Set 30 2012

IL LUPO DELLA LESSINIA MUORE IN VALPOLICELLA

Category: Lessinia,Mondo animalegiorgio @ 00:01

Erano arrivati da molto distante. Lei dall’ovest, dalle montagne piemontesi; lui dall’est, dai boschi della Slovenia. I due lupi si erano incontrati qui in Lessinia, dando fiducia ad un territorio che da moltissimi anni li aveva relegati nel regno mitico delle leggede. Avevano acceso la curiosità di tutti e, a detta degli esperti, avevano già gettato le basi per la creazione di un branco stabile. Ma ogni speranza si è spenta la settimana scorsa, quando, nei pressi della contrada Semalo a Sant’Anna d’Alfaedo è stato trovato il cadavere della femmina: Giulietta, come l’avevano chiamata coloro che ne studiavano e seguivano gli appostamenti.

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Set 29 2012

LORENZO FURLATTINI

Category: Veja migiorgio @ 17:24

 

Dalle ore 22.32 del 28 settembre 2012  io sono LORENZO FURLATTINI …e …ciao nonno!


Set 29 2012

BEN TORNATO IN LESSINIA MITICO LUPO

Category: Lessinia,Mondo animalegiorgio @ 00:41

Immagine scattata dalla foto-trappola di un lupo che cammina sul pascolo nella notte del 28 gennaio 2012 alle ore 1.38.50.

 

L’inizio del 2012 segno lo straordinario ritorno del Lupo (Canis lupus) in Lessinia. Ripetutamente accertato lo contemporaneo  presenza di “Slave”, un lupo sloveno in dispersione, e quello di un probabile secondo esemplare di origine sconosciuto.

 

Tra gennaio e aprile 2012 è stato accertato un evento di eccezionale interesse naturalistico: il ritorno del lupo in Lessinia. Il nostro altopiano è stato infatti interessato dalla contemporanea presenza di Slave, esemplare sloveno in dispersione, e di un probabile secondo individuo, di provenienza sconosciuta, ripreso più volte da una fototrappola.

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Set 28 2012

DOTT. IVO BIANCHI: «ECCO PERCHÉ PREFERISCO LE PIANTE AI FARMACI»

Category: Salute e benesseregiorgio @ 00:00

 

Il dottor Ivo Bianchi, specialista in Omeopatia FOTO MARCHIORI

 

Dalle ricerche ospedaliere sul metabolismo del calcio osseo alle cure con agopuntura e omeopatia: la metamorfosi di un medico.

Ivo Bianchi: «La svolta negli anni ´70 a Borgo Roma quando due malati morirono per un test clinico»

 

LA STORIA.  Un evento che ti cambia la vita. Capita, a volte. E se si hanno la capacità e la lucidità di trarre il positivo dal dramma interiore o professionale vissuto, le soddisfazioni arrivano.
Per Ivo Bianchi, classe 1948, laurea in Medicina e specializzazione in Medicina interna all´Università di Padova con il massimo dei voti e la lode, la svolta umana e professionale, la sliding door che apre nuovi scenari, risale alla fine degli anni Settanta.

 

I TEST DEI FARMACI. «Ero un giovane medico del Policlinico di Borgo Roma», racconta, «nel reparto diretto dal compianto professor Scuro, Patologia medica. Mi occupavo in particolare di ricerche sul metabolismo del calcio e sulla patologia polmonare. Era estate, in reparto arrivò un nuovo farmaco antiartrosico da sperimentare su sei pazienti. Mi assentai per una breve vacanza di studio. Al rientro, due pazienti non c´erano più. Morti. Per gli effetti collaterali di quel farmaco, che ancor oggi viene usato».
Quell´evento scosse il giovane medico, le sue convinzioni scientifiche. «Pur continuando a lavorare nella sanità pubblica, cominciai a guardarmi attorno, a seguire corsi di agopuntura, omeopatia, medicina tradizionale cinese e fitoterapia. La mia ricerca venne ovviamente osteggiata dai colleghi, che allora come oggi non tollerano ingerenze nella cosiddetta allopatia, ma tenni duro, continuai a studiare e a perfezionarmi nei migliori centri del mondo».

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Set 26 2012

SULLA CRISI ECONOMICA, LA SFIDUCIA E L’INCERTEZZA: “IL MANIFESTO DEL VERO RIVOLUZIONARIO!”

Category: Media e informazione,Società e politicagiorgio @ 19:16

Silvia ha scritto: L’umanità sembra muoversi in un circolo vizioso. Guerre, miseria, giochi di potere. Ne usciremo mai? Cosa pensi di tutto quel che sta accadendo nel mondo?

Un caro saluto,

Silvia.

