Lug 25 2013

COME UCCIDERE I COMMERCIANTI: SAVONA, 5MILA EURO DI MULTA PER DUE PEZZI DI PIZZA

I commercianti e la cittadinanza esprimono solidarietà ai lavoratori Fincantieri

 

Nel Savonese una pizzeria al taglio rischia di chiudere per aver servito due tranci di pizza ai clienti seduti al tavolo. E intanto altri 250mila posti di lavoro vanno in fumo

 

Entrare in una pizzeria al taglio, chiedere una margherita e sedersi mentre viene scaldata, ringraziare il gestore che – con un gesto gentile – ci porta il nostro trancio fumante al tavolo, senza farci alzare.

Una scena ordinaria in molti locali, ma che rischia di costare cara. Come è successo ad Albisola Superiore (Savona), dove la pizzeria “Benvenuti al Sud” si è vista comminare una multa da 5mila euro solo perché il proprietario ha portato due pezzi di pizza ai clienti seduti al tavolino esterno.

Una sanzione severa imposta dalle normative che vietano l’esercizio di servizi non previsti dalle licenze e sulle quali gli agenti che in questi giorni stanno battendo a tappeto il litorale savonese non possono fare molto.

Come racconta Il Secolo XIX, a rimetterci è la pizzeria, una delle tante imprese costrette a chiudere a causa della burocrazia. “Abbiamo fatto un consistente investimento per affittare il locale, rimetterlo a posto e avviare l’attività”, spiega il titolare Massimo Abategiovanni, “Ora non siamo in condizione di pagare, rischiamo di finire in ginocchio. Parleremo con il commercialista per valutare cosa si può fare. Abbiamo sbagliato, perché la nostra licenza non permette di servire al tavolo. Il cliente può sedersi, ma deve prendersi la pizza dal banco. Il nostro errore è stato di aver fatto una gentilezza agli unici due clienti di quel pomeriggio. Mai avremmo pensato di incorrere in una sanzione del genere. Tra l’altro la crisi si sente, il flusso di persone che speravamo di trovare non c’è affatto”.

Dal canto loro i vigili difendono il proprio lavoro e sottolineano come i controlli erano stati annunciati: “Abbiamo fatto il giro delle attività e fatto presente che devono ottemperare a tutte le prescrizioni, dall’esposizione del cartello degli orari al loro rispetto, fino alle disposizioni a seconda del tipo di attività”.

A rimetterci è anche il Paese, che vede l’ennesima azienda chiudere i battenti e sfumare la possibilità di occupazione. I posti di lavoro, peraltro, sono sempre meno. Come rivela Unioncamere solo nel 2013 ne perdereme 250mila, con un calo di contratti attivati di 112mila rispetto a quelli preventivati. Una dinamica negativa nell’occupazione che “tenderà a colpire soprattutto quegli ambiti (territoriali, settoriali, di dimensione d’impresa) più strettamente dipendenti dal mercato interno: il Mezzogiorno (da cui è atteso il 35% del saldo negativo complessivo), le imprese con meno di 10 dipendenti (che prevedono di ridurre la forza lavoro di 142.600 unità), le costruzioni (-59mila), il commercio al dettaglio (-24.500), il comparto turistico (-25.100)”. E lo Stato se la prende con chi serve due pezzi di pizza.

 

Fonte:  visto su Il Giornale.it di martedì 23 luglio 2013

Link: http://www.ilgiornale.it/news/interni/savona-5mila-euro-multa-due-pezzi-pizza-938094.html?utm_source=Facebook&utm_medium=Link&utm_content=Savona,%2B5mila%2Beuro%2Bdi%2Bmulta%2Bper%2Bdue%2Bpezzi%2Bdi%2Bpizza%2B-%2BIlGiornale.it&utm_campaign=Facebook+Page

 

 

PIZZA SERVITA AL TAVOLO, MULTA DI 5MILA EURO

 

Massimo Abategiovanni,

Massimo Abategiovanni, titolare del negozio di pizza “Benvenuti al Sud”

 

Albisola Superiore – Cinquemila euro di multa per due pezzi di pizza. Con la campagna di controlli sui pubblici esercizi sono fioccate anche multe salate per le attività commerciali scoperte a esercitare servizi non previsti dalle licenze. Il caso più eclatante ha colpito “Benvenuti al Sud”, un locale “pizza al taglio” in via IV Novembre, che si è visto elevare un verbale da cinquemila euro per aver portato due pezzi di pizza ai clienti seduti al tavolino esterno come se fosse una normale pizzeria. Una sanzione severa, ma imposta dalle normative e sulla quale gli agenti non hanno margini discrezionali.

