Feb 12 2015

DON MILANI INDIPENDENTISTA: VENTIMILA SANMARINI, LA PROFEZIA DELLA SOVRANITÀ DEI POPOLI. DA DON MILANI A SALVADORI –

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 La scuola di don Milani

 

 

Nella bella Sala Paladin del Palazzo Moroni, si è tenuta nei giorni scorsi la presentazione del saggio “Ventimila Sammarini” – “ La Profezia sulla inevitabile sovranità dei Popoli di tutto il mondo, vista da Don Milani, da Don Giussani e dalla Toscana” (Ed. Il Cerchio”, Rimini 2014)

 

Ha aperto i lavori il dott. Manrico Casini Velcha,  Segretario Generale del Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana di Vicchio di Mugello (Fi). L’oratore ha illustrato le parti salienti della vita del Profeta di Barbiana, dalla agiata e ricca giovinezza al Seminario, mettendo in evidenza il grande Servizio che ha reso – da Sacerdote fedelissimo – alla Chiesa, anche promuovendo la Scuola di Barbiana. Ma Don Lorenzo Milani oggi emerge, soprattutto, per le Profezie testimoniate da Alessandro Mazzerelli.

 

“Un uomo – ha detto – che non abbiamo capito per molto tempo” Riscoperto anche grazie ad una clamorosa lettera, occultata per ben quaranta anni, nella quale Don Milani afferma di essersi trovato perfettamente d’accordo con  Mazzerelli e che tutti i suoi “ragazzi” avrebbero aderito all’Associazione “Forza del Popolo”, fondata dallo stesso Mazzerelli nel 1962.

E’ questa, insieme alla grande coerenza manifestata in quasi mezzo secolo, la ragione fondamentale per la quale il Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana gli ha rilasciato la Tessera Onoraria. “Credere nella buona fede del Mazzerelli, che ha sempre pagato per le sue idee – ha concluso – è credere nel vero Don Milani”.

 

L’Autore Alessandro Mazzerelli inizia ringraziando la Divina Provvidenza per consentirgli ancora una volta, di dare testimonianza ai grandi eventi che lo hanno moralmente e politicamente condizionato per tutta la vita.

Tre sono le date fondamentali il 31 luglio 1966, il 2 giugno 1976 e il 18 settembre 1988 a cui aggiunge la circostanza dell’incontro con l’Autonomista Bruno Salvadori.

Il 31 luglio 1966 è il giorno in cui a Barbiana furono pronunciate le ormai famose Profezie. Quelle sulla natura e la fine del comunismo, sulla bestemmia demo “cristiana”, sul sublime Decalogo di Barbiana e sulla lotta al futuro moundialismo-imperialista tramite il sorgere di “ventimila sammarini”.

 

Il Profeta indicò con fermezza la linea rossa – per i cattolici insuperabile – in difesa della famiglia e della civiltà cristiana, ma conclude che prima dell’avvento del “bene” : il Decalogo di Barbiana e i Ventimila Sammarini  “… scorrerà molto sangue e sia la degenerazione morale che quella politica giungeranno a livelli di incredibile bassezza.”

L’Autore ricorda che su richiesta del Profeta  promise  “ di non tradire, per nessuna ragione, quanto si erano detti e quanto avevano concordato.”

 

Il 2 giugno 1976, contro la strumentalizzazione politica del Profeta da parte del PCI, grazie a Padre Reginaldo Santilli O.P. (Direttore del giornale diocesano “Osservatore Toscano”) scende in campo Don Luigi Giussani, il fondatore di “Comunione e Liberazione”  che, conosciute le Profezie milaniane si reca nel paese di origine dell’Autore, Pozzo della Chiana (Arezzo), ove, a conclusione di un bellissimo Convegno milaniano, si dice convinto che il “Decalogo di Barbiana” “Risolve la secolare contraddizione tra Fede e potere” mentre l’alternativa ai “Ventimila  Sammarini” : “Sarà la barbarie dell’imperialismo mondialista.

 

Nel 1978/79 avvengono i colloqui con  Bruno Salvadori, parlamentare Autonomista della Valle d’Aosta di origine toscana.

Si studiano e si individuano nella regione geografica italiana 9 possibili “sammarini”, 12 con San Marino, il Vaticano e la Corsica.

Si propone una Lega con presidente a girare annualmente fra tutti i Movimenti Autonomisti, con la quale “combattere e disarticolare il centralismo romano.”

 

Si costituisce il Movimento Solidale, incardinato nel “Decalogo di Barbiana”  che rivendica nelle elezioni amministrative del 1985 l’Autonomia della Toscana. Le idee più importanti del  Movimento Solidale, dal “commercio equo e solidale”  alla “Banca Etica”, saranno oggetto di appropriazione indebita da parte delle organizzazioni comuniste e cattocomuniste. Il Movimento Solidale riuscirà ad organizzare un Convegno con Solidarnosc, presso la Certosa di Firenze.

