Feb 14 2009

Talmud

Category: Popoli e nazioni,Religioni e rasiegiorgio @ 22:59

Il Talmud (תלמוד) (che significa insegnamento, studio, discussione dalla radice ebraica LMD) è uno dei testi sacri dell’Ebraismo: diversamente dalla Torah infatti, il Talmud è riconosciuto solo dall’Ebraismo, che lo considera come la Torah orale, rivelata sul Sinai a Mosè e trasmessa a voce, di generazione in generazione, fino alla conquista romana. 

Il Talmud fu fissato per iscritto solo quando, con la distruzione del Secondo Tempio, gli ebrei temettero che le basi religiose di Israele potessero sparire.

Il Talmud consiste in una raccolta di discussioni avvenute tra i sapienti (hakhamim) e i maestri (rabbi) circa i significati e le applicazioni dei passi della Torah scritta, e si articola in due livelli:

la Mishnah (o ripetizione) raccoglie le discussioni dei maestri più antichi (giungendo fino al II secolo);

la Ghemarah (o completamento), stilata tra il II e il V secolo, fornisce un commento analitico della Mishnah.

Il Talmud è anche conosciuto con il nome di Shas, acronimo di Shisha Sedarim, i sei ordini (Zeraim, Moed, Nashim, Nezikin, Kodashin, Tahorot) in cui è divisa la Mishnà. La suddivisione del Talmud è identica a quella della Mishnà: i Shisha Sedarim si suddividono in Massechtot – trattati, i quali a loro volta sono composti da capitoli.


Secondo la tradizione ebraica la Torah scritta non può essere applicata senza la Torah orale.

 

La trasmissione della Torah orale

 

Nel 587 a.C., il tempio di Salomone viene distrutto e il popolo ebraico deportato in Babilonia. Allora fu necessario precisare in che modo mantenere una vita ebraica in terra d’esilio e in mancanza del santuario di Gerusalemme. 

Questa è stata l’opera degli scribi (Sopherim), fondatori della sinagoga, interpreti della Torah scritta e maestri della Torah orale.

Dopo il ritorno da Babilonia, i tre ultimi profeti (Aggeo, Zaccaria e Malachia), lo scriba Esdra, poi gli uomini della Grande Sinagoga assicurarono la trasmissione della tradizione orale, che passa successivamente attraverso i farisei e le loro grandi scuole (Yeshivoth).

 

La formazione del Talmud

 

Presto, di fronte a situazioni nuove e a divergenze di scuola, fu necessario ricavare dalla Torah, scritta e orale, le decisioni pratiche. 

Questa fu opera dei rabbini e specialmente dei 71 membri del Sinedrio.

Più tardi le persecuzioni e la necessità di tener conto della distruzione del secondo Tempio (70 d.C.) e della diaspora ebraica, indussero Rabbi Akiva e poi Rabbi Meir a raccogliere e a classificare gli appunti dei loro allievi. 

All’inizio del III secolo, Rabbi Yehudah Hanassì, soprannominato il Santo, li ordinò in 60 trattati, raggruppati in sei ordini, il cui insieme costituisce la Mishnah (Insegnamento da ripetere), compendio della Torah orale e destinato a essere imparato a memoria. 

La Mishnah è scritta in ebraico, benché l’aramaico già a quell’epoca fosse la lingua corrente anche in Palestina.

Col passare degli anni e con l’insaprirsi della situazione degli Ebrei, divenne evidente che il testo della Mishnah era troppo conciso per poter essere usato correntemente come guida di Halachah. Si venne quindi alla redazione del Talmud.

 

I Maestri del Talmud ed il loro insegnamento

 

Maestri della Mishnah sono chiamati Tannaim (Insegnanti). Quelli della Ghemarà accettarono soltanto il titolo di Amoraim (Interpreti). 

Quanto a coloro che redassero il testo definitivo, essi si considerarono modestamente come Saboraim (Opinanti). Molti di questi illustri rabbini esercitavano il mestiere di artigiano.

Il messaggio del Talmud si presenta in due forme: quella della Halakhah (Via da seguire) che riguarda le prescrizioni legali, e quella della Haggadah (Racconto), consistente in racconti di episodi, alcuni dei quali possono parere immaginosi e in parabole che spesso ricordano i Vangeli.

L’insieme costituisce una vera enciclopedia delle conoscenze dell’epoca (matematica, medicina, astronomia ecc.).

 

Il Talmud ha autorità per tutte le generazioni, tant’è che oggi vi è un vero risveglio di studi talmudici.

 

In ogni epoca i quesiti posti al Talmud hanno permesso di applicarlo tenendo conto dei nuovi dati scientifici, economici, sociali. 

Così viene garantita la continuità della tradizione vivente, da Mosè ai giorni nostri.

