Apr 19 2009

Ecco le macerie di una Italia fallita.

Category: Italia storia e dintorni,Società e politicagiorgio @ 20:30

Mi è arrivata questa email, a leggerla mi ha fatto male, ma purtroppo è una sacrosanta  verità  

L’Italia è un paese sociologicamente spappolato, economicamente fallito, infatti:

È un fallimento in fatto di funzionalità e competitività internazionale. 

È un fallimento come capacità di rinnovarsi e ammodernarsi: è il più rigido tra i paesi occidentali. 

È un fallimento come produttività: è ultimo tra i paesi occidentali. 

È un fallimento di fatto in produzione: dal 1992 è divenuto l’ultimo dei paesi europei, con uno sviluppo di meno della metà della media. 

È un fallimento come natalità: è ultimo tra i paesi occidentali. 

È un fallimento come pubblica amministrazione: è ultimo fra i paesi occidentali come efficacia e primo per i costi. 

È un fallimento come capacità di attrarre investimenti: è ultimo fra i paesi occidentali. 

È un fallimento come lavoro: ha il tasso più alto d’ assenteismo,  di scioperi, di malattie, e questo gonfia il costo del lavoro. 

È un fallimento in fatto di sviluppo economico: il suo prodotto interno lordo marcia a tassi frazionali rispetto alle economie forti. 

È un fallimento in fatto di finanza pubblica: l’indebitamento dello stato è enorme e continua a crescere; nessun governo la riduce, e sempre più risorse vengono inghiottite per il pagamento di interessi passivi. 

È un fallimento in fatto di indipendenza – nel senso che ha sempre più padroni stranieri (Washington, Parigi, Francoforte, Londra, Tel Aviv). 

È un fallimento in quanto capacità di ricerca scientifica e tecnologica: è ultimo d’Europa, dopo la Grecia. 

È un fallimento in fatto di pubblica istruzione: le scuole italiane sono le meno efficaci nel preparare al lavoro. 

È un fallimento come politica salariale: ha i salari più bassi della UE e vorrebbe pure abbassarli ulteriormente per competere con paesi come la Cina nella manifattura a bassa tecnologia. 

È un fallimento in quanto a debito pubblico e pressione fiscale, che aumentano in parallelo, alimentandosi a vicenda, come forse qualcuno comincia a capire. 

È un fallimento in fatto di utopica integrazione economica, in quanto aumenta il divario tra regioni sviluppate e regioni non sviluppate, regioni che mantengono e regioni che sono mantenute. 

È un fallimento in quanto alla giurisdizione, perché il sistema giuridico italiano è inefficiente e corrotto, alimenta la criminalità e allontana di conseguenza gli investimenti stranieri e viene costantemente condannato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. 

È un fallimento in quanto a infrastrutture, che sono state trascurate per decenni, anche come manutenzione. 

È un fallimento in quanto alla sanità: spese fuori controllo e 6000 morti all’anno per infezioni contratte in ospedale. 

È un fallimento in quanto a ordine pubblico, dato che un terzo circa del territorio resta in mano alla criminalità organizzata, e gli stessi partiti politici riproducono modelli di potere e consenso della mafia. 

È un fallimento in quanto a legalità e legittimità, perché la corruzione e la deviazione dei poteri sono strutturali e su di esse si poggia il potere costituito per produrre il consenso dal basso. 

È un fallimento nella libertà di stampa e d’ espressione,  superata da paesi  come Ecuador, Uruguay, Paraguay, Cile ed El Salvador, oltre da stati come  il Benin, Sudafrica e Namibia.

È un fallimento in quanto a difesa idrogeologica, dato che non è in grado di eseguire una prevenzione che costerebbe una frazione di quanto costa rimediare ai disastri idrogeologici dopo che sono avvenuti. 

È un fallimento in quanto a capacità difensive militari, dato che non ha forze armate efficienti e non fa i necessari aggiornamenti dei sistemi d’arma.

È un fallimento in quanto a rinnovo della classe dirigente: dalla politica all’università, abbiamo la gente più vecchia del mondo. 

È un fallimento senza speranza, perché non vi è una classe politica all’altezza del ruolo, dotata di competenze che vadano oltre il galleggiamento ed il saccheggio. Mancano uomini capaci. Non c’è nessuno che possa portare il Paese fuori dalla rovina……. 

 

E si,  questi   “Fratelli d’Italia” sono giunti proprio al  capolinea

 

PS

Ma quando la nave affonda non danno il “si salvi chi puo’”

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