Gen 05 2013

ASSOGGETTAMENTO E DECADENZA DELLE SOVRANITÀ DEMOCRATICHE

 

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La “innovativa” presa in conto da parte del diritto penale contemporaneo dell’intenzione puramente soggettiva (movente ultimo, arrière-pensée, foro interiore, o coscienza intima che sia), per la definizione strutturale stessa dei crimini e dei reati, ha una fonte internazionale (1).

 

Questa fonte storica essenziale risiede nello statuto del Tribunale Militare Internazionale, incluso nell’Accordo di Londra dell’8 agosto 1945, così come nella giurisprudenza che ne è seguita. Ma ciò che ben merita di essere chiamata la decadenza dei sistemi giuridici europei ha altre fonti estere, che emanano da convenzioni e trattati dal contenuto moraleggiante, che mirano a fondare anzi un nuovo ordine morale universale. Sotto la copertura dell’ordine morale occidentale e mondialista è stato edificato il sistema che ha fatto uscire dai confini religiosi la cattiva coscienza secolarizzata. Questo fenomeno, come vedremo, è in gran parte il frutto dell’unione che le circostanze hanno creato tra la plutocrazia puritana e l’”antifascismo”.

 

Le convenzioni e i trattati internazionali, fondati su una «morale di unanimità ed ortodossia» (vedi Robert Munchenbled) dalle pretese universali, pullulano, e strumentalizzano un “dovere alla virtù”. Sono atti multilaterali tramite cui i paesi europei partecipanti, in nome dell’”etica” rivelata dalle Nazioni Unite, non cessano di abdicare a grandi passi alla sovranità “democratica” nazionale.

 

Prima, questa sovranità veniva fondata, specie in Francia, sull’imperativo della “salute pubblica” della Nazione, cara ai rivoluzionari del 1793; ma poteva anche richiamarsi alla tradizione nazionale precedentemente incarnata dal Re, che, da parte sua, si riteneva ricevesse la sua sovranità da Dio; ed ancora nella prima parte del ventesimo secolo la sovranità sfuggiva alla metafisica mondialista debilitante dei Diritti dell’Uomo, cui essa è ora invece strettamente assoggettata. Così che ogni reticenza, ogni ribellione a questo nuovo ordine morale è giudicata oscena, e non può costituire altro che il fatto di “estremisti” indifendibili, dediti al vizio ed alla fornicazione spirituale con idee impure e peccaminose.

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