Nov 01 2013

LA DITTATURA EUROPEA ENTRA NEL VIVO: IN GRECIA DAL 24 OTTOBRE E’ REATO MANIFESTARE DISSENSO O CONTRARIETA’ VERSO LE SANZIONI I GOVERNI I RAPPRESENTATI DELL’UE

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Grecia, in carcere chi critica l’Unione Europea!

 

Un destino cupo attende le persone che non sono d’accordo con le strutture, le istituzioni, i rappresentanti, i provvedimenti o gli strumenti di questa Unione Europea. Come spiega George Delastik, noto giornalista, da giovedì 24 ottobre, il Codice Penale della Grecia ha inserito l’articolo 458 a, ossia il provvedimento relativo alle “Violazioni alla normativa UE”, con il quale si prevede la reclusione fino a due anni per chi agisce contro le strutture europee, protestando o manifestando dissenso o contrarietà verso le sanzioni, i governi, i rappresentanti dell’UE.

 

Il governo greco degli opposti (così simile al nostro governo PD-PDL) composto da Pasok e Neo Democrazia ha infatti approvato un emendamento-bavaglio per gli oppositori dell’Europa della grande finanza: chiunque osteggi la politica dell’UE rischia la galera! Dopo i 2 milioni di euro spesi dal Parlamento europeo per bloccare blog, siti e post degli euroscettici, ora in Grecia entra nel Codice Penale il reato di opposizione alla nuova dittatura, l’Europeismo.

 

Prepariamoci dunque, perché la nuova ideologia che sta mietendo vittime in molti paesi europei, imporrà presto i suoi diktat di regime anche a noi, mentre siamo intenti a seguire il reality show della nefandezza politica nostrana e la costruzione della nuova marionetta dei poteri forti.

 

Fonti originali: http://www.sibilla-gr-sibilla.blogspot.gr/2013/10/blog-post_7044.html e http://prin.gr/?p=2291

Fonte: aggiornare1.altervista.org

 

 

 

MA AD ESSERE PERSEGUITATI NON SARANNO SOLO I GRECI: RICORDIAMO LA RECENTE ISTITUZIONE DEI SERVIZI SEGRETI EUROPEI PER PUNIRE GLI EUROSCETTICI, AI QUALI DOBBIAMO AGGIUNGERE L’ISTITUZIONE DI EUROGENDFOR…

 

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di MAURO MENEGHINI

 

I servizi segreti dell’Unione europea potranno perseguire i contribuenti e gli avversari dell’euro. Una delle costruzioni politiche più importanti di Wolfgang Schäuble sta per entrare in funzione: un servizio segreto che, finanziato con 230 milioni di euro dei contribuenti, controlli i cittadini europei. Con ciò si dovrebbe combattere il terrorismo. Ma anche filtrare demagoghi e euroscettici. Essenzialmente le truppe create dovrebbero esser impiegate quando gli stati indebitati decideranno di rafforzare la lotta agli evasori.

 

L’Unione Europea ha quasi completato la creazione dei servizi segreti prepostI al controllo di tutte le attività dei cittadini europei. Uno dei padri di questo progetto è il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble e l’altro, annotatevi bene il nome, Frattini. Naturalmente, il servizio segreto dovrebbero controllare esclusivamente i movimenti terroristici. Questa la tesi ufficiale.

 

In realtà la nuova creazione può comprendere molte più attività: da chi non ha la stessa opinione agli euroscettici agli evasori fino ai demagoghi. L’UE ha in questa maniera creato i presupposti per assicurarsi un controllo inevadibile sui cittadini. Cosa che fin ora con i servizi d’informazione nazionale era facilmente eludibile. Ora Bruxelles ha assunto 1.300 collaboratori. Messo a disposizione 230 milioni di euro per assicurarsi che il progetto venga completato.

 

Questo è previsto. I servizi segreti saranno suddivisi in sei dipartimenti: Europol e Frontex verranno affiancate da altre quattro unità d’informazione, Intelligence Analysis Center (INTCEN), il Satellite Center, il Intelligence Directorate e il Situation Room. Queste dipenderanno dal “ministero degli esteri” (EAD). Ma in particolare il cuore della struttura dei servizi segreti sarà l’ Intelligence Analysis Center. L’idea di questa struttura così efficiente è stata di Wolfgang Schäuble che per molti anni ha ricoperto l’incarico quale ministro degli interni del governo tedesco.

 

Durante la presidenza tedesca della UE nel 2007 Wolfgang Schäuble costituì il gruppo denominato Future Group. Allora, ministro degli interni propose la interconnessione e la cooperazione fra polizia, corpi militari e servizi segreti a livello europeo. Questo lo si apprende da quanto riportato da Michael Monroy/ Andrey Hunko del gruppo degli europarlamentari di sinistra sul sito netzpolitik.org. I componenti del Future Group sono l’ex vicepresidente della UE Franco Frattini, l’ex ministro degli interni portoghese, sloveno, francese, svedese e ceco oltre naturalmente a Wolfgang Schäuble. Il gruppo dovrebbe ad esempio procedere “a consigliare interventi e provvedimenti riguardante la politica interna europea dal 2010” Questo quanto reso pubblico nei comunicati stampa d’allora.

 

In occasione di un secondo incontro il tema fu “Fusione della sicurezza esterna ed interna”. La discussione riguardò oltre ai principi giuridici (come la riservatezza dei dati) in ambito terroristico e sicurezza un miglior coordinamento delle forze militari, di polizia e di protezione civile. Gli atti dell’incontro del Future Group vennero anche pubblicati. Al punto 46 si legge: “Concludiamo sostenendo che il gruppo necessita di migliori condizioni quadro per un migliore lavoro dei corpi di polizia da ottenersi rafforzando l’Europol, mediante lo scambio costante di dati ed informazioni ed in particolare mediante l’integrazione dei mezzi tecnologici e d’informazione dei corpi di polizia”.

