Apr 02 2017

DETTI SULLE CITTA’ VENETE

Category: Pensieri e parole,Veneto e dintornigiorgio @ 01:17

Verona;  la dove: “son tuti mati” 

 

 

I detti 

 

Venexiani gran signori. (1)

 

Padoàni gran dotori. (2)

 

Visentini magnagati. (3) 

 

Veronesi tuti mati. (4)

 

Udinesi castelàni col cognome de fùrlani. (5)

 

Trevisani pan e tripe. (6)

 

Rovigoti bàco e tripe. (7)

 

I Bresciani taja cantoni. (8)

 

ghe ne anca de pì tristi

 

i xé i Mantoàni tuti stinchi. (9)

 

e i Bergamaschi  brusacristi. (10)

 

Rustico rapporto fatto nel XVI° secolo da Angelo Ruzzante (attore, Padova 1502-1542) ad Andrea Gritti, suo Serenissimo Doge di Venezia.

 

PS

 

E Belun ?   

Pòra Belun,  te si proprio de nisun!

 

 

Note:

 

1) – Perchè  allora Venezia  era una delle città  più ricche.

 

2) – Per la loro Università.

 

3) – Sembra che, per un lungo assedio degli Ezzelini, abbiamo mangiato anche  i gatti, allora cosa scandalosa perché protetti dalla Madonna.

 

4) – Per la  “fina” aria che viene dal Lago di Garda e dal Baldo.

 

5) – Perché già allora avevano  un gran Castello; attenzione: “furlani”  voleva dire imbroglioni e ladroni.

 

6) – Perché coccoli di Venezia,  non hanno mai avuti grossi problemi.

 

7) – In quei tempi non godevano di grande stima.

 

8) – Si diceva che, quando i confini della Serenissima erano da quelle parti, le guardie  bresciane  fuggissero con facilità.

 

9) – Furbi, scaltri.

 

10) -Perché non sono mai stati per la Chiesa ed inoltre,  in occasione di alcune scorribande, hanno bruciato  qualche crocefisso.

 

 

Le prime quattro frasi del “ rapporto del Rizzante” per noi veneti, ed anche per molti altri, sono più che conosciute; il rimanente, e il relativo “vox popoli”, sono il frutto di una ricerca del Montaldi nella zona della “Serenissima”.

 

 

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