Egitto,Religioni e rasiegiorgio @ 12:22

Al termine della vita terrena, nella sala di Maat, o sala della giustizia, si svolgeva la pesatura del cuore del defunto con la piuma della giustizia.

 

 Questa era la tradizionale dichiarazione di innocenza (dal Papiro di Ani) di fronte a Osiride:

 

 Non ho detto il falso

 Non ho commesso razzie 

 Non ho rubato 

 Non ho ucciso uomini 

 Non ho commesso slealtà 

 Non ho sottratto le offerte al dio 

 Non ho detto bugie 

 Non ho sottratto cibo 

 Non ho disonorato la mia reputazione 

 Non ho commesso trasgressioni 

 Non ho ucciso tori sacri 

 Non ho commesso spergiuro 

 Non ho rubato il pane 

 Non ho origliato 

 Non ho parlato male di altri 

 Non ho litigato se non per cose giuste 

 Non ho commesso atti omosessuali 

 Non ho avuto comportamenti riprovevoli 

 Non ho spaventato nessuno 

 Non ho ceduto all’ira 

 Non sono stato sordo alle parole di verità 

 Non ho arrecato disturbo 

 Non ho compiuto inganni 

 Non ho avuto una condotta cattiva 

 Non mi sono accoppiato  

 Non sono stato negligente 

 Non sono stato litigioso 

 Non sono stato esageratamente attivo 

 Non sono stato impaziente 

 Non ho commesso affronti contro l’immagine di un dio 

 Non ho mancato alla mia parola 

 Non ho commesso cose malvagie 

 Non ho avuto visioni di demoni 

 Non ho congiurato contro il re 

 Non ho proceduto a stento nell’acqua 

 Non ho alzato la voce 

 Non ho ingiuriato dio 

 Non ho avuto dei privilegi a mio vantaggio 

 Non sono ricco se non grazie a ciò che mi appartiene 

 Non ho bestemmiato il nome del dio della città.

Finte:NR dig.int


Apr 15 2009

I 42 PRECETTI DEL SAGGIO ANI

Category: Bibbia ed Egitto,Religioni e rasiegiorgio @ 09:41

 

Da un papiro della XVIII dinastia dei faraoni dell’antico Egitto rinvenuto nella tomba dello scriba Ani e conservato nel British Museum di Londra. Anubi, dalla testa di sciacallo, pesa il cuore di Ani mentre Toth dalla testa d’ibis, protettore della magia, scrive col calamo il verdetto.

 

I 42 precetti sono estratti dal Capitolo CXXV del Libro dei Morti .

E’ stata apportata qualche modifica alla “Dichiarazione di innocenza” del saggio Ani per renderla più intelligibile e porla nella forma di precetto.

Testo originale: Papiro di Ani (British Museum)

Località: Egitto

Epoca: Regno di Amenophis III  (1405-1367 a.C.) o  inizio XIX dinastia Sethos I (1318-1304) – Ramses II (1304-1237)

 

Dalla Tavola 31

1. Non essere cattivo

2. Non depredare

3. Non rubare

4. Non uccidere nessuno

5. Non alterare le misure di grano

6. Non essere perverso

7. Non rubare i beni degli dei

8. Non mentire

9. Non rubare il cibo

10. Non affliggere nessuno

11. Non fornicare

12. Non causare dispiacere

13. Non mangiare il tuo cuore

14. Non trasgredire

15. Non essere cupido

16. Non mietere nei campi

17. Non spiare

18. Non parlare male degli altri

19. Non litigare per i tuoi affari

20. Non unirti con la donna di un altro

21. Non unirti con la donna di un altro

22. Non masturbarti

23. Non terrorizzare

24. Non trasgredire nulla

25. Non arrabbiarti

26. Non restare sordo alle parole giuste

27. Non utilizzare incantesimi

28. Non essere insolente

29. Non causare discordie

30. Non dare giudizi affrettati

31. Non origliare alle porte

32. Non essere pettegolo

33. Non fare del male

 

Dalla Tavola 32

34. Non usare incantesimi contro il re

35. Non andare nell’acqua

36. Non alzare la voce

37. Non essere blasfemo contro il dio

38. Non favorirti

39. Non distruggere le offerte agli dei

40. Non portare via il cibo dei Beati

41. Non portare via il cibo del bambino

42. Non uccidere il gregge divino

 

Fonte: MAAT


Apr 14 2009

Verona: Studenti derisi in classe dal professore perché essendo Cattolici vanno a Messa

Il Vescovo Zenti;  Il racconto di un padre mi ha scosso, mi ha fatto riflettere moltissimo

La Pasqua in Cattedrale: «Cresce un clima culturale di ateismo pratico»

Il caso raccontato all’omelia: «Ha detto: non vi vergognate?

