Feb 07 2009

La famiglia di Mosè – (Settima ed ultima parte)

Category: Bibbia ed Egitto,Conoscenza variegiorgio @ 22:20

La ramificazione capillare degli strumenti di potere eclesiastico fu sempre  sotto il controllo della famiglia di Mosè. Le crociate mirarono alla riconquista degli antichi domini e tale fu la situazione sino a poco prima della scoperta dell’America.

L’ultimo Papa Mosaico fu papa  Cybo, Innocente VIII

 

L’attività principale della famiglia mosaica, come si è detto, era e rimase nel campo della religione e fu dedicata alla edificazione e diffusione della religione cristiana, con energia e successo travolgenti. il “tempiospirituale”, vale a dire la Chiesa di Roma, venne a costituire la base del potere della famiglia a partire dalla fine del I secolo. 

Papi e vescovi venivano insediati dall’ associazione mosaica occulta, con meccanismi che via via si modificavano e affinavano mano a mano che la base della famiglia si allargava (certamente dovevano venire eletti anche membri non appartenenti alla famiglia, purché controllabili). 

Chi era insediato in posizione di potere era tenuto ad insediare in posizioni di potere sotto il suo controllo altri confratelli (ma soltanto lui li conosceva in quanto tali; per il mondo profano si trattava di estranei).

 

IL CELIBATO DELLA CHIESA

 

Per poter assicurare il controllo delle cariche ecclesiastiche fu istituito per i prelati l’obbligo del celibato, comparso allora per la prima volta. Fino a quel momento nessun sacerdote del mondo antico aveva avuto tale obbligo, neppure nella primitiva Chiesa apostolica. Dalla fine del primo secolo, invece, invalse la consuetudine che papi e vescovi non potessero sposarsi. A partire dal 306, col sinodo di Elvira, in Spagna, l’obbligo del celibato fu esteso a tutti gli ecclesiastici. E’ un fatto significativo ed indicativo, che non trova giustificazione nella predicazione di

Cristo o nelle consuetudini. Esso rispondeva ad una precisa esigenza dell’organizzazione sacerdotale occulta, il celibato di coloro che assumevano cariche di rilievo nel tempio spirituale, cioè papi e vescovi, aveva una ragione

specifica: evitare il sorgere di dinastie familiari, che avrebbero potuto sottrarsi al controllo della famiglia sacerdotale.

Diversi altri fatti storici si spiegano soltanto con l’esistenza di questa organizzazione occulta, o comunque acquistano un significato chiaro e soddisfacente se esaminati alla luce di essa. Si è già detto del black-out di informazioni sulla Chiesa romana alla fime del primo secolo, quando la famiglia sacerdotale mosaica si insediò ai suoi vertici, e del fulmineo, inspiegabile successo della nuova religione. Si spiega anche il fatto, indubbiamente anomalo e strano, che la Chiesa abbia esercitato sempre una sorta di tutela sul popolo ebraico. La famiglia mosaica non rinnegò le proprie origini ebraiche; la religione ebraica era una creazione di Mosè e si è sempre identificata con la sua famiglia. E’ più che ovvio pensare che anche dopo il cambio di strategia imposto dalle circostanze e messo a punto da Giuseppe Flavio, la famiglia sacerdotale continuasse a considerarsi ebraica e comunque in carica del popolo ebraico. 

E’ legittimo pensare che alcune delle famiglie confluite nell’ organizzazione di Giuseppe Flavio (non dimentichiamo che ci furono ben 250 sopravvissuti) si siano prima o poi “cristianizzate” interamente, abbandonando la legge mosaica. 

Altre, però, dovettero rimanere in tutto e per tutto “ebree”.  Altre ancora scelsero una via di mezzo, continuando a seguire la legge mosaica, pur accettando i principi cristiani (questa setta particolare era detta “ebionita” e la sua presenza è accertata fino al sesto secolo).

L’organizzazione mosaica occulta, quindi accoglieva certamente nel suo seno membri di entrambi le religioni (la sua immagine ”fossile”, la massoneria è, infatti, estremamente tollerante in fatto di religione); essa doveva quindi esercitare una sorta di protezione nei confronti degli ebrei. E’ da notare, infatti, che gli ebrei furono sempre tollerati, e spesso apertamente protetti dalle gerarchie ecclesiastiche, a differenza di tutte le altre religioni e delle eresie cristiane. Quando gli imperatori romani, da Costanzo a Giustiniano, cominciarono ad imporre il Cristianesimo come religione di stato, vietando tutte le altre religioni, fecero eccezione per quella ebraica, che era soggetta a restrizioni, ma non vietata.

