Set 30 2020

IL RETICOLO URBANO DI VERONA

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Verona è sempre stata un perfetto incrocio ortogonale di cardini e decumani, con isolati di dimensioni costanti. 

Il decumanus maximus e il cardus maximus realizzati in età romana misuravano 720 metri ciascuno, a costituire una ‘centuria quadrata’. 

Una superficie iniziale di 477.000 mq, un perimetro di 2,7 km, strade larghe 8 m (6 m la carreggiata, 1 m ciascuno i marciapiedi) crearono isolati a pianta quadrata con lato oscillante tra i 75 e gli 80 metri.

Oggi le linee perimetrali degli isolati romani si sono perfettamente conservate grazie al loro mantenimento durante l’altomedioevo, come dimostrato dagli scavi archeologici. 

Indagando tre edifici altomedievali, in via Dante, in Corte Quaranta e in vicolo Monachine si è inoltre giunti alla conclusione che Ia mancanza di edifìci al centro degli isolati nel periodo altomediovale non rappresenta, come in altre città, un segno di abbandono. Ci fu invece una parziale occupazione del lastricato stradale romano, che portò all’avanzamento degli isolati altomedievali rispetto a quelli romani. L’isolato di Palazzo Maffei per esempio venne allungato di ben 9 metri. 

Le case finirono dunque per disporsi in fila sul perimetro dell’isolato, lasciando sgombra di edifici la zona centrale. Questa disposizione di più proprietari affìancati sul margine della strada fece sì che all’interno degli isolati si realizzassero orti e giardini ma anche depositi di rifiuti domestici.

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Fonte: srs di Andrea Schiavone, da  facebook:  LA ME BELA VERONA 


Set 29 2020

FREDDO. INSETTI PRESTO DECIMATI NELLE ALPI, IL CASO DELLE MOSCHE

Category: Natura e scienzagiorgio @ 12:33

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Durante l’estate il fondovalle alpino è popolato d’insetti di tutti i tipi. 

Se le zanzare oltre gli 800m sono quasi totalmente assenti, le mosche sono le regine dei pascoli e delle malghe d’alta quota, infastidendo non poco i turisti, non abituati a subire i loro ronzii, fastidiosi quanto quelli delle zanzare, specie quando il tempo sta per mutare. 

Se la mosca ti capita in casa e non riuscite a farla fuori con i classici, rudimentali, metodi, allora è meglio tentare di conviverci. Quando andate a letto sarà sufficiente oscurare la stanza completamente e lei non si muoverà per tutta la notte, fintanto che non aprirete le persiane o accenderete la luce. 

Nelle stalle il contadino non fa nessun caso alle mosche e le lascia sguazzare allegramente: “ci penserà il freddo” dice alzando le spalle. 

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Set 21 2020

COME FUNZIONA IL SISTEMA FISCALE ITALIANO

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 21:32

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Immaginiamo 10 uomini che ogni giorno vanno a bersi una birra e che il conto sia SEMPRE 100 dollari. Se pagassero il conto nel modo in cui si pagano le tasse (aliquote progressive ndt) avremmo una cosa del genere:

I primi quattro (i più poveri) sono esentati dal pagare.
Il quinto paga 1 dollaro
Il sesto paga 3 dollari
Il settimo 7$
L’ottavo 12$
Il nono 18$
Il decimo (il più ricco) pagherebbe 59$

Quindi questo è il sistema che hanno deciso di adottare.

I dieci uomini vanno tutti i giorni al pub a bere birra e sembrano abbastanza soddisfatti dell’accordo trovato finchè un giorno il barista gli fa una proposta insolita. «Siccome siete clienti così affezionati, invece di 100$ vi faccio lo sconto di 20 e pagherete 80$».

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Set 20 2020

SPAGNOLA: ALLA RICERCA DI UN VIRUS MORTALE

29 maggio 1919, Massachusetts.

