Dic 11 2016

DALLA SCUOLA ALLA BUONA SCUOLA: EVOLUZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO A PARTIRE DAL 1950

Category: Monade satira e rattatuje,Scuola e universitàgiorgio @ 12:49

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Evoluzione del sistema scolastico a partire dal 1950.

 

TEST DI ARITMETICA (ELEMENTARE)

 

  1. Aritmetica elementare nel 1950

 

Un boscaiolo vende un carro di legna per 100.000 lire.

Il costo di produzione è 4/5 del prezzo di vendita.

Quanto guadagna?

 

  1. Aritmetica elementare nel 1970

 

Un boscaiolo vende un carro di legna per 100.000 lire.

Il costo di produzione è pari all’80% del prezzo di vendita.

Quanto guadagna?

 

  1. Aritmetica elementare nel 1980

 

Un boscaiolo vende un carro di legna per 100.000 lire.

Il costo di produzione è di 80.000 lire.

Quanto guadagna?

 

  1. Aritmetica elementare nel 1990

 

Un boscaiolo vende un carro di legna per 100.000 lire.

Il costo di produzione è di 80.000 lire.

Quanto guadagna? Scegli la risposta tra le seguenti:

 

[ ] 20.000    [ ] 40.000    [ ] 60.000    [ ] 80.000    [ ] 100.000

 

  1. Aritmetica elementare nel 2000

 

Un boscaiolo vende un carro di legna per 100.000 lire.

Il costo di produzione è di 80.000 lire.

Il guadagno è di 20.000 lire. E’ giusto?

 

[ ] Sì    [ ] No

 

  1. Aritmetica elementare nel 2010

 

Un boscaiolo vende un carro di legna per 100 euro.

Il costo di produzione è di 80 euro.

Se sapete leggere tracciate una X nella casella del 20 euro che rappresenta il guadagno.

 

[ ] 20    [ ] 40    [ ] 60    [ ] 80    [ ] 100

 

  1. Aritmetica elementare ed educazione alla competenza interdisciplinare nel 2015

 

Un boscaiolo vende un carro di legna per 100 euro. Il costo di produzione è di 80 euro. Formate un gruppo di lavoro di quattro persone ed indicate:

 

  1. a) Il nome del taglialegna (competenza linguistica)
  2. b) Disegnate il boscaiolo mentre taglia la legna (competenza artística)
  3. c) Eseguite la seguente operazione: 100 – 80 = 20 (competenza matematica)
  4. d) Aiutate il boscaiolo nel suo lavoro (competenza etica)

 

Se l’alunno/alunna non ha completato le attività di cui al punto precedente si valuti la sua partecipazione alle attività formative, la corretta pulizia di scarpe e uniforme, la sua pettinatura e la presenza della cartellina per gli appunti: non importa se la cartellina è vuota, non siate fiscali, in ogni caso si evitino discussioni con i genitori, si eviti ogni violazione dei diritti umani e non si concedano pretesti ai giornalisti per le loro polemiche…

 

Nel contempo e variata la disciplina scolastica per i test

 

 

1950:

Se facendo il test ti comporti da bullo, l’insegnate ti molla una sberla. Quando arrivi a casa tuo padre te ne molla un altro paio.

 

2015:

Se facendo il test ti comporti da bullo, l’insegnate ti domanda scusa, tuo padre ti compra un smartphone nuovo e va ad insultare l’educatore…poi i genitori chiedono i danni e gli interessi alla scuola per il trauma emotivo. Vincono tutti i processi.

 

(Liberamente tratto dal testo Educacion por competencias di Veronica Fierro)

 

 


Dic 10 2016

IL POTERE

Category: Dominio Potere e Violenzagiorgio @ 08:27

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Non credere, come ha detto Bertrand Russell, che è il potere a corrompere.

Non è così.

Il potere fa si che emerga la corruzione che è già dentro di te.

E chi cerca il potere è colui che dentro di sé ha un profondo complesso di inferiorità.

Il solo modo di evitare di farsi prendere dal potere è cominciare da se stessi.

Comincia da te stesso.

Non fare niente per dominare, ma non permettere a nessuno di dominarti.

Non interferire nella vita di nessun altro e nello stesso tempo non lasciare che nessuno interferisca nella tua vita.

Prenditi la piena responsabilità del tuo essere un individuo.

 

 


Dic 09 2016

LA GIOIA DI VIVERE

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 00:05

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Dobbiamo imparare a vivere, a trovare la felicità delle piccole cose.

