Dic 29 2012

PROVE INVALSI 2011: I RAGAZZI MIGLIORANO IN MATEMATICA QUELLI PIÙ BRAVI SONO NEL NORDEST

Category: Società e politicagiorgio @ 14:15

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RISULTATI DELLE PROVE INVALSI 2011:  BENE I RISULTATI DEGLI IMMIGRATI DI SECONDA GENERAZIONE

 

I ragazzi migliorano in matematica. 
Quelli più bravi sono nel Nordest. Le valutazioni meno incoraggianti in Calabria e Sicilia.  Ma in altre regioni del Sud ci sono segnali di recupero

 

ROMA – Ci sono eccezioni, specie all’inizio della carriera scolastica, quando le abitudini della famiglia pesano più di quanto si impara in classe. In seconda elementare, ad esempio, i bambini più bravi in matematica sono quelli delle Marche e della Basilicata, mentre in italiano vanno forte quelli del Lazio e dell’Umbria. Ma poi – con il trascorrere degli anni, passando alle medie e alle superiori – i colori sulla cartina dell’Italia diventano definiti, netti, stabili. E i risultati migliori li raggiungono gli studenti di Veneto e Friuli Venezia Giulia, quelli peggiori i ragazzi siciliani e anche quelli della Calabria, dove probabilmente le pagelle andrebbero ritoccate al ribasso visto che «si riscontrano alcune evidenze di cheating», termine tecnico per indicare le copiature di massa. Ma se la classifica generale è sempre quella (Nord, poi il Centro, in fondo il Sud), dal Mezzogiorno arrivano segnali di recupero, soprattutto dalla Puglia ma anche da Abruzzo e Basilicata.

 

Sono ricchi di numeri e tabelle i risultati dei test Invalsi (l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) pubblicati ieri. Si tratta delle prove che tanto hanno fatto discutere a maggio con le proteste di una parte di studenti e insegnanti. Prove standard, cioè uguali in tutte le scuole d’Italia, con l’obiettivo di misurare il livello degli studenti a prescindere dal variabile metro di giudizio dei loro insegnanti.

 

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Dic 29 2012

IL TITOLO DI PONTIFEX MAXIMUS PASSÒ NEL 376 DAGLI IMPERATORI ROMANI AL VESCOVO DI ROMA

Category: Religioni e rasiegiorgio @ 01:08

 

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La carica di Pontefice massimo, anche se di carattere più che altro rappresentativo, era il massimo grado religioso al quale un romano poteva aspirare, secondo la tradizione istituita da Numa Pompilio.

Nella Roma repubblicana, nel 253 a.C. abbiamo notizia dell’istituzione del Pontifex Maximus. Sebbene già 712 a.C. – Numa Marcio, secondo altre fonti lo stesso Numa Pompilio fossero stati legati a questa carica.

Anche il Grande Cesare nel 63 a.C. assunse il titolo di Pontifex Maximus rifiutando quello di Imperatore, che poi fu prerogativa dei grandi Imperatori Romani. Questo titolo fu poi assunto dai papi.

Con la rinuncia del titolo da parte dell’Imperatore Graziano nel 376,  la carica di pontefice massimo non fu più assunta da nessun imperatore, il titolo di Pontifex maximus fu assunto dai vescovi di Roma.

 

IL COSTRUTTORE DI PONTI

 

Il pontefice era un sacerdote della Religione romana. L’etimologia della parola pontifex (pontem facere) significa “costruttore di ponti”, è erroneamente attribuito al fatto che in Grecia ci fossero i sacerdoti gephyraei, con lo stesso significato di “costruttore di ponti”. Il che deriverebbe dal fatto che in Tessaglia le immagini degli Dei venissero poste sopra il ponte sul fiume Peneus.  I gephyraei erano una famiglia, forse un clan, e non una casta. Inoltre i sacerdoti greci adoravano Dei sul ponte, non costruivano ponti.

Viceversa l’arte di costruire ponti, che i Romani appresero dagli Etruschi, perchè i Romani non conoscevano l’arco ma gli Etruschi si, era considerata un’arte sacra, segreta e tramandata attraverso una casta, un po’ come i costruttori delle cattedrali gotiche nella Francia medievale………….

 

Fonte: da Luigi Pellini del  3 dicembre 2012

Link: http://luigi-pellini.blogspot.it/2012/12/i-papi-cristiani-si-sono-arrogati-anche.html