Feb 28 2013

I CULTI MISTERICI LEGATI AI SANTUARI GRECI

lastra  dedica Publio Licinio Prisco Iuvenziano

Lastra con dedica a Publio Licinio Prisco Iuvenziano, sacerdote del culto imperiale, che si impegnò nella costruzione e nel restauro di edifici sacri e di uso atletico: Da Isthmia di Corinto, II secolo d.C. (Verona Museo Lapidario Maffeiano)

 

“Io arrivai ai confini della morte, posai il piede sulla soglia di Proserpina, e poi tornai indietro passando attraverso tutti gli elementi: nella notte vidi risplendere il chiaro fulgore del sole; mi avvicinai agli dèi inferi e a quelli del cielo, e li adorai da vicino.” (Apuleio, Metamorfosi, XI, 23)

La sacralità nonché tutta la religiosità dell’Occidente nasce dal pensiero Greco, nulla di nuovo sotto il sole ( sembra un paradosso, ma la scienza nasce in parallelo con il sacro, l’aspetto mistico e sciamanico è la Via della conoscenza da cui scaturirò la tecnica)

I Misteri dell’antichità classica erano culti iniziatici che miravano ad assicurare agli adepti un più diretto contatto col divino attraverso un’esperienza mistica indimenticabile, capace di trasfigurare la loro esistenza. L’ iniziazione ai Misteri era una pratica segreta parallela ai culti ufficiali che offriva, prima di Cristo, consolanti prospettive di salvezza e rinascita. Questi riti entrarono nella storia dell’uomo a partire dal VII secolo a.C. e, con l’eccezione dei culti mitraici, erano aperti anche alle donne, che nella comunanza misterica trovavano uno specifico e rispettato ruolo.

I misteri più famosi del mondo greco erano i Misteri eleusini, legati al culto di Demetra e Kore. Accanto a questi, sono da ricordare quelli legati al culto di Dioniso, sfociati poi nell’Orfismo, i misteri dei Cabiri in Samotracia, quelli di Zeus Ideo a Creta e di Ecate ad Egina. Nel sincretismo religioso tipico dell’età ellenistica, e più tardi romana, ebbero notevole importanza le religioni misteriche di origine orientale: i culti di Cibele e Attis, di Iside e Osiride e i Misteri di Mitra.

I culti misterici erano contraddistinti da elementi comuni, il più importante dei quali era la segretezza: l’accesso era vincolato a una cerimonia di iniziazione, rito indispensabile alla piena partecipazione al culto. Non era lecito conoscere i segreti della divinità prima dell’iniziazione e, in seguito, non era permesso rivelare ai profani quanto si era visto e appreso (e proprio questo vincolo al silenzio ha fatto sì che giungessero fino a noi solo notizie incerte e frammentarie).

L’iniziazione avveniva per gradi, con accesso allo stadio superiore solo dopo aver superato quello precedente, e culminava nella solenne celebrazione notturna in cui l’adepto realizzava l’unione con la divinità. I culti avevano inoltre in comune l’aspetto rituale delle cerimonie che consistevano in esperienze individuali e collettive, con danze, invocazioni, penitenze, abluzioni purificatrici, digiuni, esibizione di oggetti sacri e preghiere.

Un’altra componente di alcuni riti era, secondo alcuni studiosi, l’uso di allucinogeni, finalizzato a favorire l’estasi mistica. Tuttavia non tutti sono d’accordo con questa ipotesi, e neppure esiste un’uniformità di vedute sul tipo di sostanza psicotropa eventualmente assunta dai partecipanti ai misteri. Frequente era anche il riferimento all’agricoltura, con il parallelismo simbolico alle vicende naturali di morte e rinascita, tipiche “stazioni” di ogni iniziazione.

Le pratiche specifiche che ogni culto osservava, invece, erano diverse: dalle danze orgiastiche ed estatiche dei Misteri dionisiaci, il cui effetto era accresciuto dal digiuno o da sforzi fisici prolungati, ai riti sanguinosi che prevedevano l’evirazione dei sacerdoti e cerimonie di possessione nel culto di Cibele.

L’aspetto più visibile delle celebrazioni misteriche era legato al piano emozionale, poiché con tali cerimonie si intendeva provocare un’esperienza che rimanesse indelebile nella mente di chi vi si accostava. L’azione sconvolgente sulla psiche dell’adepto era in gran parte dovuta al carattere duplice dell’esperienza misterica, alla continua alternanza di gioia e paura.

Buona parte dei rituali utilizzati nelle iniziazioni erano infatti volti a suscitare turbamento e anche vero e proprio terrore, con il fine di rendere il più intenso possibile il sollievo che seguiva a queste prove. In tal modo, il contrasto tra l’esperienza sconvolgente e la conclusione rasserenante rappresentava simbolicamente la rinascita dell’anima e l’iniziato, grazie a questo passaggio dalle tenebre alla luce, avvertiva con più forza il valore salvifico dell’esperienza cui si era sottoposto. Ma il rito di iniziazione non consisteva in una pura e semplice esperienza emozionale: numerose fonti testimoniano il compiersi di una vera e propria forma di “trasmissione”.

Più problematico è determinare quale fosse l’effettivo contenuto di tale trasmissione: le fonti sono abbastanza unanimi nell’affermare che alla base dei misteri stesse uno hieròs lògos, un racconto sacro, nel quale venivano narrati particolari aspetti del mito legato alla divinità tutelare o erano enunciate caratteristiche della divinità stessa che sfuggivano alla conoscenza dei profani.

Nell’Antica Grecia gli dei e le dee del suo pantheon controllavano le forze della natura, venerate nei santuari e nei templi con preghiere e sacrifici vegliavano sulla quotidianità dei mortali.

Tuttavia, parallelamente a questa religione ufficiale, esistevano altri culti mistici, spesso relativi alla fertilità, risalenti a prima dell’epoca classica. I più celebrati erano i Misteri Eleusini, che erano tenuti molto segreti, c’era il rischio di condanna a morte per chi fosse stato scoperto a spiarne i riti, e l’adepto che ne avesse rivelato i segreti poteva subire la confisca dei beni. Ma gli iniziati erano talmente motivati a rispettare il loro giuramento, in cambio della vita eterna, che tutt’ora molti di questi misteri restano tali.

Gli studiosi hanno ricostruito un quadro frammentario dei Misteri Eleusini, grazie a qualche riferimento, spesso indiretto, letto nei testi antichi e agli scavi che hanno riportato alla luce il grande santuario di Eleusi. Nel tempio di Demetra (il Telesterio), gli archeologi hanno rinvenuto sculture e dipinti su vasi che illustrano alcuni riti. Il rituale si ispirava alle vicende della dea Demetra e di sua figlia Persefone , rapita da Plutone, dio degli Inferi.

 

 

Fonte: da Luigi Pellini del 25 febbraio 2013

Link: http://luigi-pellini.blogspot.it/2013/02/i-culti-misterici-legati-ai-santuari.html

 

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