Così salveremo l’anima del mondo


Dic 07 2016

ALESSANDRO SALLUSTI: “UN GIORNO RENZI MI TELEFONÒ INSULTANDOMI”

Category: Media e informazione,Persone e personaggigiorgio @ 07:54

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Alessandro Sallusti 

 

 

Il direttore de il Giornale si è “sbottonato”, svelando i lati più intimi della sua vita. L’ostinato difensore di un pensiero “altro”, controcorrente e contro le mode imperanti, notoriamente impassibile, si racconta.

 

Gli esordi, ovvero: un direttore già da bambino. «Il primo giornale penso di averlo disegnato per le vie di Como, a 9 o 10 anni. Faccio il mestiere che ho sempre sognato di fare, più per fortuna che per merito, questo è davvero un dono di Dio. Ero un bambino inquieto e insoddisfatto. Per questo ho preso tante di quelle botte da mio padre…».

 

Il passato ingombrante. «Mio nonno è stato un ufficiale dell’esercito, passato alla Repubblica Sociale, poi fucilato. Questa storia ha sempre gravato sulla mia famiglia, come un peso insormontabile».

 

Il Battaglione San Marco: il militare necessario. «Non sono mai stato uno studente modello. Ho fatto l’Istituto tecnico e in anni in cui tutti erano ammessi agli Esami di Stato, mi fermarono. Una vergogna. Immediatamente mi diressi allo sportello del distretto militare. Mi dissero che se firmavo come volontario per il Battaglione San Marco avrei potuto partire dopo due settimane. Firmai. Il militare ha cambiato la mia vita in modo determinante, per questo penso che sia necessario ripristinare la leva obbligatoria. E quando penso ai nostri marò, beh, penso che questo Paese ha ormai perso il senso dell’onore».

 

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Dic 06 2016

LA PASTINA DE BORTOLIN: L’ORIGENE DI TUTTE LE TORTE E PASTE DIPLOMATICHE ALL’ITALIANA

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Pastina de Bortolin

 

 

Quella che tutti conosciamo come ‘pasta diplomatica’ o ‘pasta italiana’ e che troviamo in tutte le pasticcerie d’Italia nasce, in realtà, a Villafranca di Verona alla fine dell’Ottocento e la sua denominazione originale è ‘pastina de Bortolin’, dal nome del gelataio che la inventò.

 

Tipico dolce da forno a base di pasta sfoglia, pan di Spagna e crema pasticcera, la ‘pastina de Bortolin’ fu inventata da Bortolo Dainese nella sua gelateria denominata ‘Bortolin’, e nel corso degli anni fu copiata da altri pasticceri, anche se con lievi differenze negli ingredienti rispetto alla ricetta originale, la quale si è tramandata di padre in figlio mantenendo gli stessi tradizionali sapori delle origini.

 

Ottima come dessert a fine pasto, ma anche come goloso spuntino accompagnata da un buon caffè, la ‘pastina de Bortolin’ deve essere consumata fresca. Per realizzarla, infatti, è necessario preparare settimanalmente pasta sfoglia e pan di Spagna e, giornalmente, la crema pasticcera.

 

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Dic 04 2016

VOTA NO ALLA COSTITUZIONE OSCURANTISTA!

Category: Veja migiorgio @ 13:51

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GIU’ LE MANI DALLA COSTITUZIONE ITALIANA !

  

CHI VUOLE DISTRUGGERE LA COSTITUZIONE VUOLE DISTRUGGERE LA TUTELA DEL POPOLO ITALIANO CHE VI E’ SANCITA  E LO FA PERCHE’ I CAPITALISTI PIU’ RICCHI DEL MONDO ABBIANO GIOCO FACILE NELLO SFRUTTAMENTO DA GARA AL RIBASSO SOTTO IL COSTO REALE SENZA NESSUNA RESPONSABILITA‘ NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI, NE’ DELL’ AMBIENTE DOVE VIVIAMO.

 

DISTRUGGENDO LA COSTITUZIONE SI TORNA A GARANTIRE LA  LEGGE  DELLA  JUNGLA, IL  GROSSO CHE MANGIA IL PICCOLO, SI TORNA A GARANTIRE L’ ACCUMULO  CAPITALISTA  DOVE I RICCHI SONO SEMPRE PIU’ RICCHI E I POVERI SEMPRE PIU’ POVERI.

 

DISTRUGGERE LA COSTITUZIONE SPIANA LA STRADA AGLI “ACCORDI ECONOMICI” A SCATOLA CHIUSA CHE GLI USA, CANADA & C. VOGLIONO IMPORCI SENZA LA POSSIBILITA’ DI LEGGERE COSA LORO VI HANNO SCRITTO: SOLO DEI PAZZI O DEI COMPLICI POSSONO ACCETTARE.