E c’è un continuo travaso, nella storia dell’Occidente, di personalità dal mondo ebraico a quello cristiano (ad esempio, Papa Innocenzo VIII, promotore dell’impresa di Cristoforo Colombo, era figlio di Aharon Cybo, di famiglia ebraica. E lo stesso Colombo era figlio di madre ebrea).

 

LA FAMIGLIA

 

Non è dato sapere fino a quando la famiglia abbia mantenuto il controllo sul papato e se lo abbia fatto continuativamente. Problemi dovettero sorgere già verso la fine del primo millennio, che portarono alla riforma del sistema elettivo intorno al 1050, quando fu introdotto il sistema attuale, che prevede l’elezione del Papa da parte di un collegio di principi della Chiesa (in precedenza l’elezione era decisa dalle grandi famiglie romane). 

In un primo tempo i cardinali dovevano essere designati dalle famiglie sacerdotali mosaiche (che a quell’epoca dovevano essersi moltiplicate e ramificate a dismisura), che in tal modo continuavano a mantenere il controllo del papato, ma poi anche questo sistema perdette efficacia, quando Re e  imperatori cominciarono a imporre l’elezione di cardinali a loro fedeli, non appartenenti alla famigliamosaica, scompaginando così il sistema di controllo dell’ organizzazione occulta.

Naturalmente, accanto agli interessi di carattere religioso ed ai membri celibi inseriti nelle gerarchie della Chiesa, l’organizzazione sacerdotale aveva anche una dimensione diciamo così, “civile”, costituita dalle famiglie vere e proprie dei sacerdoti. Famiglie che già in partenza erano dotate di larghi mezzi finanziarie, e che, indubbiamente, grazie non solo alla loro naturale inclinazione, ma anche e soprattutto alla solidarietà reciproca, continuata nel corso dei secoli, dovettero migliorare enormemente la loro posizione economica e sociale. 

Non va dimenticato che i sacerdoti costituivano la “classe nobiliare” del popolo di Israele (è sempre Giuseppe Flavio ad affermarlo con orgoglio) e che alcune delle famiglie superstiti avevano sangue reale nelle vene. 

Fino a che la struttura imperiale dell’impero romano rimase in auge, era difficile far valere questa condizione, ma la rivendicazione rimaneva e non c’era alcuna remora ad impadronirsi di posizioni di potere, facendo valere i propri titoli nobiliari, fino a quello più elevato, ovunque se ne presentasse l’opportunità. La famiglia dilagò in tutto l’occidente, al seguito dei suoi missionari e un poco alla volta assunse posizioni di potere nei popoli evangelizzati, sfruttando l’appoggio della Chiesa (e viceversa, naturalmente). 

Un numero notevole di grandi famiglie, infatti, a cominciare dai Merovingi per finire coi Medici, hanno origini avvolte nella leggenda, che quasi sempre riconducono al mondo ebraico. 

Intorno al mille la famiglia mosaica aveva colonizzato l’intera Europa e conquistato posizioni di predominio, soprattutto in Italia, Francia ed Inghilterra. Una parte notevole della classe nobiliare di questi paesi doveva essere costituita da discendenti di Mosè. Molti di essi escono allo scoperto al tempo delle crociate. E’ indubbio che le crociate sono state promosse dalla famigliamosaica, che in tal modo ambiva a rientrare in possesso dei suoi antichi domini palestinesi. E per poco più di un secolo vi riuscì. 

Fu un membro della famiglia, discendente di Mosè, quello che assunse il trono di Gerusalemme, re-sacerdote che tornava dopo più di mille anni a ricoprire quel ruolo che era stato dei suoi antenati Asmonei. E membri della famiglia erano quegli undici cavalieri, i futuri templari, a cui il re concesse la moschea di Al Aqsa, nella spianata del tempio, vicino alla reggia, con il permesso di scavare nelle viscere del monte Moriah.

