Apr 10 2015

CRESCERE IN UNA COPPIA GAY MI HA ROVINATO LA VITA

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:30

Questi sono stralci dalla drammatica testimonianza dell’attrice inglese Hetty Baynes Russel, il primo caso di figlia cresciuta in una coppia omosessuale, due lesbiche, senza padre.

 

La donna ha voluto dire la sua, dopo le polemiche degli ultimi tempi sulle adozioni gay:

 

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 Hetty Baynes Russel

 

 

Durante la mia infanzia era un rituale mattutino. Il risveglio, andare in camera da letto dei miei genitori e saltare sul letto tra le lenzuola per una tazza di tè e alcune coccole.

Sono stata fortunata a conoscere tanto affetto. Mentre alcuni dei miei amici avevano difficoltà a creare un legame con le loro famiglie, per me questa intimità era scontata. Per me era un comportamento del tutto normale.

Poi, un giorno, sul letto dalla mia bella mamma non c’era più mio padre, ma Maria, l’amante lesbica di mia madre – una figura formidabile e spesso spaventosa che era il ‘padrone di casa’.

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Apr 09 2015

LA TEORIA DEL GENDER NON ESISTE : NERVI TESI SU WIRED

Category: Monolandia,Scuola e università,Società e politicagiorgio @ 05:48

Su Wired, per difendere il condizionamento psicologico operato fin dai bambini della scuola materna, si arriva a negare che esista la teoria del Gender che sarebbe un’invenzione dei cattolici.

 

che famiglia vuoi

 

 

La testata è Wired e propone un giornalismo fatto da giovani e rivolto ai giovani, il termine “wired” significacollegato via cavo, ma in un uso gergale può anche significare “agitato, dai nervi tesi”, e in questo caso sembra proprio che il significato da intendere sia il secondo. Un’agitazione scaturita dal dover fronteggiare le critiche giunte riguardo all’insegnamento della (secondo loro inesistente) teoria del Gender nelle scuole. La domanda ovviamente è la seguente: ma se la teoria del Gender davvero non esiste, contro cosa protestano le associazioni che la contrastano?

 

Si capisce subito che Wired opera dall’interno di una teoria del complotto: il Gender l’hanno inventato i cattolici. Ecco le esatte parole impiegate nell’articolo:

 

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Apr 08 2015

DA ALLORA CI SARANNO 16 COSE CHE I LIBICI NON VEDRANNO MAI PIÙ

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Il 30 marzo del 2011 la NATO prendeva il commando di tutte le attività militari dei paesi aderenti alla guerra contro la Libia.

 

DA ALLORA CI SARANNO 16 COSE CHE I LIBICI NON VEDRANNO MAI PIÙ

 

1 – Non vi è alcun bolletta elettrica in Libia; l’elettricità è gratuita per tutti i cittadini.

 

2 – Non vi è alcun interesse sui prestiti, le banche in Libia sono di proprietà dello Stato e i prestiti concessi a tutti i suoi cittadini hanno, a norma di legge, lo zero percento di interesse.

 

3 – Avere una casa è considerato un diritto umano in Libia.

 

4 – Tutti i novelli sposi in Libia ricevono  60 mila dinari (US $ 50.000) da parte del governo per acquistare i loro primo appartamento contribuendo così all’avvio della famiglia.

 

5 – Istruzione e cure mediche sono gratuite in Libia. Prima di Gheddafi solo il 25 per cento dei libici erano alfabetizzati. Oggi, la cifra è dell’83 per cento.

 

6 – Se un libico volesse intraprendere una carriera agricola, riceverebbe terreni agricoli, una casa in campagna, attrezzature, sementi e bestiame per avviare la propria attività, il tutto gratuitamente.

 

7 – Se i libici non fossero riusciti a trovare il sistema medico o scolastico di cui avessero avuto bisogno (in Libia), ci sarebbero stati dei fondi governativi per andare all’estero e non solo, avrebbero ottenuto mensilmente US $ 2.300 / al mese per indennità di alloggio e auto.

 

8 – Se un libico compra una macchina, il governo sovvenziona il 50 per cento del prezzo.

 

9 – Il prezzo del petrolio in Libia è di $ 0,14 per litro.

 

10 – La Libia non ha un debito estero e le sue riserve monetari sono pari a $ 150 miliardi (ora congelate).

