Giu 09 2012

COLOGNOLA AI COLLI NELL’ETÀ DEL BRONZO E DEL FERRO

Category: Verona archeologia e paleontologiagiorgio @ 00:02

Fibula  tipo a drago con arco fuso in un sol pezzo databile VII sec. a.C. trovata tra San Zeno e Colognola ai Colli nel 1886

Luciano Salzani

 

Nel tracciare la preistoria di un’area limitata, quale il territorio di un comune, vanno sempre tenuti presenti l’ambiente e i processi storici e culturali di carattere generale in cui tale area si colloca.

Il territorio di Colognola ai Colli, (nella provincia di Verona),  è posto lungo il margine meridionale dei Monti Lessini, allo sbocco di larghe vallate. È situato dunque presso importanti vie di transito e nello stesso tempo presenta piccoli rilievi sparsi, dolci pendici collinari, abbondanza di risorgive, che sono condizioni particolarmente favorevoli per gli insediamenti umani.

Sistematiche ricerche archeologiche nella zona si sono avute soltanto negli ultimi anni e perciò l’attuale documentazione non può essere presa come campione completo della presenza umana in questo territorio.

Per una illustrazione specifica degli scavi del Casteggion si fa riferimento all’articolo del dott. Balista di questo volume, e a una pubblicazione in corso di elaborazione.

Colognola ai Colli: località dei ritrovamenti

1. Casteggioni

2. Coletto

3. San Zeno

 

Durante il secondo millennio a.C. (Età del Bronzo) in Italia settentrionale, lo sviluppo di tecniche metallurgiche e il potenziamento dell’economia agricola e di allevamento hanno portato anche ad un forte incremento demografico. In pianura sorgono numerosi centri abitati, relativamente estesi, dove l’agricoltura, l’allevamento e la caccia rappresentano le attività principali. Lungo le rive del Lago di Garda e dei piccoli laghetti intramorenici, sorgono le palafitte dove fiorisce in particolare l’industria metallurgica e la  lavorazione dell’osso e del corno per strumenti.

Rispetto a queste due aree, la zona collinare, a cui appartiene anche il territorio di Colognola ai Colli, finora ha dato documentazioni molto più povere e scarse. Forse si tratta effettivamente di una zona economicamente più arretrata, dedita soprattutto ad attività pastorali e quindi con piccoli gruppi umani soggetti ad un certo nomadismo.

Però mancano ancora degli scavi e degli studi sistematici che possano confermare queste ipotesi, basate per ora su dati molto parziali.

In un momento avanzato dell’Età del Bronzo si assiste sui Monti Lessini al sorgere di abitati sulla vetta di alcuni colli, che sfruttano la naturale disposizione difensiva insita in un luogo elevato. Tale tipo di abitati avrà poi maggior sviluppo durante l’Età del Ferro.

Nel primo millennio a.C. (Età del Ferro) nella pianura veronese esistono grandi insediamenti paleoveneti.

Alcuni abitati sorgono anche sulle propaggini meridionali dei Monti Lessini. Questi ultimi avranno poi il massimo sviluppo durante gli ultimi secoli precedenti la dominazione romana, quando in parte della pianura veronese si sono già insediate popolazioni galliche. In questo periodo alcuni abitati dei Lessini presentano caratteri difensivi e perciò sono .stati definiti castellieri. Tra gli aspetti culturali vanno sottolineate alcune affinità degli insediamenti dei Lessini con il mondo retico centro-alpino.

Nell’ambito del quadro sopra delineato esistono da Colognola ai Colli tracce sporadiche per quanto riguarda l’Età del Bronzo, mentre relativamente abbondante è la documentazione dell’Età del Ferro.

Alla media Età del Bronzo (XV -XIV sec. A.C.) sono attribuiti alcuni frammenti di anse lunate raccolte in superficie sul Monte Casteggioni. Si tratta di pochi elementi che non provengono da uno strato ben definito e che perciò sono indicativi solo di una presenza o di una frequentazione umana in quest’epoca.

Interessanti ritrovamenti dell’Età del Bronzo sono stati segnalati recentemente in località Coletto dal Centro Culturale Giovanni Solinas. I frammenti recuperati sono abbastanza minuti, con fratture antiche, come se il materiale archeologico sia stato più volte rivoltato e rimescolato dai lavori agricoli.

Questa estrema frammentarietà non permette per ora una valutazione cronologica precisa del complesso. Alcuni orli esoversi, alcuni frammenti di vasi cordonati fanno pensare all’Età del Bronzo recente. È però da verificare se sia documentata solo un’epoca, in quanto alcuni frammenti di anse con attacco a spinotto sembrano presentare una tradizione propria dell’antica Età del Bronzo. La località merita dunque un’esplorazione più sistematica. Tra i materiali sono interessanti una ciotolina con ansa verticale e una conchiglia forata, chiaramente usata come pendaglio (tav. XIV).

Ciotolina con ansa verticale e conchiglia forata  attribuibili all’età de bronzo recente

L’Età del Bronzo finale (X sec. a.C.) e gli inizi della Età del Ferro (IX-VIII sec. a.C.) sono ben documentati sul Monte Casteggioni sia da ritrovamenti di superficie, sia da saggi di scavo (tav. XV).

Casteggioni, sezione stratigrafica del settore A,  scavi del 1982

Di quest’epoca si hanno molti materiali, ma non si possiedono le strutture relative (tav. XVI).