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Vaccini statunitensi causano “influenza spagnola”

“Era un’espressione comune durante la guerra che” più soldati furono uccisi dai colpi di vaccino che dai colpi di pistole nemiche. “- E. McBean

Marcello Pamio – tratto dal mensile “Biolcalenda” nr.47

La “Spagnola” scoppiò a settembre del 1918, in un momento storico ben preciso e cioè quando l’umanità era esausta dalla Grande Guerra; imperversò ovunque, e dopo aver ucciso nel giro di pochi mesi più persone di qualsiasi altro morbo che la storia umana ricordi, finì assieme alla guerra, scomparendo nello stesso misterioso modo in cui era apparsa.


E’ stata un’apparizione così strana, che i medici esitarono a definirla influenza proprio perché credevano fosse un nuovo morbo. E forse non era così sbagliato… 
Il numero esatto di morti non lo sapremo mai: le stime ufficiali oscillano tra i 20 e i 60 milioni di individui, ma qualcuno azzarda addirittura 100 milioni!
I libri di storia vengono scritti dai vincitori, per cui andiamo per ordine, cercando di capire cosa realmente è successo agli inizi del secolo scorso. 

I sintomi

Le persone cominciarono ad ammalarsi lievemente nella primavera del 1918, accusando brividi e febbre per tre/quattro giorni, ma poi guarivano. Dopo una calma estate, a settembre-ottobre si scatenò, con la potenza di una macchina bellica, l’epidemia.
I medici erano impotenti: morivano loro stessi, e quelli che sopravvivevano vedevano i pazienti, parenti e amici, morire come mosche. Provarono di tutto: farmaci, sieri e arrivando ad inoculare composti da secrezioni corporee degli ammalati e batteri che presumevano essere all’origine della malattia.
Iniettarono – scrive un medico – “una broda composta di sangue e muco degli influenzati, filtrata per eliminare le cellule più grandi e i detriti”, ovviamente senza alcun risultato, anzi scatenando vere e proprie patologie, come vedremo tra poco.

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Set 18 2020

CON LE BOMBE SU BELGRADO MORIVA L’EUROPA E NASCEVA L’UNIONE EUROPEA

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Il 6 aprile 2019 a Bologna si è tenuto il convegno nazionale:

LE BOMBE SULLA JUGOSLAVIA VENTI ANNI DOPO”, organizzato dal Coordinamento nazionale Jugoslavia presso il centro “Katia Bertasi”. 

 

Particolarmente interessanti gli interventi della delegazione dei lavoratori della Zastava di Kragujevac sulla situazione sociale della Serbia e le condizioni capestro degli operai della grande fabbrica “acquisita” dalla Fiat, di Sergio Bellavita (Usb), del presidente del Forum di Belgrado Zivadin Jovanovic, dello studioso Michael Chossudovski, del responsabile esteri del Partito Socialista dei Lavoratori della Croazia, di Carlo Pona e Alberto Tarozzi attivi nel gruppo degli Scienziati contro la guerra.

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Pubblichiamo qui di seguito il contributo di Sergio Cararo al convegno a nome della redazione di Contropiano:

 

I bombardamenti delle potenze della Nato su Belgrado e la Federazione Jugoslava venti anni fa sono stati uno spartiacque nella storia europea più recente. La velocità con cui è stata rimossa quella guerra e il silenzio sul ventesimo anniversario,  confermano oggi quanta falsa coscienza e quanti scheletri ci siano nell’armadio delle forze liberali e progressiste europee che vorrebbero rappresentare l’alternativa alle forze reazionarie che vengono crescendo in Europa.

 

Con i bombardamenti  su Belgrado, una capitale europea, possiamo affermare con le parole dello scrittore Peter Handke, che “è morta l’Europa ed è nata l’Unione Europea”.

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Set 17 2020

LA TROTTA DI PESCANTINA

Category: Verona storia e artegiorgio @ 14:36

La Mandela

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Alla ” Mandela ” di Pescantina  funzionava una ” restara “: stazione per il cambio dei cavalli impiegati per il traino delle barche. 