 

LA FINE DEI TEMPLARI

 

In una singolare commistione di poteri, i Templari prestavano il loro servizio al re di Gerusalemme, ma professavano obbedienza assoluta al papa, anch’ esso un discendente di Mosè in incognito. E, fatto mai spiegato storicamente, fu il papa stesso che decretò la fine dell’ ordine, senza che ci fosse mai alcun atto formale di disobbedienza. L’ordine dei Templari era assurto a grande potenza e ricchezza nella Palestina crociata. Dopo la caduta di Gerusalemme aveva stabilito il suo quartier generale in Francia, ma con ramificazioni in tutta Europa; in Portogallo aveva addirittura creato un proprio regno. Esso fu sciolto nel 1307, apparentemente per volere del re di Francia Filippo IV, detto “il Bello”.

L’ultimo gran maestro, Jacques De Molay, salì sul rogo qualche anno dopo a Parigi, con i suoi due luogotenenti. 

Quali furono i motivi veri che portarono alla distruzione dell’ordine? Evidentemente era diventato troppo potente, tanto da sfuggire al controllo. Ma al controllo dichi? Non certo di Filippo ilBello, che non lo aveva mai avuto: i Templari rispondevano unicamente al papa. Fu il papa stesso a decretame lo scioglimento e non soltanto nei domini di Filippo il Bello, ma in tutto il mondo cristiano. Per quali ragioni dovette disfarsi (suo malgrado) di un ordine fedele a tutta prova, che gli procurava ricchezze e potere? Egli agiva evidentemente su istruzioni di un potere occulto che vedeva nella potenza economica e militare dei Templari una minaccia al proprio potere. Fu una lotta intestina tra fratelli. 

Lo prova il fatto che soltanto i tre capi in testa furono giustiziati, mentre la stragrande maggioranza dei Templari fu risparmiata e aggregata ad altre organizzazioni cavalleresche, come pure i loro beni, o semplicemente cambiarono nome, riprendendo quello originario, come in Portogallo. In tal modo rientrarono all’ obbedienza di chi li controllava, cessando di dare ombra. L’ordine scomparve in quanto tale senza alcuna resistenza, ma è accertato che alcune centinaia di suoi membri rifiutarono di sottomettersi, riparando fuori dalla Francia, in particolare in Inghilterra e in … Scozia. 

E’ possibile che proprio questi transfughi templari, i quali, anche se sconfessati dalla “loggia” madre, erano pur sempre membri della famiglia mosaica, in possesso di tutti i suoi segreti e rituali, abbiano dato vita a logge separate da cui avrebbe poi avuto origine l’organizzazione “fossile”, aperta a tutti, che va sotto il nome di massoneria .

 

DOVE SONO OGGI

 

Ma che fine hanno fatto i veri discendenti di Mosè? L’unica cosa di cui possiamo essere certi è che esistono ancora. Ma sono ancora associati in un’ organizzazione occulta, riservata solo a loro, com’era alle origini? Il  fatto che alcune logge inglesi siano degenerate, accogliendo elementi estranei alla famiglia, non preclude l’esistenza di logge riservate esclusivamente alla famiglia e del tutto segrete. 

Un fatto è certo, comunque: l’organizzazione mosaica ha perduto ormai da secoli il controllo della Chiesa di Roma, il suo “tempio spirituale”. 

L’ultimo pontefice riconoscibile come di origine mosaica è stato Papa Cybo, Innocenzo VIII. Alla sua morte, peraltro sospetta, è stato rimpiazzato da Alessandro VI, un Borgia, eletto direttamente dal re di Spagna, che ha probabilmente smantellato il potere della famiglia mosaica sulla Chiesa. 

Come ha reagito la famiglia e se abbia sostituito il tempio spirituale con qualcosa di altrettanto valido, (forse un tempio finanziario?), è oggi impossibile saperlo. .

 

Fine  Settima  parte di sette

 

Fonte: srs di Flavio Barbiero da  Hera  n° 25,   anno  Gennaio 2002

Un Commento a “La famiglia di Mosè – (Settima ed ultima parte)”

  1. GIOVANNI TOMASELLO CYBO COLONNA scrive:

    SEGUENDO GESU’, SI SCOPRE LA LOGICA DEL PATER NOSTER……CIO’ CHE NOI CHIAMIAMO FIRMAMENTO…..

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