Mar 31 2015

IL PRIMO STATO AL MONDO A PROIBIRE LA TRATTA DEGLI SCHIAVI FU LA REPUBBLICA SERENISSIMA DI VENEZIA

Category: Veneto e dintornigiorgio @ 01:16

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Il primo Stato al mondo a proibire la tratta degli schiavi fu la Repubblica Serenissima di Venezia nel 960, con la promissione del XXII Doge Pietro IV Candiano, 900 anni prima degli Stati Uniti!

 

Tuttavia già il Doge Orso salito al potere nel 727 proibì la commercializzazione di schiavi

 

Questi due Dogi furono importanti poiché Orso fu il primo eletto dai veneti ed il Candiano dopo varie vicessitudini che inizialmente l’avevano condotto in esilio a servire l’Impero tenne equidistanza da Bisanzio e dal Sacro Romano impero confermando l’indipendenza della Serenissima

 

 

 


Mar 31 2015

GLI IMMIGRATI SI GUARDINO DAGLI SCHIAVISTI ANTIRAZZISTI, NON DA SALVINI

schiavi

 

 

L’altra sera dopo la trasmissione su Rai3 D-DAY I GIORNI DECISIVI DI HITLER e MUSSOLINI il noto giornalista Paolo Mieli ha consigliato di pubblicare Main Kampf in modo tale da consentire a noi stessi di verificare come procedeva la storia del nazismo. Io proporrei di fare ancora un passo indietro per conoscere come si è evoluta la storia del razzismo. Perché non esiste nulla di più nuovo di ciò che viene dimenticato.

 

Il razzismo inizia ad apparire tra il XVI e più costantemente il XVII secolo.

Gli europei per centinaia di anni riducevano in schiavitù i popoli dell’africa e del nuovo mondo.

La storia del razzismo nel mondo eurocentrico è strettamente collegata con la schiavitù come prima forma del colonialismo.

Proprio in questo contesto appare il concetto delle razze; quale concezione che i popoli non europei ricadono sotto il potere e la gestione dei popoli europei.

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Mar 30 2015

CHIEDERE OGGI AD UN OPERAIO DI VOTARE PD…

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 01:26

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Chiedere ad un operaio di votare PD e’ come chiedere ad una zanzara di diventare rappresentante Autan.

 

(da un sindacalista di Verona)

 

 


Mar 30 2015

GLI ANTICHI ROMANI PIÙ BRAVI DI NOI NEL TUTELARE AMBIENTE, PAESAGGIO, ARCHITETTURA E NEL SCONFIGGERE GLI SPECULATORI E I LORO PROTETTORI POLITICI

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La Postumia a Verona, sullo sfondo la porta romana di  Porta Borsari

 

 

Tutto il mondo, dall’America all’Europa, ha adottato i principi dell’antica roma per sconfiggere gli speculatori e i loro protettori politici

 

Un modello insuperabile di razionalità legale: così rimane il sistema messo a punto dagli antichi giuristi romani per proteggere ambiente, paesaggio e architettura. «Res omnium gratissima»: già nell’antica Roma qualsiasi singolo cittadino poteva agire legalmente in nome del populus Romanus. Gli americani e l’Europa hanno recepito l’insegnamento romano. Ma in Italia speculatori e politici ignorano o fanno finta di aver dimenticato quello che da sempre è riconosciuto un diritto universale.

 

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Mar 29 2015

OGGI SCATTA L’ORA LEGALE. PANICO TRA I RAPPRESENTATI DEL GOVERNO!

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 11:32

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Mar 29 2015

LA MORTE VIOLENTA DEL FARAONE SENEBKAY

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 Scheletro del faraone Senebkay

 

 

Avrà condotto una vita da re, ma le nuove prove forensi raccolte dai resti del faraone Senebkay indicano che il sovrano egizio morì in battaglia – il primo faraone che sappiamo essere morto così – brutalmente attaccato da molteplici assalitori.