«Sui giovani si sta abbattendo un terremoto valoriale spirituale di proporzioni gigantesche, i cui effetti si disveleranno nei prossimi anni, che li sta demolendo nella loro umanità, a cominciare dalla libertà di essere davvero il corrispondente della loro identità più autentica». L’educazione del mondo giovanile è un tema particolarmente caro al vescovo Giuseppe Zenti. Minacciati da una cultura atea che «fa di tutto per tenere lontano l’uomo d’oggi da Dio», sedotti dai falsi miti proposti dai mass media e purtroppo anche «sviati» da quelli che dovrebbero essere i loro educatori. 

I giovani del ventunesimo secolo rischiano fortemente di ritrovarsi alla deriva nel momento in cui diventeranno adulti. 

L’appello è stato lanciato domenica  mattina, durante la celebrazione della messa pasquale in Cattedrale. «Vi è un mondo di adulti che ha in mano le leve del potere mediatico culturale e il potere economico, che strategicamente lascia andare il senso del vivere i giovani – ha detto il  monsignor Zenti -, nell’atto stesso di sospingerli alla deriva dei valori etici civili e religiosi». E ha portato un esempio, avvenuto poche settimane fa in una scuola della provincia: «Un padre mi ha riferito che un insegnante delle superiori ha chiesto alla classe 

“Chi di voi va ancora a messa e a catechismo?” e, dopo che due alunni avevano alzato la mano, ha continuato 

“E non vi vergognate di fare queste cose da bambini?”». 

«Un fatto grave, che mi ha profondamente scosso – ha commentato il vescovo -. 

Non intendo dire che tutti i professori siano uguali, ma questo evento mi ha fatto riflettere moltissimo». E ha invitato a seguire l’esempio di quegli adulti «con forte senso di responsabilità educativa, sia nell’ambito dei genitori, sia in quello della docenza, sia in quello dello sport».

 

Puntuale il riferimento anche alle popolazioni abruzzesi colpite dalla tragedia del terremoto, «vittime, in gran parte, di una bolla speculativa, quella edilizia che sfidando le forze della natura, ben conosciute dalla scienza geologica, non si è affatto impegnata su fronte delle tecnologie antisismiche, sia sui vecchi sia sui nuovi edifici». E, riprendendo un concetto già espresso nel corso della celebrazione del Venerdì santo, ha parlato anche di un altro sisma, molto più grande nella portata degli effetti: quello finanziario. «Bastava impegnare pochi soldi e ci si sarebbe ritrovati, tra le luci dei luna park, dei nababbi – ha detto monsignor Zenti -. Poi, il crollo improvviso del sogno da paese dell’El Dorado. E l’intera umanità devastata dalla bolla speculativa, al collasso». 

Due tragedie differenti, ma entrambe direttamente derivanti da «quella cultura senza etica e senza morale che sta alle spalle di questi e di tanti altri fenomeni che fune stano l’umanità».

E l’augurio finale: «La Pasqua immetterà nel tessuto familiare e sociale cristiani primizie di un’umanità davvero nuova, capace di costruire l’oggi e il domani sui parametri di una civiltà su misura della Pasqua di morte del vecchio mondo ateo e antiumano, e di risurrezione di un mondo degno dei risorti in Cristo».

 

Fonte: Cor.Sera ediz.Verona di martedì 14 aprile 2009.


Apr 14 2009

OPPEANO DI VERONA CULLA DEL VENETO

Category: Libri e fonti,Verona archeologia e paleontologiagiorgio @ 13:40

 

ARCHEOLOGIA: Fin  dalla seconda meta’ del secolo XIX il paese si è rilevato uno dei principali centri di testimonianza dell’età de ferro.

 Di Marco Cerpelloni

 

Oppeano, riaffiora la cultura del primo «mondo Veneto». 

Noto fin dalla seconda metà del XIX secolo come uno dei principali centri dell’età del Ferro, Oppeano ha festeggiato il 130esimo anniversario dalla scoperta del famoso elmo di bronzo. 

Con l’occasione è stato presentato il volume “Oppeano vecchi e nuovi dati sul centro protourbano” (Regione del Veneto, edizioni Quasar-Canova), curato da Alessandro Guidi e Luciano Salzani con la collaborazione di Massimo Saracino

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Apr 13 2009

Per Santoro il terremoto è colpa di Berlusconi

Category: Monolandiagiorgio @ 21:47

 

Nell’ultima puntata di Annozero  (Rai Due, 9 aprile]  Michele Santoro e tutto il suo piacevole salotto di intellettuali della politica ha addebitato, senza mezzi termini, la responsabilità del terremoto in Abruzzo all’attuale governo di centrodestra. 