Casteggioni,  frammenti della fine età del bronzo. (1:2)

Sembra comunque che allora la presenza umana sul Monte Casteggioni sia stata relativamente estesa e consistente. Ciò corrisponde anche ad una delle caratteristiche della fine dell’Età del Bronzo quando i villaggi sorsero prevalentemente sulla cima dei colli in posizioni facilmente difendibili.

Gli aspetti culturali dell’Età del Bronzo finale rientrano nella facies protoveneta, che rappresenta la matrice da cui si è poi evoluta la cultura paleoveneta dell’Età del Ferro.

 

Dopo questa importante fase di occupazione, sul Monte Casteggioni esiste una lacuna di ritrovamenti che comprende buona parte dell’Età del Ferro (VIII-V sec. a.C.). Rinvenimenti si hanno invece da altre località del territorio di Colognola ai Colli. Da una zona, non meglio identificata, proviene un’anfora in lamina di bronzo databile intorno al 700 a.C. (tav. XVII).

Colognola ai Colli. Anfora in lamina di bronzo databile intorno al 700 a.C.  

Essa ha una forma particolare, decorata da file di borchie e punti a sbalzo. Molto probabilmente si tratta di un oggetto importato, che testimonia come durante la prima Età del Ferro questo territorio sia stato interessato da scambi culturali e commerciali a raggio molto vasto. L’anfora quasi sicuramente appartiene ad un corredo funerario.

San Zeno. Tazze in bronzo attribuibili alla prima età del ferro. (3:5)

A rinvenimenti tombali possono essere attribuite anche due tazzine di bronzo (tav. XVIII) e una fibula trovate nel 1886 in una zona tra S. Zeno e Colognola ai Colli. La fibula è di tipo a drago con arco fuso in un sol pezzo ed è databile intorno al VII sec. a.C. (disegno in copertina).

I rinvenimenti più importanti vanno attribuiti alla tarda Età del Ferro (IV-II sec. a.C.) e sono stati fatti sul Monte Casteggioni (tavv. XVIII, XIX).

Casteggioni. Fibule e fusarole dell’età del ferro (1:1)

Infatti a quest’epoca appartengono buona parte dei materiali trovati nel secolo scorso da Don Carcereri e le strutture abitative messe in luce dai recenti scavi.

Durante la tarda Età del Ferro al colle doveva essere stata data una prima sistemazione a terrazzi lungo i quali erano distribuite le abitazioni. Il fatto che le case siano state trovate su entrambi i versanti del colle, anche ad una certa distanza tra loro, può indicare che il villaggio avesse avuto un’estensione molto vasta o che fosse costituito da nuclei separati di abitazioni. Le case sono seminterrate secondo una tipologia già nota sui Lessini e nel Trentino.

Casteggioni. Pianta di una casa del IV-III secolo a.C.

1-Tracce di legni carbonizzate

2-Pesi da telaio

3-miscuglio di argilla e pietre tenere ben triturate e pressate

4-Vasi schiacciate

 

Assai interessante è una grande casa scavata nel1981 (tav. XX). Le pareti erano costituite da muri a secco, in parte intonacati da argilla. L’ingresso avveniva mediante un corridoio posto sull’angolo Sud-Est. Forse esisteva un porticato. Sulla pavimentazione, che era in terra battuta, sono stati ritrovati alcuni vasi, scodelle e bicchieri (tavv. XXI, XXII).

Casteggioni. Vasi e frammenti della tarda età del ferro(1:3)

Un gruppo di pesi, trovati presso l’ingresso, può forse fornire indicazioni sulla presenza di un telaio. Tutti questi materiali sembrano denotare un ambiente culturale abbastanza evoluto e un livello di vita sicuramente non povero.

La casa, che è attribuita tra il IV e il III  sec. a.C. è stata distrutta da un incendio. In epoche successive la zona è stata rioccupata almeno fino all’epoca romana, della quale esistono chiare testimonianze in strutture e in materiali archeologici. A quanto risulta, il passaggio dal mondo protostorico a quello romano è avvenuto in modo graduale e pacifico.

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

AA.VV. – 3000 anni fa a Verona, catalogo della mostra, Verona 1976.

 

AA.VV.  –  Il territorio veronese dalle origini all’età Romana, Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 1980.

 

FOGOLARI G., ASPES A., FASANI L. : .Monte Casteggioni. in Rivista di Scienze Preistoriche XXIX, Firenze 1974.

 

MARTlNATl P.P. : Torbiera Loffia, in Storia della Paleontologia Veronese, 1876.

 

RADMILLI A.:  (a cura di) Colognola ai Colli, in Guida della Preistoria Italiana, Firenze 1975.

 

RIZZETTO G.P.:  Testimonianze archeologiche a Casteggioni di Colognola ai Colli, in Vita Veronese XXVI, 1973.

 

SALZANI L. : Colognola ai Colli, in Rivista di Studi Etruschi XLIV, Firenze 1976.

 

SALZANI L. : Il territorio veronese, in Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 1978.

 

SALZANI L. : Primi dati su una campagna di scavi preistorici a Colognola ai Colli,  

in  La Lessinia Ieri Oggi Domani, Verona 1982.

 

SOLINAS G.:  L’altare sotto l’asfalto, Verona 1973

 

SOLINAS G. : Storia di Verona, Verona  1982.

 

 

Fonte: srs di  Luciano Salzani,  da  COLOGNOLA AI COLLI  STUDI SUL TERRITORIO DALLA FORMAZIONE ALL’ETÀ ROMANA, a cura del Centro Culturale Giovanni Solinas;  Parrocchia di Colognola ai Volli;  tipografia Longo, Verona.  1983.

 

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