martedì 20 agosto 2013
max parisi
Diciamo le cose come stanno: la repubblica italiana è fallita. Dopo sessanta e più anni, si può tirare una riga e calcolare il totale. E questo totale è più nero della notte più nera.
Il debito pubblico dello Stato – arrivato a 2.075 miliardi di euro, che in lire sarebbero 4 milioni di miliardi – non è un somma di denaro, è una sentenza di condanna della storia. E la storia di cui sto parlando è proprio quella di un sistema politico entrato in vigore con la proclamazione della Repubblica italiana.
Dopo essersi alternate al potere tanto la destra quanto la sinistra e senza scordare la Lega e Rifondazione Comunista, come dire le estreme di qua e di là, il risultato finale è il fallimento del sistema-paese.
La repubblica italiana così come è oggi deve finire. Deve finire il sistema bicamerale, deve finire la presidenza della Repubblica, deve finire la separazione dei poteri dello Stato, deve finire l’attuale organizzazione dei sindacati, della scuola, della sanità, della sicurezza. Del fisco.
Il Paese va rifondato. Perché è schiantato. Lo Stato italiano attuale non solo è fallito, è in sè un fallimento. E possiamo affermarlo ad alta voce. Il prodotto di questo sistema è davanti a tutti noi e lo stiamo pagando con un prezzo di fame, miseria, disperazione di milioni e mlioni di cittadini italiani. Basta.
La salvezza ha un solo nome: indipendenza. Lo Stato italiano va smontato e ricostruito come un insieme di Regioni-Stato ciascuna autonoma e indipendente, confederata in un’unità sovranazionale che chiameremo geograficamente Italia.
Questo porta a dire che il parlamento va sciolto. Le assemblee regionali attuali diventeranno Parlamenti nazionali di ognuna delle Regioni-nazioni della Nuova Italia Confederata.
E non sarà più necessario un presidente della Repubblica per il semplice motivo che non ci sarà più una Repubblica ma tante Repubbliche quante sono le Regioni italiane, senza nessuna che abbia il predominio sulle altre. E ogni Regione-nazione potrà decidere finalmente quale politica seguire per la sicurezza, il lavoro, la scuola, la sanità. Tutto.
Sì, lo so. Sembra un’utopia, vero?
Ma anche la caduta del Muro di Berlino nel 1980 sembrava un’utopia…
max parisi
Fonte: visto su Il Nord del 20 agosto 2013
Link: http://www.ilnord.it/f-58_La_repubblica_italiana_cadr_come__caduto_il_Muro_di_Berlino