Nelle prossime puntate si cercherà di provare, carte alle mano e con interviste appropriate di Sandro Ruotolo, le gravi  responsabilità di questo esecutivo anche per i seguenti fatti: 

“La cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre”, “L’omicidio del povero Abele”,

“Il Diluvio universale”, “La morte dei soldati del faraone egiziano nel mar Rosso”, “La sconfitta dell’esercito romano contro Annibale”, “Le guerre puniche”, “Le invasioni barbariche”, “La caduta dell’impero romano”, “Il diffondersi dell’eresia catara”, “La decimazione di cavalieri Templari”, “La strage degli Ugonotti, “La peste seicentesca a Milano”, “Tutte le sconfitte di Napoleone Buonaparte”, “La magra figura dell’esercito italiano sul Piave nella prima Guerra Mondiale”, “L’ascesa del Fascismo in Italia”, “Il defenestramento dei Savoia dal Quirinale”, “La nascita anche di Osama bin Laden”. 

Tutto questo verrà dimostrato con i documenti giudiziari che Marco Travaglio leggerà in una stop di sette giorni consecutivi davanti alle telecamere di ,tutte le televisioni di questo e dell’altro mondo. E da ultimo verrà dimostrato che il terzo governo guidato da Silvio Berlusconi era sicuramente in combutta sia con il Sinedrio ebraico, sia con quel lavativo di Ponzio Pilato, per l’uccisione di Gesù Cristo. 

Nella stessa puntata verrà dimostrata come la resurrezione dello stesso Nazareno sia merito solamente del Partito Democratico o ancor meglio di Rifondazione Comunista e di tutta la sinistra che da sempre ha a cuore quelli che sono ingiustamente condannati a morte. Si aspetta con ansia la super puntata. 

Buona Pasqua anche a Santoro e alla sua allegra compagnia di buontemponi.

 

Fonte: srs di Roberto Fiorentini da LP del 11 aprile 2009


Apr 13 2009

Monolandia

Category: Monolandiagiorgio @ 21:40

Monolandia è il  Paese che  non c’è

E’ quel paese dove i ricchi lavorano i  poveri comandano

e gli amministratori sono  dei competenti.

Dove  politici non rubano, ma lavorano  solo per il bene del popolo; 

la giustizia e le sue leggi sono al  servizio del cittadino

i  giornalisti informano  e  non uccidono la verità, 

affinché la gente abbia le informazioni necessarie 

per essere un popolo libero e sovrano  

ed il suo pensiero rispettato.

E’ quel paese dove  tutti  possono credere, 

e il proprio credere termina  dove inizia la fede  altrui, 

affinché ognuno possa amare il prossimo come se stesso

E’ quel paese dove la privacy e sostituita dalla  trasparenza: 

l’uomo non si vergogna ed  è  sempre responsabile delle proprie azioni 

e la menzogna non gli appartiene.

E’ quel paese  dove si è liberi nel lavoro, e si lavora per vivere;

dove l’intelligenza  è  condivisa ed il sapere è di tutti  e nulla è brevettato.

 

Ma si,  quel paese esiste, …. è  il mio paese… è il  paese dei mona.


Apr 13 2009

La Pasqua vista da …. un altro mondo

Category: Mondo animalegiorgio @ 08:51

 

La strage degli innocenti 

A Pasqua 2 milioni di agnelli verranno uccisi


Apr 12 2009

Auguri per una Santa Pasqua

Category: Arte,Chiesa Cattolicagiorgio @ 00:45

Giotto: Resurrezione  Padova. Cappella degli Scrovegni. 1304-06.  Affresco


Apr 11 2009

L’Aquila: città sismica; Verona anche

 

La rete Sismica Nazionale dell’INGV ha registrato il terremoto  dell’Aquila, del 06 aprile 2009, di Magnitudo Richter 5.8.  Un evento che è  riuscito a demolire mezza città e renderne inagibile il resto. Una città  da sempre inserita in zona ad alto rischio sismico e  pertanto  soggetta a severe  restrizioni  edilizie per far dormire  “sogni tranquilli” ai suoi cittadini, ( si fa per dire, visti i risultati).