 

La tradizione orale, messa per iscritto, continuò a essere materia di discussione e approfondimento in Palestina e a Babilonia: la Ghemar‡ (complemento) è il commentario prodotto dagli Amoraim (i Maestri della Ghemarà III-V secolo).

 

Mishnah e Ghemara = Talmud (insegnamento; abbreviazione di Talmud Torah). Ne esistono due redazioni diverse per contenuto, metodo e lingua: il Talmud Palestinese (Talmud Yerushalmi, TY), terminato verso la fine del IV secolo, e il Talmud Babilonese (Talmud Bavli, TB), di un secolo più tardi. 

Ambedue commentano la metà circa dei trattati della Mishnah, quello di Babilonia in modo assai più esteso. 

Le circostanze storiche spiegano come il TB abbia presto eclissato il suo corrispondente palestinese e sia stato considerato come il solo canonico e normativo. 

Il testo della Mishnah ha numerose varianti nei due Talmudim (plurale di Talmud), al punto che si è persino pensato a due recensioni.

 

Il TB contiene il doppio di haggadot (insieme delle tradizioni non giuridiche) rispetto al TY, ove aveva posto tra i midrashim. 

Il Talmud si presenta come il verbale conciso e appena ritoccato delle dispute accademiche (coi nomi dei protagonisti): e ciò spiega la ricchezza esuberante del suo contenuto, come pure la difficoltà della sua interpretazione. 

La redazione del Talmud Bavli risale al periodo compreso tra Rav e Shmuel, ossia la prima metà del terzo secolo e la fine dell’attività di Ravina (499). 

Le accademie talmudiche più importanti avevano sede a Sura, Pumbedita, Nehardea, Machoza, Mata Mechasya e Naresh.

 

Opera di virtuosi consumati nell’esegesi e nel diritto, che attingono alle risorse della dialettica per cavare tutti i significati possibili da un testo e motivare i propri punti di vista, la Ghemara affronta, spesso senza ordine e continuità, ogni specie di argomenti (casistica, filosofia, morale geografia, zoologia, botanica, superstizioni e credenze popolari), esprime le opinioni più diverse e contraddittorie, ma senza imporle; per questo J. Neusner mette in risalto giustamente questa «undogmatic quality of Talmudic discourse» (Invitation to the Talmud 241). 

Anzi, una delle caratteristiche più sorprendenti delle discussioni talmudiche è l’appassionata ricerca della verità da parte dei Maestri, ognuno dei quali difende la propria opinione fino a quando non capisce che la ragione è dalla parte dell’avversario. 

Questa illimitata onestà intellettuale in un dibattito religioso è forse una delle caratteristiche più affascinanti dello studio talmudico.

 

Il Talmud ci è giunto quindi in due versioni diverse: il Talmud di Gerusalemme (Talmud Yerushalmì) (redatto tra il IV e il VI secolo nella Terra d'[[Israele) e il Talmud di Babilonia (Talmud Bavlì) (redatto tra il V e il VII secolo in Babilonia). 

 

Il Talmud Babilonese, la cui Ghemarà è scritta in aramaico e che fu compilato inizialmente da rav Ashi e terminato da Ravina, ambedue capi della famosa Yeshivah di Sura, è molto più lungo di quello di Gerusalemme. 

Quest’ultimo viene impropriamente chiamato Talmud Yerushalmi (Talmud di Gerusalemme), poiché in realtà non fu redatto nella città del Santuario bensì a Tiberiade. Il Talmud Yerushalmi differisce dal primo per il linguaggio, lo stile e la terminologia. 

Oggi, di quest’ultimo possediamo solo quattro dei sei ordini: Zeraim, Moed, Nashim e Nezikin (in cui mancano però ‘Eduyot e Avot), oltre alle prime tre sezioni di Nidda. 

Secondo il Rambam fu Rabbi Yochanan, aiutato dai suoi discepoli, a compilare il Talmud Yerushalmi durante l’ultimo quarto del terzo secolo e.v.

 

Durante il VIII secolo nacque il movimento dei Qaraiti, che respingono l’autorità del Talmud e accettano la Scrittura (Aiqra’) come unica norma. Le edizioni del TB riproducono l’editio princeps di Venezia (1520-1524). Molte contengono anche i 12 «Piccoli Trattati» considerati non canonici.

 

Il Talmud ricchezza sconosciuta

 

Nel Medioevo le comunità ebraiche erano esposte a vessazioni, persecuzioni e sfruttamento economico.

 

Mal conosciuto negli ambienti cristiani, il Talmud divenne ben presto il bersaglio preferito. 

A Parigi, nel 1240 fu istruita una parodia di processo, cui seguì il rogo solenne di 24 carri di copie del Talmud sequestrate agli ebrei. 

Da quel momento, e per secoli, il Talmud fu vietato in molti luoghi; presso la Chiesa cattolica fu inserito nell’Indice dei libri proibiti e ritenuto un testo che un cristiano poteva leggere solo previo consenso del proprio vescovo.

