Chiesa di san Giovanni in Valle in Verona, sarcofago paleocristiano, IV secolo. (E’ in marmo pario di pregevole fattura, la sua lunghezza è di m. 2,20, la larghezza m. 0,85 ed è alto m. 1,10.)
Bisogna sfatare diversi luoghi comuni sulla presenza del Cristianesimo nei primi secoli. Luoghi comuni di cui, purtroppo, sono pieni tanti manuali di storia. Per motivi di spazio prendiamone in considerazione solo tre.
CONTRO L’IMPERO?
– Il primo afferma che il Cristianesimo primitivo avrebbe rifiutato ogni istituzione politica e quindi anche l’Impero. È falso. Sin da subito il Cristianesimo non manifestò alcun pregiudizio verso la politica, perché oggi, come allora, afferma che la realtà naturale è un valore; e, come valore, non solo è giusto ma anche doveroso governarla.
Lo scontro tra Cristianesimo e Impero Romano non fu di sostanza, il Cristianesimo non rifiutò mai l’Impero e l’Imperatore in quanto tali, ma solo la divinizzazione di quest’ultimo. Non a caso, Tertulliano (scrittore romano e apologeta cristiano, 155-220) afferma:«Cesare è più nostro che vostro» e san Paolo ai Romani è chiarissimo: «Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c’è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio» (Romani 13,1). Altrettanto chiaro è san Pietro: «State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. Perché questa è la volontà di Dio: che, operando bene, voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti» (1 Pietro 2,13).