Se volgo invece lo sguardo alla mia Verona,  forse egoisticamente mi posso considerare più  fortunato nell’abitare in una città considerata a basso rischio sismico,  e  pertanto felice di dormire  sempre “sogni tranquilli”,  forse… anzi… non proprio.

Se guardo  una mappa sismica e cronologica degli eventi sismici, vedo che la situazione non è per niente idilliaca,  anzi è molto preoccupante.

Prendiamo in considerazione questo schema sismotettonico dell’area compresa tra la pianura veronese e la Val Venosta, dove sono riportate le principali strutture definite attive durante il Quaternario e la distribuzione degli eventi sismici (rappresentata dal loro volume focale, ovvero proporzionalmente alla loro energia) e modificata da Camassi e Stucchi (1997) per il periodo 1000-1980 e dalle registrazioni della rete sismometrica del Trentino-Alto Adige per il periodo 1982-1997 (Provincia Autonoma di Trento), si  vede subito che la città di Verona, e la sua provincia, è stata interessata  in passato da terremoti d’intensità Magnitudo Richter variabile  da 5.5 a 5.9  e con un terremoto, a Verona, stimato in un  valore di Magnitudo Richter  6.4:  valore molto più elevato di quello dell’Aquila.

Questi dati fanno immediatamente inserire Verona in una zona ad alto rischio sismico con tutte le relative conseguenze e, soprattutto, nel recepire  le normative per le zone sismiche.

Lo so, questo non farà  dormire sonni tranquilli ai costruttori edili e li pone  in un grave stato “d’ansia depressiva” per “possibili” mancati guadagni, d’altronde sono personaggi che hanno una capacità imprenditoriale da caterpillar, riuscendo   a spianare elevatissimi  valori ambientali e morali. 

Attualmente purtroppo, in Verona città, nessuna normativa obbliga a costruire  abitazioni con coefficienti edilizi tali da rendere le abitazione resistenti a terremoti  di  quella forza… e… anche d’intensità minore. 

Nella speranza che i nostri amministratori siano sensibili  a questo problema, anche se personalmente ci credo poco: notoriamente sono più sensibili ad altri quesiti, soprattutto di valore pecuniario, si spera che un barlume di saggezza scappi dalla loro mente  e provveda a  colmare   questa gravissima lacuna. 

Disgraziatamente mi torna alle mente una frase percepita anni fa in occasione di un altro sima:  “ I terremoti servono per  ricostruire”. E  i morti?  “Sono danni  collaterali…”.


Apr 10 2009

Terremoto dell’Aquila: AI Qaeda esulta per il sisma che uccide gli infedeli

Category: Islamgiorgio @ 00:51

9 aprile 2009

Nei siti arabi del jihadismo compaiono decine di messaggi di gioia per te distruzioni in Abruzzo e invocazioni affinché Allah faccia aumentare il numero dei morti

Finalmente hanno avuto anche loro giorni neri. “Oh Allah, uccidili e falli vagabondare”. È solo uno dei tanti commenti di giubilo per il terremoto che ha devastato l’Abruzzo cristiano  apparsi negli ultimi due giorni in diversi forum jihadisti in lingua araba su internet.

Anche fanatici seguaci di al-Qaeda e di Osama Bin Laden stanno infatti seguendo con interesse, attraverso le televisioni e i numerosi siti di informazione arabi, il dramma della popolazioni italiane colpite dal sisma ma ciò che in tutti i Paesi del mondo è stato vissuto come una disgrazia per la quale proporsi in aiuto, per loro è motivo di rallegramento e soddisfazione. Di più: i vari siti internet sembrano avere ingaggiato una macabra gara a chi aggiorna più velocemente il bilancio delle vittime. Vittime infedeli.

Uno dei forum in cui è possibile trovare diversi messaggi sul tema è quello di ” al-Falluja”.  “Oh Allah, rendi stabili presso di loro il terremoto e le disgrazie” – scrive  tale Ashiq al-Irhab, nickname che in lingua araba vuoI dire “desideroso del terrorismosmo”  – “maledici l’Europa, Israele e gli Stati  Uniti”.   Un’invocazione simile è stata postata poco dopo da un altro utente, che si fa chiamare “Figlio della Palestina”.

Anche su un altro forum, “al-Shura”, si susseguono le notizie riprese dai siti arabi con il bilancio delle vittime del sisma in Abruzzo e i vari utenti, sotto ogni articolo, aggiungono una macabra preghiera: “Oh Allah, fai salire queste cifre, distruggi i nostri nemici e aiuta i musulmani”.