 

L’anno scorso, la tomba di re Senebkay (1650-1600 a.C.) era stata scoperta nel sito di Abydos dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania in collaborazione con le autorità egiziane. Ora il team del Dr. Josef Wegner ha completato lo studio dello scheletro di Senebkay e i resti di diversi altri re le cui tombe sono state scoperte nelle vicinanze.

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Mar 28 2015

DÌ TUTTO IL BENE POSSIBILE DEGLI ALTRI, E SE NON PUOI PARLARNE BENE, NON PARLARNE

Category: Cultura e dintornigiorgio @ 00:23

 

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Parlare male degli altri ci procura un sottile, perverso piacere: per questo il gossip ha tanta presa. Parlarne bene ci annoia. O ci infastidisce. Come se abbassare gli altri innalzasse noi. E innalzarli ci abbassasse.

  

Una persona ti fa mille favori. E uno sgarro. Cosa ti ricorderai per sempre? Lo sgarro. Dimenticando i favori. Un filantropo finisce coinvolto in uno scandalo. Anche se viene prosciolto, cosa resterà per sempre nell’opinione pubblica? La memoria del fango. Ci viene spontaneo notare il male, più che il bene. Negli altri.

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Mar 27 2015

NELL’INFERNO FISCALE ITALIANO SERVE SEMPRE UNA LEGGE: NE FANNO 4 AL GIORNO

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Negli ultimi 12 mesi, sono state 997 le nuove disposizioni fiscali introdotte da leggi e decreti. Praticamente, quattro interventi al giorno (esclusi sabati, domeniche e festivi). Solo una minima parte di queste misure, però, è stata approvata per attuare la legge delega di riforma del fisco, che mira proprio a razionalizzare il quadro delle regole, mentre la maggior parte delle disposizioni ha modificato norme esistenti. Poche quelle abrogate. Il quadro si complica se si considerano anche circolari, comunicati e Faq dell’amministrazione.

 

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Mar 26 2015

LO STATO RENDE SERVI I SUDDITI METTENDOLI GLI UNI CONTRO GLI ALTRI

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LO STATO RENDE SERVI I SUDDITI METTENDOLI GLI UNI CONTRO GLI ALTRI

 

di ETIENNE DE LA BOETIE

 

 

Il saggio sostiene che qualunque tiranno detiene il potere fintanto che i suoi sudditi glielo concedono: dunque delegittimando qualsiasi forma di potere. La libertà originaria sarebbe stata abbandonata dalla società, che una volta corrotta dall’abitudine, avrebbe poi preferito la servitù del cortigiano alla libertà dell’uomo libero, che rifiuta di essere sottomesso e di obbedire.

 

 

Ma ora vengo a un punto, che è a mio avviso la risorsa ed il segreto del dominio, il sostegno ed il fondamento della tirannia.

 

 

Chi pensa che le alabarde, le guardie ed i posti di sentinella salvaguardino i tiranni, a mio avviso si sbaglia di grosso; e se ne servono, credo, più per l’aspetto formale e di spauracchio che perché ci facciano affidamento.

Gli alabardieri impediscono di entrare nel palazzo ai poveracci senza mezzi, non agli uomini ben armati e pronti all’azione.

È facile verificare che ci sono stati meno imperatori romani che siano sfuggiti a qualche pericolo grazie al soccorso delle loro guardie, di quanti siano stati uccisi dai loro stessi pretoriani.

Non sono le truppe di cavalleria, non sono i battaglioni di fanteria, non sono le armi che difendono il tiranno.

Non lo si crederà immediatamente, ma certamente è vero: sono sempre quattro o cinque che sostengono il tiranno, quattro o cinque che mantengono l’intero paese in schiavitù.

È sempre successo che cinque o sei hanno avuto la fiducia del tiranno, che si siano avvicinati da sé, oppure chiamati da lui, per essere i complici delle sue crudeltà, i compagni dei suoi piaceri, i ruffiani delle sue voluttà, e partecipi ai bottini delle sue scorrerie.