 

11 – Se un libico non è in grado di trovare lavoro dopo la laurea lo stato paga l’equivalente dello stipendio medio per la professione. (ciò vale anche per le professioni per cui non serve una laurea)

 

12 – Una parte degli introiti derivanti dalla vendita del petrolio libico viene accreditato direttamente sui conti bancari di tutti i cittadini libici.

 

13 – Una madre che dà alla luce un bambino riceve 5.000 dollari USA.

 

14 – 40 pagnotte di pane in Libia costano $ 0,15.

 

15 – Il 25 per cento dei libici è laureato.

 

16 – Gheddafi rese possibile il più grande progetto mai sperimentato al mondo di irrigazione, conosciuto come il Great Manmade River project, al fine di rendere disponibile più facilmente l’acqua nella regione desertica.

 

 


Apr 07 2015

QUESTA ITALIA E’ FALLITA

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:09

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Bastano due semplici numeri per capire che, per l’Italia, è assai difficile immaginare un lieto fine. Il grafico che segue rappresenta la variazione del prodotto interno lordo e del debito pubblico dal 2007 (anno precedente all’inizio della crisi) al 2014.

 

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Il Pil nominale, nel 2007, era di 1610 miliardi di euro. Dal 2007 al 2014 è cresciuto di appena 6 miliardi di euro, portandosi a 1616 (considerando anche le attività criminali). Per contro, il debito pubblico, dal 2007 al 2014 è aumentato di 529 miliardi di euro, passando da 1606 miliardi a 2135 miliardi di fine 2014. Detto in altri termini, il debito pubblico, dal 2007, è aumentato di circa un terzo dello stock di allora

 

 

Fonte: MiglioVerde

Link: http://www.miglioverde.eu

 

 


Apr 05 2015

IVA, UN’INVENZIONE FRANCESE CHE HA MOLTIPLICATO BUROCRATI E PARASSITI

Category: Economia e lavoro,Monolandiagiorgio @ 00:10

 

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di BERNARD ZIMMER*

 

L’invenzione fiscale, che appariva geniale al momento della sua creazione, è un veleno sociale particolarmente insidioso.”

Era un vero piacere ascoltare Maurice Lauré, durante le sue lezioni di economia all’Ecole Nationale d’Administration (l’ENA è la più prestigiosa scuola francese di economia). Era brillante, di un’intelligenza profonda, ma anche pieno di umorismo. Era carismatico, quando parlava della sua invenzione: la TASSA SUL VALORE AGGIUNTO.

 

Maurice Lauré

Maurice Lauré,

 

Questa invenzione si trasformò in legge nel 1954. All’epoca, le imposte indirette, specialmente l’imposta sulle vendite, era una delle fonti più importanti del budget, ma eravamo degli studenti compiaciuti e non potevamo che applaudire, quando Lauré spiegava che questa imposta non era neutra. Penalizzava i lunghi circuiti di distribuzione, mirava a tassare chi voleva industrializzarsi investendo, in quanto un macchinario veniva tassato nel momento dell’acquisto.

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Apr 04 2015

SANGUISUGHE D’ITALIA: UN LUNGO ELENCO DI ENTI PIU O MENO INUTILI

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:23

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Non passa giorno – da anni ormai – che non si legga sui giornali di tagli, di spending review (inglesismi che nascondono il nulla), di Cottarelli oggi e Bondi ieri, di coperture per coprire omaggini vari del governo, di tagli delle Province che tagli non sono, visto che per 3000 politici che se ne vanno ne arriverà un’informata di 30.000, con città metropolitane annesse.

 

Da anni, invece, si sa cosa e chi tagliare. Gli enti inutili sono un must – ad esempio – ma una volta citati, tutto rimane nel dimenticatoio della politica, perchè dietro agli enti inutili si nascondono migliaia e migliaia di parassiti utili… al clientelismo nostrano.

 

Di seguito, per conoscenza generale, pubblichiamo un lungo elenco di soggetti inutili che succhiano soldi ai contribuenti.

 

Buona lettura.

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Apr 03 2015

ECCO TUTTE LE TATTICHE CHE MEDIA, GIORNALI E TV USANO PER MANIPOLARE L’OPINIONE PUBBLICA.