 

CON QUESTA NUOVA ONDATA DI  TRUFFE CRIMINALI CHE CHIAMANO GLI “ACCORDI ECONOMICI” SI PRETENDE  CHE NEL CASO DI PROCESSO L’ ARBITRO-GIUDICE VENGA  SCELTO DALL’ AZIENDA USA, CANADA & C.

 

SIAMO COSTRETTI A FORZA A SUBIRE TUTTE LE LORO MENZOGNE SUI TUTTI I MEDIA, CHE PAGHIAMO NOI, E NON POSSIAMO LEGGERE LE REGOLE CON LE QUALI  VOGLIONO MINARE ULTERIORMENTE  LA NOSTRA STESSA SOPRAVVIVENZA ?

 

E’ UN COLPO DI STATO ?  SI !

 

I CAPITALISTI PIU’ RICCHI DEL MONDO LO SONO PERCHE’ SONO I PIU’ IMBROGLIONI E CRIMINALI PER ESSERE I PIU’ LADRI .

DIRE CHE QUESTO E’ POPULISMO SIGNIFICA SPUTARE SUL SANGUE DEI  MORTI CHE FANNO TUTTI I GIORNI IN GUERRA COME IN ECONOMIA.

 

 


Dic 03 2016

ZAHI HAWASS, L’ULTIMO FARAONE D’EGITTO

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Zahi Hawass

 

 

Per conto dello Spiegel, Matthias Schulz traccia un interessante quadro sulla personalità di Zahi Hawass, il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie.

 

Sono le 5 di mattina e Zahi Hawass entra nel suo SUV, diretto a una conferenza stampa nell’Oasi di Bahariya.  Le strade del Cairo sono ancora vuote e bisogna affrettarsi per evitare il traffico mattutino.  Hawass ha già avuto un infarto e da allora fuma solo pipe ad acqua. Riferendosi all’autista, dice: “Se rallenta, lo licenzio”.

 

Gli piace chiamare i suoi oppositori “stronzi”, ma nessuno ha problemi col suo carattere. In realtà egli gode di una sorta di licenza che gli permette di essere volgare e arrabbiato e le regole le definisce lui stesso. Lui è il protettore finale di tutti i monumenti del paese.

 

Con un abbigliamento che ricorda Indiana Jones,  Hawass è famoso nel mondo grazie alla presenza costante in TV. È lui stesso a spiegare senza esitazioni il suo narcisismo. Sull’incontro con Obama lo scorso giugno, Hawass rivela: “Gli dissi che George Lucas venne qui per scoprire perchè il mio capello è diventato più famoso di quello di Harrison Ford”. Oppure, quando gli venne mostrata l’impaginazione del suo ultimo libro, commentò: “Ok, ma dovete stampare il mio nome in caratteri più grandi”. E infine: “Non sono solo famoso negli Stati Uniti, ma anche in Giappone e, per la verità, ovunque”.

 

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Dic 02 2016

SUD ARRETRATO ANCHE PRIMA DELL’UNITÀ. IL RISORGIMENTO È UNA MITOLOGIA DA SFATARE!

Category: Italia storia e dintorni,Regno delle Due Siciliegiorgio @ 05:06

 

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di ROMANO BRACALINI

 

Un lettore di origini calabresi, Franco Scarola, residente in Brasile, scrive a Mario Cervi del Giornale che i suoi genitori furono costretti a lasciare la loro terra che, essendo “nelle mani degli antichi i baroni”, dava poche speranze di vita. Terre, scrive ancora il lettore, in cui vigeva il feudalesimo, i contadini non contavano nulla ed erano costretti all’emigrazione, mentre l’Europa era avviata verso la modernità.

La lettera si chiude con la domanda: perché mai personaggi come Garibaldi, Vittorio Emanuele II, Cavour e Mazzini, i cui nomi si trovano nelle principali piazze e vie d’Italia, sono onorati dal popolo che da loro è stato sfruttato e massacrato?

Finalmente un lettore meridionale che non ci rifila la solita solfa di un Sud prospero e ricco prima che venissero i “piemontesi” a depredarlo. Non può essere né evoluto né ricco un paese rimasto feudale fino al 1860 e dove l’economia era basata sul latifondo.

Del resto una monarchia vincente come quella sabauda non poteva non glorificare nelle piazze gli uomini che si erano battuti per la causa italiana. Perfino Mazzini, condannato due volte a morte in contumacia dai Savoia, entrò nel Pantheon degli eroi.

 

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