Questi sei orientano così bene il loro capo, che a causa dell’associazione, egli deve essere disonesto, non solamente per le sue malefatte, ma anche per le loro.

Questi sei ne hanno seicento che profittano sotto di loro, e fanno con questi seicento quello che fanno col tiranno.

Questi seicento ne tengono seimila sotto di loro, che hanno elevato nella gerarchia, ai quali fanno dare o il governo delle provincie, o la gestione del denaro pubblico, affinché appoggino la loro avarizia e crudeltà e che le mettano in atto al momento opportuno; e d’altro canto facendo tanto male non possono resistere, né sfuggire alle leggi ed alla pena, senza la loro protezione.

Da ciò derivano grandi conseguenze, e chi vorrà divertirsi a sbrogliare la matassa, vedrà che, non seimila, ma centomila, milioni, si tengono legati al tiranno con quella corda, servendosi di essa come Giove in Omero, che si vanta, tirando la catena, di ricondurre verso sé tutti gli dei.

Da ciò deriva la crudeltà del Senato sotto Giulio, la fondazione di nuovi Stati, la creazione di uffici; non certo, a conti fatti, riforma della giustizia, ma sostegno della tirannia. Insomma che ci si arrivi attraverso favori o sotto favori, guadagni e ritorni che si hanno sotto i tiranni, si trovano alla fina quasi tante persone per cui la tirannia sembra redditizia, quante quelle cui la libertà sarebbe gradita.

 

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Mar 25 2015

STATO E PRIVATO, IL MATRIMONIO CHE HA PARTORITO IL FALLIMENTO DELL’AUTOSTRADA BRE.BE.MI.

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 08:03

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Inaugurazione della  BreBeMi

 

 

di MAURO GARGAGLIONE

 

Il disastro economico dell’autostrada BreBeMi, l’opera pubblica finanziata dai privati che nessuno usa, rivela la grandissima ipocrisia della formula mista, lo Stato che dà i permessi e la concessione di sfruttamento, e i privati che investono.

 

I privati possono fare affari a braccetto con lo Stato, e ne fanno, eccome se ne fanno, solo se lo Stato esercita ciò che lo rende vincente, l’uso del monopolio della forza.

 

Voglio dire che i privati fanno profitti solo quando lo Stato obbliga i cittadini, attraverso leggi e regolamenti, a servirsi di un certo bene o servizio prodotto o erogato da un’azienda privata, magari imponendo anche il prezzo al pubblico.

 

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Mar 24 2015

ESCLUSIVO PUTIN: LA MIA VERITÀ SUL COLPO DI STATO IN UCRAINA

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 00:03

Da Claudio Messora

 

Ci sono narrazioni e contronarrazioni. I media agiscono nel contesto del proprio frame. C’è il frame Ue-Nato e c’è il frame sovietico. Un blog serve a farvi fare un salto, un cambio di frame, oppure non serve.

 

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Questo è un estratto del documentario appena uscito in Russia, nel quale Vladimir Putin racconta dei tragici giorni del colpo di stato ucraino, e di come avrebbe salvato la vita del presidente deposto Viktor Yanukovych.

 

Ecco il testo, tradotto per voi da Anya Stepanova e Ivan Setta.

 

PARLA PUTIN: COSA SUCCESSE DURANTE IL COLPO DI STATO DI KIEV

 

Putin: “Ho invitato al Cremlino i dirigenti delle nostre forze speciali, il ministero della difesa, dando un ordine ben preciso. Voglio essere sincero: salvare la vita del presidente Ucraino”.

 

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Mar 23 2015

DON MILANI E IL COMUNISMO

Category: Chiesa Cattolica,Società e politicagiorgio @ 00:08

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Don Lorenzo Milani sul comunismo, il 31 luglio 1966, ebbe a dire:

Il comunismo è la mediazione e l’organizzazione politica di ogni male, al fine di consentire, ad una classe dirigente parassitaria e brutale, la gestione di ogni forma di potere sulle spalle degli ultimi”.