 

Il centro di spionaggio europeo (INTCEN) ha pertanto ad oggi i seguenti compiti. “L’EU INTCEN produce delle valutazioni basandosi su tutte le fonti d’informazione. Annualmente l’EU INTCEN crea circa 200 rapporti riguardante argomenti strategici e 50 rapporti speciali oltre che a briefing. A chi siano destinati tali documenti lo decide il titolo stesso delle valutazioni a seconda si tratti di organi o paesi presi in considerazione nei vari rapporti dell’EU INTCEN. La maggior parte sarà comunque a disposizione delle più alte cariche dell’UE, oltre alla direzione della EAD, Commissione europea e i Paesi dell’Unione europea (PSK) su cui verrà riportata la dicitura “Da prendere in considerazione solo se necessario” e con la dovuta cautela.

 

I servizi d’informazione vengono ora ulteriormente ampliati “L’INTCEN potrebbe ora diventare un organo civile-militare permanente”, così ha risposto il Governo tedesco ad una precisa domanda, questo sempre riportato da netzpolitik.org. Fino ad ora i servizi d’informazione di Bruxelles hanno raggiunto la dimensione di uno Stato come l’Austria. Insomma devono prestarsi affinché l’integrazione dell’Unione Europea avvenga senza incidenti. E negli anni prossimi avrà un ruolo chiave per combattere l’evasione fiscale. Così hanno deciso al G20. Gli Stati dovranno scambiarsi tutti i dati fiscali.

 

Comunque può accadere che non tutti i dati siano riportati dai corrispondenti uffici tributi. Per gli iperindebitati Paesi dell’Unione Europea avere a disposizione dei servizi d’informazione che aiutino nel recuperare delle tasse, è certamente un ottimo investimento. Tanto vengono pagati alla fine con i soldi di coloro che vengono controllati. Ora il sistema sta mostrando il suo vero volto.

 

Fonte: da L’Indipendenza del 6 ottobre 2013

Link: http://www.lindipendenza.com/evasori-ed-euroscettici-nel-mirino-dei-servizi-segreti-dellunione-europea/

 

 

GRECIA, VA IN CARCERE CHI SI ESPRIME CONTRO I PROVVEDIMENTI UE

 

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di FABRIZIO DAL COL

 

Un giornale ellenico, il Prin. gr, nonostante non sia ancora possibile verificare l’attendibilità della notizia diffusa anche da altri giornali, ha pubblicato una parte del testo di legge relativo ai reati penali  approvato di recente dal governo greco. In Grecia, nonostante l’impopolarità dei politici al governo sia sempre in crescendo, i relativi partiti Nuova Democrazia e Pasok che sostengono l’esecutivo sono riusciti a far approvare un emendamento definito dalla stampa di sinistra “vergognoso”, in quanto impone dei limiti alla libertà di parola e opinione. Finirà in galera chiunque manifesti disaccordo con la politica estera della Ue.

 

No, non è uno scherzo di cattivo gusto”, scrive indignato il settimanale ellenico Prin.  Da Giovedi 24 ottobre, nel codice penale greco è stato introdotto l’articolo 458a, intitolato “Violazioni alla normativa UE” in base al quale è punito con la reclusione fino a due anni chi viola le sanzioni contro paesi, organizzazioni o persone dell’UE. Dopo tale approvazioni, lo sdegno dei rappresentanti dei partiti anti europeisti e anti austerità  dell’Opposizione di Syriza (sinistra) e dei Greci indipendenti (destra), entrambi contrari per principio all’emendamento del governo, che hanno deciso di votare contro. Tuttavia, il Prin. gr,  quasi a pensare che possa verificarsi in fretta,  sottolinea che l’articolo del codice penale può essere abrogato immediatamente dal prossimo governo della Grecia.

 

L’emendamento originale, così come si evince da ciò che hanno riportato i media Greci, recita che “ogni persona che viola intenzionalmente sanzioni o misure restrittive nei confronti di Stati o enti, organismi o persone fisiche o giuridiche con le decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o di regolamenti comunitari è punito con la reclusione per almeno sei mesi, salvo altra disposizione in cui è contenuta una pena più grave”. Il massimo della pena è comunque stabilito non oltre i due anni. “L’obiettivo dell’esecutivo di Samaras e Venizelos – si legge sul sito online di Prin – è quello di criminalizzare qualsiasi tipo di azione politica che con parole o azioni si rifiuta di piegarsi alla linea dell’UE in materia di politica estera”.

 

In vista dell’ennesima necessità di rimpinguare le casse statali greche, che ancora sono bisognose di ulteriori risorse finanziarie, l’emendamento appena approvato rischia ora di causare il caos in un Paese già fin troppo impoverito dalle misure di rigore e  dove ormai l’insubordinazione e la disobbedienza sono diventate un imperativo dell’opposizione. Ecco che, la Grecia ancora fortemente indebitata, e forse ancora di più quando saranno approvati gli ennesimi provvedimenti di austerity, continuerà  a rimanere sotto la stretta sorveglianza fiscale di Ue e Bce per i prossimi 25 anni.

 

Fonte: visto su  L’Indipendenza del  31 ottobre 2013

Link: http://www.lindipendenza.com/grecia-va-in-carcere-chi-si-esprime-contro-i-provvedimenti-ue/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=grecia-va-in-carcere-chi-si-esprime-contro-i-provvedimenti-ue

 

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