 

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Manipolare l’oppinione pubblica

 

 

Ecco tutte le tattiche di disinformazione che media, giornali e tv usano per manipolare l’opinione pubblica, inducendo le persone a pensarla in modo surreale.

 

Ci sono tattiche precise che i maestri della disinformazione tendono ad applicare, ve ne sveleremo 25 in questo articolo.

 

Le persone possono essere comprate, intimorite, o addirittura ricattate con lo scopo di diffondere disinformazione, così anche le “persone perbene” in molti casi, possono diventare sospette.

 

E’ compito di un professionista della disinformazione è interferire con queste valutazioni, perlomeno per indurre le persone a pensare che i collegamenti siano deboli o spezzati quando, in realtà, non lo sono… O presentare soluzioni alternative che allontanino dalla verità.

 

Molto spesso la verità viene “rallentata” attraverso tattiche di disinformazione, un risultato assicurato perché l’apatia cresce con il passare del tempo e con la retorica.

Le accuse non dovrebbero essere “abusate” tienile per i colpevoli recidivi e per quelli che usano tattiche multiple 

 

Le repliche non devono mai cadere nelle trappole dell’emozione o deviare dalle informazioni, a parte che non ci sia qualche osservatore venga facilmente distratto dall’inganno. 

 

 

ECCO QUI DI SEGUITO LE VENTICINQUE REGOLE DELLA DISINFORMAZIONE.

 

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Mar 27 2015

NELL’INFERNO FISCALE ITALIANO SERVE SEMPRE UNA LEGGE: NE FANNO 4 AL GIORNO

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Negli ultimi 12 mesi, sono state 997 le nuove disposizioni fiscali introdotte da leggi e decreti. Praticamente, quattro interventi al giorno (esclusi sabati, domeniche e festivi). Solo una minima parte di queste misure, però, è stata approvata per attuare la legge delega di riforma del fisco, che mira proprio a razionalizzare il quadro delle regole, mentre la maggior parte delle disposizioni ha modificato norme esistenti. Poche quelle abrogate. Il quadro si complica se si considerano anche circolari, comunicati e Faq dell’amministrazione.

 

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Mar 25 2015

STATO E PRIVATO, IL MATRIMONIO CHE HA PARTORITO IL FALLIMENTO DELL’AUTOSTRADA BRE.BE.MI.

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 08:03

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Inaugurazione della  BreBeMi

 

 

di MAURO GARGAGLIONE

 

Il disastro economico dell’autostrada BreBeMi, l’opera pubblica finanziata dai privati che nessuno usa, rivela la grandissima ipocrisia della formula mista, lo Stato che dà i permessi e la concessione di sfruttamento, e i privati che investono.

 

I privati possono fare affari a braccetto con lo Stato, e ne fanno, eccome se ne fanno, solo se lo Stato esercita ciò che lo rende vincente, l’uso del monopolio della forza.

 

Voglio dire che i privati fanno profitti solo quando lo Stato obbliga i cittadini, attraverso leggi e regolamenti, a servirsi di un certo bene o servizio prodotto o erogato da un’azienda privata, magari imponendo anche il prezzo al pubblico.

 

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Mar 15 2015

GLI INCENDIARI GRIDANO AL FUOCO

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Bersani, Letta, d’Alema

 

 

L’arte della guerra. La rubrica settimanale di Manlio Dinucci

 

La guerra che divampa in Libia miete sempre più vittime non solo sulla terra ma sul mare: molti dei disperati, che tentano la traversata del Mediterraneo, annegano. «Da sotto il mare ci chiedono dove sia finita la nostra umanità», scrive Pier Luigi Bersani. Dovrebbe anzitutto chiedersi dove sia finita la sua umanità, e con essa la sua capacità etica e politica, quando, il 18 marzo 2011 alla vigilia della guerra Usa/Nato contro la Libia, in veste di segretario del Pd esclamava «alla buon’ora», sottolineando che «l’articolo 11 della Costituzione ripudia la guerra, non l’uso della forza per ragioni di giustizia».

 

Enrico Letta, che con Bersani si appella ora al senso umanitario, dovrebbe ricordarsi quando il 25 marzo 2011, in veste di vice segretario del Pd, dichiarava «Guerrafondaio è chi è contro l’intervento internazionale in Libia e non certo noi che siamo costruttori di pace».

