Ott 07 2009

Vittorio Emanuele, re degli scandali: primo sovrano dell’Italia unita

Category: Italia storia e dintornigiorgio @ 21:15

Vittorio_Emanuele_II_1861

RISORGIMENTO.   L’ALTRA VERITA’

Il sovrano non era all’altezza di governare, ma amava donne, caccia e affari: voleva comprarsi persino Venezia…

Dopo la disfatta di Novara, gli misero in bocca una frase che, molto probabilmente  non aveva mai pronunciato perché  non era in grado di pensarla;  «I Savoia conoscono la via dell’esilio, non quella del disonore».

Vittorio  Emanuele II  esordì in condizioni assai complicate, a Vignale, in una cascina  appena abitabile, a un tiro di schioppo dal campo della battaglia di Novara. La sconfitta del suo esercito era stata definitiva e irrimediabile. Carlo Alberto – persino  coraggiosamente – aveva abdicato e gli aveva lasciato il peso del trono con le responsabilità che comportava.  Il suo futuro e,  per la verità, anche quello del suo Stato e della sua gente,  era punteggiato da troppi interrogativi che lui non poteva sciogliere perché non dipendevano da lui.  Il destino dei Savoia era – ovviamente – nelle mani di chi aveva vinto espugnando il nemico.  Vittorio Emanuele II incontrò il generale vincitore Radetzky.

I libri che si studiano a  scuola lasciano intendere che si trattò di uno scontro fra titani.  Da una parte un vecchio reazionario, intenzionato ad approfIttare del successo e,  quindi, a punire quell’insignificante Piemonte, cancellandolo dalla carta geografica e dall’elenco dei diritti.   Dall’altra, un re di fresca nomina, giovane per età e per esperienza ma risoluto nel rispettare i principi della libertà e della Costituzione, non importa quali fossero i costi da pagare.  Gli misero in bocca una frase che, molto probabilmente, non pronunciò mai, soprattutto perchè non era in grado di pensarla: «I Savoia conoscono la via dell’esilio, non quella del disonore».

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