Lug 11 2017

FOLLA A TERRALBA PER L’ULTIMO SALUTO ALL’INDIPENDENTISTA DODDORE

 

 

Un lungo applauso e il grido di “Libertà” e “Indipendentzia” con le bandiere dei quattro Mori, di Malu Entu e anche quelle col Leone di San Marco della Serenissima che garrivano al vento per l’ultimo saluto a Doddore Meloni, l’indipendentista sardo morto il 5 luglio in stato di detenzione al’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari dopo 67 giorni di sciopero della fame e 35 della sete. I funerali si sono svolti questo pomeriggio a Terralba (Oristano), dove viveva con la famiglia, nella Cattedrale di San Pietro gremita di gente arrivata un po’ da tutta la Sardegna.
Doddore aveva espresso il desiderio di essere seppellito con il costume tradizionale di Ittiri, il paese in provincia di Sassari dove era nato 74 anni fa e che aveva lasciato da giovanissimo per trasferirsi a Terralba. In costume sardo, dietro la bara, anche la moglie Giovanna che stringeva al petto la fotografia di Doddore e le figlie, e dietro ancora il popolo di militanti della Repubblica indipendente di Malu Entu proclamata da Meloni nel 2008 – dopo l’occupazione dell’isola di Mal di Ventre – e decine e decine di indipendentisti con le loro bandiere.

 


Tra i politici presenti, anche l’esponente della Lega Nord, Mauro Borghezio, che si era interessato del caso di Meloni e che ha annunciato che continuerà ad interessarsi per chiarire le cause della sua morte.

 

Doddore è libero e lotta insieme a noi”, hanno urlato amici e parenti sul sagrato della Chiesa al termine della funzione religiosa officiata da un sacerdote di Burcei, don Gianfranco Zuncheddu, che ha pronunciato l’omelia in sardo, esaudendo così un desiderio espresso in più occasioni dallo stesso Meloni.

 

Fonte: dal SARDINIA post del 9 luglio 2017

Link: http://www.sardiniapost.it/cronaca/folla-terralba-lultimo-saluto-allindipendentista-doddore/

 

 

ADDIO IN SARDO A DODDORE MELONI NELLA CHIESA DI TERRALBA

 

di REDAZIONE

 

Sia fatta piena luce sugli ultimi giorni di Doddore Meloni.

Lo chiede Amnesty international nel giorno dei funerali del indipendentista deceduto il 5 luglio.

 

Si legge in una nota che l’associazione per la tutela dei diritti umani “auspica che l’inchiesta su Meloni, che he stava scontando una condanna a quattro anni per reati di natura economica, chiarisca i punti interrogativi su questa dolorosa vicenda, a cominciare dalla compatibilità della prolungata detenzione di Meloni con l’età e con le condizioni di salute a seguito di un prolungato sciopero della fame”.

 

Intanto, a Terralba, si è svolta la cerimonia funebre, dove hanno parteci peto decine di persone, provenienti da ogni parte della penisola. Appiausi, “Libertà” e “Indipendentzia” urlate tenendo alta la bandiere dei quattro Mori, quella di Malu Entu e anche quella col Leone di San Marco.

 

I funerali si sono svolti ieri pomeriggio a Terralba (Ortstano), dove viveva con la famiglia, nella Cattedrale di San Pietro gremita di gente arrivata un po’ da tutta la Sardegna.

 

Doddore aveva espresso il desiderio di essere seppellito con il costume tradizionale di Ittiri, il paese in provincia di Sassari dove era nato 74 anni fa e che aveva lasciate da giovanissimo per trasferirsi a Terralba.

 

In costume sardo, dietro la bara, anche la moglie Giovanna che stringeva al petto la fotografia di Doddore e le figlie, e dietro ancora il popolo di militanti della Repubblica indipendente di Malu Entu proclamata da Meloni nel 2008 – dopo l’occupazione dell’isola di Mal di Ventre – e decine e decine di indipendentisti con le loro bandiere.

 

Tra i politici presenti, anche quella vergogna umana, quell’insulto all’indipendentismo che è Mario Borghezio, il leghista che correva per le strade di Roma col tricolore in mano.

 

La funzione religiosa è stata officiata da un sacerdote di Burcei, don Gianfranco Zuncheddu, che ha pronunciato l’omelia in sardo, esaudendo cosi un desiderio espresso in più occasioni dallo stesso Meloni.

 

Fonte: da Miglioverde del 10 luglio 2017

Link: https://www.miglioverde.eu/addio-in-sardo-a-doddore-meloni-nella-chiesa-di-terralba/

 

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