 

Dadrim ha risposto: Crisi economica, insicurezza sociale, malapolitica, progressivo deterioramento delle istituzioni, clientelarismi, baronie, assoluta mancanza di meritocrazia, rovina del patrimonio paesaggistico, abbandono delle ricchezze monumentali e artistiche. Questa è l’Italia che ci appare sempre più reale.

Se guardiamo poi la situazione internazionale le cose non sembrano andare molto meglio. L’interminabile conflitto Israelo-Palestinese, l’Iraq e l’Afghanistan ancora tormentati dalla guerra, la repressione del popolo tibetano, i conflitti volutamente e comodamente dimenticati che insanguinano le terre dell’Africa, la povertà, la fame, il traffico di organi umani, di donne destinate alla prostituzione, d’armi, di droga, il traffico di merci inutili che vanno da una parte all’altra del mondo, l’inquinamento…

Tutto questo e molto ancora è quel che quotidianamente ci riportano i nostri “cari” mezzi di informazione attraverso speciali, tribune politiche, opinionisti, trasmissioni radio, telegiornali, giornali, matrici, sette e mezzi, infedeli, fedeli, ballerini, fatti nostri, per nulla personali, porte a porte, giullari, mangia fuoco, saltimbanchi, menestrelli, cartomanti, notizie striscianti…

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Set 26 2012

COME CONTROLLARE LE MASSE

Category: Media e informazione,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 07:48

COME CONTROLLARE LE MASSE, PRIMA PARTE

 

Come si possono controllare le masse nei sistemi moderni chiamati “democratici”, dove i cittadini possono esprimersi liberamente con il voto?

Molti sanno che la televisione influenza le persone, ma quanti sanno in che modo lo fa? Spesso sento dire “La televisione in Italia è spazzatura”, oppure “gli italiani sono dei superficiali”, ma cosa c’è dietro? Conosciamo il reale significato di ciò che ci viene proposto?

Ho notato la scarsissima conoscenza da parte della gente comune sulle specifiche tecniche di persuasione delle masse,  voglio quindi lasciare il mio contributo con questo articolo, frutto di uno studio costante di più di dieci anni. Le fonti sono prevalentemente testi universitari più o meno comuni di Sociologia, Psicologia, Marketing e Statistica.   Descriverò, in più post divisi per argomento, un sistema di tecniche volte a ottenere il controllo sulle masse e alla determinazione di un regime democratico. Laddove ci sia un regime più o meno totalitario in un sistema democratico si applicano le tecniche spiegate.

Vorrei precisare che queste tecniche non hanno nessuna connotazione ideologica, i principi di base sono infatti stati utilizzati da ogni tipo di regime dalle epoche più lontane ai giorni d’oggi, dal totalitarismo sovietico a quello della Germania nazionalsocialista, fino a trovare dinamiche simili in molte aziende attuali, o anche in gruppi settari religiosi.

In un sistema totalitario, a differenza di quanto si può comunemente pensare, il potere non viene detenuto esclusivamente con la violenza, ma è frutto di una reciproca contrattazione tra il capo e le masse dominate.” – Gustav Le Bon

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Set 25 2012

LA MANIPOLAZIONE MENTALE DI MASSA

Category: Cultura e dintorni,Media e informazione,Monolandiagiorgio @ 00:10

Se un’aquila, che potrebbe tranquillamente volare libera nei cieli, cresce con la convinzione di essere un pollo, rimarrà per sempre dentro il pollaio

INFORMAZIONE

L’importanza dell’informazione è fuori da ogni discussione. Informare, lo dice il nome stesso che deriva da “in-formare”, cioè dare forma. Ma dare forma a cosa, se non alle coscienze? Non a caso, tutte le grandi dittature hanno iniziato sempre con il controllo dei mezzi di comunicazione (mass-media), proprio per plasmare le menti e coscienze delle persone. La totalità delle persone, educata dalla tivù alla passività e pigrizia mentale sin dall’infanzia, non sviluppa la capacità di mantenere l’attenzione autonomamente, se non è emotivamente coinvolta. I manipolatori questo lo sanno bene e per veicolare le loro informazioni mantengono viva l’attenzione della gente, agendo direttamente nell’emotività. Questo si chiama intrattenimento. Il paradosso è che sono le persone stesse che esigono di essere intrattenute e non informate, e ovviamente il Sistema le accontenta: informa (a modo loro) attraverso l’intrattenimento. L’importanza dei mezzi di comunicazione, è enorme. Ai fini della governabilità, soprattutto nelle società basate sul consenso, è indispensabile limitare, ma anche controllare e orientare l’informazione, la costruzione della rappresentazione illusoria del mondo e da cui dipende la produzione e gestione del consenso.