 

Nell’opinione pubblica, questa condanna ebbe come effetto la diffidenza: si era convinti che il Talmud contenesse «cose malvagie, contro ogni ragione e diritto», cose che gli ebrei utilizzavano per trarne «malefici». 

Gli autori antisemiti avrebbero sfruttato questo tema fino ai nostri giorni. Anche i filosofi del XVI secolo, che pure reclamavano l’emancipazione degli ebrei, consideravano il Talmud una raccolta di «leggi ridicole». 

Certe diffidenze dovute all’ignoranza del contenuto del testo, tendono a permanere ancora adesso.

 

L’emancipazione dai vincoli religiosi più stretti rende, d’altra parte, possibile la lettura del testo attraverso l’uso di categorie ermeneutiche scevre da significati aggiuntivi: il Talmud è un libro poetico, tuttavia non è possibile ridurne la portata con una interpretazione laterale. 

Come sostiene il mistico Friedrich Christoph Oetinger nei pensieri, «La sacra scrittura non conosce una morte eterna».

 

 

Fonte: Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

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Feb 14 2009

Francia, le musulmane nelle scuole cattoliche per indossare il velo

Category: Religioni e rasie,Scuola e universitàgiorgio @ 22:27

MARSIGLIA  (Francia)

Migliaia i giovani di fede islamica che frequentano istituti cattolici per aggirare le legge sulla laicità

Frequentare una scuola cattolica per indossare il velo islamico.

In Francia sono ormai decine di migliaia le ragazze musulmane che studiano in istituti cattolici privati per aggirare la legge sulla laicità dello Stato che vieta di ostentare simboli religiosi nelle scuole pubbliche francesi.

 Il New York Times dedica un ampio reportage a questo crescente fenomeno e sottolinea che le giovani musulmane scelgono gli istituti cattolici proprio perché qui sono tollerati tutti i simboli religiosi, anche quelli appartenenti a religioni diverse da quella cattolica romana.

CIFRE 

La maggior parte degli studenti, in alcuni istituti privati cattolici, è di religione musulmana. 

Addirittura nel collegio di St. Mauront, a Marsiglia, la presenza di alunni di fede islamica raggiunge la percentuale record dell’80%. 

Gli istituti musulmani in Francia sono solo quattro e per questo le 8.847 scuole cattoliche sono diventate l’ultimo rifugio per quei tanti musulmani che considerano la legge sulla laicità dello Stato qualcosa di ingiusto e liberticida. 

Secondo le statistiche diffuse dagli insegnanti francesi oggi le scuole cattoliche transalpine sono frequentate da circa due milioni di ragazzi: oltre il 10% degli studenti sono di religione musulmana.

TOLLERANZA 

Gli alunni di origine musulmana che frequentano la scuola cattolica di St. Mauront si dichiarano felici di non studiare in un istituto pubblico: 

«Qui almeno c’è rispetto per la nostra religione» taglia corto Nadia, studentessa di 14 anni di origine algerina. 

«Nelle scuole pubbliche non potrei mai indossare il velo». 

Anche gli esponenti del mondo religioso musulmano fanno notare le contraddizioni insite nella scuola francese. 

«La laicità è diventata la religione di Stato e la scuola repubblicana il suo tempio» afferma Imam Soheib Bencheikh, ex Gran Muftì di Marsiglia e oggi fondatore dell’Istituto di Alti Studi Islamici.

 «È ironico, ma oggi la Chiesa Cattolica è molto più tollerante dello Stato francese quando si parla di Islam» conclude Bencheikh che ha una figlia che frequenta una scuola cattolica. 

Gli istituti cattolici in Francia hanno un costo relativamente basso rispetto ai collegi privati delle altre nazioni: in media i genitori spendono 1400 euro per le scuole medie inferiori e 1800 euro per quelle superiori.

LIBERTÀ RELIGIOSA 

Jean Chamoux, direttore dell’istituto di St. Mauront, lavora in questa scuola da circa 20 anni: 

«A differenza della scuola pubblica noi crediamo nella libertà religiosa» afferma il preside. 

«Se proibissi alle ragazze di portare il velo, la metà degli studenti che oggi sono in queste classi non andrebbe a scuola. Preferisco averli qui, parlare con loro e spiegare che esse sono ragazze fortunate perché possono scegliere». 

Naturalmente anche nel collegio di St. Mauront non regna sempre l’armonia. 

È lo stesso preside Chamoux a confessare che probabilmente una minoranza delle studentesse è costretta dai genitori a portare il velo. 

Inoltre quando vi sono le lezioni di nuoto, tanti familiari fanno rimanere a casa le proprie figlie per evitare che mostrino parti del corpo o che nuotino in piscina con dei ragazzi. 