 

Il 18 settembre 1988 al Festival Nazionale de “L’Unità” a Campi Bisenzio (Firenze)  un dirigente comunista manifesta l’inaudito cinismo con il quale annuncia che dal 1989 il PCI farà giungere in massa gli extracomunitari  “… per rilanciare la lotta di classe, disarticolare l’Occidente e la Chiesa Cattolica.

E’ l’affermazione che conferma la lucidissima definizione del comunismo data dal Profeta :

Il comunismo è la mediazione e l’organizzazione politica di ogni male, al fine di consentire, ad una classe dirigente parassitaria e brutale, ogni forma di gestione del potere sulle spalle degli ultimi.”

 

L’Autore osservata per oltre un anno la strategia del PCI e constatato che assieme alle organizzazioni collaterali CGIL, ARCI etc.  sponsorizzava, attraverso l’invasione extracomunitaria, la società multietnica per i fini e gli scopi enunciati al Festival de “L’Unità”, dava vita al  Movimento Autonomista Toscano, sempre in coerenza con l’impianto Profetico di Barbiana.

 

Conclude, avvertendo che siamo davanti ad un abisso, con la frase “Che Dio e la Santa Vergine ci aiutino!”

 

L’Onorevole Alberto Lembo ricorda il ruolo della scuola italiana nell’escludere gli ultimi. Don Milani intendeva insegnare quelle 5000 parole, la cui ignoranza rendeva i figli dei mezzadri perennemente handicappati nei confronti dei “pierini”.

Così come vuole riscattare i figli degli ultimi, Don Milani intende difendere la dignità e l’identità dei popoli oppressi dal  “risorgimento”.

 

Ma Don Milani è profetico anche perché con i “Ventimila Sammarini” pensa di ostacolare l’imperialismo mondialista, che vuol dare a tutti lo stesso cibo e lo stesso vestito.

Il comunismo, comunque camuffato, è entrato in una irreversibile crisi ideologica e per recuperare il consenso “popolare” impone false necessità che infrangono la “linea rossa”  di Don Milani e di Don Giussani : l’aborto, il divorzio facile, l’eutanasia, il matrimonio fra pederasti e lesbiche ecc..

Denuncia il contraddittorio comportamento internazionale sul fondamentale diritto all’autodeterminazione dei popoli,  che vede, ad esempio, la sua promozione in Kossovo, terra storicamente ortodossa e serba, mentre viene negato e sabotato ai danni dei russofoni oppressi in Ucraina. Ricorda che l’intero impianto profetico di Don Milani si oppone all’obbiettivo massonico che punta alla scomparsa delle religioni e di ogni identità.

 

Il Comitato Nazionale Pro – Don Lorenzo Milani è grato al dott. Guglielmo De Marinis, Segretario Provinciale del MAT fiorentino, per aver accompagnato a Padova il Testimone dei Profeti. Graditissima anche la presenza di  Madre Natalia Vladimirovna Alexsandrova , Suora Ortodossa in San Pietroburgo (Russia).

 

Firenze, 5 febbraio 2015

 

Comitato Nazionale pro Don Lorenzo Milani – Casella Postale 1208 – 50100 Firenze

 

 

Fonte: visto su L’Indipendenza del 7 febbraio 2015

Link: http://www.lindipendenzanuova.com/ventimila-sanmarini-la-profezia-della-sovranita-dei-popoli-da-don-milani-a-salvadori/

 

 

 

 

DON MILANI INDIPENDENTISTA: “SERVONO 20.000 SAN MARINO

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Don Milani

 

Gli imperialismi? Ci vorrebbero ventimila sammarini per eliminarli. Il mondo cambierebbe radicalmente in meglio, sarebbero protette le culture e le identità. Sostanzialmente sarebbe protetta anche la pace, perché le guerre diverrebbero guerricciole.”

(Don Lorenzo Milani, Profeta in Barbiana, 31 luglio 1966)

 

 

Ma questo don Milani era un Profeta! Ha ragione! Ha ragione! Ci vogliono ventimila sammarini o sarà la barbarie” (Mons. Luigi Giussani , Pozzo della Chiana – Arezzo – 2 giugno 1976)

 

Dopo il Convegno nella Sala del Gonfalone della Regione Toscana dello scorso anno, la giornata sammarinese, del 25 maggio prossimo,  è un altro caposaldo essenziale per la testimonianza e proclamazione delle Profezie milaniane.