 

 

QUEL “COMUNISTA” DI DON MILANI

 

 

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Nemmeno la Chiesa esce incolume dall’infelice suddivisione del mondo tra “destra” e “sinistra”, categorie che gli studiosi della politica reputano defunte da oltre un decennio ma che continuano, come se nulla fosse, a contaminare il lessico comune.

Accade così che alcuni preti siano tutt’ora accreditati come comunisti ed altri come fascisti, quasi che il Vangelo possa essere guardato, a seconda di chi lo predica, come un inserto speciale dell’”Unità” o de “Il Giornale”.

Ora, si da il caso che il sacerdote più gradito negli ambienti di sinistra sia quel don Lorenzo Milani passato alla storia come il priore di Barbiana.

Non è mia intenzione deludere nessuno, né tanto meno pronunciarmi sull’appartenenza politica reale o presunta di Milani.

 

Reputo invece utile lasciare la parola a quest’ultimo che, in una lettera indirizzata all’avvocato Corrado Bacci scritta il 27 dicembre del 1961, a proposito del mondo politico di sinistra annotava:

 

Nelle Case del Popolo si vedono camerieri in giacca bianca che servono ai tavolini. E negli incontri sindacali non si riesce dai vestiti né dalla maniere a capire quali sono gli oppressori e quali gli oppressi[…] ho visto una foto di Togliatti all’Opera in smoking con dama ingioiellata accanto”.

 

In un’altra lettera spedita a Alessandro Mazzarelli, che col priore di Barbiana intrattenne una fitta corrispondenza, possiamo leggere:

 

Il comunismo è la mediazione e l’organizzazione politica di ogni male, al fine di consentire ad una classe dirigente parassitaria e brutale la gestione di ogni forma di potere sulle spalle degli ultimi”.

 

Ancora:

 

Gli intellettuali comunisti, quasi tutti borghesi, soni i nostri nemici. Sono loro che vogliono quel laido “compromesso” fra gli sfruttati e gli sfruttatori. Lo vogliono in nome di Cristo e di Marx. Sono proprio dei figli di puttana […] i capi del comunismo affermano che la loro ideologia viene da lontano e andrà lontano. Non è vero. Il comunismo viene da pochi decenni di storia e va avanti strisciano e speculando tra le innumerevoli miserie della terra”.

 

Niente male, per un prete “comunista”.

 

 

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Fonte: da Liberta e Persona, del 16 maggio 2009

Link: http://www.libertaepersona.org/wordpress/2009/05/quel-comunista-di-don-milani-1267/


Mar 22 2015

IO SONO UN AUTODIDATTA, DILETTANTE IN TUTTI I CAMPI, IL CHE SIGNIFICA APPASSIONATO; PAROLA DI PREMIO NOBEL

Category: Veja migiorgio @ 09:44

 

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Io sono un autodidatta curioso 

 

 

A quanti, fra gli Addetti ai lavori di ogni disciplina scientifica, non piace l’intrusione degli Appassionati nei campi che essi ritengono di loro esclusiva competenza, si raccomanda di tenere presente che:

 

Nel Natale 2009, il Nobel per la Fisica Carlo Rubbia affermava:

 

« La Cultura appagata porta al ristagno della Scienza: è la Curiosità che produce Progresso! »

 

Riguardo poi alle croniche difficoltà nei rapporti fra Accademici ed Appassionati, appare estremamente istruttivo quanto affermava Maurice Allais, Nobel 1988 per l’Economia:

 

«Io sono un autodidatta, dilettante in tutti i campi, il che significa “appassionato”…

Gli Appassionati danno continuamente sui nervi ai Professionisti… e questo è naturale.

Essi però hanno un grande vantaggio sugli Addetti ai lavori: sono indipendenti, non sono condizionati dal sistema educativo scolastico, dalle tradizioni accademiche, dalle loro norme o dai rapporti di forze esistenti…

Quello che conta in loro, e che li distingue, è l’intuizione creativa!»