Infine Chamoux sottolinea che anche le libertà religiose hanno un limite: quando gli studenti musulmani gli hanno chiesto di togliere dalla classe il crocifisso per poter pregare «liberamente» durante i giorni del Ramadan, egli non ha voluto sentire ragioni e non ha mosso dalla parete il simbolo cristiano.

 

CRITICHE

 

Le considerazioni dei fautori del secolarismo sono totalmente diverse da quelle del preside Chamoux. 

Secondo costoro bisognerebbe rafforzare ulteriormente lo spirito laico dello Stato affinché alcuni dei valori occidentali quali il rispetto della donna e le libertà personali continuino ad essere principi inviolabili: «Il velo è un simbolo sessista e attesta la sottomissione della donna all’uomo» afferma Xavier Darcos, ministro dell’educazione francese. 

«Nella nostra scuola repubblicana non vi può essere posto per la discriminazione sessuale».

 

 

 

Fonte: srs di Francesco Tortora /da www.corriere.it/30 settembre 2008


Feb 14 2009

Oh Allah, uccidi gli ebrei, annienta l’America e Israele

Category: Popoli e nazioni,Religioni e rasiegiorgio @ 12:47

 

Brani da un sermone tenuto dal presidente ad interim del Consiglio Legislativo dell’Autorità Palestinese Ahmad Bahr (membro di Hamas), trasmesso dalla tv sudanese il 13 aprile 2007

 

Ahmad Bahr : “Voi sarete vittoriosi su tutta la faccia della Terra. Voi siete i padroni del mondo, su tutta la faccia della Terra. Sì, il Corano dice: Voi sarete vittoriosi, ma solo se sarete credenti. Ad Allah piacendo, voi sarete vittoriosi, mentre America e Israele saranno annientate.

Io vi garantisco che la potenza del credo e della fede è più grande della forza di America e Israele. Loro sono codardi, come è scritto nel libro di Allah: Voi troverete in loro i popoli più ansiosi di proteggere la propria vita. Sono dei codardi ansiosi di vivere, mentre noi desideriamo morire nel nome di Allah. Ecco perché l’America si trova col naso nel fango in Iraq, in Afghanistan, in Somalia e dappertutto.

 

 L’America sarà annientata, mentre l’islam rimarrà. La volontà dei musulmani vincerà, se sarete credenti.  Oh musulmani, io vi garantisco che la potenza di Allah è più grande della forza dell’America, dalla quale tanti sono oggi accecati. Alcuni sono accecati dalla potenza dell’America. A costoro noi diciamo che, con la forza di Allah, con la forza del Suo Messaggero, noi siamo più forti dell’America e di Israele. 

 

Io vi dico che noi proteggeremo la resistenza, giacché il nemico sionista capisce solo il linguaggio della forza. Esso non riconosce né la pace, né gli accordi. Non riconosce nulla, e capisce solo il linguaggio della forza.  

Il nostro popolo palestinese che combatte la jihad saluta il fratello Sudan.

 

La donna palestinese dice addio a suo figlio e gli dice: Figlio, va’ e non essere codardo. Va’ e combatti gli ebrei. Lui le dice addio e compie un’azione di martirio. Cosa dice questa donna, quando viene chiesta la sua opinione, dopo il martirio di suo figlio? Lei dice: Mio figlio è carne della mia carne, sangue del mio sangue. Amo mio figlio, ma il mio amore per Allah e il Suo Messaggero è più grande del mio amore per mio figlio.

Sì, questo è il messaggio della donna palestinese, che aveva più di 70 anni: Fatima Al-Najjar. Aveva più di 70 anni, ma si fece esplodere lei stessa per Allah, abbattendo molti criminali sionisti.

 

Oh Allah, sconfiggi gli ebrei e i loro sostenitori. Oh Allah, sconfiggi gli americani e i loro sostenitori. Oh Allah, contali e uccidili tutti, fino all’ultimo. Oh Allah, dà loro una giornata di tenebre. Oh Allah che inviasti il Libro, motore dei cieli vincitore dei nemici del Profeta, sconfiggi gli ebrei e gli americani, e donaci la vittoria su di loro”.

 

Fonte: da MEMRI, http://memri.org/bin/latestnews.cgi?ID=SD155307

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Feb 14 2009

Non esitiamo a dichiarare che l’Islam è pronto a dominare il mondo…

Category: Popoli e nazioni,Religioni e rasiegiorgio @ 12:03

 

“Non esitiamo a dichiarare che l’Islam è pronto a dominare il mondo… 

Dobbiamo credere che l’Islam non sia affatto delimitato dai confini geografici, da gruppi etnici o dalle nazioni…  Dobbiamo prepararci a dominare il mondo”

 

Mahmud Ahmadinejad, Presidente della
Repubblica  Islamica dell’Iran, 5 gennaio 2006


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