A Firenze fu affermato: “ Che dal 31 luglio 1966 – giorno in cui fu formulato il “Decalogo di Barbiana” – indietro non si torna”. Fa francamente sorridere il “successo” di “cinque stelle”.

 

C’è davvero chi vuol cambiare il modo di far politica?

 

Applichi il Decalogo di Barbiana e le “stelle” diverranno cento!

 

A San Marino affronteremo un’altra questione epocale del nostro tempo. Quella della necessità e urgenza del sorgere dei “ventimila sammarini”, il che significa che tutti i popoli della terra hanno diritto alla Libertà e alla Autonomia.

 

Ma per “libertà” il Profeta non intendeva l’imposizione della “libertà Occidentale”.

Ognuno si governi come gli pare.

Se i pigmei vogliono stare nudi sugli alberi – disse il Profeta – ci devono stare e nessuno si deve permettere di impedirglielo”.

Il nemico è l’imperialismo, quello che ha fatto scorrere fiumi di sangue, anche recentemente, a Timor Est, nel Sudan, in Libia, eccetera. Casi come quelli non sono più tollerabili! Solo se gli imperialismi si frantumeranno può sorgere un mondo più giusto.

Purtroppo il Profeta non si faceva facili speranze : “non farti illusioni, prima che le masse si accorgano che abbiamo ragione scorrerà molto sangue e sia la degenerazione morale che quella politica arriveranno a livelli di incredibile bassezza”.

 

Ma la scelta, lo ripetiamo, è ormai impellente. Le multinazionali, che comprano per due soldi enormi territori d’Africa su cui impiantare piantagioni “industriali” – scacciando i nativi, a cui viene tolta oltre alla sussistenza anche la libertà e la dignità – promuovendo poi, peraltro, il male epocale delle migrazioni di massa, vanno assolutamente fermate. E per farlo occorrono sovranità locali che gli sbarrino il passo, al di là degli attuali governanti che si dimostrano incapaci di farlo.

Infine, si rifletta, senza i “ventimila sammarini” come si rende applicabile il Decalogo di Barbiana e la conseguente “sussidiarietà” a cui tanto teneva Monsignor Luigi Giussani?

 

 

ECCO IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO 

 

Intervengono: Ore 9 – Il saluto:

 

-On. Avv. Antonella Mularoni Segretario di Stato per gli Affari Esteri e Politici della Repubblica di San Marino

– Giovanni Banchi, Presidente del Centro di Formazione e Ricerca don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana.

– Carlo Zanieri, Sindaco del Comune di Barberino di Mugello (Firenze)

Ore 9,30: Interventi e relazioni

– Alessandro Mazzerelli, testimone e Amico del Profeta di Barbiana.

– Manrico Casini Velca , Segretario Generale del centro Formazione e Ricerca don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana.

– Franco Banchi, già Segretario Questore del Consiglio Regionale Toscano, Firenze.

– Mario Bernardi Guardi, Giornalista e Saggista.

Ore 12,30: sospensione lavori

Ore 15,15: Relazione introduttiva de S. E. Mons. Luigi Negri, Vescovo della Diocesi di San Marino e Montefeltro.

Interventi e relazioni:

– Giuseppe Rotunno , Presidente del Comitato Nazionale di Collegamento dei Cattolici.

– On. Riccardo Migliori, Parlamentare italiano. Capo della Delegazione Italiana presso l’OSCE.

– Adolfo Morganti, Presidente di Paneuropa San Marino.

Conclusioni di Alessandro Mazzerelli

E’ anche previsto l’intervento del Ministro degli Affari Culturali della Repubblica di San Marino

 

IL MANIFESTO: Convegno San Marino 25 maggio 2012

 

 

Fonte: visto su L’Indipendenza del 23 maggio 2012

Link: http://www.lindipendenzanuova.com/don-giussani-san-marino/

 

 

 

 

DECALOGO DI BARBIANA

 

 

Divieto di ricoprire più di una carica pubblica

Divieto di rimanere per più di due volte alla stessa carica pubblica.

Divieto della pubblicità personale dei candidati a qualsiasi carica pubblica.

Divieto di ricoprire una carica pubblica e una di Movimento, in maniera da consentire all`organizzazione politica il controllo sull`operato degli eletti.

Divieto di costituire correnti o gruppi di potere.

Divieto di aprire uffici per la promozione del clientelismo.

Obbligo della dichiarazione annuale, pubblica e giurata, di tutti i redditi e di tutte le proprietà da parte degli amministratori pubblici.

Irreprensibilità morale nella vita pubblica e privata.

Predisposizione della lista dei candidati, a qualunque carica pubblica, mediante una “scala dei meriti”.

Esercitare la politica come servizio, evitando qualsiasi contrasto personale con gli altri servitori.

 

 

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