La stalla, con il soffitto a volta, poteva accogliere una mezza dozzina di quadrupedi; in fianco si trovavano un minuscolo fondaco e un’osteria: ritrovo per ” barcari “,” cavallanti ” e altri affezionati. 

L’edificio era un tempo appartenuto ai Salvi; sulla facciata fino a non molto tempo fa si potevano osservare dettagliatamente le loro insegne nobiliari. 

Sotto il portico resiste ancora una scritta curiosa che ricorda un avvenimento fuori dal comune. 

Si tratta della cattura di una trota della lunghezza e del peso eccezionali. La scritta che una volta era corredata dal disegno della trota in scala reale, reca la data in cui avvenne il fatto:16 giugno 1828 e il peso dell’animale: 40 live ( libbre ) e once 8 ( pari a 20,6 chilogrammi circa  se misurata in libre pesanti,  o  13,5 chilogrammi  se misurata in libre leggere)………

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40 live e 8 onse

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Fonte: da Sei di Pescantina  se.. 

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LA PESATA. UNITA’ DI MISURA

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Libra grossa                499,931

Libra  sottile               333,287 

La libbra si divide in 12 once. 

25 libbre sottili fanno un peso.

I farmacisti usavano la libbra medica viennese di grammi 420,008 e anche

la Libbra sottile veneta di grammi 301,230.

I gioiellieri usavano il marco di grammi 238,499 diviso in 8 once, l’oncia in 144 carati, il carato in 4 grani.

Loncia Veronese  o onsa era  di   28,35 grammi ed era l’unità di misura indicata per una dose di olio di ricino.  

L’oncia o  ònsa  è un’unità di misura che attualmente utilizzano i barman veronesi


Set 14 2020

VERONA. UNA MANSIO SOTTO L’EX CINEMA ASTRA

Category: Archeologia e paleontologia,Verona storia e artegiorgio @ 14:41

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Nell’estate autunno del 2004, sotto l’immobile di via Oberdan 13 (ex cinema Astra), 200 mt da Porta Borsari e dunque appena fuori dalle mura, gli scavi per la realizzazione di un piano interrato hanno portato alla luce una serie di strutture a carattere residenziale.  
Una stazione di posta (mansio), adibita a fornire ospitalità pubblica e privata lungo la Postumia.


Su alcune pareti rimangono consistenti resti dì affreschi che richiamano pitture di III stile, mentre in 7 vani sono stati individuati pavimenti in signino bordati da fasce di tessere musive e contenenti campi centrali decorati da tesselle e crustae. L’edificio doveva essere dotato di un piano superiore di cui è testimoniato il crollo nel vano F. Tale piano era dotato di pavimentazioni musive. Un totale di 20 vani con alcuni ambienti aventi riscaldamento a parete e a pavimento.

Fonte: N.R.  


Set 13 2020

LA BERLINA DI PIAZZA ERBE DI VERONA

Category: Verona storia e artegiorgio @ 08:44

La berlina o  tribuna di Piazza Erbe

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Al centro di piazza Erbe sorge un monumento che tradizionalmente viene chiamato “berlina” nonostante si tratti di una tribuna (o capitello).

Per Gerolamo Dalla Corte sarebbe stato eretto nel 1207 dal podestà Azzo d’Este; sicuramente esisteva nel XIII secolo in quanto citato negli Statuti veronesi. Secondo Luigi Simeoni, studioso locale, il capitello fu rifatto nel 1378, durante la signoria dei fratelli Bartolomeo e Antonio della Scala, quando vennero eliminate le baracche di legno che occupavano la piazza. Tuttavia la tribuna che vediamo oggi non risale all’epoca scaligera: quella avrebbe dovuto avere forme gotiche, mentre l’attuale è di ispirazione classica. Anche le lettere incise sulla colonna che regge la catena appartengono ad un carattere (maiuscolo romano) in uso nel secolo successivo.

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