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Set 24 2012

E’ MORTO MARIO PINCHERLE, LO STUDIOSO DEI MISTERI DELLA PIRAMIDE DI CHEOPE

L’archeologo e poeta, nato a Bologna nel 1919, fu partigiano sulle montagne delle Marche e visse fino al 1992 ad Ancona. Affascinante quanto controversa la sua teoria sulla piramide.

Ancona, 24 settembre 2012 – L’archeologo e poeta Mario Pincherle, autore di un’affascinante quanto controversa ipotesi sulla piramide di Cheope, è morto ieri all’età di 93 anni a Bientina (Pisa), dove viveva dal 1992.

Nato a Bologna il 9 luglio 1919 da un’importante famiglia di origine ebrea, perseguitata durante il fascismo, Mario Pincherle fu partigiano tra le montagne delle Marche. Dopo aver vissuto a lungo a Bologna e per un breve periodo a Vignola (Modena), trasferì ad Ancona dove rimase fino al 1992 per poi spostarsi definitivamente in Toscana.

La carriera di ricercatore di Pincherle subì una svolta nel 1965, quando teorizzò l’esistenza di una torre, detta poi Zed, all’interno della piramide di Cheope. La sua scoperta fu annunciata nel 1969 con uno studio pubblicato dall’Accademia dei Lincei, dove sostiene che la piramide di Cheope non e’ la tomba del faraone, bensì un momento costruito proprio a protezione dello Zed con funzioni di calendario cosmico, osservatorio astronomico e bussola. La scoperta dette impulso ad un nuovo progetto di ricerca volto alla ricostruzione delle tecniche di edificazione impiegate nell’antico Egitto.

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Set 24 2012

ECONOMIA: SOFFOCARE LA BESTIA

Category: Economia e lavorogiorgio @ 00:01

Il termine bestia deriva dal latino, il suo significato etimologico voleva rappresentare una belva violenta, solitamente cieca, originariamente infatti questa parola veniva usata per identificare animali molto feroci e violenti destinati al combattimento nei circhi: la bestia è stata la prima agghiacciante paura dell’uomo. Nel linguaggio figurativo esprime anche un animale spaventoso che non si può controllare o domare il quale ostenta violenza e furia inaudita in grado di prendere il sopravvento su tutto e tutti. La bestia per gli italiani è rappresentata dal suo apparato statale contraddistinto dai suoi organi istituzionali e dai suoi vari dipartimenti parastatali. Questa bestia ormai è senza più controllo, nessuno riesce più a domarla, combatte quotidianamente con i suoi artigli (Agenzia delle Entrate ed Equitalia) per strappare e lacerare la carne e le viscere dalle sue prede (contribuenti italiani). La bestia è insaziabile, più mangia e più vuole mangiare, non si stanca, non dà cenni di tregua nemmeno vedendo le sue prede accasciarsi al suolo esanime o in procinto di morire.

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Set 23 2012

CI STANNO FACENDO DIVENTARE RAZZISTI NOSTRO MALGRADO

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 08:51

di Francesco Lamendola

Il popolo italiano non è mai stato razzista. Il popolo friulano, presso il quale sono nato, e il popolo veneto, presso il quale mi sono stabilito, non sono mai stati razzisti.

Al contrario: il Patriarcato di Aquileia, come crocevia di popoli delle tre principali stirpi europee – la neolatina, la germanica, la slava – e la Repubblica di Venezia, come crocevia di commerci – fra Occidente e Oriente, fra Nord e Sud del continente – vantano entrambi una storia plurisecolare di incontri, di scambi, di apertura verso qualunque popolo e qualunque fede.

E ciò vale anche per le altre regioni e per le altre popolazioni d’Italia, sia quella continentale, sia quella peninsulare ed insulare.

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Set 22 2012

L’INDOVINELLO VERONESE

 

separebabouesalbaprataliaaraba&alboversoriotenebae&negrosemenseminaba gratiastibiagimusomnip[oten]ssempiterned[eu]s

 

Se pareba boves, alba pratalia araba

Albo versorio teneba, et negro semen seminaba.

Gratias tibi agimus onnipotens sempiterne Deus.

 

L’Indovinello veronese è un testo in corsiva nuova vergato tra l’VIII secolo e l’inizio del IX in forma d’appunto, a margine di una pergamena contenente un codice più antico[1].

È forse il più antico testo pervenuto che usi lingua romanza (i Giuramenti di Strasburgo sono datati a cinquant’anni più tardi) e rappresenterebbe un possibile atto di nascita del volgare in Italia, ma non tutti gli studiosi sono concordi e alcuni ritengono che si tratti ancora di latino (pur se con le evidenti aberrazioni[2]).