 

Ebbene, forti di tali autorevoli espressioni, quando troviamo qualcosa che non quadra nei dogmi della Scienza, ci sentiamo incoraggiati a cercare e a studiare, andando anche contro corrente, per giungere a delle risposte finalmente soddisfacenti circa i nostri dubbi, dopo di che, confrontate le nostre idee con quanti sono disposti a discuterne, ci riteniamo in dovere di pubblicare i risultati dei nostri studi, affinché altri possano intervenire con osservazioni od obiezioni oppure avvantaggiarsene nelle loro ricerche.

 

 

 


Mar 21 2015

1809, LORIA E LE DONNE VENETE INSORGONO CONTRO NAPOLEONE

Category: Italia storia e dintorni,Libri e fonti,Venetismogiorgio @ 00:05

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di ETTORE BEGGIATO*

 

L’insorgenza veneta del 1809 è sistematicamente ignorata dalla storiografia “ufficiale”: nessuna sorpresa per la verità, è tutta la nostra storia veneta che viene sistematicamente nascosta o mistificata, visto che gli storici del regime parlano di “briganti” o di “straccioni”.

 

Napoleone aveva portato il Veneto tutto in condizioni di miseria e disperazione come mai nella nostra storia, imponendo la coscrizione obbligatoria  e una serie di tasse pesantissime (pensiamo a quella sul macinato, vera e propria tassa sulla fame).

 

Il nostro popolo reagì con particolare vigore, al suono della campana a martello: i francesi, in nome della libertà, dell’eguaglianza e della fraternità, riportarono l’ordine con centinaia e centinaia di morti.

 

Particolarmente interessante è un passo del diario di Pietro Basso, sartor di Asolo nel giorno 8 luglio 1809: “Le done se Loria, accordate con quele de Besega, le a desfà la municipalità”; siamo in provincia di Treviso ma tutto il Veneto stava per insorgere contro Napoleone.

 

Una pagina, quella del 1809, che meriterebbe di essere conosciuta dal popolo veneto; mancò una figura leggendaria come il tirolese Andreas Hofer che guidasse il nostro popolo, e mancò anche chi, come il grande pittore spagnolo Francisco Goya tramandasse ai posteri l’eroismo di chi lottava per la propria libertà e contro i crimini dell’occupante napoleonico.

 

 

*Autore di “1809: l’insorgenza veneta. La lotta contro Napoleone nella Terra di San Marco” .

 P.S. L’opera che rappresenta l’insorgenza  di Loria è di Martina Tauro “La Poiana”.  

 

 

Fonte: da Miglio Verde

Link: http://www.miglioverde.eu/1809-loria-donne-venete-insorgono-contro-napoleone/

 


Mar 20 2015

QUEL CHE GL’ITALIANI DOVREBBERO SAPERE IN FATTO DI STORIA E DI BANDIERE

 

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Bandiera tricolore (bianco, rosso e verde) della RC, la Repubblica Cispadana costituitasi in epoca napoleonica dal gennaio al luglio del 797).

 

 

Da tempo si fa un gran parlare di anniversari patriottici e del tricolore… Ma sono discorsi seri?

 

Premessa 

 

Dire cose totalmente diverse o contrarie alla realtà costituisce una grave e inaccettabile menzogna… ma anche le “mezze verità” sono da condannare, poiché ad esse corrisponde sempre, inevitabilmente una “mezza menzogna”… ed anche questa è una cosa inaccettabile!

 

Ciò non ostante, la “mezza verità” è il sotterfugio più usato dai politicanti per fare apparire credibili le loro menzogne, in modo da carpire la fiducia del popolo, il cui consenso permette poi a loro di agire a proprio arbitrio nella gestione della cosa pubblica.

 

Sola difesa per i Cittadini è la ricerca della verità, ricerca però di difficile attuazione per le difficoltà nel reperimento di documentazione veramente obiettiva e perché i profondi condizionamenti culturali, subiti dal Cittadino in età scolare, lo fanno sicuro di saperne abbastanza e, di conseguenza, di non avere bisogno di ulteriori approfondimenti.

 

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