Apr 26 2013

IL 25 APRILE NON È UNA DATA CONDIVISA PERCHÉ È UN FALSO

 via-foibe1

 

Nelle Venetie cresce la contestazione rispetto alla data del 25 aprile quale data di festeggiamento della “liberazione”.

Personalmente sono già diversi anni che lamento il fatto che la data copre la festa nazionale del popolo veneto, e che la cosa sembra proprio studiata per cancellare questa fondamentale data identitaria nazionale (veneta).

E bisognerebbe sapere che molte città venete furono liberate soltanto diversi giorni dopo. Trieste e Udine subirono la occupazione Titine e le Foibe. Altre città venete come Pola e Fiume e non furono nemmeno mai più liberate dall’occupazione.

Ci sono dunque elementi storici oggettivi che ci dimostrano la falsità ideologica di questa festa.

Invito il lettore ad una rivoluzionaria riflessione sul valore reale della “liberazione”, dimostrata da tutti gli elementi storici e giuridici che indico sotto e che annullano il senso della festa per i veneti.

Oggi i vincitori raccontano la loro storia come loro piace, ma se andiamo a verificare chi c’era al governo italiano di allora, scopriamo che c’era quello golpista nato l’8 settembre per “prendere i poteri costituzionali dello Stato”, ossia il fronte costituito da Popolari, Liberari, Comunisti e Repubblicani. Rispetto all’ordinamento vigente questi erano sovversivi e miravano a instaurare con la forza e contro il popolo un ordinamento diverso.

Ci sono riusciti, ma non sappiamo cosa volesse il popolo visto che quasi tutta la Venetia non venne chiama al voto Referendario del 1946, compresa Udine, Pordenone, Bolzano ecc, l’Istria e la Damatia.

Il fatto è che al Governo dell’8 settembre NON IMPORTAVA NULLA DELLA ITALIANITA’ DI CUI OGGI SI RIEMPIONO I DISCORSI.

Bisogna sapere che il ministro della Giustizia di allora era il comunista Togliatti.

Togliatti e i comunisti, compresi i partigiani della Brigata Garibaldi, non volevano liberare le Venezie dalla dittatura, ma sostituire il nazifascimo con il nazicomunismo Jugoslavo.

Affermarono che “i veneti sono legittimamente sloveni” e quindi dovevano diventare parte della Repubblica Socialista sovietica di Tito.

Ordinarono ai partigiani di collaborare con Tito mettendosi ai suoi ordini, e collaborarono al conseguimento della tragedia delle foibe e del genocidio Istriano e Dalmato che costo decine di migliaia di morti e la fuga di oltre 350.000 veneti dalle proprie millenarie terre.

Fallirono nel colpo di Stato ma riuscirono a far avere alla Jugoslavia i territori veneti più storici,  Istria e Dalmatia, veneti da secoli quanto Padova, Verona, veneti anticamente e più di Venezia !

Tornando al 25 aprile, nelle Venetie ( da non confondere con le 3 Venezie) non si può parlare di “liberazione” nemmeno da un punto di vista militare, perché le truppe tedesche erano già in ritirata e non ci furono episodi di lotta di liberazione come al di là del Po’ (lì sì possiamo parlare di meritoria liberazione). Anzi, le scaramucce dei partigiani furono immotivate e provocarono degli inutili spargimenti di sangue a danno delle popolazioni.

Anche in questo le Venetie hanno una storia diversa dall’Italia.

Noi veneti dobbiamo per primi sapere queste cose e non cadere nei trucchi linguistici dell’occupante e nelle sue falsità storiche, imparando a non chiuderci negli angusti confini che ci hanno imposto, ossia dobbiamo ricordarci che veneta è anche la Venezia del Friuli-Venezia-Giulia. E l’Istria e la Dalmatia, e Bergamo e Brescia, rifiutando quindi il concetto di “veneto” come territorio di oggi, che piace ai massoni che la riducono ancora togliendoci Cortina ecc , come Rovereto, Bergamo, Brescia ecc. a suo tempo.

Dobbiamo ricordarci che nel 1866 l’Impero Austriaco non aveva restituito la sovranità e il territorio ai veneti, ma ai Francesi che poi la cedettero per 1 minuto ai dei prestanome dei Savoia anziché a rappresentanti del popolo veneto . Ma si trattava del Lombardo-Veneto non del veneto di oggi.

Abbiamo già portato in tribunale il fatto che quella cessione fu nulla per questo, e il giudice italiano non ha potuto negarlo.

Ma era, ripeto, tutto il Lombardo -Veneto con Udine e Pordenone ad essere “restituito”. Appunto, cosa ben diversa dal “veneto” di oggi.

 

Questi elementi sono in parte approfonditi in alcune mie pagine del sito, eccone alcune.

Volevano la Repubblica Jugoslava nel Nord Italia, ovvero la balla della liberazione

10 febbraio – giornata del ricordo del genocidio Giuliano e Dalmato

Quegli ebrei deportati dall’Istria in nome della razza italiana

Le prove che il Referendum del 1946 è nullo

La Repubblica Italiana LEGALMENTE NON ESISTE

La prova che lo Stato Veneto esiste ed è sovrano

NON E’ PIU’ SICURO CHE IL LOMBARDO-VENETO SIA ITALIANO !!!

Milano è sovrana. Ecco perché.

Il Comunismo condannato per crimini contro l’umanità

http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=1.0.2108564680

 

Fonte: visto su L’Opinione di Loris Palmerini, del  1 maggio 2008

Link:  http://www.palmerini.net/blog/il-25-aprile-non-e-una-data-condivisa-e-un-falso/

 

Rispondi

Per commentare devi accedere al sito. Accedi.