Gen 14 2015

IL NOSTRO COMPITO È COMBATTERE LA TIRANNIA, NON LE RELIGIONI

 

RELIGIONI

 

 

di STEFANO CRIPPA

 

I principi sono importanti nella vita di ogni individuo e ogni società, intesa come insieme di individui, ha i suoi mediamente riconosciuti da tutti; l’Occidente non è differente in questo. Questi principi sono il nostro humus culturale, sono la nostra fonte di ispirazione, sono quei limiti invalicabili che se superati ci conducono alla tirannide. Questi principi sono talmente importanti che i padri fondatori del paese che si è sempre voluto ergere a paladino del mondo libero, hanno voluto inserirli nella Dichiarazione d’indipendenza e nel Bill of rights.

 

Come scritto poc’anzi, se questi principi vengono meno viene meno anche la libertà. In Europa molti di questi principi sono già stati abbandonati, ma la libertà, che sembra aver abbandonato queste terre, si aggrappa a tutto ciò che ci rimane: la libertà di culto. Perché lo dico ? Perché credo che l’intolleranza stia percorrendo l’Europa in lungo e in largo mentre i governi nazionali e locali non si stanno rendendo degni di rappresentare la cultura occidentale di fronte al mondo.

 

Sia chiaro, la mia polemica è rivolta sia ai conservatori che ai progressisti. Ai primi voglio contestare la loro voglia in qualsiasi caso di impedire ad alcuni individui anche ben integrati e diventati cittadini di questa regione (la Lombardia) di costruirsi i propri luoghi di culto arrivando a negare anche il diritto alla proprietà; ai secondi, invece, contesto l’eccessivo buonismo politically correct che li vede indaffarati ad usare le leve del potere e della tassazione  per imporre la loro visione del mondo, creando in questo modo, problemi di convivenza fra gli individui che abitano le nostre città creando dei propri quartieri ghetto con tutte le complicazioni che ne possono derivare.

 

Che i progressisti sbaglino nella loro politica in nome di un falso buonismo non vi è dubbio e la dimostrazione è sotto gli occhi di tutti, basta mettere il naso fuori dalla porta e farsi un giro in certe periferie delle nostre città, ma quello che sorprende di più è la posizione dei conservatori che pur di andare contro alle politiche migratorie della sinistra progressista assumo un atteggiamento di intolleranza nei confronti, in particolare, delle persone di fede islamica.

 

I conservatori, giustamente, contestano l’utilizzo di soldi pubblici e di aree pubbliche (lo so, queste due parole sono aberranti) per la costruzione di nuove moschee, ma a questo punto non si capisce perché bisogna utilizzarle per le chiese cattoliche e non per le altre confessioni: in poche parole, o tutti o nessuno, ovviamente la mia posizione è chiara: per nessuno!

 

Il problema dei conservatori è che si spingono talmente in là in questo atteggiamento di intolleranza che arrivano persino a negare il diritto degli individui di fede islamica a costruirsi un luogo di culto con i propri soldi. Questo atteggiamento, purtroppo, è spinto dalla distorta visione di confondere la religione con l’oppressione tirannica.

 

La soluzione all’intolleranza di certi islamici non è l’intolleranza da parte nostra: se si sono formate bande di delinquenti che vogliono imporre la sharia in alcuni quartieri nelle nostre città, queste bande devono essere estirpate non perché islamiche, ma perché delinquenti; se l’Isis avanza è giusto intervenire per proteggere le popolazioni che vengono perseguitate, ma non perché l’Isis si rifà all’Islam, ma perché quello stato autoproclamato è tirannico e nega e minaccia la nostra libertà. Signori, se l’Islam è il problema perché allora non bombardiamo anche i curdi e le altre milizie ribelli che stanno combattendo l’Isis, anche per noi? Mi risultano essere islamici anche loro, o mi sbaglio?

 

 

Fonte: srs di Stefano Crippa, da MIGLIOVERDE de 13 gennaio 2015

Link: http://www.miglioverde.eu/il-nostro-compito-e-combattere-la-tirannia-non-le-religioni/

 

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