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Ci sono parti della Bibbia e dei Vangeli che è impensabile possano venire omesse. Eppure in passato è stato fatto e con lo scopo ben preciso di attenuare il desiderio di liberazione degli schiavi africani. Come illustra una mostra in corso negli Stati Uniti.
Nel XIX secolo, ai tempi dell’impero britannico, le Bibbie che venivano utilizzate per predicare agli schiavi nelle colonie delle Indie Occidentali (le attuali Giamaica, Barbados e Antigua) avevano dei capitoli mancanti rispetto a quelle utilizzate dai bianchi. Com’è tristemente noto, gli schiavi venivano prelevati dall’Africa per essere trasportati nei possedimenti inglesi nei Caraibi.
Al fine di evitare rivolte e ritorsioni, ai missionari venivano consegnate delle Bibbie senza i capitoli che più di tutti trasmettevano un messaggio di speranza di liberazione. Parliamo del Libro dell’Esodo, che narra la fuga degli ebrei dall’Egitto, il Libro dei Salmi e quello della Rivelazione.