Set 22 2013

LERNER IN DIFESA DI GIULIANO AMATO: “OTTIMO GIUDICE DELLA CONSULTA”

Gad Lerner

 

Lerner difende la nomina del dottor Sottile: “Non è il simbolo della Casta, è un ottimo giurista”. Ma è l’unico a pensarla così

 

L’Italia unita da un maldipancia: quello provocato dalla nomina di Giuliano Amato alla Corte Costituzionale, in veste di giudice. Una decisione presa da Giorgio Napolitano che fa lievitare i compensi mensili ricevuti dal dottor Sottile intorno ai 60mila euro lordi. L’ennesima poltrona per Amato, insomma. Una poltrona difficile da “digerire”, in tempi in cui la popolarità di quella Casta di cui è simbolo (ma non per Gad Lerner) è a livelli infimi.

 

Soccorso rosso – Ma c’è chi dissente. Ecco il “soccorso rosso” per Amato, firmato – appunto – da Gad. L’accorata difesa arriva sul blog. Lerner scrive: l’accanimento contro “il giuslavorista del Psi, divenuto stretto collaboratore di Craxi nella stagione della battaglia culturale contro l’egemonia comunista sulla sinistra, e poi sopravvissuto alla catastrofe del craxismo, si nutre di una propaganda che lo ha elevato a simbolo della Casta”.

 

Ci vuole far fessi – Lerner ricorda poi che “inutilmente Giuliano Amato smentisce, carte alla mano, di cumulare prebende”. Anche Gad, insomma, ci vuole fare fessi: ai due vitalizi, il dottor Sottile, infatti non rinuncia. E ai due vitalizi ora si somma anche lo stipendio da “sentinella della Costituzione”. Lerner prosegue: “Pur non avendo condiviso molte scelte di Amato, e soprattutto la vocazione trasversale del suo iperrealismo politico, reputo assai nocivo questo settarismo culturale. Amato è stato e resta un intellettuale riformista di caratura non frequente ed ha certamente delle competenze nel campo del diritto amministrativo tali da farne un ottimo giudice della Corte Costituzionale”. Chi meglio di Amato alla Consulta? Nessuno, secondo Gad Lerner.

 

Fonte: visto su Libero.it del 15 settembre 2013

Link: http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1311004/Lerner-in-difesa-di-Amato—Ottimo-giudice-della-Consulta-.html

 


Set 22 2013

BOBO CRAXI: “SE BETTINO CRAXI ERA IL CAPO DEI LADRI, GIULIANO AMATO ERA IL VICE-LADRONE”

craxi_amato

 

Il figlio dell’ex leader socialista afferma che “se mio padre era un criminale lo era anche Giuliano Amato“. E la sorella Stefania è ancora più pragmatica: “Amato estraneo al finanziamento illegale al partito? Abitava forse sulla luna? Non poteva non essere coinvolto

 

di Beatrice Borromeo | 17 aprile 2013

 

“Parliamoci chiaro: se mio padre era un criminale lo era anche Giuliano Amato”, dice Bobo Craxi.

“Papà a capo di un partito di ladri? E allora Giuliano era il vice ladrone”, rincara Stefania, intervistata separatamente dal fratello. E se il primo continua a negare l’esistenza stessa dei reati (“Prendere soldi per il partito non fa di un uomo un ladro, i veri delinquenti sono quelli che infettano il sangue”), Stefania Craxi è più pragmatica: “Amato estraneo al finanziamento illegale al partito? Abitava forse sulla luna? Non poteva non essere coinvolto. Il punto è, semmai, che lo facevano tutti”.

 

Fatto sta che vostro padre è morto latitante, mentre Giuliano Amato è tra i papabili per il Quirinale.


Bobo: Che devo dire? Il destino è beffardo. Ma nessuno, tantomeno mio padre, si aspettava che Giuliano si buttasse nel fuoco per lui. E infatti non lo fece. Ma non si stupì affatto: lo conosceva troppo bene.
Stefania: Certo, mio padre decise di assumersi le proprie responsabilità. Amato no.

 

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Set 22 2013

DELITTO MATTEOTTI, PARLA IL FIGLIO MATTEO: IL MANDANTE FU IL RE, NON MUSSOLINI

matteotti

 

A sostenerlo fu Matteo, figlio del deputato socialista, in un’intervista del 1985 a Marcello Staglieno che – alla presenza di Carlo Matteotti, fratello di Matteo, e di Pietro Amendola, figlio di Giovanni – in contraddittorio con gli storici Giovanni Sabbatucci, Mauro Canali, Matteo Pizzigallo e Aldo Alessandro Mola nella trasmissione televisiva Enigma, venerdì 2 maggio su Raitre, ribadirà questa clamorosa tesi, approfondita con nuovi documenti inediti nel suo ultimo libro (nella foto) , Arnaldo e Benito. Due fratelli (610 pagine, 20 euro) a giorni in vendita nei tipi di Mondadori. Pubblichiamo uno stralcio del capitolo dedicato a quel delitto, a tutt’oggi oscuro.

 

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