Giu 28 2023

IL BOMBARDAMENTO DI LONDRA

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 13:52

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Estratto da un articolo del giornalista e prominente figura ebraica, Ron Unz

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Il resoconto standard della Seconda Guerra Mondiale è in gran parte il contrario della verità. 

All’epoca, il bombardamento aereo di centri urbani lontani dalle linee militari era illegale e considerato un crimine di guerra, e Hitler non aveva assolutamente intenzione di attaccare le città britanniche in quel modo.

In effetti, il leader tedesco aveva sempre avuto opinioni favorevoli nei confronti della Gran Bretagna e riteneva che la conservazione dell’Impero britannico fosse nell’interesse strategico della Germania, poiché il suo crollo avrebbe creato un vuoto geopolitico che avrebbe potuto essere colmato da una potenza rivale.

Dopo che la Germania attaccò la Polonia, Gran Bretagna e Francia dichiararono guerra. L’esercito polacco fu sconfitto in poche settimane e Hitler si offrì di ritirare le sue forze dai territori polacchi occupati e di fare la pace, ma le due potenze occidentali giurarono di continuare la guerra finché la Germania non fosse stata schiacciata. Si combatte poco fino alla primavera del 1940, quando i tedeschi attaccano e sconfiggono l’enorme esercito francese, conquistando Parigi e mettendo la Francia fuori dalla guerra.

Le forze britanniche vennero evacuate a Dunkirk e ci sono molte prove che Hitler abbia deliberatamente permesso loro di fuggire come gesto per salvare la faccia piuttosto che ordinarne la cattura. Dopo la vittoria in Francia, Hitler offrì condizioni estremamente generose al governo britannico, non avanzando alcuna richiesta nei loro confronti e proponendo invece un’alleanza tedesca, compreso il sostegno militare per proteggere la sicurezza del loro impero mondiale. Hitler naturalmente credeva che gli inglesi avrebbero accettato un’offerta così allettante e avrebbero posto fine alla guerra, che egli riteneva essenzialmente finita.

Molti dei principali leader britannici sembravano desiderosi di fare la pace alle generose condizioni di Hitler e, secondo le prove trovate dal famoso storico britannico David Irving, lo stesso Primo Ministro Winston Churchill sembrava disposto a farlo prima di cambiare idea e tirarsi indietro. Churchill aveva passato decenni a cercare di diventare Primo Ministro e Irving sostiene plausibilmente che si rese conto che perdere una guerra disastrosa a poche settimane dal raggiungimento di quella posizione lo avrebbe reso lo zimbello dei libri di storia.

Ma data la sconfitta militare della Gran Bretagna sul continente e le condizioni molto generose offerte da Hitler, Churchill si trovò di fronte a un enorme problema nel convincere il suo Paese a continuare una guerra che era ampiamente considerata persa. Pertanto, iniziò a ordinare una serie di bombardamenti contro la capitale tedesca, un crimine di guerra illegale, sperando di provocare una risposta tedesca. Questo portò Hitler ad avvertire ripetutamente che se avessero continuato a bombardare le sue città, sarebbe stato costretto a rispondere con una rappresaglia, e alla fine lo fece. Poiché l’opinione pubblica britannica non era a conoscenza del fatto che il proprio governo aveva avviato la campagna di bombardamenti urbani, considerò gli attacchi aerei tedeschi di rappresaglia come mostruosi e immotivati crimini di guerra e, proprio come Churchill aveva sperato, si impegnò a fondo per continuare la guerra contro la Germania.

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