Il codice fu originariamente redatto in Spagna all’inizio dell’VIII secolo e giunse a Verona non troppo tempo dopo. Le due postille furono individuate nel 1924.

Fu Vincenzo De Bartholomaeis a scoprirne per primo il senso, con l’aiuto di una studentessa universitaria del I anno.[1] Al testo dell’indovinello si accompagna un testo (riga 3), stavolta in latino più sorvegliato: si tratta di una formula canonica di benedizione in latino, esterna all’indovinello, ma che gli studiosi hanno utilizzato, talvolta in maniera contrastante, per avallare le proprie ipotesi linguistiche.

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Set 21 2012

VERONA. CHIESA DI SAN ZENO: LA GRANDE VASCA LUSTRALE DI PORFIDO

La vasca circolare indicata dai Romani labrum lustrale da utilizzare nelle terme, nelle fontane, nelle ville.  Vasche di acqua “Iustrale”, cioè “purificatrice” . 

 

Sotto la navata di sinistra è collocata una grande coppa in porfido rosso, un monolite del diametro di quasi tre metri, proveniente, come il piatto della fontana di Piazza delle Erbe, dalle terme romane della città (II sec. d.C.). Il grande bacino, quand’era collocato nel suo ambiente originale, all’ esterno della basilica, serviva per le abluzioni d’acqua, era un labrum lustrale.

Come ricorda Pierpaolo Brugnoli, la coppa di San Zeno aveva fatto bella mostra di sé nel vasto sagrato esistente fra la basilica e la chiesa di San Procolo. Era collocata all’ aperto, e così viene rilevata anche in varie mappe di Verona e vedute della piazza di San Zeno. Sistemazione anche questa non occasionale – come annotano gli storici – dato che, nei pressi delle basiliche, anche di quelle paleocristiane, venivano collocate vasche d’acqua per le abluzioni rituali, sostituite poi dalle pile dell’acqua santa poste all’interno dei luoghi di culto.

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Set 20 2012

MADONNA DELL’ALTAROL, O MEGLIO, MADONNA DEL LATAROL

Category: Chiesa veronese,Verona storia e artegiorgio @ 02:55

Chiesa della Madonna dell’Altarol, o meglio del Latarol

 

Poiano di Verona.  È conosciuta da tutti come la Madonna dell’Altarol, ma la chiesetta di Poiano non ha nessun piccolo altare, e non si chiama nemmeno così.  L’equivoco sul nome si trascina dal medio evo: il santuario è dedicato a Maria lactans, la Maria che allatta

La recente notizia del furto di un ex voto nel santuario Madonna dell’Altarol ripropone per me l’equivoco che si trascina dal medio evo. In contrada Clocègo di Poiano non esiste nessun piccolo altare che si possa definire, con una voce peraltro inesistente nel nostro dialetto, “altarol

Devo a mio padre, Giuseppe “Bepì” Cantù, la precisazione che la Madonna affrescata sul muro del santuario è Maria lactans nella forma latina, Maria Galattofusa in quella greca. Aggiungeva che il piccolo Gesù è “el Latarol’, cioè il piccolo che la Vergine Maria nutre al seno.

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Set 19 2012

UN PAPIRO DEL QUARTO SECOLO PARLA DELLA MOGLIE DI GESU’: “GESÙ DISSE LORO: ‘MIA MOGLIE…”

Category: Chiesa Cattolica,Religioni e rasiegiorgio @ 13:37

Un frammento di papiro del IV secolo pare contenere una frase non da poco, mai apparsa nelle Sacre Scritture

Ieri, (martedì 18 settembre 2012) durante un congresso internazionale ancora in corso a Roma, una storica del cristianesimo antico alla Harvard Divinity School ha rivelato l’esistenza di un frammento di papiro che contiene una frase mai apparsa nelle Sacre Scritture:

“Gesù disse loro: ‘Mia moglie…”

Il frammento misura 4 centimetri per 8, è scritto su entrambi i lati con inchiostro nero leggibile sotto una lente di ingrandimento ed è in lingua copta, l’evoluzione dell’antica lingua egiziana che non fa uso dei geroglifici ma dei caratteri dell’alfabeto greco, con l’aggiunta di 7 segni demotici per rendere suoni sconosciuti alla fonetica greca.

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Set 19 2012

DARE DEI SOLDI AL “MONTI” È COME DARE UN ASILO NIDO A RE ERODE

Category: Monolandiagiorgio @ 00:02

Verona. Chiesa di Santo Stefano; Cappella degli Innocent;  La strage degli innnocenti di Pasquale Ottino (1580-1630)


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