Scrive  sullo stesso forum un utente che si firma Nureddin al-Zanki: “La nostra arma è più forte del fucile, è l’arma delle invocazioni e più ne facciamo più aumenta il bilancio delle vittime. È un arma più forte di quelle possedute da al-Qaeda”.

Commenti dello stesso tenore compaiono anche in altri forum jihadisti, come quello degli “Ansar” e quello denominato dei “Mujahidin”. I loro utenti, tutti sostenitori del terrorismo islamico nel mondo arabo, esultano, come è capitato anche in passato con altre catastrofi naturali che hanno colpito l’Occidente. A loro giudizio si tratta di punizioni divine inflitte a quelli che definiscono i nemici dell’Islam.


Apr 09 2009

Vesuvio, Enzo Boschi: ”Risveglio vulcano? Allarme irrealistico”

Category: Cronaca e notizie,Natura e scienzagiorgio @ 07:28

 

Napoli, 30 agosto. 

Vulcanologi divisi sull’allarme lanciato dalla rivista Usa ‘National Geographic’ in merito a un possibile risveglio del Vesuvio. “Queste previsioni sono irrealistiche, non si verificheranno mai. Non si puo’ sgomberare mezza Italia, basandosi su probabilita’ – dichiara all’ADNKRONOS il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Enzo Boschi – Si tratta di situazioni che vanno continuamente monitorate. I dati sono continuamente aggiornati, non c’e’ alcun bisogno di fare allarmismi. I piani di evacuazione sono sufficienti”.

 

“Al momento attuale il vulcano e’ tranquillissimo – ha rassicurato Boschi – Se dovesse prepararsi all’eruzione ce ne accorgeremmo con settimane di anticipo. L’allarme lanciato da ‘National Geographic’ e’ privo di senso. Le analisi statistiche riguardanti l’attivita’ del Vesuvio negli ultimi 30 mila anni confermano che c’e’ meno dell’1% di probabilita’ di eruzioni nei prossimi 12 mesi”.

“Il Vesuvio e’ il vulcano meglio monitorato al mondo – ha aggiunto Boschi – Ci sono 120 tra tecnici e ricercatori che 24 ore su 24 monitorano la situazione, tenendo sotto controllo ogni minimo segno percepito. I piani della Protezione civile vanno benissimo, ogni anno li verifichiamo. I napoletani sono intelligenti, non danno importanza a questi allarmismi inutili”.

Ma per Giovanni Gregori, studioso dell’Istituto di Acustica ‘Orso Mario Corbino’ del Cnr, l’allarme lanciato dal ‘National Geographic’ non e’ cosi’ infondato. “Il rischio di eruzione del Vesuvio e’ risaputo – dice lo studioso all’ADNKRONOS – c’e’ una situazione di pericolo”. “Come l’Etna, il Vesuvio e’ il vulcano meglio documentato storicamente – continua – Ma il vulcano non ha un orologio preciso, e’ una specie di ‘pentola a pressione’ che puo’ esplodere anche con ritardi lunghissimi, di secoli. Prevedere il momento preciso dell’eruzione e’ praticamente impossibile ma dei segnali premonitori del pericolo possono essere colti”.

“Un vulcano e’ piu’ prevedibile di un terremoto, che e’ accidentale, subitaneo – spiega infatti Gregori – Un vulcano non esplode da un giorno all’altro, ci sono segnali con diversi mesi di anticipo. La difficolta’ sta nel saperli leggere, codificare”. “Nell’esplosione del 1631, che fece circa 10 mila morti, segnali ci furono circa 6 mesi prima dell’eruzione – prosegue – come ad esempio dalla falda acquifera e poi dal fondo del cratere, che era salito fino al ciglio. C’e’ un impegno cospicuo, una rete di monitoraggio e se viene ben utilizzata ci sono elementi per fare previsioni su una futura eruzione”.

“Il Vesuvio e’ pericoloso non solo perche’ un vulcano di tipo esplosivo ma soprattutto per la zona in cui si trova, ad elevata densita’ abitativa – afferma ancora Gregori – C’e’ stata una dissennata occupazione del territorio: se ci fosse un segnale di eruzione mancherebbero le vie sufficienti per evacuare in tempo rapido la zona. Oggi un’eruzione farebbe intorno al mezzo milione di vittime”. Altro problema e’ la legislazione “carente”, secondo Gregori. “Se gli esperti lanciassero l’allarme e venisse evacuato un milione di persone ma poi la previsione si rilevasse sbagliata gli studiosi verrebbero incriminati”, conclude.

 

Fonte: (Adnkronos); Padova Web; Pubblicato da Redazione  web  il   30-08-2007


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