 

Una «sinistra» che nascondeva le vere ragioni – economiche, politiche e strategiche della guerra, sostenendo per bocca di Massimo D’Alema (già esperto di «guerra umanitaria» in Jugoslavia) che «in Libia la guerra c’era già, condotta da Gheddafi contro il popolo insorto, un massacro che doveva essere fermato» (22 marzo 2011).

 

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Mar 14 2015

GOVERNO USA: “ABBIAMO UCCISO NOI ALDO MORO”

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Il corpo ucciso  di Aldo Moro

 

 

«La decisione di far uccidere Moro non venne presa alla leggera. Ne discutemmo a lungo, perché a nessuno piace sacrificare delle vite. Ma Cossiga mantenne ferma la rotta e così arrivammo a una soluzione molto difficile, soprattutto per lui. Con la sua morte impedimmo a Berlinguer di arrivare al potere e di evitare così la destabilizzazione dell’Italia e dell’Europa». 

 

Così parlò nel 2006 Steve Pieczenik, il consigliere di Stato USA, chiamato al fianco di Francesco Cossiga per risolvere la condizione di crisi, in un’intervista pubblicata in Francia dal giornalista Emmanuel Amara, nel libro Nous avons tué Aldo Moro

 

Ancora prima il 16 marzo del 2001 in una precedente dichiarazione rilasciata a Italy Daily, lo stesso Pieczenik disse che il suo compito per conto del governo di Washington era stato quello

 

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Mar 11 2015

LA MASSONERIA, IL COMUNISMO E LA CORRUZIONE DELLA GIOVENTÙ

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«La musica è il principale interesse della gioventù moderna. Non ha alcuna importanza se gli anziani non lascoltano, poiché essi sono finiti in ogni modo».

l’ex beatle George Harrison (1943-2001)

 

«Abbiamo associato giovinezza, musica, sesso, droga e rivoluzione con tradimento: è molto difficile andare oltre».

 

Jerry Rubin (1938-1994), attivista politico comunista americano

«Corromperemo così tanto lOccidente che puzzerà».

 

Willy Münzenberg (1889-1940), teorico della Scuola di Francoforte

Distruggere il cattolicesimo

 

 

Quali fini si prefigge la setta massonica? Secondo tutti gli studiosi più accreditati di questa piovra sotterranea e per ammissione di numerosi suoi adepti, si tratta in sintesi dei fini perseguiti da tutte le altre Società Segrete e dagli altri movimenti che gravitano intorno ad essa, ovvero l’edificazione del «Tempio di Salomone», la realizzazione della «Grande Opera», che altro non è che la creazione di una «nuova natura umana» 1 e l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale (quello che i mondialisti chiamano One World) sotto l’egida della setta.

 

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Mar 10 2015

LA GRANDE GENERAZIONE DI QUESTO PAESE. 70 ANNI FA: LA GRANDE GENERAZIONE BOMBARDAVA TOKYO, (COSA CI ASPETTA OGGI)

TOKIO BOMBARDATA

La  vista dell’aerea di Tokyo dopo i bombardamenti.

 

 

DI MICKEY Z

Countercurrents.org

 

Possiamo meglio aiutarvi a evitare la Guerra non ripetendo le vostre parole e non seguendo i vostri metodi, ma cercando nuove parole e nuovi metodi.

Virginia Woolf

 

Curtis LeMay

Il  Generale Curtis LeMay:  Credo che se avessimo perso la guerra, sarei stato processato e condannato come criminale di guerra. Per fortuna siamo stati noi i vincitori.

 

 

La notte tra il 9 e il 10 marzo del 1945 il Generale Curtis LeMay, capo del Ventunesimo Comando Aereo bombardieri statunitense, scatenò sulla scena del Pacifico un nuovo tipo di inferno tutto americano, mettendo sotto assedio la città di Tokyo.

 

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Mar 06 2015

L’UTILIZZO IPNOTICO DEI COLORI NEI TELEGIORNALI

Category: Media e informazione,Monolandiagiorgio @ 00:02

Romit.tv

 

 

Di  JON RAPPOPORT

jonrappoport.wordpress.com

 

Alcune persone lo chiamerebbero semplicemente uno sforzo per cercare di compiacere il pubblico. Bene, compiacere il pubblico durante un notiziario non è l’obiettivo, a meno che indici di ascolto, dati su telespettatori, ricavi e distrazione dai fatti non siano il vero piano.. e naturalmente lo sono.

