di DENIS DE ROUGEMONT
Io credo all’assurdità di fatto dell’istruzione pubblica. Credo anche che non si possa riformare l’assurdo. Chiedo soltanto che mi si spieghi perché trionfa e perpetua; con quale diritto ci schiaccia.
La risposta è semplice, terribilmente semplice: con il diritto della Democrazia.
L’istruzione pubblica e la Democrazia sono sorelle siamesi. Sono nate contemporaneamente. Sono cresciute e si sono abbellite all’interno di uno stesso movimento. Redarguire l’una significa far piangere l’altra. Ascoltare ciò che dice l’una significa sapere che cosa pensa l’altra. Esse non moriranno che insieme. Non vi sarà che un’orazione. Laica.
Voglio che non mi si contesti questa tesi. Essa è glorificata in tutti i banchetti ufficiali da oratori commossi e ci vorrebbe una solenne ipocrisia a fingere di non riconoscerla, una volta dissipato il fumo dei civet, dei sigari e delle ideologie inebriate. D’altronde, questa idea che ho l’onore di dividere con i miei avversari corrisponde a fatti semplici e evidenti; sarebbe veramente un peccato privare questi Signori di un colpo fortunato così raro.
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