Mar 07 2021

GLI ZAIA IN VENETO DA 15 GENERAZIONI MA LE RADICI SI TROVANO IN CROAZIA

Luca Zaia

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La vicenda della famiglia del governatore diventa simbolo dei veneti contadini ed emigranti. Il cognome? Nei Balcani richiama lepri e cavalli

VILLORBA (Treviso) — Piccolo quiz agostano a cavallo tra le due sponde dell’Adriatico. Domanda multipla a risposta unica: in lingua slava significa «lepre»; nei dialetti dell’Istria designa una cesta di vimini; più giù nei Balcani, dove Croazia e Bosnia si toccano nell’entroterra di Spalato, indicava qualcuno che aveva a che fare con le mandrie dei cavalli (attenzione, questo è un indizio importante); secondo i turchi, che da quelle parti si sono trattenuti a lungo, vorrebbe dire «gente dal capello riccio»; in veneto non ha un significato proprio, ma tutti, vecchi e bambini in età prescolare compresi, hanno sentito quella parola di quattro lettere almeno una volta. Cos’è? Soluzione: la risposta giusta a tutte le domande è «zaia». Divenuta nel frattempo «Zaia» con la maiuscola, poiché nel tragitto dalle terre dalmate alla Sinistra Piave veneta, la parolina è diventata, consolidandosi in cognome, identificativa di una famiglia che – grosso modo tra Quattrocento e Cinquecento – aveva compiuto lo stesso percorso in direzione nordovest. Magari proprio per sottrarsi al pericolo turco. 

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