 

Solo adesso mi sono sforzato di vedere la replica del notiziario NBC di mercoledì sera con il ragazzo d’oro Brian Williams.

 

Ma Brian non era d’oro, era blu, colore che, secondo molti sondaggi, risulta essere il prediletto. Un calmo, riappacificante blu.

Questo è quello che ho visto durante i primi cinque minuti. E non potevo sostenere un minuto di più. (Ho bisogno che andiate sulle news di NBC e che guardiate con i vostri occhi).

Brian indossava una camicia blu. Tutti gli sfondi delle didascalie erano blu. Gli schermi piccoli dietro a Brian erano blu. I pannelli della scrivania di Brian erano blu. La superficie della scrivania rifletteva tinte di blu.

 

La storia principale, il report sulla tortura presentato dalla CIA, presentato in blu nel marchio CIA.

Andrea Mitchell, che stava lanciando il servizio sul report, indossava un outfit blu scuro.

Dietro a lei il Capitol Dome in un cielo blu.

Lo psicologo Mitchell, un architetto del programma della tortura, è stato intervistato.

La sua maglietta era in parte blu.

Una mappa del mondo che appariva nello schermo, su uno sfondo blu.

Dietro ad Andrea, lo sfondo era riempito di diversi oggetti blu.

La reporter Dana Priest è stata intervistata per la storia.

Un pezzo di sfondo dietro a lei era blu.

Michael Hayden è stato intervistato. Indossava una maglietta blu.

 

Ancora, io insisto tutto ciò era nei primi cinque minuti di notizie.

Si potrebbe dire che il notiziario sia stato di per sé un’occasione per la trasmissione del blu.

“Ceniamo di fronte alla TV e guardiamoci il telegiornale. Mi piace il blu.”

“Che canale?”

“NBC. Il loro blu è meglio di quello di CBS.”

 

Hai ragione. Mi fa sentire tranquillo. La tortura di cui parla la CIA non può essere stata così male. È blu. Mi sento rassicurato.”

 

John Rappoport

Fonte: https://jonrappoport.wordpress.com

Link: https://jonrappoport.wordpress.com/2014/12/11/the-hypnotic-use-of-color-in-television-news/

Traduzione per www.comedomchisciotte.org  acura di GUEDALINA ANZOLIN

 

Fonte: visto su COME DON CHISCIOTTE del 2 marzo 2015

Link: http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=3940

 

 

 

DOMANDA: QUALE È IL COLORE PREDOMINATE DEI TELEGIORNALI DELLA RAI?

 

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Mar 05 2015

CIA E SAUDITI, LA PREMIATA DITTA DEI TAGLIATORI DI TESTE

Zacarias Moussaoui

Zacarias Moussau

 

 

Non fanatici, ma mercenari. Dirottati in mezzo mondo – Afghanistan, Balcani, Medio Oriente – per scatenare il terrore, fornendo l’alibi per la “guerra infinita” degli Usa.

 

Al-Qaeda e Isis sono due maschere dello stesso network, organizzato dai sauditi sotto la regia di Washington.

 

«Dalle viscere del carcere di massima sicurezza statunitense di Florence (Colorado), il componente di Al-Qaeda Zacarias Moussaui, condannato all’ergastolo, fa luce su quello che certamente è il segreto più sporco della “guerra al terrore”», scrive Pepe Escobar.

«In più di 100 pagine di testimonianze rese nei giorni scorsi in una corte federale di New York, Moussaui fa “esplodere” delle autentiche bombe legate alla “Casa di Saud”».

Tra i più importanti finanziatori di Al-Qaeda prima dell’11 Settembre compaiono i principali esponenti del potere saudita, alleato di Washington. Le prime avvisaglie dello scandalo esplodono adesso, spiega Escobar, perché gli Usa ricattano l’Arabia Saudita: guai se Riyadh si sfilasse dall’alleanza, cessando di sostenere sottobanco il network del terrore, che oggi si chiama Califfato, o a scelta Isis, Isil o semplicemente Daesh. E guai se smettono di pompare petrolio, facendone crollare il prezzo per colpire Putin.

 

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