Nov 16 2009

La Grande Guerra l’infermo delle trincee al comando di ufficiali senza nessuna umanità

Category: Italia storia e dintornigiorgio @ 16:42

soldati

Un conflitto in cui i soldati erano considerati come semplice “carne da cannone”  e sacrificati dai capi senza nessuna autentica esigenza strategica.

La guerra si rivelò una lunga serie di inefficienze, menzogne e mosse senza alcun  costrutto  sui campi di battaglia che la storiografia ufficiale  nasconde o minimizza,  tutta basata com’è su una narrazione “alta” delle vicende,  all’insegna delle “grandi” battaglie e dei “grandi” numeri”.

Nemmeno i gironi dell’inferno potevano apparire più spaventosamente crudeli.

L’esercito austro-ungarico e quello italiano  presero  posizione e – uno di fronte all’altro – cominciarono a scavarsi dei rifugi che, passo dopo passo, si svilupparono per tutta la lunghezza del fronte.  Con quello che avevano a disposizione – anche con le unghie – si tuffarono in una prima linea di trincee che stavano fisicamente in faccia al nemico;  alle spalle una fortificazione  più attrezzata; e, ancora più indietro, un altro serpente interrato con protezioni solide e le piazzole per le artiglierie.

CATACOMBE  A  CIELO APERTO

Erano delle catacombe a cielo aperto che si rincorrevano per centinaia di chilometri: un labirinto dopo l’altro, collegati fra loro da  piccole gallerie, che sbucavano in anfratti naturali e che,  poi,  continuavano inseguendo l’ansa di un fiume o la gobba di una delle tante montagne carniche.

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