Feb 08 2017

IN NOME DELLA LIBERTÀ DI PENSIERO E DI STAMPA

Girava l’anno 2010 ma non è cambiato nulla

 

 

In Francia, uno scrittore, Vincent Reynouard, padre di otto figli, è in carcere per le sue ricerche storiche.

E la stampa cosiddetta “libera” non ne parla!

 

Nato nel 1969, sposato e padre di otto figli, il Francese Vincent Reynouard è laureato in ingegneria chimica presso l’ISMRA (“Istituto delle scienze dei materiali e delle radiazioni atomiche”) a Caen in Normandia. Egli si presenta apertamente come un cattolico tradizionalista e non nasconde le proprie idee politiche ultra-conservatrici. Ma il fatto più rilevante è che egli contesta pubblicamente, per mezzo di DVD e scritti, la versione classica della storia della Seconda Guerra Mondiale. È uno di quei ricercatori che affermano di essere “revisionisti” e che sono qualificati come “negazionisti”, poiché non credono nell’esistenza delle camere a gas omicide nei campi di concentramento tedeschi.

 

Nel 2005 Reynouard ha scritto e inviato alle aziende autonome di turismo, ai musei e ai municipi un libretto di 16 pagine dal titolo “Olocausto? Ciò che se vi nasconde…”, in cui sostiene il contrario della storia accademica. La giustizia francese lo colpì immediatamente.

 

Nel 2007 al termine del processo istruito contro di lui dal tribunale penale di Saverne (Alsazia), fu condannato ad 1 anno di prigione senza condizionale, una multa di 10.000 euro e 3.000 euro di danni per la lega anti-razzista, “LICRA”. In appello, nel giugno 2008, la corte di Colmar confermò la condanna in prigione e lo condanna a pagare un totale di 60.000 euro (20.000 euro di multa + la pubblicazione forzata e spese legali). Cose mai viste!

 

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