Mar 01 2013

MARRA: GRILLO, LA PROVA CHE SEI COLLUSO CON IL BILDERBERG È NELLA PROPOSTA DI REFERENDUM SULLA SOVRANITÀ MONETARIA.

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 13:09

grillo sovranita monetaria

Marra: Grillo, la prova che sei colluso con il Bilderberg è nella proposta di referendum sulla sovranità monetaria..

 

È palese che la tua proposta di referendum sulla sovranità monetaria è rivolta a rimettere in bonis il signoraggio mediante il dare, da subito, alla collettività, la falsa sensazione che ci sono ancora dei dubbi sulla sua illegalità, per poi creare un situazione in cui, usando le mistificazioni mediatiche e i ricatti della finanza, il referendum sia, o vinto dalle banche, o comunque funzionale a radicalizzare quel sia pure infondato dubbio. Il che dimostra che sei associato con ambienti Bilderberg, perché, dato il video del 1998 in cui ti scagli contro il signoraggio, non puoi essere ingenuo al punto di non capirlo.

Il signoraggio, infatti, è notoriamente illegale, e quel tuo video del 1998 prova che lo sai, sicché è ovvio che la cosa da fare sarebbe che anche tu e i tuoi compilaste il prestampato della denunzia che ho messo in rete e già presentato contro il Bilderberg e il signoraggio, e la presentaste in massa alle varie Procure della Repubblica.

È ovvio perché è una soluzione che non esporrebbe l’Italia al rischio del conflitto con il potere bancario mondiale giacché nessun potere, di fronte a dei fondati argomenti giuridici, potrebbe altro che rassegnarsi alla confisca penale delle banche centrali, e inoltre l’opposizione dei poteri verrebbe sconfitta semplicemente con l’arresto dei principali responsabili politici fino poi ai banchieri mandanti.

Sono questi i cambiamenti che il tuo partito vuole garantire alla società?

Alfonso Luigi Marra

 

 


Mar 01 2013

1 MARZO 2013, BON DÌ E BON ANO: BUON CAPODANNO VENETO

Category: Chiesa Cattolica,Popoli e nazioni,Veneto e dintornigiorgio @ 00:21

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“Bon dì e Bon Ano”: quando la Madonna parlò in lingua veneta

 

Per chi non lo sapesse, durante il lungo periodo di prosperità della Repubblica Serenissima, il capodanno si celebrava il 1° di marzo, una consuetudine rimasta in vita fino all’invasione francese della terra veneta nel 1797 e tornata a rivivere oggi, in Veneto, grazie alla passione e all’impegno di molte associazioni culturali.

Una delle più significative testimonianze del Capodanno Veneto ci arriva non da qualche storico o amante della cultura veneta, ma da documenti ecclesiastici, narranti la vicenda accaduta al trevigiano Giovanni Cigana.

Giovanni era un contadino della Marca Trevigiana, più precisamente di Motta di Livenza e la vicenda di cui parliamo accadde il 9 marzo 1510. Uomo stimato e ben conosciuto nella zona, Giovanni all’epoca aveva 79 anni, “forte e robusto, padre di sei figli, cristiano tutto d’un pezzo” come lo ricordano le cronache del tempo.

capitello

Quella mattina Giovanni si era fermato come di consuetudine a pregare nei pressi del “capitello della Madonna” – così chiamato dalla popolazione locale – benché avesse una gran fretta: doveva recarsi infatti a Redivole, per chiedere ad un suo conoscente, tale Luigi Facchini, di venire ad arare e seminare legumi in un suo terreno. Finite le preghiere, Giovanni si alzò e si girò per proseguire il suo cammino.
Ma… meraviglia! Vicino alla strada vide una giovane di circa dodici anni, seduta a terra e con le mani sopra le ginocchia. Indossava vesti candide e sfavillanti – come ricordò Giovanni – anche il volto era candido e roseo.
Davanti a questa visione Giovanni non si scompose, anzi si avvicinò e salutò la giovane nella nostra lingua: “Dio ve dia el bon dì”. La misteriosa Fanciulla rispose al saluto anch’ella in veneto: “Bon dì e Bon Ano, homo da ben”.

A quel tempo Motta faceva parte della Repubblica Veneta e l’anno nuovo era iniziato da pochi giorni.
Il colloquio fra i due assunse toni sempre più familiari, fino a quando Giovanni si accorse che era al cospetto della Beata Vergine e, preso da profonda venerazione, si gettò in ginocchio davanti a Lei.

Dopo appena due mesi fu istituito il processo canonico che verificò l’autenticità della visione. In seguito all’episodio, quella fanciulla divenne la Madonna dei Miracoli e sul luogo dell’apparizione fu eretto un santuario, ancor’oggi visitabile.
L’apparizione del 9 marzo 1510 non fu solo un evento di grande importanza da un punto di vista religioso, ma anche una preziosa testimonianza di cultura e identità veneta.

 

A proposito, fra qualche giorno sarà il 1° Marzo 2012… a tutti “Bon dì e Bon Ano”!

 

Fonte: srs di Davide Guiotto, da Il Mattino di Padova  del 27 febbraio 2012

Link: http://guiotto-padova.blogautore.repubblica.it/2012/02/27/bon-di-e-bon-ano-quando-la-madonna-parlo-in-lingua-veneta/comment-page-1/