Il titolare, Massimo Abategiovanni, pur ammettendo l’errore, ha sottolineato la mancanza di tolleranza ed ha stigmatizzato il pugno di ferro usato dai vigili pubblicando su Facebook la notifica e “ringraziando” polemicamente i vigili. L’uscita sul popolare social network ha scatenato i commenti a favore o contro l’operato degli agenti, oltre settanta in poche ore, e fra questi anche qualche privato cittadino che è passato dal semplice commento all’offesa esplicita verso la polizia municipale. Ed ora partiranno i provvedimenti di conseguenza. Il comando albisolese ha già salvato e stampato la pagina con i commenti al fine di presentare alla procura della Repubblica una querela per diffamazione contro gli autori dei singoli post offensivi.

Tutto è nato qualche giorno fa, quando due clienti si sono seduti al tavolino davanti a “Benvenuti al Sud”, attività aperta all’inizio di aprile da Massimo, Luciano e Nunzia Abategiovanni, che pensavano di offrire ad Albisola la vera pizza napoletana approfittando del flusso turistico dell’estate e della movida notturna. Ma, oltre alla crisi che ha deluso le aspettative, è arrivata la maximulta per aver servito al tavolo la pizza. «Abbiamo fatto un consistente investimento per affittare il locale, rimetterlo a posto e avviare l’attività – spiega Massimo Abategiovanni -. Ora non siamo in condizione di pagare, rischiamo di finire in ginocchio. Parleremo con il commercialista per valutare cosa si può fare». Luciano Abategiovanni aveva già in una pizzeria a Savona, nella speranza di “intercettare” i turisti ha proposto al fratello Massimo, che lavorava a Nizza, di aprire una nuova attività ad Albisola. E con l’occasione hanno chiamato anche la sorella Nunzia, appena diplomata a Napoli. «Abbiamo sbagliato – ammettono i titolari -, perché la nostra licenza non permette di servire al tavolo. Il cliente può sedersi, ma deve prendersi la pizza dal banco. Il nostro errore è stato di aver fatto una gentilezza agli unici due clienti di quel pomeriggio. Mai avremmo pensato di incorrere in una sanzione del genere. Tra l’altro la crisi si sente, il flusso di persone che speravamo di trovare non c’è affatto».

Dal comando della polizia municipale, però, sottolineano che tutte le nuove attività erano state avvisate all’apertura. «Abbiamo fatto il giro delle attività e fatto presente che devono ottemperare a tutte le prescrizioni, dall’esposizione del cartello degli orari al loro rispetto, fino alle disposizioni a seconda del tipo di attività». Anche il sindaco Franco Orsi è intervenuto sulla questione: «Le attività come bar, ristoranti e pizzerie, devono avere locali giudicati idonei e dotati di bagno, inoltre l’Asl verifica le attrezzature compresi piatti, lavastoviglie d frigoriferi. L’attività di pizza al taglio, invece, può essere svolta da un semplice artigiano e gode di diverse agevolazioni: ad esempio non paga la spazzatura nel laboratorio e gode di regimi semplificati verso il fisco e nell’inquadramento dei dipendenti. Ma non può svolgere attività di somministrazione, cioè servire ai tavoli. Sono regole a tutela della concorrenza e dei consumatori, per questo le sanzioni sono molto salate. Con qualche intervento limitato, anche quel locale potrebbe essere gestito come bar o pizzeria».

 

Fonte: Visto su  IL SECOLO XIX del   23 luglio 2013

Link: http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2013/07/23/AP42Fa2F-pizza_servita_tavolo.shtml

 

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